[RECE] Sara (POL) - OTR notturna - Milano @ Teodosio (MI)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Milano
ZONA: 45.486370, 9.229799 o ..., 9.229957 (poco a N dell'incrocio Teodosio/Porpora, vicino a un distributore ENI)
NOME: Sara
NAZIONALITA': polacca
ETA': 25, forse già 26
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission e pecos), BJ e HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 50 all'inizio, 70 a operazioni in corso, 100 dalla prossima volta
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: circa 40-45', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: capelli biondi più o meno a caschetto e molto cotonati sopra la testa, con alcune ciocche azzurre e marroni, occhi azzurri e vispi, viso carino dell'Est con zigomi un po' pronunciati, altezza attorno all'1,60-1,65, fisico magro e molto ben proporzionato da velina, seni non eccedenti la 2° taglia, pelle liscia e completamente depilata (solo una leggera ricrescita sugli stinchi, percepibile in contropelo)
ATTITUDINE: BJ di buona fattura (anche con rotazioni della testa attorno al glande), discretamente partecipativa nella copulazione ; pur parlando un italiano un po' robotico, è piacevole nella conversazione e sembra una ragazza intelligente e acculturata

LA MIA RECENSIONE:

Il primo incontro con Sara è anteriore a quello con Jasmine, anche se ho preferito raccontare prima della pseudo-turca, per evitare che i dettagli si dissolvessero nel vuoto cosmico della mia memoria, che inizia a fare un po' cilecca ...

Dopo una piacevole rimpatriata tra ex-compagni dalle parti di Lambrate, riprendo la direzione di piazzale Loreto e, percorrendo via Porpora, noto un paio di fanciulle che sono troppo scosciate per essere semplicemente alla ricerca della discoteca più vicina. Ce ne sarebbe anche una nei paraggi, che si dice essere frequentata dalla meglio gioventù albanese e rumena, ma stasera è decisamente chiusa.

A questo punto, ha inizio un accurato pattugliamento di tutte le traverse, al termine del quale la zona di interesse di riduce a un cerchio di non più di 150-200 m di raggio, attorno all'incrocio tra via Porpora e via Teodosio. La prima fanciulla che balza all'occhio è una biondina super-minigonnata che sta più o meno qui (45.485018, 9.229979), al vertice N-E dell'incrocio Teodosio/Vallazze (qualche giorno dopo scoprirò che sia chiama Jasmine). Il tempo di compiere qualche vasca e la reginetta della serata è presto individuata: è un'altra bionda, dalla chioma cotonata e dal fisico davvero slanciato, che prima vedo più o meno qui (45.486370, 9.229957), mentre è intenta a sorseggiare una Coca Cola, e poi sul lato opposto della strada, più o meno davanti alla filiale della Montepaschi.

Prima di riuscire anche solo a ricevere udienza dalla signorina, ci saranno però alcune regole da imparare sulla propria pelle:

1) A Milano non è possibile accostare con discrezione accanto alla fanciulla dei propri desideri, perché quello spazio è già occupato dalle vetture posteggiate in seconda fila! Bisognerebbe quindi farle gli abbaglianti 200 m prima, fermarsi con le quattro frecce nel bel mezzo della corsia (sperando di non venire piallati da un tram lanciato a tutta velocità) e sbracciarsi per farla avvicinare, sotto lo sguardo divertito dei 200 avventori che bivaccano fuori dal vicino bar. In alternativa, ma lo scoprirò solo dopo, usare il marciapiede come se fosse un controviale, per avvicinare la preda da dietro e senza dare nell'occhio.

2) A Milano non esiste il fair play. Stavo per accostare con discrezione accanto all'altra biondina, quella dell'incrocio con via Vallazze, quando due colleghi/rivali a bordo di un'utilitaria rossa hanno pensato bene di scavalcare la doppia linea continua e venirmi incontro in un contromano ai limiti del suicidio, pur di aggiudicarsi lo ius primae noctis!

