SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Dalmine
ZONA: 45.645434, 9.616258 (allo svincolo della Minipack-Torre)
NOME: Natalìa, con l'accento sulla I
NAZIONALITA': sedicente albanese
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 30 (flat rate, anche per il solo BJ)
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: almeno 15' alla piazzola
DESCRIZIONE FISICA: capelli scuri raccolti in due treccioline sui lati, occhi scuri (almeno credo di ricordare ...), viso nella norma, altezza tra l'1,60-1,65, gambotte da calciatrice ma snella dalla cintola in suo, seno all'apparenza prosperoso sotto il suo maglioncino aderente
ATTITUDINE: partita con un BJ molto basilare, ha poi estratto dal cilindro qualche finezza tecnica; ben poco socievole e anzi un po' scontrosa in alcune fasi dell'incontro
LA MIA RECENSIONE:
Dopo una piacevole cena con colleghi nei pressi della promenade, mi concedo un rapido giro di ronda nei dintorni del Baraccone. La nebbia è però davvero fitta (anche se i locali mi dicono che è quasi una notte stellata ) e non voglio fare troppo tardi, per cui mi limito ad adocchiare l'ora biondissima Laura alla rotonda del Prince e poi riprendo la strada di Bergamo. Rientrato sul boulevard alla Grumellina, prima di lasciarmi il cartello di Bergamo alle spalle faccio in tempo a vedere il trio dell'UTB (le fucksisters Luana e Claudia e la nuova allieva bionda piccolina) abbandonare la scena causa TIR che ha parcheggiato sulle loro piazzole e la graziosa quanto missilistica Alessya all'Esso subito avanti.
Tra Dalmine e Osio Sopra c'è qualche presenza in più (YElena la benzinaia, Maria fu Bonita, Alina e Adriana le kebabbare, una delle Lampadine, Michela Smart, Giulia Coscialunga & Co., ...), ma sono le solite facce note e gli stretti vincoli della spending review (ho già immolato la maggior parte del budget settimanale con un'altra ragazza qualche sera prima) mi consigliano piuttosto di giocare l'ultima fiche rimastami in tasca su un nuovo numero della roulette. In tempi di vacche grasse, non avevo mai prestato particolare attenzione al duo che staziona alla Minipack-Torre, di fronte al 2° distributore Eni di Dalmine. Stasera le presenze sono più rade e ogni piccolo drappello di OTR balza più all'occhio, anche perché la nebbia e la bassa velocità a cui si deve guidare li fanno sembrare anni-luce distanti l'uno dall'altro. Faccio un paio di passaggi radenti e una delle due mi sembra proprio la matrona che mette il proprio loft a disposizione di Irina (a.k.a. la nuova assistente di Eva Peugeot alla Siad). Avendola vista in abiti civili (in realtà con indosso un pigiamone di quelli che lo farebbero ammosciare anche a Rocco Siffredi ) e avendoci scambiato due chiacchiere di numero a casa sua (ha il savoir faire di una scaricatrice di porto di Genova ...), non sarà certamente lei il mio obiettivo. L'altra, i cui capelli scuri sono raccolti in due treccioline sui lati, mi sembra un po' più carina: ha una discreta silhouette dalla cintola in su, anche se ha due gambotte che non avrebbero sfigurato accanto a quelle di un Franz Beckenbauer (ma sembrano ben depilate, in compenso ). C'è però da dire che calza dei tronchetti che avrebbero tarpato pure le leve chilometriche della Sklenarikova ...
Alla fine accosto e, mentre la matrona scoppia a ridere come un'ebete (la mia ospite non saprà/non vorrà poi spiegarmi perché), faccio cenno alla mia prescelta di avvicinarsi. Come certi provider telefonici, anche lei ha solo il flat rate (30 per tutto), giura che l'imbosco è tranquillissimo e quindi non mi resta che invitarla a bordo. Dice di chiamarsi Natalìa, di avere 25 anni e di essere originaria del Paese delle aquile (l'Albania). Come tutte le sue connazionali, non è particolarmente socievole al primo incontro e si limita a indicarmi la breve strada verso il suo retrobottega, senza prodigarsi in chiacchiere. Ci vuole davvero poco e siamo già parcheggiati in uno spiazzo tutt'altro che riparato alla vista. Fortunatamente è una serata di fiacca e dietro le nostre spalle non passeranno più di due macchine, oltretutto ovattate dalla nebbia.
