SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.688806, 9.108268 (allo stop di via Trieste)
NOME: Simona, nonché sorellina di Alexia
NAZIONALITA': rumena di Galati
ETA': 20 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ interrupti
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: 15' scarsi, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: credo sia attorno all'1,65-1,70, silhouette slanciata, gambe affusolate, seno all'apparenza voluminoso, capelli castani di media lunghezza, viso carino è un po' più affilato di quello della sorella, occhi castani(?)
ATTITUDINE: arte amatoria nella media; poco propensa alle P.R. e il prossimo cliente già l'aspetta alla cabina del telefono ....
LA MIA RECENSIONE:
Non passano molti giorni e il richiamo della più giovane sirena di Galati si fa irresistibile, trascinandomi come un automa verso le pericolose sponde di via Trieste. La speranza, ovviamente, è che l'inesperienza di Simona la renda un po' più malleabile della scafata Alexia nella gestione dei tempi.
Qualche vasca tra Lentate e Vertemate per far sbollire il traffico e, ad ora relativamente tarda, mi riaffaccio nei paraggi della cabina del telefono. Nessuna delle due sorelle sta passeggiando lungo la linea dello stop, ma una delle due deve essere in macchina, perché c'è la luce di cortesia accesa. Passo un'ultima volta in rassegna le altre belle del lampione e, al mio ritorno dalle retrovie, una silhouette dalle gambe slanciate attende di fianco al bolide teutonico. Un attimo di trepidazione e finalmente si volta verso di me: non è Alexia ma proprio Simona!
Come avevo fatto qualche sera addietro, accosto qualche metro prima dello stop, abbasso il finestrino e la signorina in un attimo è accanto alla mia vettura. Simona sembra padroneggiare poco l'italiano, perché anche l'abboccamento iniziale risulta un po' più difficile del previsto. In ogni caso, il rate per un BJ conoscitivo è il solito, il posto è ovviamente tranquillo e quindi non mi resta che invitarla a bordo. Recupera la borsetta che era appoggiata sul cofano della macchina della sorella e qualche secondo dopo è seduta accanto a me.
SIMONA, LA SORELLINA DI ALEXIA
Prima ancora di fare la prevedibile inversione di marcia, ci presentiamo a vicenda, lei ovviamente come Simona. Complice la modesta padronanza della nostra lingua, è decisamente meno ciarliera della sorella: nel breve tragitto verso l'albero dell'amore, riesco a malapena a farle dire la nazionalità (rumena, ca va sans dire), l'età presunta (20 anni) e farle stimare la mia (che azzecca quasi al primo colpo ...). A prescindere dalla scioltezza di lingua, pare comunque un po' più sulle sue - se non addirittura imbronciata - della sorella Alexia.
Il suo retrobottega è il solito porto di mare, che fortunatamente si svuota non appena noi parcheggiamo sotto l'albero dell'amore. Se possibile, Simona è ancor più celere di Alexia nei preparativi, anche perché non si è tolta di dosso proprio nulla (né la giacchetta scura, né le scarpe, dato che lavorerà china in torsione). Dopo avere versato l'obolo, non faccio neppure in tempo ad arretrare il sedile, che già mi attende col condom in mano e domanda dove sia il cavaliere che dovrà accompagnarla al ballo delle debuttanti: "Dov'è Cazzo?". "Un attimo, un attimo ...", cerco di guadagnare il tempo necessario a calarmi le braghe.
LA RECE VERA E PROPRIA
Slacciati i pantaloni, il sig. Cazzo può fare la sua agognata comparsa in scena, che non sembra impressionare più di tanto la giovane Simona. Lo incappuccia e si tuffa su di lui, per dare inizio a un BJ che il mio compare sembra gradire più di quello della sorellona Alexia. Quando la signorina può sfoggiare un'innegabile presenza scenica (e Simona certamente può, grazie a un paio di voluminose bocce solidamente appese a un fisico giovane e longilineo), il fratellino non ha bisogno di particolari convenevoli per diventare subito arzillo, per cui diventa difficile capire se il merito sia dell'arte orale della fanciulla o della tempesta d'ormoni che scatena.