3) Le due fanciulle che ho adocchiato sono gettonatissime: quella di Teodosio/Vallazze non riesce a vedere il semaforo diventare rosso due volte di fila e viene già caricata, per scomparire per almeno 3/4 d'ora; la bionda cotonata che gioca per la Montepaschi potrebbe essere la Madonna di Medjugorie, perché levita letteralmente da una macchina all'altra e pare che nessun punter l'abbia mai vista coi piedi appoggiati a terra.

UN LUNGO CORTEGGIAMENTO

Comunque, dopo essere passato davanti alla sua postazione "almeno 56 volte" (questo secondo il suo conteggio, ma poi mi ha detto che ogni sera si risistema "56 volte" anche i capelli cotonatissimi e quindi penso che abbia un po' esagerato per eccesso :)), decido finalmente che l'unica possibilità è intrufolarmi in contromano nel distributore ENI e uscire piano piano su via Teodosio, sperando che la fanciulla mi noti. Al primo tentativo, la cosa sta anche funzionando, perché la vedo avvicinarsi - seppure un po' perplessa - ma prima di lei arrivano almeno 3-4 macchine che iniziano a sfanalare e strombazzare, perché sto ingombrando la corsia. Altro giro attorno al palo del semaforo e, somma fortuna, la biondina sta entrando a piedi nella stazione di servizio.

Speravo che fosse venuta a cercare me, ma in realtà la sua era solo voglia di un'altra Coca Cola. In ogni caso, quando abbasso il finestrino e le faccio un cenno, mi si avvicina e infine posso rivolgerle la parola. In realtà è lei a esordire: "Ce ne hai messo a fermarti! Mi sarai passato davanti 56 volte! :)". "No, dai ... un po' meno. Sarà passato anche qualcun altro con la macchina uguale alla mia ;)", cerco di ridimensionare la quantità di benzina immolata alla causa. "No, no, eri proprio tu, perché hai la targa che finisce per XX ;)", non mi lascia scampo. Scoperto che rimane in servizio sino alle 4 di notte, che dispone di un loft lì vicino, che non ci saranno difficoltà a parcheggiare e che la sua compagnia non mi costerà più di 50, l'affare è fatto. Mi chiede la cortesia di darle il tempo di andare alla macchinetta automatica, mi domanda persino se voglia qualcosa e dopo un paio di minuti è indietro, pronta a farmi strada verso il suo loft.

SARA DA CRACOVIA

Appena salita a bordo, la biondina dagli occhi di ghiaccio mi porge la mano e si presenta come Sara. In realtà, il mio sguardo è attratto più dalle sue gambe snelle e affusolate, che - sollevate da tacchi vertiginosi - sembrano quasi chilometriche come quelle della Sklenarikova. Pur parlando un italiano abbastanza robotico e dall'accento spigoloso, la fanciulla non è neppure connazionale della famosa modella, perché si dichiara polacca, di Cracovia per l'esattezza. Ho già conosciuto qualche "polacca" di Bucarest, ma lei non è sicuramente rumena, perché il suo modo di fare violenza all'armoniosità della lingua italiana è troppo diverso da quello delle draculine.

Il viaggio non dura molto e la conversazione si rivela interessante, con Sara che dà l'impressione di essere una ragazza spigliata e anche istruita. Mi racconta che sta per compiere 26 anni fra pochi giorni e di essere in Italia da 6, una parte dei quali trascorsi all'ombra della Mole. Non so quanto ci sia di vero nelle sue chiacchiere, di certo è falso che si potesse parcheggiare facilmente sotto casa sua, perché l'unico posto libero è quello riservato alla sosta del pullman davanti alla pensilina ;)

A CASA DI CENERENTOLA

Parcheggiata la vettura, mi fa strada verso il palazzo in cui ha il suo loft: sembra dapprima che dobbiamo inerpicarci su per un'interminabile rampa di scale, ma usciamo subito a riveder le stelle e, dopo avere percorso un breve ballatoio, siamo finalmente a destinazione. Il bilocale è evidentemente vetusto, ma la piccola camera da letto in cui mi fa entrare è tutto sommato accogliente, a differenza del bagno, che invece si rivelerà davvero spartano. Se non altro, il locale è bene attrezzato, essendo munito sia della sedia del punter che di un provvidenziale attaccapanni (che lei definiva "appendivestiti", sino a non molto tempo fa), gadget che quasi sempre manca nei loft di servizio delle OTR. Nonostante la temperatura sia già gradevole, la prima preoccupazione di Sara è però di accendere il termoventilatore portatile, il cui ronzio ci farà compagnia per tutto l'incontro.

