DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Nikita
Nazionalità: sedicente albanese di Tirana
Età apparente: 26 dichiarati
Descrizione fisica: alta circa 1.65, corporatura normale, leggermente curvacea da giovane mammina, capelli neri raccolti in un codino non troppo lungo, viso ovale dai lineamenti discreti e un po' gitani, seni che potevano essere interessanti prima di avere allattato
Attitudine: BJ di discreta fattura, tenuta atletica da migliorare nello smorza, un po' più partecipativa della media a mission, Dolby al massimo ; mastica ancora poco l'italiano, ma è amichevole
Reperibilità: facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20+20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ+RAI1 (pecos e mission)
Durata dell'incontro: 26' di cronometro, da mattonella a mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Lomazzo
Coordinate: ingresso del distributore IP lungo la SP32
LA MIA RECENSIONE
E' una serata grigia ma neanche troppo fredda di novembre, transito per il lungomare di Lomazzo e quasi non credo ai miei occhi, quando vedo che entrambe le benzinaie sono in mini e tacchi vertiginosi. Mi ero ormai rassegnato a vederle infagottate fino alla prossima Pasqua e la visione è un regalo di Natale fuori stagione.
Ancor più sorprendente è non vedere Azzurra danzare alla Rotonda sul Mare, non mi resta che fare un giro dell'isolato e due minuti dopo sono lì a fare il pieno. Alle pompe si può scegliere fra benzina o gasolio, nella corsia del servito fra Caterina, coi suoi occhialetti da intellettuale e che già conosco dai tempi che furono, e la comare, che avevo annotato sul taccuino qualche settimana fa. Ma chi sarà: Nikita o Any?
Rapidissima intervista, il trentello per il "boccafi.a" viene arrotondato al ventello d'ordinanza per il BJ conoscitivo e quindi la moretta è presto mia ospite a bordo.
NIKITA, FROM ALBANIA WITH LOVE
"Piacere, sono Nikita!", si presenta subito la fanciulla. "Wow! Allora sarai russa!", mi faccio ingannare dal nome. "No, albanese!", si mette a ridere la Kita delle tenebre. Il trombodromo è il solito, ci saprei arrivare a occhi bendati, ma fingo di non sapere dove siamo diretti, così da mettere alla prova il suo italiano ancora un po' incespicante, ma sufficiente a sostenere una conversazione di base.
Nikita dice di essere di Tirana, di avere 26 anni e di essere in Italia da 1 mese. Indago sulla numerosità della prole, per capire quanto il suo discreto décolleté possa essere stato sgonfiato dagli allattamenti e siamo al solito retrobottega delle benzinaie. Il tempo di spegnere il motore e vedo un'astronave aliena transitare sul ponte dell'autostrada, diretta verso Lurago.
Le consegno l'obolo, lo ritira prontamente in saccoccia ed è poi rapida a togliersi la giubba col collo di finta pelliccia e a disporre il necessaire sulla plancia. Il décolleté mi balza ancora più all'occhio e i miei complimenti sulla sua forma (che in realtà erano alle sue forme), mi valgono lo scoperchiamento dei seni, che vengono estratti dall'abitino. Nikita mima anche una posa da Braccio di Ferro, mostrandomi i bicipiti e mi spiega che va in palestra, per tenersi in forma.
LA RECE VERA E PROPRIA
Una nebbiolina appena accennata rende l'atmosfera più ovattata, ma è sufficiente a sciogliere il cuore di Nikita, che esclama un bel "Romantik!", col condom in mano. La fanciulla deve avere visto un po' troppe commedie romantiche di serie B, perchè attorno abbiamo solo capannoni, campi incolti e l'autostrada per Chiasso chiude l'orizzonte. Ma posso immaginare quanto potessero essere squallidi i bassifondi di Tirana dove si infrattava coi suoi fidanzatini e quanto scaldi il cuore di un'albanesina vedere passare macchinoni con targa svizzera
E' tutto pronto, potrebbero partire le danze, ma Nikita palesa qualche difficoltà a incappucciare il compare, operazione che alla fine in qualche modo riesce, seppure non in modo impeccabile, perchè al pieno del turgore poi rimarrà una bolla d'aria proprio nella capocchia.
