SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Carimate (CO)
ZONA: 45.695159, 9.116389 (giù nell'avvallamento del Seveso, al lato nord dello svincolo)
NOME: Sarah con l'acca
NAZIONALITA': si dichiara francese, ma penso sia un'albanese che ha vissuto là
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (smorza e mission), HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20+20
COMPENSO CONCORDATO: 20+20
DURATA DELL'INCONTRO: venti minuti abbondanti
DESCRIZIONE FISICA: alta almeno 1,70, corporatura media, capelli scuri lunghi, viso dai lineamenti mediterranei e sensuale, occhi scuri, seno forse di una 2° taglia (visto da sotto il reggipetto)
ATTITUDINE: è più esperta di quanto lasci credere ; capisce l'italiano ma lo parla ancora in modo impacciato, sembra una ragazza gentile e simpatica, ma le hanno già spiegato come usare il cronometro
LA MIA RECENSIONE:
La francese ancora mi mancava ...
Come avevo riportato nel thread della provinciale dell'amore, da qualche sera una "bianca" è apparsa giù allo svincolo delle black. Dopo avere visto solo la bottiglietta di Vanessa ad Arosio (dovrò iniziare a inserire coordinate GM sbagliate nei miei racconti ...) e dopo qualche vasca non troppo convinta lungo il Miglio d'Oro di Lentate (da segnalare che si è rimpolpato il gruppetto delle moldave(?) un po' in carne che monopolizzano il tratto tra il bar Bisc e la fabbrica della Cd'A), scendo allora a dare un'occhiata. Stasera la morettona non indossa la minigonna rosa che tanto dava nell'occhio un paio di sere prima, ma passeggia comunque con un abitino beige raso-chiappa, sfoggiando le sue lunghe leve (come potrò poi constatare meglio in macchina, è sicuramente alta almeno 1,70). Schivo le black che quasi si tuffano sul cofano della mia vettura per farmi fermare e faccio un primo passaggio radente: oltre che alta e dal fisico proporzionato, la tipa ha anche lineamenti sensuali, palesemente mediterranei. Mentre transito, si china e mi scruta dal finestrino, dicendomi qualcosa che però non riesco a sentire, coperto dalla musica dell'autoradio.
Ultima mini-vasca tra Miss Bmw e le due Miss Audi (Mila e Alina Karate si sono accomodate sul poderoso SUV della prima, dato che ha iniziato a piovigginare) e ridiscendo a Carimate. Da Novedrate non arriva nessuno, un trenino di macchine è appena uscito dalla rotonda del Bennet e allora c'è giusto il tempo per un rapido abbordaggio: il rate per un BJ è il solito, l'imbosco è spacciato per sicuro, ha persino il resto di un foglio arancione e quindi non c'è molto da cianciare e non resta che farla accomodare a bordo. Sarei anche riuscito a chiudere la trattativa prima che le macchine transitassero alla mia sinistra, se la fanciulla non avesse perso qualche secondo per recuperare l'ombrello dal ciglio della strada e portarlo con sè ... Non deve fidarsi granché delle black che le stanno vicino
C'è subito da fare inversione, perché il suo imbosco è quello dove mi aveva già condotto la black Jessica e frequentato anche dalla "bianca" che occupa la mattonella della rotonda del Bennet. La signorina è sicuramente più alta della media: non sono solo le ginocchia a svettare alla mia destra più alte dell'Everest (il che potrebbe anche essere merito delle high heels che indossa), ma si vede proprio che le cosce e lo stesso tronco sono particolarmente longilinei. La tipa non è però una skinny, avendo piuttosto una corporatura media, che non la fa apparire un grissino ma ben proporzionata. Potrebbe vagamente ricordare proprio la silhouette della mora che sta su alla rotonda (e chi leggerà il racconto sino in fondo, scoprirà che non è un caso ...).
SARAH DALLA FRANTZA
"Ciao, come ti chiami?", è la prima domanda di rito. "Sarah" (lo scrivo già come poi me l'ha dettato), è la sua risposta. "E da dove vieni?", le chiedo, convintissimo che sia rumena o schipetara. "Dalla Frantza", mi lascia basito la moretta. Resto davvero spiazzato, perché conosco sicuramente più città rumene che francesi e quindi mi ritrovo improvvisamente a corto di argomenti per il mio interrogatorio da caserma Insisto per estorcerle la confessione che in realtà viene dal Paese delle Aquile, ma Sarah conferma di essere francese. Per essere in Italia da tre soli giorni, se la cava già più che egregiamente con la nostra lingua e dunque è possibile che sia cresciuta o abbia trascorso diverso tempo tra i Galletti d'Oltralpe, ma sentirla parlare non è come assaporare ostriche e bere un calice di champagne, per cui concludo che è francese come la Katya e l'Alina di Novedrate sono russe ... Per chiudere la scheda tecnica, dichiara 25 anni, che potrebbero essere plausibili. L'unico dato da segnalare è che, mentre ci incamminiamo verso l'imbosco, una vettura calca le nostre orme a una certa distanza. "Dovrebbe essere mia cugina con un cliente ...", commenta Sarah, mentre seguo le mosse dell'altra macchina nello specchietto retrovisore. La stessa farà poi manovra in lontananza, per poi scomparire definitivamente dalla vista, per cui in realtà potrebbe esserci stato a bordo il "cugino" della morettona, per controllare che la sua protetta non corresse pericoli.