Ancora un paio di minuti di chiacchiere e siamo più o meno pronti per dare inizio alle danze. Tolte le sue high heels, Sara si abbassa a una statura che non credo superi l'1,65, ma mantiene un fisico che desterebbe l'invidia di gran parte delle sue rivali. E' magra e ben proporzionata, leggermente abbronzata (immagino sia reduce da un recente viaggio alle isole Lampados) e completamente depilata, anche nelle parti intime. Trovo il viso decisamente carino, seppure con zigomi un po' pronunciati, mentre dubito che i seni superino la 2° taglia, pur essendo abbastanza ben delineati. Cercherò poi d'indagare, ma pare proprio che non frequenti alcun corso di Zumba e che l'ultima volta che ha visto una palestra sia stata durante l'ora di educazione fisica alle superiori. Con una mia certa sorpresa, non è il seno ma sono le spalle - a suo dire troppo larghe - la parte del corpo che vorrebbe rifarsi, se avesse una bacchetta magica. Proprio sul collo e parzialmente mascherata dal suo caschetto biondo, ha tatuata una delle lettere dell'alfabeto. Con lo stesso font, ma sull'interno di un bicipite e non lontano dall'ascella, appare una scritta più lunga e iniziante con il medesimo carattere, che poi mi ha detto essere il soprannome con cui veniva appellata dagli amici, da ragazzina. Se mai ve ne fossero stati dubbi, non si chiama dunque Sara ;)

Completati questi convenevoli iniziali, lei mi chiede di sbrigare le formalità burocratiche e io invece di potere usare il bagno, per procedere al rituale lavaggio delle pudenda. Quando torno in camera, sta aspettandomi inginocchiata sul lettone, con la confezione del profilattico in mano. Stranamente (forse per accelerare la rivestizione successiva), non si è denudata del tutto al di sotto della cintola: una delle gambe dei collant è calzata come se fosse un gambaletto fino al ginocchio e sotto l'elastico ha appallottolato l'altra gamba e le mutandine nere, che peraltro sono ancora inforcate su uno dei due lati. La cosa è abbastanza pittoresca, ma non mi sarà di grande intralcio, dato che tutto il resto del corpo sarà comunque a disposizione per le mie carezze.

LA RECE VERA E PROPRIA

Mi sdraio allora supino, proprio nel mezzo del lettone, e lei prende posizione alla mia sinistra, semi-coricata su un fianco e con le gambe aperte a rombo. Smanaccia brevemente il fratellino, estrae il condom dalla bustina e lo calza con molta attenzione, chiedendomi almeno un paio di volte se mi stia facendo male con le sue unghie alquanto affilate. Il compare del piano di sotto è passato indenne anche stavolta ed è anzi ansioso di fare la conoscenza dell'arte orale di Sara, che non appare certo di primo pelo.

Oltre al classico su e giù, si cimenta anche in piacevoli movimenti rotatori con la testa, che fanno strisciare il glande contro le pareti del palato. Non manca neppure un po' di aiuto manuale alla base, che però non mi è sgradito e si maschera bene nella coreografia generale. Nel mentre, approfitto della sua posizione per carezzarle il fisico snello e glabro, che probabilmente è uno dei migliori che abbia mai potuto ammirare on the road. Comincio dalle cosce, per poi scendere verso i polpacci e risalire dagli stinchi, che è l'unica zona dove si percepisce una leggerissima ricrescita, muovendosi in contropelo. Prima del sottoscritto, è però Sara ad accorgersi del leggero sfrigolio che si leva al passaggio della sua mano, perché interrompe brevemente le operazioni e ci tiene a spiegarmi che non si depila più di 1 volta alla settimana, per evitare di irritare la pelle.