Ora si può davvero cominciare: la moretta si era già tolta le scarpe coi tacchi, si dispone gattoni e inizia a trastullare il compare, con un movimento concentrato soprattutto sulla parte alta dell'asta, principalmente verticale, ma alternato anche a qualche sporadica torsione. La mano malandrina sembra ferma alla base, mentre il Dolby Surround viene subito pompato al massimo, sulla traccia degli ansimi e dei mugolii, che non manca mai nei juke box di Tirana.
Visto che manca poco a Natale, io mi fiondo immediatamente ad assaggiare il panettone, non prima di avere sollevato l'orlo del suo abitino, così da avere pieno accesso alla specialità di stagione. Nikita non è particolarmente sovrappeso, ma non è di certo neppure una velina, per cui la posizione gattoni mette bene in mostra la sinuosità dei suoi fianchi, rispetto alla linea di cintura. I miei tentacoli si srotolano un po' dappertutto, massaggiandole le chiappe, le cosce e la parte alta della schiena, che sono quelle scoperte.
La fanciulla ci mette buon impegno, alternando sessioni di 2-3 minuti a più brevi pause per rifiatare, in cui si risolleva ginocchioni, completamente eretta col busto, e si mette a un palmo da me, recitando il ruolo della femme fatale tiranese. E' appunto tutta sceneggiata, ma la sua lingua che si lecca le labbra a una spanna dal mio volto, i seni che si protendono fuori dall'abitino e i suoi ansimi sin troppo esagerati creano un corollario sensuale e piacevole. I miei tentacoli stanno sfregando energicamente la zona della vulva, seppure da sopra le mutandine, Nikita ondeggia avanti e indietro per assecondare le mie esplorazioni ed è solo la mancata comparsa del lago d'ordinanza sul sedile a far capire che solo di recita si tratta, peraltro degna di candidatura al premio Oscar...tr
Faccio in tempo a massaggiarle un po' i seni, leggermente svuotati come temevo, e un altro indizio fa capire che non era vero amore: dopo i soliti 10-11 minuti, la moretta si risiede esausta e declama un "Finìsh tempo" che lascia pochi dubbi sui suoi veri sentimenti.
UNO SMORZA VAL BENE UN VENTELLO
Il fratellino si è però preso una cotta per lei, perchè è lì bello arzillo in mezzo alle gambe e allora le domando se le vada di fare sesso. La sua prima risposta, un sonoro "No!" con tanto di punto esclamativo, avrebbe smontato il più tenace dei corteggiatori. Basta però ventilare l'ipotesi che un altro ventello passi dalla mia alla sua saccoccia e Nikita torna la focosa amante di prima, pronta a rigirare la clessidra, ad accendere il televisore su RAI1 e finanche a mostrarmi le sue arti equestri da cavallerizza.
Proprio mentre lei sta abbassandosi i collant e le mutandine, vedo un paio di luci apparire nello specchietto retrovisore. "Aspetta un attimo!", calmo i suoi bollenti spiriti e mi risollevo mutande e braghe alla velocità della luce. Dieci interminabili secondi di suspense, ma quando la macchina è finalmente illuminata dal lampione, è chiaro che non abbia plafoniere colorate montate sul tettuccio e il falso allarme rientra.
Riporto il compare allo scoperto, reclino completamente il sedile e la mia amazzone di Tirana è pronta a passare dalla mia parte, per dare inizio alla galoppata. In realtà, bisogna prima cambiare il condom, perchè il primo era stato infilato male ed era rimasta una pericolosa bolla d'aria nel serbatoio che sta in cima. Sbrigata questa formalità, Nikita mi raggiunge, si puntella molto avanti coi piedi e praticamente si siede sul mio basso ventre, per cui è chiaro sin da ora che non potrà fare dei veri e propri squat verticali, limitandosi piuttosto a strusciamenti orizzontali o al limite un po' obliqui.
Ciò che conta è però che il compare sia avvolto dal caldo abbraccio della sua amichetta e che le percussioni abbiano inizio. Come immaginavo, Nikita non si muove su e giù, ma si puntella ai fianchi del sedile con le braccia tese e pendola avanti e indietro, muovendo le sue pelvi quasi orizzontalmente e usando il volante e il mio bacino come respingenti su cui rimbalzare.
