SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Fenegrò (CO)
ZONA: 45.695751,9.000967
NOME: Sara
NAZIONALITA': Bulgara
ETA': 24 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, HJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: altezza media (max. 1,65), fisico formoso, capelli neri abbastanza lunghi e un po' ondulati, viso carino e pure un po' paffuto, con la pelle ancora molto levigata, profumata (molto curata, in generale)
ATTITUDINE: BJ nella media; socievole, simpatica e padroneggia davvero bene l'italiano (l'ha proprio studiato e non l'ha semplicemente imparato sul campo)
LA MIA RECENSIONE:
Passo una prima volta e la postazione non è occupata. Mi concedo un rapidissimo giro tra Cirimido e Fenegrò e, quando sono di nuovo al distributore, lei è lì. Dato che non so dove sia la sua sede operativa, faccio un rapido giro ispettivo lungo le parallele interne alla Novedratese, per assicurarmi che la situazione sia tranquilla, e finalmente sono da lei.
Stavolta, dato che piove, sta attendendo sotto la pensilina del distributore, proprio davanti a una delle pompe di benzina, intenta a fumarsi una sigaretta molto sottile. Ovviamente, la minigonna non è quella rosa shocking di settimana scorsa, ma è altrettanto corta, per cui si possono facilmente vedere le mutandine, sotto i suoi collant trasparenti. Scrutandola meglio, è abbastanza formosetta e ha anche un viso abbastanza paffuto, coronato da capelli di media lunghezza e un po' ondulati. In generale, appare ben curata e, ad occhio, dimostra poco più di vent'anni. Anche se non è esattamente una velina, la ragazza m'intriga e quindi abbasso il finestrino per l'intervista.
Mi spara il solito rate per il "boccafiga" (30), le chiedo se per 20 sia possibile effettuare un primo incontro conoscitivo esclusivamente orale, lei accetta (mentre lo scorso week-end non aveva accettato di ribassare) e quindi la accolgo sulla mia macchina. Appena sale, le chiedo se possa cortesemente gettare la sua sigaretta. "Vai un po' avanti, che la butto là", mi dice. "In effetti, non è il caso di far saltare per aria il distributore ", le do atto. "Anche perché salteremmo per aria pure noi ", completa lei, mostrando una buona prontezza di spirito.
Si presenta come Sara, di nazionalità bulgara. Al mio stupore (poiché quasi tutte le ragazze sono rumene), mi dice che c'è anche un'altra sua connazionale che lavora poco più avanti, alla prima rotonda che si incontra andando verso Fenegrò. "Siete amiche?", le domando. "No, nel nostro mestiere non ci sono amicizie. Anzi, c'è una rivalità molto forte tra tutte le ragazze", mi spiega Sara.
Come da intervista canonica, le domando quanti anni abbia. "Secondo te?", fa la misteriosa. "Aspetta che accendo la luce di cortesia", le rispondo e la scruto meglio. Vorrei sparare 20, ma temo che la cosa suonerebbe troppo di piaggeria, per cui azzardo un 22. "No, ne ho 24", risponde Sara ridendo.
ANCHE LE NON-VELINE IMPAZZISCONO PER I CALCIATORI
A questo punto, la ragazza, che già ha rivelato un'ottima padronanza della nostra lingua (sia come lessico che come pronuncia) e una buona simpatia e loquacità, parte per la tangente e comincia a raccontarmi l'aneddoto della serata:
- Lo sai chi è passato a trovarmi stasera? - mi domanda
- Non lo so ... i Carabinieri?
- Macché Carabinieri! Un personaggio famoso!
- Boh? Silvio?
- No, più giovane, più giovane! E' un calciatore ...
- Proprio non ne ho idea, chi è passato di qua?
- Xxxxx Xxxxxxxxx (che, nel seguito, chiamerò Mark Lenders della Mappets, per tutelare comunque la sua privacy)!!