La mia risalita lungo la via del piacere fa ovviamente tappa all'altezza della vulva, che è invece perfettamente glabra e dall'aspetto compatto, con labbra poco prominenti. Dopo averla strusciata un po', ma solo superficialmente, vado avanti e arrivo ai suoi seni, che non sono di certo molto grossi ma ben proporzionati alla sua silhouette e morbidi al tatto. Sto per iniziare a titillarle i capezzoli e Sara immediatamente si arresta, facendomi una proposta indecente (più che altro perché sono passati davvero pochi minuti da che sono iniziate le operazioni): "Ti va di fare con più calma?". Capita la solfa, le domando quanto costerebbe cambiare i biglietti che avevo comprato dal bagarino dell'ENI, perché la maratona mi piace più dei 100 metri piani. "Di solito, chiedo trenta ...", propone . "Venti?", le butto lì e la fanciulla accetta senza battere ciglio. Aggiungo le monetine mancanti nel juke box e la musica riparte da dove si era fermata.

L'ORCHESTRA RICOMINCIA A SUONARE

Ancora un paio di minuti di BJ e il fratellino è finalmente pronto per passare alla copulazione. Sara mi domanda se preferisca la pecorina o la missionaria. Dando per scontato che ci sarà tempo per entrambe, decido di partire sopra di lei, per cui ci rigiriamo sul lettone. La biondina si corica supina, apre le gambe a V e poi lascio che si infili l'asta nell'orifizio. Un paio di movimenti di assestamento, per essere certo che siamo bene allineati, quindi do inizio alla mia danza pelvica, puntellato sugli avambracci. La fanciulla è senz'altro meno timida di altre ragazze, perché tiene gli occhi aperti per buona parte del tempo e posso così incrociare più volte il suo sguardo, perdendomi nella tinta cerulea delle sue iridi. Quando non la scruto in viso, osservo i suoi seni, che da questa prospettiva appaiono decisamente piccoli e ballonzolano leggermente sotto le mie spinte pelviche. Lei è discretamente partecipativa, perché raccoglie le gambe a ranocchia e le stringe attorno ai miei fianchi, carezzandomi al contempo le braccia con le sue mani.

Quando gli avambracci cominciano a farmi capire che è ora di fare l'abbonamento in una palestra, le chiedo se posso calarmi completamente su di lei, permesso che Sara mi concede senza problemi. Mi corico allora sul suo tronco e riprendo a stantuffarla, serrandola stretta a me con un braccio e carezzandole il collo, le tempie e la sua chioma cotonatissima col palmo dell'altra mano. Dato che siamo stretti stretti l'uno all'altra, anche lei serra un po' più fortemente le gambe e mi abbraccia, carezzandomi su e giù la schiena. Quello che prima era solo un leggero ansimare, ora diventa più continuativo e assume quasi la parvenza di un muggito ("mmmmh ... mmmmh ....").

MI GODO IL PANORAMA

Sara mi lascia procedere così per un po' e poi mi propone il cambio di posizione (durante il secondo incontro, addurrà come giustificazione un eccessivo surriscaldamento della schiena, a causa dell'ampio cerotto termico che si è applicata sui lombi). Le domando se mi concederebbe uno smorzacandela, ma - per quanto cortese - è categorica nel negarmelo, spiegandomi che le duole la schiena per il lungo tempo trascorso in piedi sulle high heels e che in quella posizione sentirebbe proprio fastidio. Non resta quindi che scegliere la pecorina, per cui mi sfilo, lascio che si metta gattoni davanti a me e poi procediamo al reinfilamento. Mentre lei trova il giusto angolo di apertura delle gambe e inarca un po' la schiena, vedo l'altro buchetto dilatarsi e pure lì non sembra affatto una verginella illibata. In ogni caso, non è quello il pertugio dove mi è concesso di entrare e quindi pigio di nuovo il primo pulsante del telecomando, dopo la breve sosta pubblicitaria.

Da questa angolazione, il lato B di Sara è davvero uno spettacolo! Mentre le serro la cintola e continuo le mie percussioni pelviche, il mio sguardo corre avanti e indietro, indeciso dove posarsi. La schiena è tonica e ha la forma di una clessidra, con la strozzatura proprio dove sono appoggiati i palmi delle mie mani. Anche grazie alla forte incurvatura che tiene, nella parte bassa si vedono le classiche fossette di Venere e i glutei sono piccoli e compatti. Da parte sua, non c'è granché che possa fare, se non contrapporsi leggermente alle mie spinte e continuare nel suo coreografico muggito. Dopo 2-3 minuti, in cui cambio un paio di volte l'inclinazione della schiena per variare l'angolo d'entrata, devo proprio fermarmi, perché la muscolatura dei glutei inizia ad andare in debito d'ossigeno.