Natalìa è molto rapida a togliersi il giubbotto smanicato che indossava sopra il maglioncino aderente rosa e a posizionare il necessaire sopra la plancia, per cui non ho ancora finito di sistemarmi e già mi viene domandato di sbrigare le formalità doganali. Le domando se abbia il resto di 50, al che recupera la sua piccola pochette e inizia a frugare all'interno, mostrandosi un po' dubbiosa: "Non lo so, adesso controllo ...". "Se non li hai, non fa nulla ... Al massimo ti riaccompagno alla tua postazione", le butto lì, per farle capire che non ho intenzione di arrotondare ulteriormente il rate. "Dài, dammeli, ché ho il resto!", mi risponde quasi infastidita. Mentre le passo il pezzo filigranato arancione, lo scruta con attenzione e poi lo raschia con le dita, per assicurarsi che sia originale. "Tranquilla, l'ho prelevato dal bancomat qualche ora fa ...", cerco di vincere la sua diffidenza. Per tutta risposta, la cordialissima Natalìa tiene a puntualizzare quanto segue: "Comunque, se mi avessi riportato là, dovevi lasciarmi qualcosa per il disturbo ...". Fortunatamente il resto è saltato fuori dalla pochette e quindi posso evitarmi una poco simpatica discussione col suo "fidanzato".
LA RECE VERA E PROPRIA
Quando siamo finalmente pronti a dare inizio all'intrattenimento erotico, la fanciulla si mostra estremamente attenta all'igiene, perché estrae un fazzoletto umidificato e pulisce accuratamente il fratellino, prima ancora di iniziare a smanacciarlo per risvegliarlo dal suo torpore. Quando il mio compare ha raggiunto almeno la statura di un ragazzino delle medie, Natalìa lo incappuccia e si tuffa su di lui, cominciando un BJ abbastanza convenzionale. Mentre lei pendola su e giù, le carezzo la schiena, che non è scoperta dato il clima ormai autunnale, ma il cui tono muscolare è ben riconoscibile sotto il maglioncino rosa aderentissimo. Dato che lavora in torsione, mi è assai più difficile esplorare i Paesi Bassi e non riesco a spingermi oltre la sua coulotte argentata. In ogni caso, le gambe non mi erano sembrate il suo punto forte e quindi i miei tentacoli non hanno particolari rimpianti per non essersi protesi così in là.
Quando si rende conto che il minimo sforzo produce il minimo risultato, decide finalmente di estrarre dal suo arsenale le armi non convenzionali. Riprende un attimo fiato e, quando si rimette all'opera, inizia ad avvitarsi con la testa attorno all'asta, come se stesse armeggiando con un cacciavite. Nel contempo, tiene il glande fortemente premuto tra la lingua e il palato, per cui le sensazioni sono decisamente più piacevoli che durante il classico su e giù. Mi concede anche una terza intensa sessione d'immersione fatta allo stesso modo e poi le dico che può pure completare il lavoro con un po' di falegnameria, perché sono davvero preoccupato che la testa le si possa svitare dal collo, a furia di torcerla a sinistra e a destra
Natalìa allora si risolleva, con il fazzoletto umidificato d'ordinanza rimuove la sua stessa saliva dal condom e ricomincia a smanacciare l'asta. La cosa più interessante, ora che è col busto eretto, è notare che due discreti palloncini premono sotto il suo maglioncino stretch. Come ben sa il punteur esperto, non bisogna però lanciarsi in entusiastici giudizi affrettati prima che sia stato rimosso un eventuale reggiseno push-up, per cui mi astengo dal farlo. Evito di tediare i lettori e balzo direttamente al finale, menzionando solo che ha dovuto alternare entrambe le braccia più volte e che la mia capitolazione è stata immediatamente seguita da un suo "Non ce la facevo più!". Alla fine, siamo rimasti al parcheggio almeno un quarto d'ora, per cui il costo al minuto si è riavvicinato a quello di un'onesta hot line 144 :D
Mentre ci rivestiamo, mi racconta di occupare quella piazzola già da 3 anni e mi conferma di avere un loft a disposizione (immagino sia quello in cui viene ospitata anche Irina), al consueto rate bergamasco di 70. Prima di ripartire, scopro che la pochette di Natalìa non è abbastanza capiente per contenere anche i rifiuti, il cui smaltimento mi viene affidato. Per inciso, il condom non è il solito tuttifrutti rosso di Serena ma un modello della Ansell/Primex, dall'inquietante nome di "Pianificazione familiare". In ogni caso, lungi da me voler mettere su famiglia con Natalìa, anche perché pure durante il viaggio di ritorno si dimostra assai poco socievole (passa tutto il tempo a parlare al cellulare con l'amica, indicandomi con la mano la strada che fingo di non ricordare). La riconsegno alla piazzola, dove la matrona la sta aspettando per andare a dormire e anch'io, nella fitta nebbia, riprendo la strada di casa.