Svelato il nome del VIP che la ha prestato visita, Sara diventa un fiume in piena, che si fermerà solo al raggiungimento dello showroom:
- Ero girata di spalle e ho sentito un rumore di motore stranissimo, come se nel distributore fosse entrato un aereo a reazione. Mi sono voltata e ho visto due macchine. Nella prima, che era una sportiva tipo una Lamborghini o una Ferrari, c'era alla guida una specie di buttafuori ...
- Uno di quelli grandi e grossi, che è meglio non incontrare in una strada buia?
- Esatto, e con una faccia davvero cattiva... E, sul sedile del passeggero mezzo reclinato, un ragazzo col berretto calato sul volto. L'altra macchina, invece, era tutta piena di escort. Appena il ragazzo si è risollevato un po', l'ho riconosciuto dalla televisione e gli ho gridato: <Mark!>. <Shht!>, mi ha detto lui, dato che nel distributore c'erano altre due macchine che stavano facendo benzina. <Mi dai il tuo numero di telefono?>, mi ha chiesto. Al che, io ero talmente emozionata, che non mi è venuto in mente e mi sono impappinata.
- Per quello che valeva il tuo cellulare di servizio, io gli avrei dato tutto il telefono e poi l'avrei chiamato, quando mi sarebbe venuto in mente il numero - le dico, lasciandole poi continuare il racconto
- A questo punto, dall'altra macchina gli hanno gridato: <Dai, che ca..o stai facendo? Andiamo!> e, poco dopo, sono ripartiti. Mi sono proprio mangiata le mani, per quanto sono stata stupida! Poi sono andata subito dalla mia amica, gliel'ho racccontato e anche lei mi ha detto che sono stata proprio scema a non ricordarmi il mio numero di cellulare!
- Eh sì - commento io - secondo me, con Mark Lenders, altro che 20 o 30 Euro. Lì, come minimo, avresti incamerato 1000 Euro in un colpo!
- Tra l'altro - continua ad autocommiserarsi Sara - quando mi ricapita un'occasione così? Con tutte le ragazze che può avere, proprio da me si era fermato!
- Dài, sei comunque una bella ragazza. Non sottovalutarti così - cerco di consolarla e di adularla anche un po', per ottenere una prestazione migliore ;-) - Secondo me, se ti ripresenti al campo di allenamento della Mappet vestita così, ti riconosce e ti chiede di nuovo il numero
LA RECE VERA E PROPRIA
La chiacchierata potrebbe a questo punto continuare per ore, ma siamo finalmente allo showroom, che è lo stesso utilizzato dalle varie colleghe che operano nei paraggi. Quando entriamo nel parcheggio, in fondo c'è già un'altra macchina con i vetri quasi completamente appannati, il cui conducente viene probabilmente preso da un infarto, perché lo vedo risollevarsi dal sedile del passeggero e lanciare uno sguardo terrorizzato verso l'esterno. Noi comunque ci sistemiamo a debita distanza, per lasciargli la dovuta privacy e, regolate le formalità burocratiche, possiamo dare inizio alla parte strettamente erotica dell'incontro.
In preparazione al BJ, si apre solo un po' il giubbettino, mettendo in vista un discreto seno, e poi procede immediatamente allo scartamento del profilattico, che provvede a calzare sul mio fratellino. Si cala quindi su di lui e inizia il più classico dei BJ, oscillando su e giù la sua testa e applicando una buona pressione sul glande. Mentre lei è al lavoro, le sollevo la sua minigonna elasticizzata sin sopra la cintola e inizio a carezzarle fianchi e glutei, che sono discretamente formosi (come avevo già notato durante l'intervista) ma dalla consistenza piacevole al tatto. Poi cerco di infilarmi su lungo la schiena, ma il giubbottino è troppo stretto e la mia mano non riesce a insinuarsi sotto la sua maglia, cosicché desisto quasi subito. La tengo un po' abbracciata e infine gioco un po' con le ciocche dei suoi capelli neri, facendovi scorrere le mie dita. Mi avvicino anche alla sua chioma, per inebriarmi del suo piacevole profumo (poi avrei voluto chiederle quale usa, ma me ne sono dimenticato ...). Sarà perché sono reduce da un incontro precedente, ove il fratellino è stato lungamente accudito (senza peraltro farmi giungere alla conclusione) o perché la ragazza ha saputo stimolare quasi tutti i miei sensi, ma trovo decisamente piacevole quello che sta accadendo là sotto, nonostante la sua tecnica non preveda acuti particolari.