IL PORTAFOGLIO E' SALVO

Alzo allora bandiera bianca e chiedo a Sara se le vada di completare le operazioni con un altro lavoretto orale conclusivo. Dato che la vedo inizialmente un po' perplessa, sottolineo: "Cambiando il profilattico, ovviamente ...". La fanciulla accetta, il condom usato viene gettato nel cestino dei rifiuti e uno nuovo viene calzato sul fratellino (durante il secondo incontro, essendo a corto di pezzi di ricambio, lo pulirà accuratamente con una salviettina umidificata). Lei si riposiziona esattamente come prima e si può così ripartire dove ci eravamo fermati una decina di minuti prima. Sorvolo su questa fase, menzionando solo che ho avuto tempo di titillarle un po' i capezzoli, che però non si sono inturgiditi in modo evidente. Sara sarebbe addirittura disposta a fermarsi con me sino a fine turno, ma riesco a evitare questa dispendiosissima opzione, dicendole che l'indomani devo comunque svegliarmi presto e che quindi non posso trattenermi ancora molto a lungo. Un minuto alla volta e riducendo man mano le mie pretese (ad un certo punto, smette di deliziarmi con la sua arte orale e passa alla falegnameria dura e pura), riesco a strapparle un paio di brevi time-extension gratuite, salvando così l'incolumità del mio portafoglio.

56 COLPI DI SPAZZOLA

Varcata la linea del traguardo tra le sue calde mani, si può procedere alle consuete abluzioni e poi alla rivestizione. In realtà, sarò solo io a fruire del bidet e, al mio rientro in camera, troverò Sara già quasi completamente rivestita (non che avesse molto da rimettersi addosso :)). In ogni caso, la fanciulla mi lascia il tempo di rivestirmi con calma, anche perché la sua chioma deve essere sottoposta ai 56 proverbiali colpi di spazzola (poi proverò a giocare il numero sulle ruota di Milano e Napoli, ma senza fortuna ...). Mentre Sara si sistema la cotonatura, osservo meglio la sua capigliatura e noto che sul lato sinistro ha alcune ciocche dalla tinta sgargiante (azzurre e color cioccolato). Quando finalmente il suo caschetto è tornato voluminoso come prima, possiamo rimetterci in marcia.

La ragazza è decisamente ciarliera e quindi anche il viaggio di ritorno è accompagnato da un piacevole chiacchiericcio, che spazia da qualche cenno sulla sua famiglia a una serie di doglianze sul fatto che la sua chioma non sia folta e vaporosa come vorrebbe. Tento anche (e inutilmente) di carpirle il numero di cellulare, ma è categorica nel dirmi che lo concede solo dopo 2-3 incontri, quando è certa di potersi fidare della persona che ha di fronte. Cerco allora di convincerla che, per il bene dei suoi capelli, dovrebbe sottoporsi a orari di lavoro meno stressanti, ma come sindacalista ho ancora meno successo che come centralinista. Infatti, non appena raggiungiamo di nuovo l'ENI, Sara è lesta a congedarmi con due bacetti sulla guancia e a riprendere postazione sulla sua mattonella, speranzosa di incassare l'ultimo biglietto arancione della nottata. Faccio una vasca per vedere se sia ricomparsa l'altra biondina (quella che poi scoprirò essere Jasmine), ma il suo angolino è desolatamente vuoto. Non che avessi molti dubbi al riguardo, ma - quando mi ripresento all'incrocio dell'ENI - anche Sara è già scomparsa con un altro collega e dunque non mi resta che indirizzare la prua verso casa, perché fra poche ore suonerà la sveglia.

