SCHEDA TECNICA
NOME: Maria
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.695829, 9.085053 (lungo il muro di cinta del cimitero)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: una dozzina di minuti nel retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: alta 1,65, corporatura normale, capelli castano chiari/biondo scuri non troppo lunghi e raccolti in un curioso ciuffo sopra la testa, viso caruccio da studentessa, occhi castani, porta l'apparecchio per i denti, seno n.v.
ATTITUDINE: BJ nella media, con qualche primo accenno di finezza tecnica (torsioni e massaggio ai gioielli di famiglia) ; ragazza solare e simpatica, che sembra avere piacere a scambiare quattro chiacchiere coi clienti e che già mastica un discreto italiano
LA MIA RECENSIONE:
Dopo il secondo tentativo andato a vuoto di fare la conoscenza della nuova allieva di Julia Cristallo a Lomazzo, me ne torno verso Cermenate con le pive nel sacco. Di solito, passata la rotonda di Joanna, taglio per le retrovie e sbuco direttamente all'Esso di Cermenate. Stavolta decido però di percorrere la Novedratese sino al tonno Rio Mare, per vedere se ci sia la nuova custode del cimitero. La signorina è lì e allora faccio una vasca aggiuntiva fra le due rotonde, per dedicarle un passaggio radente.
La biondina mi fa un sorrisone a 32 denti, che quasi mi scioglie all'istante, ma ho ancora un assegno in bianco da riscuotere con Miss Sgabello ("Torna a trovarmi, ché ti tratto bene!") e devo capire se lo stesso sia ancora coperto o valga ormai carta straccia Mariarosa c'è, con indosso degli sgargianti shorts argentati e degli altrettanto sobri tronchetti glitterati, ma faccio giusto in tempo a fare inversione in via Lory (che è già andata a casa, per inciso) e di lei resta solo il seggiolino da campeggio.
Mi ripresento allora al cimitero di Cermenate e raccolgo un altro sorrisone da parte della custode, ma non mi fido a fermarmi, perché ho subito dietro un trenino di macchine e sia mai che fra loro ci sia una vetturetta aliena ... L'esitazione però mi costa cara, perché un collega mi soffia la biondina e quindi mi toccherà attendere almeno 15 minuti.
IL GRAND PRIX DI CERMENATE
Segue una mezz'ora in cui mi alterno, senza successo, fra corso Tirana e viale delle Rimembranze. A un certo punto, Mariarosa ha di sicuro levato le tende mentre ero dall'altra parte di Cermenate, perché al mio passaggio successivo è scomparso anche lo sgabello (e, con lui, pure la bionda Katia, che era l'unica altra ragazza ancora operativa). Inizio a dubitare che pure la biondina del cimitero abbia ormai smontato, ma mi conforta il fatto che una bottiglietta e qualche cianfrusaglia sia ancora appoggiata alla base di uno degli archetti che proteggono il marciapiedi.
Quando ormai non ci speravo più, ecco finalmente riapparire la biondina, che però sta già incamminandosi verso l'angolo del muro di cinta del cimitero, come se stesse andando a prendere le sue cose, per tornare a casa. Quando transito a bassa velocità, si volta però verso di me, mi fa il solito sorrisone, e mi segue con lo sguardo per 2-3 secondi, mentre procedo verso le piscine.