Dopo 2-3 sessioni di immersione, cessa l'azione orale e si rimette all'opera con un lavoro esclusivamente manuale. In questa fase, il suo busto è nuovamente eretto e anche le gambe, leggermente divaricate, sono meglio accessibili. Sebbene il suo seno sia un po' strizzato dalla maglia aderente, appare della giusta taglia. Ne saggio la consistenza da sotto, abbracciando una delle due coppe, e le domando "Che taglia porti?", le domando. "Una terza - mi risponde Sara - però cerca di venire!". A questo punto scendo a carezzarle il pancino, che appare un po' prominente ed è sempre morbido al tatto (non ha certo la tartaruga , e infine mi concentro sull'interno delle sue cosce, su cui strofino lungamente il palmo della mia mano. Una breve esplorazione verso la zona calda ma, avendo indosso calze e mutandine, il profilo può essere solo immaginato (il monte di Venere sembre comunque abbastanza pronunciato, quale continuazione ideale del suo addome).
"Ma duri ancora molto, perché non ce la faccio davvero più?", mi domanda ad un certo punto, dopo che ha alternato entrambe le mani. "Dài, tieni duro ancora un paio di minuti, perché non manca molto", le rispondo, mentre mi concentro per non venire subito, in modo da godere ancora un po' del contatto con lei. Si china ancora su di me, riprende brevemente il BJ (ma resiste davvero poco) e poi si rimette all'opera con un intenso lavoro di falegnameria, al quale non sono in grado di resistere ancora più a lungo
- Ca..o, ma quanto sei durato! Non mi sento più le mani ... - si lamenta Sara, mentre vedo che se le agita un po', compiendo il gesto di chi si scrolla l'acqua di dosso, dopo essersele lavate.
- Io tutto sommato sono normale... Guarda invece quello dell'altra macchina: lui sì che è una vera pila Duracell! E' arrivato prima di noi ed è ancora lì!
- Ma magari è lì da solo - commenta Sara, dopo avere dato un'occhiata distratta all'altra vettura
- Dici che è un guardone? - le domando
- No, no, non è detto. Magari si sta divertendo da solo... - commenta Sara, rendendosi però subito conto di avere sparato una ca..ata - O magari l'ha pagata un sacco di soldi
- Diciamo che io scommetto sulla seconda ... - chiudo questa breve conversazione, che se non altro ha fatto dimenticare a Sara il motivo per cui l'aveva iniziata ;-)
UNA VERA POLIGLOTTA
Durante la rivestizione e il ritorno allo showroom, scambiamo ancora quattro chiacchiere (non su Mark Lenders, per fortuna . Il filo del discorso, che ora non riuscirei a ricostruire, mi porta a scoprire che è patentata (in Spagna) da ormai 5 anni e automunita. In terra iberica aveva lavorato come commessa (sarà vero?), ma conosceva alcune sue connazionali che praticavano il meretricio, ma in night club e non per strada (cosa che lì non è assolutamente comune). Ora è in Italia da circa 1 anno, ma deve avere lavorato brevemente anche in Germania, perché oltre al francese (che ha studiato a scuola), a un po' d'inglese (immagino quello professionale, che mastichiamo bene anche noi del forum , all'italiano (che ha studiato in un corso privato, il che spiega la sua ottima padronanza anche formale della nostra lingua) e allo spagnolo, sapeva farsi intendere anche in tedesco.
Raggiunto lo showroom, la saluto ("Magari passo a trovarti presto, così mi racconti com'è andata a finire con Mark Lenders ;-)"), ci auguriamo la buona notte, lei scende e io mi dirigo finalmente a casa, al termine di 24 ore che sono state davvero estenuanti (per la cronaca, erano iniziate tra le braccia di tale Mirabela di Craiova, esperienza assolutamente da dimenticare) ...