Fatto sta che, in un batter di ciglia, l'asta è già turgida e dunque ancora più sensibile alla pressione esercitata dalla boccuccia di Simona (e sicuramente anche dalla sua mano malandrina). Come insegnavano nelle lezioni di fisica alle superiori, la potenza è il prodotto tra la forza e la velocità (P = F * v) e la ragazza di Galati non pecca neppure sul secondo fronte, dato che armeggia attorno al fratellino con una cadenza quasi frenetica. Se poi si considera che la potenza è anche il rapporto tra il lavoro da compiere e il tempo necessario a concluderlo (P = L / t), si può facilmente intuire che Simona sia confidente di giungere al traguardo in ben poco tempo, forse ancor prima che la lancetta dei secondi compia il primo giro del quadrante!
Mentre Simona cerca di smontarmi l'asta dal basso ventre, io cerco di capire dove possano essere srotolati i miei tentacoli. Sopra non si è neppure tolta la giacchetta, per cui posso solo allungarmi verso il suo fondoschiena, che è fasciato da una minigonna che lascia ben poco spazio all'immaginazione. Sarà la posizione, sarà la giovane età, ma il tono muscolare è decisamente buono ed è davvero un peccato che io non abbia mai seguito corsi di contorsionismo, perché mi sarebbero stati decisamente utili per scendere ancora più in giù, lungo le sue gambe slanciate.
UN ALTRO GIRO DI LANCETTE
Quando la fanciulla si rialza la prima volta, mugugnando un primo ma poco comprensibile lamento, è comunque già passato qualche minuto (e senz'altro più tempo di quanto ne era trascorso al momento dell'ultimatum da parte della sorellona Alexia ...). Si rituffa sul mio basso ventre con ancora più frenesia, aiutandosi con la mano ben più di prima. Dopo un paio di minuti, prende di nuovo fiato e, stavolta, la sua lamentela è più distinta: "Ma non vieni? Non possiamo stare tanto!"
La convinco che il traguardo è davvero vicino, si cimenta in un'altra breve sessione d'immersione e poi decide che è il momento di mostrarmi che non è brava solo a parole ma anche nei lavoretti manuali. L'asta viene allora sottoposta a un deciso lavoro di piallatura, che da qualche parte mi condurrà di certo: Simona spera ovviamente oltre la linea del traguardo, io temo invece al più vicino pronto soccorso, per sradicamento della stessa dal mio basso ventre Se non altro, armeggiando ora col busto quasi eretto, posso srotolare di nuovo i miei tentacoli e insinuarli tra le sue gambe slanciate. Anche lì, il tono muscolare è da giovane fanciulla in buona forma fisica, mentre non sono in grado di giudicare la levigatezza dell'epidermide, perché le prime frescure autunnali l'hanno già portata a indossare i collant d'ordinanza.
10 EURO AL MINUTO
Quando dovrebbe essere trascorsa una decina di minuti dall'inizio delle danze, Simona si interrompe e mi fa capire che siamo proprio agli sgoccioli. Se, dopo la sua prima doglianza, ero riuscito almeno a strapparle i tempi supplementari, stavolta è proprio il momento del triplice fischio. Nel suo italiano ancora un po' stentato, Simona mi fa capire che ci sono solo due opzioni: o si ricarica il juke box con un'altra monetina (anzi, monetona ), oppure si ritorna alla cabina del telefono. Provo a proporre un'integrazione (10) che mi pare equa per un'altra manciata di minuti, ma la fanciulla rimane quasi scandalizzata dalla mia proposta. "Se mi dai solo dieci, al massimo posso fermarmi un minuto!". Sì, proprio 1 minuto, il che farebbe la bellezza di un rate 10*60 = 600 all'ora! Sono quasi più scandalizzato di lei, ma per meno di venti non c'è proprio verso di convincerla a continuare le danze.
"Va be', allora torniamo là ...", le dico un po' sconsolato, sperando di intenerire il suo giovane cuore. Che però è di ghiaccio, perché - senza palesare neppure un minimo di compassione - Simona estrae la confezione dei fazzolettini e sentenzia la fine delle ostilità: "Va bene, allora torniamo".