Inversione immediata nel parcheggione e ripasso nell'altro senso. Lei è già 10-15 metri dentro il vialetto pedonale che costeggia il cimitero, ma si gira di nuovo verso di me e quindi c'è qualche speranza che abbia solo messo al sicuro il tesoretto della serata e che possa concedermi l'ultimo ballo della nottata, prima di prendere il cocchio che la riporterà a casa. Ennesimo giro di boa alla rotonda che c'è poco più avanti e, col cuore in gola, scruto il marciapiede di fronte al cimitero. Eureka! La biondina sta tornando sui suoi passi e quindi si è accorta che la stavo marcando stretta
Mi tocca un ultimo 360 attorno alla rotonda, per fare sfilare un paio di macchine che arrivavano dal tonno Rio Mare, e finalmente posso accostare. La ragazza mi si avvicina con un sorrisone genuino e ha proprio un fare simpatico. "Non è troppo tardi, vero?", la imploro. "No, non è troppo tardi ", mi risponde la biondina, che ha un viso fresco da matricola universitaria e due occhi castani vispi. Segue qualche qui pro quo, perché mi pare di capire che stia già aspettando qualcuno con cui andare in motel, ma magari si aspettava che fosse il sottoscritto ad accompagnarla per l'ennesima volta al Blue di Novedrate (poi mi dirà di esserci già stata ben 4 volte, stasera!). "Ma non ho capito: hai tempo di venire o è meglio che torni un'altra sera?", mi tocca porre la domanda a bruciapelo. "Andiamo, andiamo!", vince le sue ultime esitazioni e sale a bordo della mia vettura.
MARIA SIMPATIA DA DURAZZO
La ragazza è davvero molto cordiale e genuina e si inizia a scambiare subito quattro chiacchiere, a cominciare dalla raccolta delle sue generalità. Mi dice di chiamarsi Maria, di avere 23 anni, di essere albanese di Durazzo e di essere in Italia da solo 1 mese. "Primo posto e primo lavoro!", ci tiene a puntualizzare, quando oso dubitare che sia in realtà nel Belpaese da più tempo, da quanto mastica già bene la nostra lingua. "Da quante volte sei passato avanti e indietro, devo piacerti proprio!", cela a stento l'orgoglio per il proprio fascino. "Tutti i soldi che hai speso in benzina, potevi darli a me ", si conferma albanese al 100%, se mai c'erano dubbi.
Dopo un discreto giro dell'oca, siamo finalmente al suo retrobottega, da cui si riesce a intravedere il vialone principale. Può essere quindi che fosse stata lì con il collega precedente, più a chiacchierare che a trastullarlo, e che mi avesse visto passare avanti e indietro un po' di volte, mentre ero alla sua disperata ricerca.
Parcheggiata la vettura, le confermo che per stasera l'unico mio desiderio è un bel BJ per chiudere la nottata e quindi procedo a regolare le formalità burocratiche. Prima di dare inizio alle danze, bisogna però trovare una sistemazione alla lattina di Red Bull che Maria stava sorseggiando. Il porta-bicchieri del tunnel centrale è un po' troppo rischioso e, alla fine, riesce a incastrarla in qualche modo nella tasca della sua portiera.
LA RECE VERA E PROPRIA
Sistema sulla plancia il necessaire, estrae un condom trasparente dal blister di alluminio e prova immediatamente a calzarlo sul fratellino semi-addormentato. "Brrr ... Hai le mani gelate!", devo stopparla un attimo, prima che mandi il compare in ibernazione ... e poi chi lo sveglia più sino a domattina "Scusa, ma inizia a fare freddo fuori ...", mi risponde sempre sorridente Maria, mentre le massaggio un po' le mani. E' in questo frangente che, osservandola meglio mentre mi parla, noto che porta l'apparecchio per i denti, il che le dà ancora di più quell'aria da matricola dell'università.
Ora le mani sono abbastanza calde e allora Maria ha modo di srotolare meglio il condom, per quanto si possa fare su un compare che ha ancora la consistenza di un mollusco. Seguono un paio di minuti buoni di smanacciamento, in cui il mio fratellino viene impugnato dall'alto, con la mano "a ragno", e riportato a un minimo di turgore.
Ora si può finalmente partire, per cui Maria si dispone ginocchioni sul sedile e si cala sul mio basso ventre. Prima di partire, Maria ci tiene però a puntualizzare che: "I miei clienti dicono che sono brava con la bocca ". "Adesso lo scopriamo ...", le rispondo ridendo. Il BJ è svolto con una frequenza abbastanza tranquilla e con escursioni più profonde della media. Non lo definirei però qualcosa di stratosferico, anche se la biondina si cimenta in qualche torsione con la testa, operazione che ho visto effettuare solo alle OTR più sgamate.