CITTA DELL'INCONTRO: Fenegrò (CO)
ZONA: 45.695751,9.000967
NOME: Sara
NAZIONALITA': Bulgara
ETA': 24 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, HJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: altezza media (max. 1,65), fisico formoso, capelli neri abbastanza lunghi e un po' ondulati, viso carino e pure un po' paffuto, con la pelle ancora molto levigata, profumata (molto curata, in generale)
ATTITUDINE: BJ nella media; socievole, simpatica e padroneggia davvero bene l'italiano (l'ha proprio studiato e non l'ha semplicemente imparato sul campo)
LA MIA RECENSIONE:
Passo una prima volta e la postazione non è occupata. Mi concedo un rapidissimo giro tra Cirimido e Fenegrò e, quando sono di nuovo al distributore, lei è lì. Dato che non so dove sia la sua sede operativa, faccio un rapido giro ispettivo lungo le parallele interne alla Novedratese, per assicurarmi che la situazione sia tranquilla, e finalmente sono da lei.
Stavolta, dato che piove, sta attendendo sotto la pensilina del distributore, proprio davanti a una delle pompe di benzina, intenta a fumarsi una sigaretta molto sottile. Ovviamente, la minigonna non è quella rosa shocking di settimana scorsa, ma è altrettanto corta, per cui si possono facilmente vedere le mutandine, sotto i suoi collant trasparenti. Scrutandola meglio, è abbastanza formosetta e ha anche un viso abbastanza paffuto, coronato da capelli di media lunghezza e un po' ondulati. In generale, appare ben curata e, ad occhio, dimostra poco più di vent'anni. Anche se non è esattamente una velina, la ragazza m'intriga e quindi abbasso il finestrino per l'intervista.
Mi spara il solito rate per il "boccafiga" (30), le chiedo se per 20 sia possibile effettuare un primo incontro conoscitivo esclusivamente orale, lei accetta (mentre lo scorso week-end non aveva accettato di ribassare) e quindi la accolgo sulla mia macchina. Appena sale, le chiedo se possa cortesemente gettare la sua sigaretta. "Vai un po' avanti, che la butto là", mi dice. "In effetti, non è il caso di far saltare per aria il distributore ", le do atto. "Anche perché salteremmo per aria pure noi ", completa lei, mostrando una buona prontezza di spirito.
Si presenta come Sara, di nazionalità bulgara. Al mio stupore (poiché quasi tutte le ragazze sono rumene), mi dice che c'è anche un'altra sua connazionale che lavora poco più avanti, alla prima rotonda che si incontra andando verso Fenegrò. "Siete amiche?", le domando. "No, nel nostro mestiere non ci sono amicizie. Anzi, c'è una rivalità molto forte tra tutte le ragazze", mi spiega Sara.
Come da intervista canonica, le domando quanti anni abbia. "Secondo te?", fa la misteriosa. "Aspetta che accendo la luce di cortesia", le rispondo e la scruto meglio. Vorrei sparare 20, ma temo che la cosa suonerebbe troppo di piaggeria, per cui azzardo un 22. "No, ne ho 24", risponde Sara ridendo.
ANCHE LE NON-VELINE IMPAZZISCONO PER I CALCIATORI
A questo punto, la ragazza, che già ha rivelato un'ottima padronanza della nostra lingua (sia come lessico che come pronuncia) e una buona simpatia e loquacità, parte per la tangente e comincia a raccontarmi l'aneddoto della serata:
- Lo sai chi è passato a trovarmi stasera? - mi domanda
- Non lo so ... i Carabinieri?
- Macché Carabinieri! Un personaggio famoso!
- Boh? Silvio?
- No, più giovane, più giovane! E' un calciatore ...
- Proprio non ne ho idea, chi è passato di qua?
- Xxxxx Xxxxxxxxx (che, nel seguito, chiamerò Mark Lenders della Mappets, per tutelare comunque la sua privacy)!!