Si vede che la fanciulla è un po' scomoda, perchè prova a reggersi in vari modi: parte appunto a braccia tese verticalmente, poi si appoggia al volante, quindi tenta di appendersi alla maniglia e infine si trova più comoda a puntellarsi sulla parte alta dello schienale, inclinandosi col tronco verso di me. La posizione definitiva è quella migliore, perchè ho i suoi seni che ballonzolano a un palmo dal mio naso, mentre lei tira le sue insaccate contro le mie pelvi.
Vedendola arrancare un po', mi aggrappo alle sue chiappe e la aiuto nelle percussioni, assecondando il suo pendolamento avanti e indietro. Non avendo le braccia di Schwarzenegger, non posso però fare miracoli e, dopo 3-4 minuti, la povera Nikita è cotta come una pera, con i quadricipiti in preda all'acido lattico. Si accascia (o meglio, si accoscia) sul mio basso ventre e si tocca le gambe, esclamando: "Basta! Non ce la faccio più!". "Ma come? Non facevi palestra? 😜", critico la scheda di allenamento preparata dal suo personal trainer. Nikita si mette a ridere, ma la benzina è proprio finita e allora le propongo di passare sul sedile del passeggero.
KAMASUTRA FOR DUMMIES
La moretta passa velocemente dall'altra parte, reclina il sedile con una prontezza mai vista (chissà quanta pratica ha fatto nei sobborghi di Tirana ) e si dispone gattoni, con la schiena bene incurvata e con la giottesca rotondità delle sue chiappe protesa verso l'alto, pronta ad accogliermi alla pecorina.
"No, dai, girati dall'altra parte!", invoco il passaggio alla missionaria. Nikita non è per nulla convinta, perchè si volta un attimo verso di me, ma poi si rimette in posizione come prima. Insisto un po' e capisco che probabilmente non ha mai copulato alla missionaria coi clienti e teme di essere intralciata dalle mutandine e dal cavallo dei collant, che sono sempre lì, all'altezza delle ginocchia.
Estraggo dal cassetto porta-oggetti la copia autografata da Alexandrona del Kamasutra for Dummies e, figure esplicative alla mano, cerco di spiegare a Nikita quello che dovrebbe fare, ossia sfilarsi una gamba delle calze e le mutandine, ma la fanciulla non capisce o finge di non capire. Dalla teoria mi tocca allora passare alla pratica: le mimo a gesti quello che dovrebbe fare, la moretta finalmente intende e si denuda la gamba sinistra. E' davvero imbranatissima, perchè resta lì con mezzo collant penzoloni e allora mi tocca completare l'opera, appallottolando il moncherino alla bell'e meglio e infilandoglielo nell'altra gamba delle calze, come avrebbe fatto qualunque Otr con un paio di sere di esperienza.
Nikita osserva incredula la mossa con cui ho risolto l'impasse e poi si sdraia sul sedile completamente reclinato. Passo dalla sua parte, effettuiamo con cautela l'infilamento, lei mi solleva un po' camicia e maglione, io mi corico quasi del tutto su di lei e si può partire.
Io cerco di fare il mio, lei è un po' più partecipativa dell'Otr media, perchè dapprima mi strizza un po' le chiappe e poi mi serra la vita, senza però tirarmi a sè e spingermi con energia, come aveva fatto l'ex badante di via Riva. Ma, soprattutto, riaccende il Dolby al massimo, emettendo ansimi, mugolii e urletti assai poco credibili, ma che fanno sempre brodo, aiutando il compare a restare bello ringalluzzito.
Reggo 2-3 minuti così, poi devo puntellarmi sulle braccia tese e sollevarmi col tronco a 45°, perchè la temperatura sotto il mio maglione ha raggiunto quella di Timbuctù in una giornata di luglio. Distaccati l'uno dall'altra, c'è un po' più di ventilazione e Nikita può carezzarmi un po' l'addome e il petto. La colonna sonora è ormai da premio Grammy, perchè si aggiungono anche un po' degli immancabili "Sì, amore! Dai, amore!", a dare ulteriore pepe alla già ottima interpretazione canora.
E' però tutta finta, perchè a un certo punto Nikita se ne esce con lo stesso "Una ora! Una ora!" con cui ha familiarità chi abbia frequentato almeno una volta la Mary di Appiano. Non è un'esclamazione di piacere, neppure una bestemmia in albanese, ma una vibrante lamentela perché saremmo via dalla mattonella ormai da un'ora.