Nel mentre, i miei tentacoli si srotolano verso destra, anche se la signorina non si è purtroppo tolta nulla di quanto aveva indosso, tranne la giacchetta. Sarà dunque una sfida, cercare di insinuarmi tra la maglia aderente che inguaina il suo tronco e la coulotte che fascia le sue chiappe. Per inciso, Maria ha una corporatura normale: non è certo una velina filiforme, né la si può definire sovrappeso. Essendo ancora una giovincella, ha però la fortuna di avere quel tono muscolare che pian piano scompare con l'età. Approfittando della scollatura profonda della sua maglia, inizio a carezzarle la parte alta della schiena e il collo. La ragazza sembra apprezzare (il mio compare un po' meno, dato che vengono momentaneamente interrotte le operazioni ...), perché si solleva un attimo e fa roteare la testa, come per allentare le tensioni muscolari che aveva nel collo. Mi spingo allora più in basso e, insinuando uno dei miei tentacoli un po' sotto la maglia e un po' sotto la coulotte, cerco di saggiare la consistenza dei suoi dorsali e delle chiappe, che non è malvagia. Il passo successivo è carezzarle le gambe, sia dall'esterno che dall'interno, risalendo poi verso la zona calda. Anche qui la giovane età aiuta, perché il tono non è per niente male.
Maria comincia ora ad aiutarsi di più con la mano, che dapprima massaggia l'asta alla base e poi si dedica ai gioielli di famiglia. Almeno una volta si interrompe, per osservare la punta del condom e per chiedermi se abbia già varcato la linea del traguardo, ma devo purtroppo (per lei) deluderla e invitarla a rimettersi all'opera.
Quando sono trascorsi quasi 10 minuti dall'inizio delle operazioni, Maria si risolleva e sembra volere alzare definitivamente bandiera bianca. "Finisci il lavoro con la mano?", le domando. "Va bene", mi risponde la sempre sorridente biondina e inizia a smanacciare il mio compare. Visto che ora è di nuovo col busto eretto, ne approfitto per carezzarle il collo e la nuca e poi per ridiscendere alle sue gambe. Mentre i miei tentacoli sono impegnati a fare la conoscenza del suo fisico, Maria decide di sfilarmi il condom, che appoggia momentaneamente sulla mia coscia. Un attimo dopo il gommino è già caduto sul sedile e dunque devo interromperla un attimo, per recuperarlo e trovargli una sistemazione migliore, prima di ritrovarmi il tessuto tutto macchiato, come era accaduto con Miss Sgabello.
La signorina di Durazzo è molto premurosa e va a recuperare il blister di alluminio, su cui appoggia il condom ormai informe e tutto unto. Prima di rimettersi all'opera, estrae anche un fazzoletto di carta e me lo porge, per evitare che l'eruzione finale faccia un disastro ancor più grande, sulle sellerie della mia vettura. "Ma duri sempre così a lungo?", mi domanda la biondina, prima di riprendere l'opera di alta falegnameria. "Pare di sì, ...", le rispondo in modo interlocutorio, nel timore che la fanciulla voglia iniziare a cantarmi le lodi delle camere del motel Blue.
Segue un ultimo minuto di smanacciamento finale, in cui osservo ammaliato il suo visetto da studentessa, e anche stavolta viene varcata in qualche maniera la linea del traguardo. Maria fa un sorrisone, perché ormai non ci sperava più, e possiamo ricomporci.