Svelato il nome del VIP che la ha prestato visita, Sara diventa un fiume in piena, che si fermerà solo al raggiungimento dello showroom:
- Ero girata di spalle e ho sentito un rumore di motore stranissimo, come se nel distributore fosse entrato un aereo a reazione. Mi sono voltata e ho visto due macchine. Nella prima, che era una sportiva tipo una Lamborghini o una Ferrari, c'era alla guida una specie di buttafuori ...
- Uno di quelli grandi e grossi, che è meglio non incontrare in una strada buia?
- Esatto, e con una faccia davvero cattiva... E, sul sedile del passeggero mezzo reclinato, un ragazzo col berretto calato sul volto. L'altra macchina, invece, era tutta piena di escort. Appena il ragazzo si è risollevato un po', l'ho riconosciuto dalla televisione e gli ho gridato: <Mark!>. <Shht!>, mi ha detto lui, dato che nel distributore c'erano altre due macchine che stavano facendo benzina. <Mi dai il tuo numero di telefono?>, mi ha chiesto. Al che, io ero talmente emozionata, che non mi è venuto in mente e mi sono impappinata.
- Per quello che valeva il tuo cellulare di servizio, io gli avrei dato tutto il telefono e poi l'avrei chiamato, quando mi sarebbe venuto in mente il numero - le dico, lasciandole poi continuare il racconto
- A questo punto, dall'altra macchina gli hanno gridato: <Dai, che ca..o stai facendo? Andiamo!> e, poco dopo, sono ripartiti. Mi sono proprio mangiata le mani, per quanto sono stata stupida! Poi sono andata subito dalla mia amica, gliel'ho racccontato e anche lei mi ha detto che sono stata proprio scema a non ricordarmi il mio numero di cellulare!
- Eh sì - commento io - secondo me, con Mark Lenders, altro che 20 o 30 Euro. Lì, come minimo, avresti incamerato 1000 Euro in un colpo!
- Tra l'altro - continua ad autocommiserarsi Sara - quando mi ricapita un'occasione così? Con tutte le ragazze che può avere, proprio da me si era fermato!
- Dài, sei comunque una bella ragazza. Non sottovalutarti così - cerco di consolarla e di adularla anche un po', per ottenere una prestazione migliore ;-) - Secondo me, se ti ripresenti al campo di allenamento della Mappet vestita così, ti riconosce e ti chiede di nuovo il numero
LA RECE VERA E PROPRIA
La chiacchierata potrebbe a questo punto continuare per ore, ma siamo finalmente allo showroom, che è lo stesso utilizzato dalle varie colleghe che operano nei paraggi. Quando entriamo nel parcheggio, in fondo c'è già un'altra macchina con i vetri quasi completamente appannati, il cui conducente viene probabilmente preso da un infarto, perché lo vedo risollevarsi dal sedile del passeggero e lanciare uno sguardo terrorizzato verso l'esterno. Noi comunque ci sistemiamo a debita distanza, per lasciargli la dovuta privacy e, regolate le formalità burocratiche, possiamo dare inizio alla parte strettamente erotica dell'incontro.
In preparazione al BJ, si apre solo un po' il giubbettino, mettendo in vista un discreto seno, e poi procede immediatamente allo scartamento del profilattico, che provvede a calzare sul mio fratellino. Si cala quindi su di lui e inizia il più classico dei BJ, oscillando su e giù la sua testa e applicando una buona pressione sul glande. Mentre lei è al lavoro, le sollevo la sua minigonna elasticizzata sin sopra la cintola e inizio a carezzarle fianchi e glutei, che sono discretamente formosi (come avevo già notato durante l'intervista) ma dalla consistenza piacevole al tatto. Poi cerco di infilarmi su lungo la schiena, ma il giubbottino è troppo stretto e la mia mano non riesce a insinuarsi sotto la sua maglia, cosicché desisto quasi subito. La tengo un po' abbracciata e infine gioco un po' con le ciocche dei suoi capelli neri, facendovi scorrere le mie dita. Mi avvicino anche alla sua chioma, per inebriarmi del suo piacevole profumo (poi avrei voluto chiederle quale usa, ma me ne sono dimenticato ...). Sarà perché sono reduce da un incontro precedente, ove il fratellino è stato lungamente accudito (senza peraltro farmi giungere alla conclusione) o perché la ragazza ha saputo stimolare quasi tutti i miei sensi, ma trovo decisamente piacevole quello che sta accadendo là sotto, nonostante la sua tecnica non preveda acuti particolari.