In breve raggiungiamo il suo retrobottega, scegliamo uno dei numerosi stalli a disposizione e, prima prima di procedere alla svestizione, Sarah mi chiede se voglia fare l'upgrade al 1° canale. Le confermo il BJ, le consegno il foglietto arancione e, dopo avere frugato un po' nella borsetta, la morettona mi restituisce il dovuto. Mentre io mi preparo, estrae anche la bustina nel condom e non posso non notare i suoi lunghissimi artigli tinti di rosso. "Che belle unghie che hai!", mi sdilinquisco in sperticate lodi della sua manicure, per conquistare qualche minuto in più del suo tempo. La vanità è il tallone di Achille di tutte le donne e Sarah non fa eccezione: ripone per un attimo la bustina del condom e mi mostra orgogliosa i suoi artigli. Più che della loro lunghezza, è orgogliosa del fatto che siano assolutamente naturali e non le classiche protesi al gel che di solito sfoggiano le nostre amichette di strada. Non le dico che purtroppo non dureranno molto a lungo così belle, a furia di manipolare i condom ingellati, ma deve averlo capito già da sola, perché su un paio di unghie lo smalto si è già parzialmente sciolto via.
LA RECE VERA E PROPRIA
Dopo questo lungo preambolo, è giunto il momento di dare inizio alle danze. Appende il suo giubbotto al sedile, incappuccia il compare (il condom è trasparente e poi risulterà anche abbastanza stretto, rompendosi durante una fase di HJ) e si china su di lui, disponendosi in torsione. Dicevano che l'altezza è mezza bellezza. Di sicuro è una gran scocciatura quando la fanciulla si attorciglia in quel modo, perchè Sarah non si è sollevata il suo abitino aderente beige e le gambe sono talmente lontane che potrei avere bisogno di pinze da vetraio, per riuscire a raggiungerle coi miei tentacoli. Non mi resta quindi che carezzarle un po' la schiena, concentrandomi soprattutto sulla parte alta, dove la scollatura arrotondata dell'abito lascia almeno un po' di contatto con la sua pelle.
Il BJ parte con un'azione di sola bocca, che per i miei standard risulta anche sin troppo delicata, tanto è vero che il compare del piano di sotto impiega più del solito a risvegliarsi dal suo torpore. Quando lei inizia a mugolare, mi viene da sorridere e ogni dubbio che possa essere schipetara (o rumena, alla peggio) è definitivamente fugato. I suoi mugolii scenografici mi fanno pensare che è un bel po' che nessuna mi chiama più "Ammore", per cui o io sono diventato vecchio e brutto oppure le nuove leve non hanno abbastanza soldi per seguire il corso dell'Actors' studio, prima di venire catapultate sul ciglio della strada
LA MANO DELLA PROVVIDENZA
Dopo un po' Sarah capisce che, senza l'aiuto della mano, il nostro incontro rischia di diventare più lungo di una gara di Iron man e inizia allora ad armeggiare anche alla base dell'asta. La stimolazione diventa decisamente più forte e finalmente il fratellino passa in men che non si dica dall'asilo sino almeno alle scuole superiori, se non addirittura all'università. La fanciulla mi concede due sessioni d'immersione abbastanza prolungate e poi si risolleva a prendere fiato. Mentre lei continua a smanacciare, ne approfitto immediatamente per allungare uno dei miei tentacoli verso le sue cosce, che sono anche particolarmente sode, oltre che lunghe. In questo breve intermezzo, mi fissa intensamente da meno di una spanna e devo dire che ha lineamenti e uno sguardo davvero sensuali.
Temevo già che arrivasse il cameriere a portarci il conto e invece Sarah si rituffa sul mio basso ventre, per concedere una terza fase di trastullamento al mio compare, che nel frattempo si è parecchio ringalluzzito. Un altro paio di minuti così e Sarah si rialza ancora, facendomi capire che il tempo sarebbe ormai agli sgoccioli e chiedendomi se sia sempre così lungo. Le chiedo la cortesia di chiudere le operazioni con un HJ, la fanciulla accetta e allora riprende a massaggiare energicamente l'asta. Con tale violenza che il condom viene sdradicato per ben due volte e, al mio secondo tentativo di tenderlo di nuovo sino alla base, mi si strapperà in mano. Per la morettona è il segnale divino che l'incontro è finito, per cui mi trovo a dovere contrattare una time extension, quando mancava davvero poco ai fuochi d'artificio.
TIRANA BATTE PARIGI
"Visto che sei così lungo, magari è più facile che vieni scopando ...", commenta Sarah, che non sarà francese, ma ha sicuramente preso il diploma di marketing alla Sorbona. Non pretendevo che si accontentasse di integrarle i 10 mancanti per potere accendere il televisore sul primo canale, ma che richiedesse di versare ex novo l'intero obolo di 30 proprio non me l'aspettavo. Tento di mercanteggiare a +20, ma Sarah si mostra irremovibile: il primo slot è finito e, per fare ripartire la musica, bisogna inserire un altro gettone intero. Non avendo studiato alla Sorbona, devo applicare le poche nozioni di marketing apprese quando avevo preso la finta laurea a Tirana, come il Trota. Pessima università (soprattutto se la si frequenta per finta ...), ma grande scuola di vita: le mostro che nel portafoglio ci sono 30 euri contati e le dico che 10 mi servono per fare benzina, per cui 20 è davvero il massimo che le posso dare e dovrò accontentarmi di continuare col BJ. Per fortuna, il motore era spento e non ha potuto vedere che la lancetta era sul pieno, avendo rabboccato non più di mezz'ora prima
NON SI PAGA IL CANONE
Come non ci sono più le mezze stagioni, non ci sono più neppure le OTR avide e crudeli di una volta, perché Sarah si intenerisce alla mia messa in scena: "Dai, va bene ... Per 20 possiamo anche scopare!". Mentre ancora stento a crederci, la morettona mi domanda in che posizione preferisca farlo. Anzi, è lei a proporsi nello smorzacandela, mentre si sfila una gamba dei collant scuri, le mutandine e arrotola all'insù l'abito elasticizzato. "Ma non sei troppo alta? Sei sicura di non essere scomoda?", le butto lì, giusto per essere certo che non si arrenda dopo un solo minuto, dando la colpa agli spazi angusti. Sarah è sicura del fatto suo e allora vada per lo smorzacandela. Ovviamente non prima di avere saldato il conguaglio.