QUATTRO CHIACCHIERE FINALI
Mentre ci lindiamo e rivestiamo, mi fa capire, più a gesti che a parole, che ha un gran mal di testa e che non vede l'ora di andare a casa, anche perché l'orologio segna ormai le 3:30 passate. A sentire lei, la serata è stata infatti alquanto stressante, dato che è stata accompagnata per ben quattro volte al motel Blue, da altrettanti clienti diversi. La cosa mi stupisce un po', perché avrei invece dato per scontato che l'intrattenimento vero e proprio non superasse i 15-20 minuti per volta e che il resto del tempo fosse annacquato da chiacchiere e coccole da parte dell'avventore di turno. Di certo, le sei ore di servizio (mi dice di avere montato alle 21) sono state alquanto produttive per il portafoglio (suo o del "fidanzato"), perché i quattro viaggi turistici a Novedrate le sono valsi almeno 400 euri di fatturato!
Sulla strada del ritorno, mi spergiura di nuovo di non avere mai studiato l'italiano (a scuola, ha imparato il "deutsch" e l'"english") e di essere qui da solo un mese. Tra l'altro, senza essere neppure sollecitata sull'argomento, ci tiene a puntualizzare di essere assolutamente attenta all'igiene, perché non concede alcuna pratica scoperta, neppure il BBJ. In realtà, e lo scoprirò mentre siamo già parcheggiati di fianco alla sua bottiglietta, c'è anche un altro motivo più pratico: "Se un cliente mi chiede di baciarlo, non posso avere messo in bocca il coso di un altro, 5 minuti prima!". "Buono a sapersi, allora passo a ritrovarti già domani ", le butto lì tutto gongolante. "Ma un bacetto te lo do anche subito", risponde ridendo Maria, mentre me ne schiocca uno a stampo sulle labbra.
Insomma, una prestazione nella norma (il che può starci, visto il mese scarso di esperienza sul ciglio della strada), ma la ragazza è sicuramente simpatica, vispa e genuina. Pur essendo ormai di quasi una generazione più giovane del sottoscritto, è ancora di quelle che ti guardano in faccia sorridenti mentre ti parlano, senza perdersi invece nel monitor del loro smartphone. Per inciso, ha dato una breve controllata ai messaggi solo alla fine dell'incontro, perché era arrivato poco prima un trillo, presumibilmente di controllo o da parte di un altro cliente.
NOME: Maria
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.695829, 9.085053 (lungo il muro di cinta del cimitero)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: una dozzina di minuti nel retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: alta 1,65, corporatura normale, capelli castano chiari/biondo scuri non troppo lunghi e raccolti in un curioso ciuffo sopra la testa, viso caruccio da studentessa, occhi castani, porta l'apparecchio per i denti, seno n.v.
ATTITUDINE: BJ nella media, con qualche primo accenno di finezza tecnica (torsioni e massaggio ai gioielli di famiglia) ; ragazza solare e simpatica, che sembra avere piacere a scambiare quattro chiacchiere coi clienti e che già mastica un discreto italiano
LA MIA RECENSIONE:
Dopo il secondo tentativo andato a vuoto di fare la conoscenza della nuova allieva di Julia Cristallo a Lomazzo, me ne torno verso Cermenate con le pive nel sacco. Di solito, passata la rotonda di Joanna, taglio per le retrovie e sbuco direttamente all'Esso di Cermenate. Stavolta decido però di percorrere la Novedratese sino al tonno Rio Mare, per vedere se ci sia la nuova custode del cimitero. La signorina è lì e allora faccio una vasca aggiuntiva fra le due rotonde, per dedicarle un passaggio radente.
La biondina mi fa un sorrisone a 32 denti, che quasi mi scioglie all'istante, ma ho ancora un assegno in bianco da riscuotere con Miss Sgabello ("Torna a trovarmi, ché ti tratto bene!") e devo capire se lo stesso sia ancora coperto o valga ormai carta straccia Mariarosa c'è, con indosso degli sgargianti shorts argentati e degli altrettanto sobri tronchetti glitterati, ma faccio giusto in tempo a fare inversione in via Lory (che è già andata a casa, per inciso) e di lei resta solo il seggiolino da campeggio.