FEDERICA IN CAMPO
Comunque anch'io ero bello lessato dai 4-5 minuti di danza pelvica e allora mi sfilo e torno dalla mia parte. Nikita mi passa già una salvietta, per cui non c'è molto da sperare in un secondo BJ conclusivo. Le strappo quantomeno la solita discesa in campo di Federica e guadagno un altro paio di minuti, in cui lei è sempre molto scenografica e io ne approfitto per riprendere a carezzarle cosce e seni.
Il tempo però stringe e allora le dico di ricominciare pure a vestirsi, visto che ci metterà più di me, mentre Federica completa l'opera. Nikita si dà un ripulita con le salviette, reindossa le mutandine, reinfila i collant e poi si distende coi piedi sulla plancia, per tirarseli su fino alla cintola e per sistemarsi l'abitino. Proprio mentre sta calzando le high heels, varco la linea del traguardo e faccio in tempo a farmi passare un paio di salviette, prima che tutti i ferri del mestiere vengano riposti nella borsetta.
QUATTRO CHIACCHIERE PER CONCLUDERE
Noi siamo rimasti al retrobottega una mezza vita (alla fine, il cronometraggio ufficiale Tissot registrerà 26 minuti, da mattonella a mattonella), ma pure Caterina non scherza, perchè lei e il collega, arrivati mentre noi stavamo per iniziare a copulare, sono ancora in fondo al parcheggio.
Un minuto dopo, sono pronto anch'io e si può ripartire. Sulla via del rientro, raccolgo le altre informazioni di servizio: non ho capito bene dove abiti, ma ad ogni modo Nikita non offre servizio loft e l'altra opzione alle lamiere sarebbero le quattro mura del motel Just, al solito rate di mercato di 100/60'.
Passando per le retrovie, siamo di nuovo al distributore. La moretta vorrebbe strapparmi la promessa di andare ad assaggiare i materassi del Just, che avevo sperimentato una volta con Cristina Cristallo mille anni fa e poi una volta con Saretta durante la zona rossa, ma per il momento mi sbilancio solo per un nuovo rendez vous fra le lamiere, sempre che non la ritrovi infagottata come l'altra settimana. La congedo, augurandole la buona notte, e non mi resta che ripartire alla volta di Cermenate.
Nome: Nikita
Nazionalità: sedicente albanese di Tirana
Età apparente: 26 dichiarati
Descrizione fisica: alta circa 1.65, corporatura normale, leggermente curvacea da giovane mammina, capelli neri raccolti in un codino non troppo lungo, viso ovale dai lineamenti discreti e un po' gitani, seni che potevano essere interessanti prima di avere allattato
Attitudine: BJ di discreta fattura, tenuta atletica da migliorare nello smorza, un po' più partecipativa della media a mission, Dolby al massimo ; mastica ancora poco l'italiano, ma è amichevole
Reperibilità: facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20+20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ+RAI1 (pecos e mission)
Durata dell'incontro: 26' di cronometro, da mattonella a mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Lomazzo
Coordinate: ingresso del distributore IP lungo la SP32
LA MIA RECENSIONE
E' una serata grigia ma neanche troppo fredda di novembre, transito per il lungomare di Lomazzo e quasi non credo ai miei occhi, quando vedo che entrambe le benzinaie sono in mini e tacchi vertiginosi. Mi ero ormai rassegnato a vederle infagottate fino alla prossima Pasqua e la visione è un regalo di Natale fuori stagione.
Ancor più sorprendente è non vedere Azzurra danzare alla Rotonda sul Mare, non mi resta che fare un giro dell'isolato e due minuti dopo sono lì a fare il pieno. Alle pompe si può scegliere fra benzina o gasolio, nella corsia del servito fra Caterina, coi suoi occhialetti da intellettuale e che già conosco dai tempi che furono, e la comare, che avevo annotato sul taccuino qualche settimana fa. Ma chi sarà: Nikita o Any?
Rapidissima intervista, il trentello per il "boccafi.a" viene arrotondato al ventello d'ordinanza per il BJ conoscitivo e quindi la moretta è presto mia ospite a bordo.
NIKITA, FROM ALBANIA WITH LOVE
"Piacere, sono Nikita!", si presenta subito la fanciulla. "Wow! Allora sarai russa!", mi faccio ingannare dal nome. "No, albanese!", si mette a ridere la Kita delle tenebre. Il trombodromo è il solito, ci saprei arrivare a occhi bendati, ma fingo di non sapere dove siamo diretti, così da mettere alla prova il suo italiano ancora un po' incespicante, ma sufficiente a sostenere una conversazione di base.