Io reclino il sedile alla velocità della luce e mi corico subito, pronto a ricevere la cavallerizza su di me, e invece la fanciulla si rituffa sul mio basso ventre, dopo avere sostituito il condom rotto con uno nuovo. Non posso che essere contento che il fratellino venga di nuovo ringalluzzito dalle sue cure orali, ma mi innervosisce un po' di essere completamente in immersione sotto la linea di cintura della vettura e di non potere tenere d'occhio eventuali movimenti alieni. Mi consolo che, al limite, sarà lei a dover chiedere a Francostars la modulistica per fare ricorso contro una denuncia per atti osceni, dato che io sono assolutamente invisibile dall'esterno
AL RODEO
Quando il fratellino è finalmente pronto, Sarah srotola verso il basso la parte superiore dell'abitino (scoprendo parzialmente i seni, sostenuti da un balconcino color senape), studia come muoversi e con cautela si accovaccia sopra di me. I piedi, su cui curiosamente calza ancora dei fantasmini bianchi, vengono posizionati sul battitacco della portiera e su quella che sembra la parte più robusta del tunnel centrale. Una mano si puntella al montante di sinistra, l'altra direttamente al sedile (non ho ancora avuto tempo di verificare quanto chiazze di lubrificante mi troverò sulla selleria, sigh ...), l'asta viene infilata nella vulva e può partire la galoppata. Quando avrò bisogno di una badante, il suo numero mi tornerà sicuramente utile, perché nota che il maglione e la camicia potrebbero essere d'intralcio e, chiedendomi prima il permesso, me li solleva un po' verso l'alto
Devo dare atto a Sarah che è una delle galoppatrici più energiche che io ricordi, pur essendo penalizzata da una statura decisamente superiore alla media. Per quasi un minuto, si alza e si abbassa come un mantice, aiutata anche dal sottoscritto, i cui tentacoli abbrancano le sue chiappette e la spingono verso l'alto, nelle fasi ascendenti delle sue percussioni, Ciò mi impedisce ovviamente di saggiare la consistenza dei suoi seni, ma le sensazioni che salgono dal basso ventre sono troppo piacevoli ed è meglio aiutare la galoppata della mia Rodeo Girl. Come durante il BJ, la morettona ansima in modo vistoso, un po' tiene gli occhi chiusi e un po' mi scruta col suo fare sensuale. Quello che però latita nella messa in scena (e che rafforza la mia convinzione che non ci siano più le OTR di una volta) sono i di solito immancabili "Sì, ammore! Dai, ammore! ..."
SI CAMBIA PROSPETTIVA
Sarah non è comunque la Klaudia dei primi tempi e dopo un minuto rallenta per riprendere fiato. Anche in questa fase di bonaccia, dimostra ben più mestiere dei tre soli giorni che millanta, perché si struscia con movimenti circolari attorno alla mia asta e infila la mano sotto la mia camicia, carezzandomi l'addome. Quando il serbatoio è uscito dalla riserva, la francesina schiaccia di nuovo il pedale dell'acceleratore e mi concede un altro minuto di galoppata. Poi è davvero sfinita e, mentre è intenta di nuovo a strusciarsi e a carezzarmi, le propongo il cambio di posizione: "Vuoi che passiamo di là?". La proposta viene accolta, per cui Sarah si sfila e si trasferisce nuovamente sul sedile del passeggero, che provvede rapidamente a reclinare. Le do una mano ad arretrarlo, per fare più spazio nel pozzetto anteriore, e passo anch'io dalla sua parte, Mentre lei mi aspetta a gambe divaricate come una ranocchia, cerco di puntellare i piedi alla bell'e meglio (devo avere brutalmente calpestato le sue high heels, ma tant'è ...) e mi allineo alla sua vulva.
La fanciulla si occupa dell'infilamento e, quando tutto sembra a posto, ripartiamo con le danze. Assieme alle mezze stagioni e alle OTR, deve essersi dileguato anche l'OscarTR di una volta, perché mi basta davvero un minuto di stantuffamento per avere già il fiatone. Temo che a primavera dovrò iscrivermi in palestra o iniziare a frequentare di più il nuovo ristorante di Cracco: lì anche una semplice pizza costa 16 euri e la dieta forzata mi rimetterebbe rapidamente in forma ... Comunque, mentre è il mio turno di attendere che si completi la ricarica rapida delle batterie, ricambio la cortesia di prima e mi striscio pube contro pube, carezzandole nel contempo la testa. Ripreso un po' di mordente, parto alla carica una seconda volta, ma dubito che il mio nuovo assalto sia durato più di un paio di minuti. La macchina (ma credo anche la mia camicia, se fosse fatta di vetro) è ormai appannata come una sauna finlandese e, mentre mi struscio di nuovo contro le sue parti intime, Sarah sentenzia: "Ma sei incredibile! Non mi è mai capitato di stare così tanto con un cliente e che non venisse!". Probabilmente una bugia colossale, come lo era quella che stasera sarebbe solamente il suo terzo giorno di lavoro ...