Mi ripresento allora al cimitero di Cermenate e raccolgo un altro sorrisone da parte della custode, ma non mi fido a fermarmi, perché ho subito dietro un trenino di macchine e sia mai che fra loro ci sia una vetturetta aliena ... L'esitazione però mi costa cara, perché un collega mi soffia la biondina e quindi mi toccherà attendere almeno 15 minuti.
IL GRAND PRIX DI CERMENATE
Segue una mezz'ora in cui mi alterno, senza successo, fra corso Tirana e viale delle Rimembranze. A un certo punto, Mariarosa ha di sicuro levato le tende mentre ero dall'altra parte di Cermenate, perché al mio passaggio successivo è scomparso anche lo sgabello (e, con lui, pure la bionda Katia, che era l'unica altra ragazza ancora operativa). Inizio a dubitare che pure la biondina del cimitero abbia ormai smontato, ma mi conforta il fatto che una bottiglietta e qualche cianfrusaglia sia ancora appoggiata alla base di uno degli archetti che proteggono il marciapiedi.
Quando ormai non ci speravo più, ecco finalmente riapparire la biondina, che però sta già incamminandosi verso l'angolo del muro di cinta del cimitero, come se stesse andando a prendere le sue cose, per tornare a casa. Quando transito a bassa velocità, si volta però verso di me, mi fa il solito sorrisone, e mi segue con lo sguardo per 2-3 secondi, mentre procedo verso le piscine.
Inversione immediata nel parcheggione e ripasso nell'altro senso. Lei è già 10-15 metri dentro il vialetto pedonale che costeggia il cimitero, ma si gira di nuovo verso di me e quindi c'è qualche speranza che abbia solo messo al sicuro il tesoretto della serata e che possa concedermi l'ultimo ballo della nottata, prima di prendere il cocchio che la riporterà a casa. Ennesimo giro di boa alla rotonda che c'è poco più avanti e, col cuore in gola, scruto il marciapiede di fronte al cimitero. Eureka! La biondina sta tornando sui suoi passi e quindi si è accorta che la stavo marcando stretta
Mi tocca un ultimo 360 attorno alla rotonda, per fare sfilare un paio di macchine che arrivavano dal tonno Rio Mare, e finalmente posso accostare. La ragazza mi si avvicina con un sorrisone genuino e ha proprio un fare simpatico. "Non è troppo tardi, vero?", la imploro. "No, non è troppo tardi ", mi risponde la biondina, che ha un viso fresco da matricola universitaria e due occhi castani vispi. Segue qualche qui pro quo, perché mi pare di capire che stia già aspettando qualcuno con cui andare in motel, ma magari si aspettava che fosse il sottoscritto ad accompagnarla per l'ennesima volta al Blue di Novedrate (poi mi dirà di esserci già stata ben 4 volte, stasera!). "Ma non ho capito: hai tempo di venire o è meglio che torni un'altra sera?", mi tocca porre la domanda a bruciapelo. "Andiamo, andiamo!", vince le sue ultime esitazioni e sale a bordo della mia vettura.
MARIA SIMPATIA DA DURAZZO
La ragazza è davvero molto cordiale e genuina e si inizia a scambiare subito quattro chiacchiere, a cominciare dalla raccolta delle sue generalità. Mi dice di chiamarsi Maria, di avere 23 anni, di essere albanese di Durazzo e di essere in Italia da solo 1 mese. "Primo posto e primo lavoro!", ci tiene a puntualizzare, quando oso dubitare che sia in realtà nel Belpaese da più tempo, da quanto mastica già bene la nostra lingua. "Da quante volte sei passato avanti e indietro, devo piacerti proprio!", cela a stento l'orgoglio per il proprio fascino. "Tutti i soldi che hai speso in benzina, potevi darli a me ", si conferma albanese al 100%, se mai c'erano dubbi.
Dopo un discreto giro dell'oca, siamo finalmente al suo retrobottega, da cui si riesce a intravedere il vialone principale. Può essere quindi che fosse stata lì con il collega precedente, più a chiacchierare che a trastullarlo, e che mi avesse visto passare avanti e indietro un po' di volte, mentre ero alla sua disperata ricerca.