Dopo 2-3 sessioni di immersione, cessa l'azione orale e si rimette all'opera con un lavoro esclusivamente manuale. In questa fase, il suo busto è nuovamente eretto e anche le gambe, leggermente divaricate, sono meglio accessibili. Sebbene il suo seno sia un po' strizzato dalla maglia aderente, appare della giusta taglia. Ne saggio la consistenza da sotto, abbracciando una delle due coppe, e le domando "Che taglia porti?", le domando. "Una terza - mi risponde Sara - però cerca di venire!". A questo punto scendo a carezzarle il pancino, che appare un po' prominente ed è sempre morbido al tatto (non ha certo la tartaruga , e infine mi concentro sull'interno delle sue cosce, su cui strofino lungamente il palmo della mia mano. Una breve esplorazione verso la zona calda ma, avendo indosso calze e mutandine, il profilo può essere solo immaginato (il monte di Venere sembre comunque abbastanza pronunciato, quale continuazione ideale del suo addome).
"Ma duri ancora molto, perché non ce la faccio davvero più?", mi domanda ad un certo punto, dopo che ha alternato entrambe le mani. "Dài, tieni duro ancora un paio di minuti, perché non manca molto", le rispondo, mentre mi concentro per non venire subito, in modo da godere ancora un po' del contatto con lei. Si china ancora su di me, riprende brevemente il BJ (ma resiste davvero poco) e poi si rimette all'opera con un intenso lavoro di falegnameria, al quale non sono in grado di resistere ancora più a lungo
- Ca..o, ma quanto sei durato! Non mi sento più le mani ... - si lamenta Sara, mentre vedo che se le agita un po', compiendo il gesto di chi si scrolla l'acqua di dosso, dopo essersele lavate.
- Io tutto sommato sono normale... Guarda invece quello dell'altra macchina: lui sì che è una vera pila Duracell! E' arrivato prima di noi ed è ancora lì!
- Ma magari è lì da solo - commenta Sara, dopo avere dato un'occhiata distratta all'altra vettura
- Dici che è un guardone? - le domando
- No, no, non è detto. Magari si sta divertendo da solo... - commenta Sara, rendendosi però subito conto di avere sparato una ca..ata - O magari l'ha pagata un sacco di soldi
- Diciamo che io scommetto sulla seconda ... - chiudo questa breve conversazione, che se non altro ha fatto dimenticare a Sara il motivo per cui l'aveva iniziata ;-)
UNA VERA POLIGLOTTA
Durante la rivestizione e il ritorno allo showroom, scambiamo ancora quattro chiacchiere (non su Mark Lenders, per fortuna . Il filo del discorso, che ora non riuscirei a ricostruire, mi porta a scoprire che è patentata (in Spagna) da ormai 5 anni e automunita. In terra iberica aveva lavorato come commessa (sarà vero?), ma conosceva alcune sue connazionali che praticavano il meretricio, ma in night club e non per strada (cosa che lì non è assolutamente comune). Ora è in Italia da circa 1 anno, ma deve avere lavorato brevemente anche in Germania, perché oltre al francese (che ha studiato a scuola), a un po' d'inglese (immagino quello professionale, che mastichiamo bene anche noi del forum , all'italiano (che ha studiato in un corso privato, il che spiega la sua ottima padronanza anche formale della nostra lingua) e allo spagnolo, sapeva farsi intendere anche in tedesco.
Raggiunto lo showroom, la saluto ("Magari passo a trovarti presto, così mi racconti com'è andata a finire con Mark Lenders ;-)"), ci auguriamo la buona notte, lei scende e io mi dirigo finalmente a casa, al termine di 24 ore che sono state davvero estenuanti (per la cronaca, erano iniziate tra le braccia di tale Mirabela di Craiova, esperienza assolutamente da dimenticare) ...
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