IL SOLITO EPILOGO, O QUASI
"Ti va di finire con la mano?", sono pronto ad alzare bandiera bianca, come ciccio-bomba con l'uomo dal parrucchino arancione. Sarah accetta e allora ritorno sul mio sedile. Non c'è mai granché da raccontare di un HJ, ma anche l'ultimo atto dell'opera conferma che la fanciulla è più che sgamata: mentre una mano armeggia energicamente sul campare, l'altra sguscia un po' da tutte le parti, trastullando i gioielli di famiglia e carezzando l'addome. Sarah ci mette tanto impegno, ma dopo 2-3 minuti è evidente che la fatica stia prendendo il sopravvento. "Che c'è? Va tutto bene?", le domando, vedendo una smorfia di sofferenza sul suo volto. "Mi fa male la mano", si lamenta la francesina. "Va be', completo io l'opera", accettando di chiudere le danze con un HJ. Dato che il condom ha le migliori intenzioni di non voler rimanere aggrappato all'asta, lo sfilo e mi faccio subito passare una salviettina umidificata, per evitare una strage.
Sarah conferma per l'ennesima volta che non è una ragazza di primo pelo, perché trova il modo di mettere un po' di pepe anche a quella che doveva essere la fase più scialba dell'incontro. Mentre il fratellino è tra mani amiche, la fanciulla riapre le gambe a ranocchia, torce un po' il busto verso di me e inizia a masturbarsi, un po' tenendo gli occhi chiusi in preda a un piacere a cui non crede neppure lei e un po' scrutandomi col suo sguardo sensuale, al punto che sarei quasi tentato di baciarla. In questo suo modus operandi, mi ha ricordato un po' la Lola/Laura di Lurago Marinone e quindi la collocherei al 90% tra le albanesi.
Quando si è stancata di masturbarsi, Sarah si china verso di me e riprende a carezzarmi un po' da tutte le parti: inizia dai gioielli di famiglia, passa all'addome e poi il suo tentacolo birichino risale da sotto la camicia sino al petto, dove i suoi massaggi mi fanno venire i brividi dal piacere. E' però mentre la sua mano sta di nuovo trastullando la gioielleria che, con un mio ultimo colpo di pialla, viene finalmente varcata la linea del traguardo. Il provvidenziale fazzolettino impedisce che la vettura debba essere immediatamente portata all'autolavaggio, per un'accurata pulizia degli interni ...
LA RAGAZZA DI MILU'
Mentre entrambi ci ripuliamo e rivestiamo, torno di nuovo alla carica per estorcerle la confessione che, se non proprio di Tirana, è almeno di Valona oppure di Durazzo. Sarah ribadisce di essere francese e mi dice di essere di "Milù". Glielo faccio ripetere 3-4 volte, ma proprio non riesco a capire da dove venga. Ma l'avevo scritto sopra che la mia conoscenza delle città francesi si ferma a Parigi, Marsiglia, Lione e Bruxelles. Ah no, Bruxelles è la capitale del Belgio ... Quando sto già per arrendermi alla mia ignoranza, la fanciulla disegna nell'aria le lettere: "M ... u ... l ... h ...". "Ah, Mulhouse (da me rigorosamente pronunciata mulhaus, all'inglese), in Alsazia!", si dirada finalmente la nebbia in cui mi ero perso. Un rapido giro su Wikipedia permette di scoprire che la città alsaziana è gemellata con Bergamo e quindi stupisce un po' che la morettona non sia finita sul boulevard de l'amour, anziché a Carimate ...
"Guarda!", mi dice Sarah, per cercare di vincere i miei ultimi dubbi che sia una francesina. Estrae il suo smartphone dalla borsetta e mi mostra il numero di telefono, che è un +33 della Lycamobile. Non che l'argomentazione mi convinca del tutto, perché anche Moggi aveva non una ma decine di SIM svizzere ma ben poche parentele con cioccolato e orologi a cucù, tuttavia l'occasione è troppo ghiotta e allora ne approfitto per scambiare i numeri di telefono. E' in questo preciso istante che scopro che si chiama Sarah con l'acca, nome con cui verrà memorizzata nella mia rubrica. Nonostante lo squillo di verifica, vedo invece che lei non registra il mio, per cui è facile che già fra una settimana non si ricorderà più di me, come era accaduto con Alina Karate
LE OTR HANNO SEMPRE UNA CUGINA
Durante il tragitto di ritorno, mi spiega che "Milù" è vicina alla "Almania" (che inizialmente avevo scambiato per l'Armenia, anche perché mi aveva detto che ci vogliono 6 ore per arrivarci, rigorosamente senza passare per la Svizzera e quindi forse in aereo) e scopro che la fanciulla parla francese, inglese (molto migliore del mio), un po' di tedesco e ora anche un po' d'italiano. Sono però ben più curioso di scoprire dove abbia imparato la sua arte, che non può avere assimilato in tre soli giorni di lavoro. Sarah si trincera dietro un sorriso e allora mi tocca buttarle lì la più improbabile delle spiegazioni: "Allora devi avere avuto un bravo fidanzato e lui dev'essersi divertito parecchio ". "Eh, funziona così ...", mi risponde ridendo la fanciulla.
Poco prima di arrivare alla sua mattonella, è il momento della rivelazione più importante: Sarah è la cugina della mora che sta su alla rotonda del Bennet e che l'ha iscritta al gran ballo delle debuttanti di 3 giorni fa. Non ne sono sicuro al 100%, ma la stretta parente dovrebbe essere questa Danielle di cui ci aveva parlato il collega Acacia tre anni fa (l'unico mio dubbio riguarda l'età di costei, che ora dovrebbe essere di ben 33 anni). Dato che la presunta cugina è sicuramente albanese (o, alla peggio, rumena), direi che ci sono davvero pochi dubbi che anche Sarah lo sia. Lasciamo comunque che passino i CC a schedarla e, almeno loro, lo scopriranno
Riconsegno Sarah alle altre baguette che potrà assaggiare prima che finisca il suo turno, risalgo sino alla rotonda del Bennet (dove della cugina non c'è alcuna traccia, ma stasera non s'era proprio vista) e riprendo la strada di casa, refrattario a qualunque nuova tentazione.