Parcheggiata la vettura, le confermo che per stasera l'unico mio desiderio è un bel BJ per chiudere la nottata e quindi procedo a regolare le formalità burocratiche. Prima di dare inizio alle danze, bisogna però trovare una sistemazione alla lattina di Red Bull che Maria stava sorseggiando. Il porta-bicchieri del tunnel centrale è un po' troppo rischioso e, alla fine, riesce a incastrarla in qualche modo nella tasca della sua portiera.
LA RECE VERA E PROPRIA
Sistema sulla plancia il necessaire, estrae un condom trasparente dal blister di alluminio e prova immediatamente a calzarlo sul fratellino semi-addormentato. "Brrr ... Hai le mani gelate!", devo stopparla un attimo, prima che mandi il compare in ibernazione ... e poi chi lo sveglia più sino a domattina "Scusa, ma inizia a fare freddo fuori ...", mi risponde sempre sorridente Maria, mentre le massaggio un po' le mani. E' in questo frangente che, osservandola meglio mentre mi parla, noto che porta l'apparecchio per i denti, il che le dà ancora di più quell'aria da matricola dell'università.
Ora le mani sono abbastanza calde e allora Maria ha modo di srotolare meglio il condom, per quanto si possa fare su un compare che ha ancora la consistenza di un mollusco. Seguono un paio di minuti buoni di smanacciamento, in cui il mio fratellino viene impugnato dall'alto, con la mano "a ragno", e riportato a un minimo di turgore.
Ora si può finalmente partire, per cui Maria si dispone ginocchioni sul sedile e si cala sul mio basso ventre. Prima di partire, Maria ci tiene però a puntualizzare che: "I miei clienti dicono che sono brava con la bocca ". "Adesso lo scopriamo ...", le rispondo ridendo. Il BJ è svolto con una frequenza abbastanza tranquilla e con escursioni più profonde della media. Non lo definirei però qualcosa di stratosferico, anche se la biondina si cimenta in qualche torsione con la testa, operazione che ho visto effettuare solo alle OTR più sgamate.
Nel mentre, i miei tentacoli si srotolano verso destra, anche se la signorina non si è purtroppo tolta nulla di quanto aveva indosso, tranne la giacchetta. Sarà dunque una sfida, cercare di insinuarmi tra la maglia aderente che inguaina il suo tronco e la coulotte che fascia le sue chiappe. Per inciso, Maria ha una corporatura normale: non è certo una velina filiforme, né la si può definire sovrappeso. Essendo ancora una giovincella, ha però la fortuna di avere quel tono muscolare che pian piano scompare con l'età. Approfittando della scollatura profonda della sua maglia, inizio a carezzarle la parte alta della schiena e il collo. La ragazza sembra apprezzare (il mio compare un po' meno, dato che vengono momentaneamente interrotte le operazioni ...), perché si solleva un attimo e fa roteare la testa, come per allentare le tensioni muscolari che aveva nel collo. Mi spingo allora più in basso e, insinuando uno dei miei tentacoli un po' sotto la maglia e un po' sotto la coulotte, cerco di saggiare la consistenza dei suoi dorsali e delle chiappe, che non è malvagia. Il passo successivo è carezzarle le gambe, sia dall'esterno che dall'interno, risalendo poi verso la zona calda. Anche qui la giovane età aiuta, perché il tono non è per niente male.
Maria comincia ora ad aiutarsi di più con la mano, che dapprima massaggia l'asta alla base e poi si dedica ai gioielli di famiglia. Almeno una volta si interrompe, per osservare la punta del condom e per chiedermi se abbia già varcato la linea del traguardo, ma devo purtroppo (per lei) deluderla e invitarla a rimettersi all'opera.