CITTA DELL'INCONTRO: Dalmine
ZONA: 45.645434, 9.616258 (allo svincolo della Minipack-Torre)
NOME: Natalìa, con l'accento sulla I
NAZIONALITA': sedicente albanese
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 30 (flat rate, anche per il solo BJ)
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: almeno 15' alla piazzola
DESCRIZIONE FISICA: capelli scuri raccolti in due treccioline sui lati, occhi scuri (almeno credo di ricordare ...), viso nella norma, altezza tra l'1,60-1,65, gambotte da calciatrice ma snella dalla cintola in suo, seno all'apparenza prosperoso sotto il suo maglioncino aderente
ATTITUDINE: partita con un BJ molto basilare, ha poi estratto dal cilindro qualche finezza tecnica; ben poco socievole e anzi un po' scontrosa in alcune fasi dell'incontro
LA MIA RECENSIONE:
Dopo una piacevole cena con colleghi nei pressi della promenade, mi concedo un rapido giro di ronda nei dintorni del Baraccone. La nebbia è però davvero fitta (anche se i locali mi dicono che è quasi una notte stellata ) e non voglio fare troppo tardi, per cui mi limito ad adocchiare l'ora biondissima Laura alla rotonda del Prince e poi riprendo la strada di Bergamo. Rientrato sul boulevard alla Grumellina, prima di lasciarmi il cartello di Bergamo alle spalle faccio in tempo a vedere il trio dell'UTB (le fucksisters Luana e Claudia e la nuova allieva bionda piccolina) abbandonare la scena causa TIR che ha parcheggiato sulle loro piazzole e la graziosa quanto missilistica Alessya all'Esso subito avanti.
Tra Dalmine e Osio Sopra c'è qualche presenza in più (YElena la benzinaia, Maria fu Bonita, Alina e Adriana le kebabbare, una delle Lampadine, Michela Smart, Giulia Coscialunga & Co., ...), ma sono le solite facce note e gli stretti vincoli della spending review (ho già immolato la maggior parte del budget settimanale con un'altra ragazza qualche sera prima) mi consigliano piuttosto di giocare l'ultima fiche rimastami in tasca su un nuovo numero della roulette. In tempi di vacche grasse, non avevo mai prestato particolare attenzione al duo che staziona alla Minipack-Torre, di fronte al 2° distributore Eni di Dalmine. Stasera le presenze sono più rade e ogni piccolo drappello di OTR balza più all'occhio, anche perché la nebbia e la bassa velocità a cui si deve guidare li fanno sembrare anni-luce distanti l'uno dall'altro. Faccio un paio di passaggi radenti e una delle due mi sembra proprio la matrona che mette il proprio loft a disposizione di Irina (a.k.a. la nuova assistente di Eva Peugeot alla Siad). Avendola vista in abiti civili (in realtà con indosso un pigiamone di quelli che lo farebbero ammosciare anche a Rocco Siffredi ) e avendoci scambiato due chiacchiere di numero a casa sua (ha il savoir faire di una scaricatrice di porto di Genova ...), non sarà certamente lei il mio obiettivo. L'altra, i cui capelli scuri sono raccolti in due treccioline sui lati, mi sembra un po' più carina: ha una discreta silhouette dalla cintola in su, anche se ha due gambotte che non avrebbero sfigurato accanto a quelle di un Franz Beckenbauer (ma sembrano ben depilate, in compenso ). C'è però da dire che calza dei tronchetti che avrebbero tarpato pure le leve chilometriche della Sklenarikova ...
Alla fine accosto e, mentre la matrona scoppia a ridere come un'ebete (la mia ospite non saprà/non vorrà poi spiegarmi perché), faccio cenno alla mia prescelta di avvicinarsi. Come certi provider telefonici, anche lei ha solo il flat rate (30 per tutto), giura che l'imbosco è tranquillissimo e quindi non mi resta che invitarla a bordo. Dice di chiamarsi Natalìa, di avere 25 anni e di essere originaria del Paese delle aquile (l'Albania). Come tutte le sue connazionali, non è particolarmente socievole al primo incontro e si limita a indicarmi la breve strada verso il suo retrobottega, senza prodigarsi in chiacchiere. Ci vuole davvero poco e siamo già parcheggiati in uno spiazzo tutt'altro che riparato alla vista. Fortunatamente è una serata di fiacca e dietro le nostre spalle non passeranno più di due macchine, oltretutto ovattate dalla nebbia.