CITTA DELL'INCONTRO: Carimate (CO)
ZONA: 45.695159, 9.116389 (giù nell'avvallamento del Seveso, al lato nord dello svincolo)
NOME: Sarah con l'acca
NAZIONALITA': si dichiara francese, ma penso sia un'albanese che ha vissuto là
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (smorza e mission), HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20+20
COMPENSO CONCORDATO: 20+20
DURATA DELL'INCONTRO: venti minuti abbondanti
DESCRIZIONE FISICA: alta almeno 1,70, corporatura media, capelli scuri lunghi, viso dai lineamenti mediterranei e sensuale, occhi scuri, seno forse di una 2° taglia (visto da sotto il reggipetto)
ATTITUDINE: è più esperta di quanto lasci credere ; capisce l'italiano ma lo parla ancora in modo impacciato, sembra una ragazza gentile e simpatica, ma le hanno già spiegato come usare il cronometro
LA MIA RECENSIONE:
La francese ancora mi mancava ...
Come avevo riportato nel thread della provinciale dell'amore, da qualche sera una "bianca" è apparsa giù allo svincolo delle black. Dopo avere visto solo la bottiglietta di Vanessa ad Arosio (dovrò iniziare a inserire coordinate GM sbagliate nei miei racconti ...) e dopo qualche vasca non troppo convinta lungo il Miglio d'Oro di Lentate (da segnalare che si è rimpolpato il gruppetto delle moldave(?) un po' in carne che monopolizzano il tratto tra il bar Bisc e la fabbrica della Cd'A), scendo allora a dare un'occhiata. Stasera la morettona non indossa la minigonna rosa che tanto dava nell'occhio un paio di sere prima, ma passeggia comunque con un abitino beige raso-chiappa, sfoggiando le sue lunghe leve (come potrò poi constatare meglio in macchina, è sicuramente alta almeno 1,70). Schivo le black che quasi si tuffano sul cofano della mia vettura per farmi fermare e faccio un primo passaggio radente: oltre che alta e dal fisico proporzionato, la tipa ha anche lineamenti sensuali, palesemente mediterranei. Mentre transito, si china e mi scruta dal finestrino, dicendomi qualcosa che però non riesco a sentire, coperto dalla musica dell'autoradio.
Ultima mini-vasca tra Miss Bmw e le due Miss Audi (Mila e Alina Karate si sono accomodate sul poderoso SUV della prima, dato che ha iniziato a piovigginare) e ridiscendo a Carimate. Da Novedrate non arriva nessuno, un trenino di macchine è appena uscito dalla rotonda del Bennet e allora c'è giusto il tempo per un rapido abbordaggio: il rate per un BJ è il solito, l'imbosco è spacciato per sicuro, ha persino il resto di un foglio arancione e quindi non c'è molto da cianciare e non resta che farla accomodare a bordo. Sarei anche riuscito a chiudere la trattativa prima che le macchine transitassero alla mia sinistra, se la fanciulla non avesse perso qualche secondo per recuperare l'ombrello dal ciglio della strada e portarlo con sè ... Non deve fidarsi granché delle black che le stanno vicino
C'è subito da fare inversione, perché il suo imbosco è quello dove mi aveva già condotto la black Jessica e frequentato anche dalla "bianca" che occupa la mattonella della rotonda del Bennet. La signorina è sicuramente più alta della media: non sono solo le ginocchia a svettare alla mia destra più alte dell'Everest (il che potrebbe anche essere merito delle high heels che indossa), ma si vede proprio che le cosce e lo stesso tronco sono particolarmente longilinei. La tipa non è però una skinny, avendo piuttosto una corporatura media, che non la fa apparire un grissino ma ben proporzionata. Potrebbe vagamente ricordare proprio la silhouette della mora che sta su alla rotonda (e chi leggerà il racconto sino in fondo, scoprirà che non è un caso ...).
SARAH DALLA FRANTZA
"Ciao, come ti chiami?", è la prima domanda di rito. "Sarah" (lo scrivo già come poi me l'ha dettato), è la sua risposta. "E da dove vieni?", le chiedo, convintissimo che sia rumena o schipetara. "Dalla Frantza", mi lascia basito la moretta. Resto davvero spiazzato, perché conosco sicuramente più città rumene che francesi e quindi mi ritrovo improvvisamente a corto di argomenti per il mio interrogatorio da caserma Insisto per estorcerle la confessione che in realtà viene dal Paese delle Aquile, ma Sarah conferma di essere francese. Per essere in Italia da tre soli giorni, se la cava già più che egregiamente con la nostra lingua e dunque è possibile che sia cresciuta o abbia trascorso diverso tempo tra i Galletti d'Oltralpe, ma sentirla parlare non è come assaporare ostriche e bere un calice di champagne, per cui concludo che è francese come la Katya e l'Alina di Novedrate sono russe ... Per chiudere la scheda tecnica, dichiara 25 anni, che potrebbero essere plausibili. L'unico dato da segnalare è che, mentre ci incamminiamo verso l'imbosco, una vettura calca le nostre orme a una certa distanza. "Dovrebbe essere mia cugina con un cliente ...", commenta Sarah, mentre seguo le mosse dell'altra macchina nello specchietto retrovisore. La stessa farà poi manovra in lontananza, per poi scomparire definitivamente dalla vista, per cui in realtà potrebbe esserci stato a bordo il "cugino" della morettona, per controllare che la sua protetta non corresse pericoli.