Quando sono trascorsi quasi 10 minuti dall'inizio delle operazioni, Maria si risolleva e sembra volere alzare definitivamente bandiera bianca. "Finisci il lavoro con la mano?", le domando. "Va bene", mi risponde la sempre sorridente biondina e inizia a smanacciare il mio compare. Visto che ora è di nuovo col busto eretto, ne approfitto per carezzarle il collo e la nuca e poi per ridiscendere alle sue gambe. Mentre i miei tentacoli sono impegnati a fare la conoscenza del suo fisico, Maria decide di sfilarmi il condom, che appoggia momentaneamente sulla mia coscia. Un attimo dopo il gommino è già caduto sul sedile e dunque devo interromperla un attimo, per recuperarlo e trovargli una sistemazione migliore, prima di ritrovarmi il tessuto tutto macchiato, come era accaduto con Miss Sgabello.
La signorina di Durazzo è molto premurosa e va a recuperare il blister di alluminio, su cui appoggia il condom ormai informe e tutto unto. Prima di rimettersi all'opera, estrae anche un fazzoletto di carta e me lo porge, per evitare che l'eruzione finale faccia un disastro ancor più grande, sulle sellerie della mia vettura. "Ma duri sempre così a lungo?", mi domanda la biondina, prima di riprendere l'opera di alta falegnameria. "Pare di sì, ...", le rispondo in modo interlocutorio, nel timore che la fanciulla voglia iniziare a cantarmi le lodi delle camere del motel Blue.
Segue un ultimo minuto di smanacciamento finale, in cui osservo ammaliato il suo visetto da studentessa, e anche stavolta viene varcata in qualche maniera la linea del traguardo. Maria fa un sorrisone, perché ormai non ci sperava più, e possiamo ricomporci.
QUATTRO CHIACCHIERE FINALI
Mentre ci lindiamo e rivestiamo, mi fa capire, più a gesti che a parole, che ha un gran mal di testa e che non vede l'ora di andare a casa, anche perché l'orologio segna ormai le 3:30 passate. A sentire lei, la serata è stata infatti alquanto stressante, dato che è stata accompagnata per ben quattro volte al motel Blue, da altrettanti clienti diversi. La cosa mi stupisce un po', perché avrei invece dato per scontato che l'intrattenimento vero e proprio non superasse i 15-20 minuti per volta e che il resto del tempo fosse annacquato da chiacchiere e coccole da parte dell'avventore di turno. Di certo, le sei ore di servizio (mi dice di avere montato alle 21) sono state alquanto produttive per il portafoglio (suo o del "fidanzato"), perché i quattro viaggi turistici a Novedrate le sono valsi almeno 400 euri di fatturato!
Sulla strada del ritorno, mi spergiura di nuovo di non avere mai studiato l'italiano (a scuola, ha imparato il "deutsch" e l'"english") e di essere qui da solo un mese. Tra l'altro, senza essere neppure sollecitata sull'argomento, ci tiene a puntualizzare di essere assolutamente attenta all'igiene, perché non concede alcuna pratica scoperta, neppure il BBJ. In realtà, e lo scoprirò mentre siamo già parcheggiati di fianco alla sua bottiglietta, c'è anche un altro motivo più pratico: "Se un cliente mi chiede di baciarlo, non posso avere messo in bocca il coso di un altro, 5 minuti prima!". "Buono a sapersi, allora passo a ritrovarti già domani ", le butto lì tutto gongolante. "Ma un bacetto te lo do anche subito", risponde ridendo Maria, mentre me ne schiocca uno a stampo sulle labbra.
Insomma, una prestazione nella norma (il che può starci, visto il mese scarso di esperienza sul ciglio della strada), ma la ragazza è sicuramente simpatica, vispa e genuina. Pur essendo ormai di quasi una generazione più giovane del sottoscritto, è ancora di quelle che ti guardano in faccia sorridenti mentre ti parlano, senza perdersi invece nel monitor del loro smartphone. Per inciso, ha dato una breve controllata ai messaggi solo alla fine dell'incontro, perché era arrivato poco prima un trillo, presumibilmente di controllo o da parte di un altro cliente.