Natalìa è molto rapida a togliersi il giubbotto smanicato che indossava sopra il maglioncino aderente rosa e a posizionare il necessaire sopra la plancia, per cui non ho ancora finito di sistemarmi e già mi viene domandato di sbrigare le formalità doganali. Le domando se abbia il resto di 50, al che recupera la sua piccola pochette e inizia a frugare all'interno, mostrandosi un po' dubbiosa: "Non lo so, adesso controllo ...". "Se non li hai, non fa nulla ... Al massimo ti riaccompagno alla tua postazione", le butto lì, per farle capire che non ho intenzione di arrotondare ulteriormente il rate. "Dài, dammeli, ché ho il resto!", mi risponde quasi infastidita. Mentre le passo il pezzo filigranato arancione, lo scruta con attenzione e poi lo raschia con le dita, per assicurarsi che sia originale. "Tranquilla, l'ho prelevato dal bancomat qualche ora fa ...", cerco di vincere la sua diffidenza. Per tutta risposta, la cordialissima Natalìa tiene a puntualizzare quanto segue: "Comunque, se mi avessi riportato là, dovevi lasciarmi qualcosa per il disturbo ...". Fortunatamente il resto è saltato fuori dalla pochette e quindi posso evitarmi una poco simpatica discussione col suo "fidanzato".
LA RECE VERA E PROPRIA
Quando siamo finalmente pronti a dare inizio all'intrattenimento erotico, la fanciulla si mostra estremamente attenta all'igiene, perché estrae un fazzoletto umidificato e pulisce accuratamente il fratellino, prima ancora di iniziare a smanacciarlo per risvegliarlo dal suo torpore. Quando il mio compare ha raggiunto almeno la statura di un ragazzino delle medie, Natalìa lo incappuccia e si tuffa su di lui, cominciando un BJ abbastanza convenzionale. Mentre lei pendola su e giù, le carezzo la schiena, che non è scoperta dato il clima ormai autunnale, ma il cui tono muscolare è ben riconoscibile sotto il maglioncino rosa aderentissimo. Dato che lavora in torsione, mi è assai più difficile esplorare i Paesi Bassi e non riesco a spingermi oltre la sua coulotte argentata. In ogni caso, le gambe non mi erano sembrate il suo punto forte e quindi i miei tentacoli non hanno particolari rimpianti per non essersi protesi così in là.
Quando si rende conto che il minimo sforzo produce il minimo risultato, decide finalmente di estrarre dal suo arsenale le armi non convenzionali. Riprende un attimo fiato e, quando si rimette all'opera, inizia ad avvitarsi con la testa attorno all'asta, come se stesse armeggiando con un cacciavite. Nel contempo, tiene il glande fortemente premuto tra la lingua e il palato, per cui le sensazioni sono decisamente più piacevoli che durante il classico su e giù. Mi concede anche una terza intensa sessione d'immersione fatta allo stesso modo e poi le dico che può pure completare il lavoro con un po' di falegnameria, perché sono davvero preoccupato che la testa le si possa svitare dal collo, a furia di torcerla a sinistra e a destra
Natalìa allora si risolleva, con il fazzoletto umidificato d'ordinanza rimuove la sua stessa saliva dal condom e ricomincia a smanacciare l'asta. La cosa più interessante, ora che è col busto eretto, è notare che due discreti palloncini premono sotto il suo maglioncino stretch. Come ben sa il punteur esperto, non bisogna però lanciarsi in entusiastici giudizi affrettati prima che sia stato rimosso un eventuale reggiseno push-up, per cui mi astengo dal farlo. Evito di tediare i lettori e balzo direttamente al finale, menzionando solo che ha dovuto alternare entrambe le braccia più volte e che la mia capitolazione è stata immediatamente seguita da un suo "Non ce la facevo più!". Alla fine, siamo rimasti al parcheggio almeno un quarto d'ora, per cui il costo al minuto si è riavvicinato a quello di un'onesta hot line 144 :D
Mentre ci rivestiamo, mi racconta di occupare quella piazzola già da 3 anni e mi conferma di avere un loft a disposizione (immagino sia quello in cui viene ospitata anche Irina), al consueto rate bergamasco di 70. Prima di ripartire, scopro che la pochette di Natalìa non è abbastanza capiente per contenere anche i rifiuti, il cui smaltimento mi viene affidato. Per inciso, il condom non è il solito tuttifrutti rosso di Serena ma un modello della Ansell/Primex, dall'inquietante nome di "Pianificazione familiare". In ogni caso, lungi da me voler mettere su famiglia con Natalìa, anche perché pure durante il viaggio di ritorno si dimostra assai poco socievole (passa tutto il tempo a parlare al cellulare con l'amica, indicandomi con la mano la strada che fingo di non ricordare). La riconsegno alla piazzola, dove la matrona la sta aspettando per andare a dormire e anch'io, nella fitta nebbia, riprendo la strada di casa.