In breve raggiungiamo il suo retrobottega, scegliamo uno dei numerosi stalli a disposizione e, prima prima di procedere alla svestizione, Sarah mi chiede se voglia fare l'upgrade al 1° canale. Le confermo il BJ, le consegno il foglietto arancione e, dopo avere frugato un po' nella borsetta, la morettona mi restituisce il dovuto. Mentre io mi preparo, estrae anche la bustina nel condom e non posso non notare i suoi lunghissimi artigli tinti di rosso. "Che belle unghie che hai!", mi sdilinquisco in sperticate lodi della sua manicure, per conquistare qualche minuto in più del suo tempo. La vanità è il tallone di Achille di tutte le donne e Sarah non fa eccezione: ripone per un attimo la bustina del condom e mi mostra orgogliosa i suoi artigli. Più che della loro lunghezza, è orgogliosa del fatto che siano assolutamente naturali e non le classiche protesi al gel che di solito sfoggiano le nostre amichette di strada. Non le dico che purtroppo non dureranno molto a lungo così belle, a furia di manipolare i condom ingellati, ma deve averlo capito già da sola, perché su un paio di unghie lo smalto si è già parzialmente sciolto via.
LA RECE VERA E PROPRIA
Dopo questo lungo preambolo, è giunto il momento di dare inizio alle danze. Appende il suo giubbotto al sedile, incappuccia il compare (il condom è trasparente e poi risulterà anche abbastanza stretto, rompendosi durante una fase di HJ) e si china su di lui, disponendosi in torsione. Dicevano che l'altezza è mezza bellezza. Di sicuro è una gran scocciatura quando la fanciulla si attorciglia in quel modo, perchè Sarah non si è sollevata il suo abitino aderente beige e le gambe sono talmente lontane che potrei avere bisogno di pinze da vetraio, per riuscire a raggiungerle coi miei tentacoli. Non mi resta quindi che carezzarle un po' la schiena, concentrandomi soprattutto sulla parte alta, dove la scollatura arrotondata dell'abito lascia almeno un po' di contatto con la sua pelle.
Il BJ parte con un'azione di sola bocca, che per i miei standard risulta anche sin troppo delicata, tanto è vero che il compare del piano di sotto impiega più del solito a risvegliarsi dal suo torpore. Quando lei inizia a mugolare, mi viene da sorridere e ogni dubbio che possa essere schipetara (o rumena, alla peggio) è definitivamente fugato. I suoi mugolii scenografici mi fanno pensare che è un bel po' che nessuna mi chiama più "Ammore", per cui o io sono diventato vecchio e brutto oppure le nuove leve non hanno abbastanza soldi per seguire il corso dell'Actors' studio, prima di venire catapultate sul ciglio della strada
LA MANO DELLA PROVVIDENZA
Dopo un po' Sarah capisce che, senza l'aiuto della mano, il nostro incontro rischia di diventare più lungo di una gara di Iron man e inizia allora ad armeggiare anche alla base dell'asta. La stimolazione diventa decisamente più forte e finalmente il fratellino passa in men che non si dica dall'asilo sino almeno alle scuole superiori, se non addirittura all'università. La fanciulla mi concede due sessioni d'immersione abbastanza prolungate e poi si risolleva a prendere fiato. Mentre lei continua a smanacciare, ne approfitto immediatamente per allungare uno dei miei tentacoli verso le sue cosce, che sono anche particolarmente sode, oltre che lunghe. In questo breve intermezzo, mi fissa intensamente da meno di una spanna e devo dire che ha lineamenti e uno sguardo davvero sensuali.
Temevo già che arrivasse il cameriere a portarci il conto e invece Sarah si rituffa sul mio basso ventre, per concedere una terza fase di trastullamento al mio compare, che nel frattempo si è parecchio ringalluzzito. Un altro paio di minuti così e Sarah si rialza ancora, facendomi capire che il tempo sarebbe ormai agli sgoccioli e chiedendomi se sia sempre così lungo. Le chiedo la cortesia di chiudere le operazioni con un HJ, la fanciulla accetta e allora riprende a massaggiare energicamente l'asta. Con tale violenza che il condom viene sdradicato per ben due volte e, al mio secondo tentativo di tenderlo di nuovo sino alla base, mi si strapperà in mano. Per la morettona è il segnale divino che l'incontro è finito, per cui mi trovo a dovere contrattare una time extension, quando mancava davvero poco ai fuochi d'artificio.
TIRANA BATTE PARIGI
"Visto che sei così lungo, magari è più facile che vieni scopando ...", commenta Sarah, che non sarà francese, ma ha sicuramente preso il diploma di marketing alla Sorbona. Non pretendevo che si accontentasse di integrarle i 10 mancanti per potere accendere il televisore sul primo canale, ma che richiedesse di versare ex novo l'intero obolo di 30 proprio non me l'aspettavo. Tento di mercanteggiare a +20, ma Sarah si mostra irremovibile: il primo slot è finito e, per fare ripartire la musica, bisogna inserire un altro gettone intero. Non avendo studiato alla Sorbona, devo applicare le poche nozioni di marketing apprese quando avevo preso la finta laurea a Tirana, come il Trota. Pessima università (soprattutto se la si frequenta per finta ...), ma grande scuola di vita: le mostro che nel portafoglio ci sono 30 euri contati e le dico che 10 mi servono per fare benzina, per cui 20 è davvero il massimo che le posso dare e dovrò accontentarmi di continuare col BJ. Per fortuna, il motore era spento e non ha potuto vedere che la lancetta era sul pieno, avendo rabboccato non più di mezz'ora prima
NON SI PAGA IL CANONE
Come non ci sono più le mezze stagioni, non ci sono più neppure le OTR avide e crudeli di una volta, perché Sarah si intenerisce alla mia messa in scena: "Dai, va bene ... Per 20 possiamo anche scopare!". Mentre ancora stento a crederci, la morettona mi domanda in che posizione preferisca farlo. Anzi, è lei a proporsi nello smorzacandela, mentre si sfila una gamba dei collant scuri, le mutandine e arrotola all'insù l'abito elasticizzato. "Ma non sei troppo alta? Sei sicura di non essere scomoda?", le butto lì, giusto per essere certo che non si arrenda dopo un solo minuto, dando la colpa agli spazi angusti. Sarah è sicura del fatto suo e allora vada per lo smorzacandela. Ovviamente non prima di avere saldato il conguaglio.