Nikita dice di essere di Tirana, di avere 26 anni e di essere in Italia da 1 mese. Indago sulla numerosità della prole, per capire quanto il suo discreto décolleté possa essere stato sgonfiato dagli allattamenti e siamo al solito retrobottega delle benzinaie. Il tempo di spegnere il motore e vedo un'astronave aliena transitare sul ponte dell'autostrada, diretta verso Lurago.
Le consegno l'obolo, lo ritira prontamente in saccoccia ed è poi rapida a togliersi la giubba col collo di finta pelliccia e a disporre il necessaire sulla plancia. Il décolleté mi balza ancora più all'occhio e i miei complimenti sulla sua forma (che in realtà erano alle sue forme), mi valgono lo scoperchiamento dei seni, che vengono estratti dall'abitino. Nikita mima anche una posa da Braccio di Ferro, mostrandomi i bicipiti e mi spiega che va in palestra, per tenersi in forma.
LA RECE VERA E PROPRIA
Una nebbiolina appena accennata rende l'atmosfera più ovattata, ma è sufficiente a sciogliere il cuore di Nikita, che esclama un bel "Romantik!", col condom in mano. La fanciulla deve avere visto un po' troppe commedie romantiche di serie B, perchè attorno abbiamo solo capannoni, campi incolti e l'autostrada per Chiasso chiude l'orizzonte. Ma posso immaginare quanto potessero essere squallidi i bassifondi di Tirana dove si infrattava coi suoi fidanzatini e quanto scaldi il cuore di un'albanesina vedere passare macchinoni con targa svizzera
E' tutto pronto, potrebbero partire le danze, ma Nikita palesa qualche difficoltà a incappucciare il compare, operazione che alla fine in qualche modo riesce, seppure non in modo impeccabile, perchè al pieno del turgore poi rimarrà una bolla d'aria proprio nella capocchia.
Ora si può davvero cominciare: la moretta si era già tolta le scarpe coi tacchi, si dispone gattoni e inizia a trastullare il compare, con un movimento concentrato soprattutto sulla parte alta dell'asta, principalmente verticale, ma alternato anche a qualche sporadica torsione. La mano malandrina sembra ferma alla base, mentre il Dolby Surround viene subito pompato al massimo, sulla traccia degli ansimi e dei mugolii, che non manca mai nei juke box di Tirana.
Visto che manca poco a Natale, io mi fiondo immediatamente ad assaggiare il panettone, non prima di avere sollevato l'orlo del suo abitino, così da avere pieno accesso alla specialità di stagione. Nikita non è particolarmente sovrappeso, ma non è di certo neppure una velina, per cui la posizione gattoni mette bene in mostra la sinuosità dei suoi fianchi, rispetto alla linea di cintura. I miei tentacoli si srotolano un po' dappertutto, massaggiandole le chiappe, le cosce e la parte alta della schiena, che sono quelle scoperte.
La fanciulla ci mette buon impegno, alternando sessioni di 2-3 minuti a più brevi pause per rifiatare, in cui si risolleva ginocchioni, completamente eretta col busto, e si mette a un palmo da me, recitando il ruolo della femme fatale tiranese. E' appunto tutta sceneggiata, ma la sua lingua che si lecca le labbra a una spanna dal mio volto, i seni che si protendono fuori dall'abitino e i suoi ansimi sin troppo esagerati creano un corollario sensuale e piacevole. I miei tentacoli stanno sfregando energicamente la zona della vulva, seppure da sopra le mutandine, Nikita ondeggia avanti e indietro per assecondare le mie esplorazioni ed è solo la mancata comparsa del lago d'ordinanza sul sedile a far capire che solo di recita si tratta, peraltro degna di candidatura al premio Oscar...tr
Faccio in tempo a massaggiarle un po' i seni, leggermente svuotati come temevo, e un altro indizio fa capire che non era vero amore: dopo i soliti 10-11 minuti, la moretta si risiede esausta e declama un "Finìsh tempo" che lascia pochi dubbi sui suoi veri sentimenti.