FINALE ALTERNATIVO (IL SECONDO INCONTRO)

Il secondo incontro, soprattutto nello sviluppo della parte erotica, ha ricalcato con fedeltà quasi assoluta le vicende raccontate poc'anzi. sul fronte pecuniario, però, Sara ha scoperto definitivamente le sue carte, togliendomi ogni dubbio sul fatto che il rate di 50 praticato da lei e dalle altre ragazze del circondario sia solo un fittizio specchietto per le allodole, perché valido esclusivamente per un improbabile incontro di 15 minuti da mattonella a mattonella, viaggio incluso (sic!).

Nonostante stavolta io non abbia neppure provato a ripartire da 50, alla fine delle danze è stata abbastanza chiara nell'escludere che altri incontri di simile durata (più o meno 40-45 minuti, ENI-to-ENI) possano ripetersi per un rate inferiore a 100. Quando, poco prima di riconsegnarla al Cane a sei zampe, ho tentato l'ultimo ribasso ("Se torno a trovarti, mi fai lo sconto fedeltà? 80? ;)"), la biondina di Cracovia ha controllato l'orologio della macchina e ha ucciso ogni speranza: "Guarda: siamo rimasti addirittura quaranta minuti, per cui per meno di 100 non posso proprio fare!"

Prima che scenda dalla macchina e riprenda possesso della sua mattonella, ci scambiamo allora quelli che probabilmente saranno i due bacetti dell'addio. Davvero un peccato, perché la signorina è davvero muy bonita, simpatica nella conversazione e non se la cava neppure male sul materasso ... Se proprio devo spezzare una lancia in suo favore, quantomeno lei è stata corretta e ha preannunciato il rincaro del rate a partire dall'incontro successivo, mentre la non lontana Jasmine ha applicato l'aggiustamento dell'indice Istat in modo retroattivo, obbligandoci a una imprevista escursione notturna sino al più vicino bancomat.

Scoperto che le fanciulle milanesi sono alquanto esose, dubito che perverranno altri racconti da Lambrate e credo proprio che mi rintanerò di nuovo nel mio porto sicuro di Bergamo, seppure più lontano da casa ...

CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Concordo circa il fatto che via Teodosio sta diventando una zona molto interessante.
Io ho conosciuto quattro ragazze al lavoro qui e le presento brevemente.
I ricordi più vecchi riguardano la SARA bionda.
NOME: Sara
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
ZONA: attualmente in via Teodosio, 45.486565, 9.229867
NAZIONALITÀ: polacca
ETÀ: circa 27
SERVIZI OFFERTI: boccafiga a casa (la casa la ricordo come un appartamentino appena sufficiente, pulito ma sacrificatissimo)
COMPENSO RICHIESTO e PAGATO: 50 euro
DESCRIZIONE FISICA:1,65 circa, bionda, seconda di seno, abbigliamento provocante, viso con profili marcati tipicamente est-europei. Nel complesso: gran figa.
ATTITUDINE: professionale, tecnicamente valida, tende a ottenere il rilancio del compenso (offrendo più tempo o servizi ulteriori, che non ho mai sperimentato), comunque non mi ha indisposto, però bisogna saperla prendere perché ha le sue spigolosità.

Da carnevale a zntra - 02-09-15 23:17

Dalle coordinate, la mora è proprio la Sara albanese, l’ho rivista anche nella nuova postazione che indichi tu, ma ci siamo solo salutati.
La posizione di Sara polacca non la riconosco così al centimetro, è circa tra una pizzeria e il benzinaio Agip, non però lato Porpora, ma lato Teodosio, prima del semaforo sì, ma venendo da Loreto, a destra.
Le due Sare sono diversissime, nessuna per me soddisfacente in toto, ma capaci di dare qualcosa.
Sara polacca è una bella figa snella, molto professionalizzata, che ci prova a lucrare supplementi, di carattere un po’ supponente, ma che fa la sua prestazione, non te la manda a monte con le menate (tipo non spogliarsi tutta ecc.); in sintesi bella, freddina ma seria.
Sara albanese è tecnicamente una assoluta principiante, è impacciata in tutto, conosce poco la lingua, però è carina, gentile, mi è sempre venuta incontro. In sintesi, tutto il suo incanto è in quest’aria da ragazza alle prime armi.
Nessuna delle due è una cavallona.
Ciao
 
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