Io reclino il sedile alla velocità della luce e mi corico subito, pronto a ricevere la cavallerizza su di me, e invece la fanciulla si rituffa sul mio basso ventre, dopo avere sostituito il condom rotto con uno nuovo. Non posso che essere contento che il fratellino venga di nuovo ringalluzzito dalle sue cure orali, ma mi innervosisce un po' di essere completamente in immersione sotto la linea di cintura della vettura e di non potere tenere d'occhio eventuali movimenti alieni. Mi consolo che, al limite, sarà lei a dover chiedere a Francostars la modulistica per fare ricorso contro una denuncia per atti osceni, dato che io sono assolutamente invisibile dall'esterno
AL RODEO
Quando il fratellino è finalmente pronto, Sarah srotola verso il basso la parte superiore dell'abitino (scoprendo parzialmente i seni, sostenuti da un balconcino color senape), studia come muoversi e con cautela si accovaccia sopra di me. I piedi, su cui curiosamente calza ancora dei fantasmini bianchi, vengono posizionati sul battitacco della portiera e su quella che sembra la parte più robusta del tunnel centrale. Una mano si puntella al montante di sinistra, l'altra direttamente al sedile (non ho ancora avuto tempo di verificare quanto chiazze di lubrificante mi troverò sulla selleria, sigh ...), l'asta viene infilata nella vulva e può partire la galoppata. Quando avrò bisogno di una badante, il suo numero mi tornerà sicuramente utile, perché nota che il maglione e la camicia potrebbero essere d'intralcio e, chiedendomi prima il permesso, me li solleva un po' verso l'alto
Devo dare atto a Sarah che è una delle galoppatrici più energiche che io ricordi, pur essendo penalizzata da una statura decisamente superiore alla media. Per quasi un minuto, si alza e si abbassa come un mantice, aiutata anche dal sottoscritto, i cui tentacoli abbrancano le sue chiappette e la spingono verso l'alto, nelle fasi ascendenti delle sue percussioni, Ciò mi impedisce ovviamente di saggiare la consistenza dei suoi seni, ma le sensazioni che salgono dal basso ventre sono troppo piacevoli ed è meglio aiutare la galoppata della mia Rodeo Girl. Come durante il BJ, la morettona ansima in modo vistoso, un po' tiene gli occhi chiusi e un po' mi scruta col suo fare sensuale. Quello che però latita nella messa in scena (e che rafforza la mia convinzione che non ci siano più le OTR di una volta) sono i di solito immancabili "Sì, ammore! Dai, ammore! ..."
SI CAMBIA PROSPETTIVA
Sarah non è comunque la Klaudia dei primi tempi e dopo un minuto rallenta per riprendere fiato. Anche in questa fase di bonaccia, dimostra ben più mestiere dei tre soli giorni che millanta, perché si struscia con movimenti circolari attorno alla mia asta e infila la mano sotto la mia camicia, carezzandomi l'addome. Quando il serbatoio è uscito dalla riserva, la francesina schiaccia di nuovo il pedale dell'acceleratore e mi concede un altro minuto di galoppata. Poi è davvero sfinita e, mentre è intenta di nuovo a strusciarsi e a carezzarmi, le propongo il cambio di posizione: "Vuoi che passiamo di là?". La proposta viene accolta, per cui Sarah si sfila e si trasferisce nuovamente sul sedile del passeggero, che provvede rapidamente a reclinare. Le do una mano ad arretrarlo, per fare più spazio nel pozzetto anteriore, e passo anch'io dalla sua parte, Mentre lei mi aspetta a gambe divaricate come una ranocchia, cerco di puntellare i piedi alla bell'e meglio (devo avere brutalmente calpestato le sue high heels, ma tant'è ...) e mi allineo alla sua vulva.
La fanciulla si occupa dell'infilamento e, quando tutto sembra a posto, ripartiamo con le danze. Assieme alle mezze stagioni e alle OTR, deve essersi dileguato anche l'OscarTR di una volta, perché mi basta davvero un minuto di stantuffamento per avere già il fiatone. Temo che a primavera dovrò iscrivermi in palestra o iniziare a frequentare di più il nuovo ristorante di Cracco: lì anche una semplice pizza costa 16 euri e la dieta forzata mi rimetterebbe rapidamente in forma ... Comunque, mentre è il mio turno di attendere che si completi la ricarica rapida delle batterie, ricambio la cortesia di prima e mi striscio pube contro pube, carezzandole nel contempo la testa. Ripreso un po' di mordente, parto alla carica una seconda volta, ma dubito che il mio nuovo assalto sia durato più di un paio di minuti. La macchina (ma credo anche la mia camicia, se fosse fatta di vetro) è ormai appannata come una sauna finlandese e, mentre mi struscio di nuovo contro le sue parti intime, Sarah sentenzia: "Ma sei incredibile! Non mi è mai capitato di stare così tanto con un cliente e che non venisse!". Probabilmente una bugia colossale, come lo era quella che stasera sarebbe solamente il suo terzo giorno di lavoro ...