UNO SMORZA VAL BENE UN VENTELLO
Il fratellino si è però preso una cotta per lei, perchè è lì bello arzillo in mezzo alle gambe e allora le domando se le vada di fare sesso. La sua prima risposta, un sonoro "No!" con tanto di punto esclamativo, avrebbe smontato il più tenace dei corteggiatori. Basta però ventilare l'ipotesi che un altro ventello passi dalla mia alla sua saccoccia e Nikita torna la focosa amante di prima, pronta a rigirare la clessidra, ad accendere il televisore su RAI1 e finanche a mostrarmi le sue arti equestri da cavallerizza.
Proprio mentre lei sta abbassandosi i collant e le mutandine, vedo un paio di luci apparire nello specchietto retrovisore. "Aspetta un attimo!", calmo i suoi bollenti spiriti e mi risollevo mutande e braghe alla velocità della luce. Dieci interminabili secondi di suspense, ma quando la macchina è finalmente illuminata dal lampione, è chiaro che non abbia plafoniere colorate montate sul tettuccio e il falso allarme rientra.
Riporto il compare allo scoperto, reclino completamente il sedile e la mia amazzone di Tirana è pronta a passare dalla mia parte, per dare inizio alla galoppata. In realtà, bisogna prima cambiare il condom, perchè il primo era stato infilato male ed era rimasta una pericolosa bolla d'aria nel serbatoio che sta in cima. Sbrigata questa formalità, Nikita mi raggiunge, si puntella molto avanti coi piedi e praticamente si siede sul mio basso ventre, per cui è chiaro sin da ora che non potrà fare dei veri e propri squat verticali, limitandosi piuttosto a strusciamenti orizzontali o al limite un po' obliqui.
Ciò che conta è però che il compare sia avvolto dal caldo abbraccio della sua amichetta e che le percussioni abbiano inizio. Come immaginavo, Nikita non si muove su e giù, ma si puntella ai fianchi del sedile con le braccia tese e pendola avanti e indietro, muovendo le sue pelvi quasi orizzontalmente e usando il volante e il mio bacino come respingenti su cui rimbalzare.
Si vede che la fanciulla è un po' scomoda, perchè prova a reggersi in vari modi: parte appunto a braccia tese verticalmente, poi si appoggia al volante, quindi tenta di appendersi alla maniglia e infine si trova più comoda a puntellarsi sulla parte alta dello schienale, inclinandosi col tronco verso di me. La posizione definitiva è quella migliore, perchè ho i suoi seni che ballonzolano a un palmo dal mio naso, mentre lei tira le sue insaccate contro le mie pelvi.
Vedendola arrancare un po', mi aggrappo alle sue chiappe e la aiuto nelle percussioni, assecondando il suo pendolamento avanti e indietro. Non avendo le braccia di Schwarzenegger, non posso però fare miracoli e, dopo 3-4 minuti, la povera Nikita è cotta come una pera, con i quadricipiti in preda all'acido lattico. Si accascia (o meglio, si accoscia) sul mio basso ventre e si tocca le gambe, esclamando: "Basta! Non ce la faccio più!". "Ma come? Non facevi palestra? 😜", critico la scheda di allenamento preparata dal suo personal trainer. Nikita si mette a ridere, ma la benzina è proprio finita e allora le propongo di passare sul sedile del passeggero.
KAMASUTRA FOR DUMMIES
La moretta passa velocemente dall'altra parte, reclina il sedile con una prontezza mai vista (chissà quanta pratica ha fatto nei sobborghi di Tirana ) e si dispone gattoni, con la schiena bene incurvata e con la giottesca rotondità delle sue chiappe protesa verso l'alto, pronta ad accogliermi alla pecorina.
"No, dai, girati dall'altra parte!", invoco il passaggio alla missionaria. Nikita non è per nulla convinta, perchè si volta un attimo verso di me, ma poi si rimette in posizione come prima. Insisto un po' e capisco che probabilmente non ha mai copulato alla missionaria coi clienti e teme di essere intralciata dalle mutandine e dal cavallo dei collant, che sono sempre lì, all'altezza delle ginocchia.