IL SOLITO EPILOGO, O QUASI
"Ti va di finire con la mano?", sono pronto ad alzare bandiera bianca, come ciccio-bomba con l'uomo dal parrucchino arancione. Sarah accetta e allora ritorno sul mio sedile. Non c'è mai granché da raccontare di un HJ, ma anche l'ultimo atto dell'opera conferma che la fanciulla è più che sgamata: mentre una mano armeggia energicamente sul campare, l'altra sguscia un po' da tutte le parti, trastullando i gioielli di famiglia e carezzando l'addome. Sarah ci mette tanto impegno, ma dopo 2-3 minuti è evidente che la fatica stia prendendo il sopravvento. "Che c'è? Va tutto bene?", le domando, vedendo una smorfia di sofferenza sul suo volto. "Mi fa male la mano", si lamenta la francesina. "Va be', completo io l'opera", accettando di chiudere le danze con un HJ. Dato che il condom ha le migliori intenzioni di non voler rimanere aggrappato all'asta, lo sfilo e mi faccio subito passare una salviettina umidificata, per evitare una strage.
Sarah conferma per l'ennesima volta che non è una ragazza di primo pelo, perché trova il modo di mettere un po' di pepe anche a quella che doveva essere la fase più scialba dell'incontro. Mentre il fratellino è tra mani amiche, la fanciulla riapre le gambe a ranocchia, torce un po' il busto verso di me e inizia a masturbarsi, un po' tenendo gli occhi chiusi in preda a un piacere a cui non crede neppure lei e un po' scrutandomi col suo sguardo sensuale, al punto che sarei quasi tentato di baciarla. In questo suo modus operandi, mi ha ricordato un po' la Lola/Laura di Lurago Marinone e quindi la collocherei al 90% tra le albanesi.
Quando si è stancata di masturbarsi, Sarah si china verso di me e riprende a carezzarmi un po' da tutte le parti: inizia dai gioielli di famiglia, passa all'addome e poi il suo tentacolo birichino risale da sotto la camicia sino al petto, dove i suoi massaggi mi fanno venire i brividi dal piacere. E' però mentre la sua mano sta di nuovo trastullando la gioielleria che, con un mio ultimo colpo di pialla, viene finalmente varcata la linea del traguardo. Il provvidenziale fazzolettino impedisce che la vettura debba essere immediatamente portata all'autolavaggio, per un'accurata pulizia degli interni ...
LA RAGAZZA DI MILU'
Mentre entrambi ci ripuliamo e rivestiamo, torno di nuovo alla carica per estorcerle la confessione che, se non proprio di Tirana, è almeno di Valona oppure di Durazzo. Sarah ribadisce di essere francese e mi dice di essere di "Milù". Glielo faccio ripetere 3-4 volte, ma proprio non riesco a capire da dove venga. Ma l'avevo scritto sopra che la mia conoscenza delle città francesi si ferma a Parigi, Marsiglia, Lione e Bruxelles. Ah no, Bruxelles è la capitale del Belgio ... Quando sto già per arrendermi alla mia ignoranza, la fanciulla disegna nell'aria le lettere: "M ... u ... l ... h ...". "Ah, Mulhouse (da me rigorosamente pronunciata mulhaus, all'inglese), in Alsazia!", si dirada finalmente la nebbia in cui mi ero perso. Un rapido giro su Wikipedia permette di scoprire che la città alsaziana è gemellata con Bergamo e quindi stupisce un po' che la morettona non sia finita sul boulevard de l'amour, anziché a Carimate ...
"Guarda!", mi dice Sarah, per cercare di vincere i miei ultimi dubbi che sia una francesina. Estrae il suo smartphone dalla borsetta e mi mostra il numero di telefono, che è un +33 della Lycamobile. Non che l'argomentazione mi convinca del tutto, perché anche Moggi aveva non una ma decine di SIM svizzere ma ben poche parentele con cioccolato e orologi a cucù, tuttavia l'occasione è troppo ghiotta e allora ne approfitto per scambiare i numeri di telefono. E' in questo preciso istante che scopro che si chiama Sarah con l'acca, nome con cui verrà memorizzata nella mia rubrica. Nonostante lo squillo di verifica, vedo invece che lei non registra il mio, per cui è facile che già fra una settimana non si ricorderà più di me, come era accaduto con Alina Karate
LE OTR HANNO SEMPRE UNA CUGINA
Durante il tragitto di ritorno, mi spiega che "Milù" è vicina alla "Almania" (che inizialmente avevo scambiato per l'Armenia, anche perché mi aveva detto che ci vogliono 6 ore per arrivarci, rigorosamente senza passare per la Svizzera e quindi forse in aereo) e scopro che la fanciulla parla francese, inglese (molto migliore del mio), un po' di tedesco e ora anche un po' d'italiano. Sono però ben più curioso di scoprire dove abbia imparato la sua arte, che non può avere assimilato in tre soli giorni di lavoro. Sarah si trincera dietro un sorriso e allora mi tocca buttarle lì la più improbabile delle spiegazioni: "Allora devi avere avuto un bravo fidanzato e lui dev'essersi divertito parecchio ". "Eh, funziona così ...", mi risponde ridendo la fanciulla.
Poco prima di arrivare alla sua mattonella, è il momento della rivelazione più importante: Sarah è la cugina della mora che sta su alla rotonda del Bennet e che l'ha iscritta al gran ballo delle debuttanti di 3 giorni fa. Non ne sono sicuro al 100%, ma la stretta parente dovrebbe essere questa Danielle di cui ci aveva parlato il collega Acacia tre anni fa (l'unico mio dubbio riguarda l'età di costei, che ora dovrebbe essere di ben 33 anni). Dato che la presunta cugina è sicuramente albanese (o, alla peggio, rumena), direi che ci sono davvero pochi dubbi che anche Sarah lo sia. Lasciamo comunque che passino i CC a schedarla e, almeno loro, lo scopriranno
Riconsegno Sarah alle altre baguette che potrà assaggiare prima che finisca il suo turno, risalgo sino alla rotonda del Bennet (dove della cugina non c'è alcuna traccia, ma stasera non s'era proprio vista) e riprendo la strada di casa, refrattario a qualunque nuova tentazione.