Estraggo dal cassetto porta-oggetti la copia autografata da Alexandrona del Kamasutra for Dummies e, figure esplicative alla mano, cerco di spiegare a Nikita quello che dovrebbe fare, ossia sfilarsi una gamba delle calze e le mutandine, ma la fanciulla non capisce o finge di non capire. Dalla teoria mi tocca allora passare alla pratica: le mimo a gesti quello che dovrebbe fare, la moretta finalmente intende e si denuda la gamba sinistra. E' davvero imbranatissima, perchè resta lì con mezzo collant penzoloni e allora mi tocca completare l'opera, appallottolando il moncherino alla bell'e meglio e infilandoglielo nell'altra gamba delle calze, come avrebbe fatto qualunque Otr con un paio di sere di esperienza.
Nikita osserva incredula la mossa con cui ho risolto l'impasse e poi si sdraia sul sedile completamente reclinato. Passo dalla sua parte, effettuiamo con cautela l'infilamento, lei mi solleva un po' camicia e maglione, io mi corico quasi del tutto su di lei e si può partire.
Io cerco di fare il mio, lei è un po' più partecipativa dell'Otr media, perchè dapprima mi strizza un po' le chiappe e poi mi serra la vita, senza però tirarmi a sè e spingermi con energia, come aveva fatto l'ex badante di via Riva. Ma, soprattutto, riaccende il Dolby al massimo, emettendo ansimi, mugolii e urletti assai poco credibili, ma che fanno sempre brodo, aiutando il compare a restare bello ringalluzzito.
Reggo 2-3 minuti così, poi devo puntellarmi sulle braccia tese e sollevarmi col tronco a 45°, perchè la temperatura sotto il mio maglione ha raggiunto quella di Timbuctù in una giornata di luglio. Distaccati l'uno dall'altra, c'è un po' più di ventilazione e Nikita può carezzarmi un po' l'addome e il petto. La colonna sonora è ormai da premio Grammy, perchè si aggiungono anche un po' degli immancabili "Sì, amore! Dai, amore!", a dare ulteriore pepe alla già ottima interpretazione canora.
E' però tutta finta, perchè a un certo punto Nikita se ne esce con lo stesso "Una ora! Una ora!" con cui ha familiarità chi abbia frequentato almeno una volta la Mary di Appiano. Non è un'esclamazione di piacere, neppure una bestemmia in albanese, ma una vibrante lamentela perché saremmo via dalla mattonella ormai da un'ora.
FEDERICA IN CAMPO
Comunque anch'io ero bello lessato dai 4-5 minuti di danza pelvica e allora mi sfilo e torno dalla mia parte. Nikita mi passa già una salvietta, per cui non c'è molto da sperare in un secondo BJ conclusivo. Le strappo quantomeno la solita discesa in campo di Federica e guadagno un altro paio di minuti, in cui lei è sempre molto scenografica e io ne approfitto per riprendere a carezzarle cosce e seni.
Il tempo però stringe e allora le dico di ricominciare pure a vestirsi, visto che ci metterà più di me, mentre Federica completa l'opera. Nikita si dà un ripulita con le salviette, reindossa le mutandine, reinfila i collant e poi si distende coi piedi sulla plancia, per tirarseli su fino alla cintola e per sistemarsi l'abitino. Proprio mentre sta calzando le high heels, varco la linea del traguardo e faccio in tempo a farmi passare un paio di salviette, prima che tutti i ferri del mestiere vengano riposti nella borsetta.
QUATTRO CHIACCHIERE PER CONCLUDERE
Noi siamo rimasti al retrobottega una mezza vita (alla fine, il cronometraggio ufficiale Tissot registrerà 26 minuti, da mattonella a mattonella), ma pure Caterina non scherza, perchè lei e il collega, arrivati mentre noi stavamo per iniziare a copulare, sono ancora in fondo al parcheggio.
Un minuto dopo, sono pronto anch'io e si può ripartire. Sulla via del rientro, raccolgo le altre informazioni di servizio: non ho capito bene dove abiti, ma ad ogni modo Nikita non offre servizio loft e l'altra opzione alle lamiere sarebbero le quattro mura del motel Just, al solito rate di mercato di 100/60'.
Passando per le retrovie, siamo di nuovo al distributore. La moretta vorrebbe strapparmi la promessa di andare ad assaggiare i materassi del Just, che avevo sperimentato una volta con Cristina Cristallo mille anni fa e poi una volta con Saretta durante la zona rossa, ma per il momento mi sbilancio solo per un nuovo rendez vous fra le lamiere, sempre che non la ritrovi infagottata come l'altra settimana. La congedo, augurandole la buona notte, e non mi resta che ripartire alla volta di Cermenate.
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