ASPETTANDO GODOT
Mentre sto rassettandomi, cerco di farla ragionare sull'insipienza della sua politica commerciale. Inizialmente la prendo un po' alla larga, per non farla inca..are subito: "Ma perché hai così tanta fretta di tornare alla macchina? Devi andare a casa?". "No, no, devo aspettare altri clienti", è la prevedibile risposta di Simona. "Potrei capirlo il venerdì o il sabato sera - provo ad argomentare - ma oggi è una sera di settimana ed è già tardi: chi vuoi che passi? Il tempo che non hai voluto stare con me, lo spenderai là in piedi e al freddo ...". "No, no, passano, passano ...", è convinta del fatto suo Simona e dunque non mi resta che avviare la macchina e ricondurla alla cabina del telefono.
Il tragitto è breve ma la fanciulla sembra quasi scocciata dal mio tentativo di scambiare almeno quattro chiacchiere. La sorella maggiore, quantomeno, non si sottrae alla conversazione ed è anzi molto abile a condire con le pubbliche relazioni un piatto altrimenti insipido. Ci congediamo e, dato che sta arrivando qualche macchina dal centro di Lentate, posso osservare le sue mosse ancora per qualche secondo: appoggia di nuovo la borsetta sul cofano dell'Audi, fa due passi verso il parcheggio sterrato e la pallottola dei rifiuti finisce direttamente per terra ... NCS! Proprio non ci siamo!
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.688806, 9.108268 (allo stop di via Trieste)
NOME: Simona, nonché sorellina di Alexia
NAZIONALITA': rumena di Galati
ETA': 20 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ interrupti
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: 15' scarsi, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: credo sia attorno all'1,65-1,70, silhouette slanciata, gambe affusolate, seno all'apparenza voluminoso, capelli castani di media lunghezza, viso carino è un po' più affilato di quello della sorella, occhi castani(?)
ATTITUDINE: arte amatoria nella media; poco propensa alle P.R. e il prossimo cliente già l'aspetta alla cabina del telefono ....
LA MIA RECENSIONE:
Ci salutiamo, lancio un'ultima occhiata voluttuosa alla più giovane erede della famiglia delle GeLataie e poi mi dirigo verso casa.
Non passano molti giorni e il richiamo della più giovane sirena di Galati si fa irresistibile, trascinandomi come un automa verso le pericolose sponde di via Trieste. La speranza, ovviamente, è che l'inesperienza di Simona la renda un po' più malleabile della scafata Alexia nella gestione dei tempi.
Qualche vasca tra Lentate e Vertemate per far sbollire il traffico e, ad ora relativamente tarda, mi riaffaccio nei paraggi della cabina del telefono. Nessuna delle due sorelle sta passeggiando lungo la linea dello stop, ma una delle due deve essere in macchina, perché c'è la luce di cortesia accesa. Passo un'ultima volta in rassegna le altre belle del lampione e, al mio ritorno dalle retrovie, una silhouette dalle gambe slanciate attende di fianco al bolide teutonico. Un attimo di trepidazione e finalmente si volta verso di me: non è Alexia ma proprio Simona!
Come avevo fatto qualche sera addietro, accosto qualche metro prima dello stop, abbasso il finestrino e la signorina in un attimo è accanto alla mia vettura. Simona sembra padroneggiare poco l'italiano, perché anche l'abboccamento iniziale risulta un po' più difficile del previsto. In ogni caso, il rate per un BJ conoscitivo è il solito, il posto è ovviamente tranquillo e quindi non mi resta che invitarla a bordo. Recupera la borsetta che era appoggiata sul cofano della macchina della sorella e qualche secondo dopo è seduta accanto a me.
SIMONA, LA SORELLINA DI ALEXIA
Prima ancora di fare la prevedibile inversione di marcia, ci presentiamo a vicenda, lei ovviamente come Simona. Complice la modesta padronanza della nostra lingua, è decisamente meno ciarliera della sorella: nel breve tragitto verso l'albero dell'amore, riesco a malapena a farle dire la nazionalità (rumena, ca va sans dire), l'età presunta (20 anni) e farle stimare la mia (che azzecca quasi al primo colpo ...). A prescindere dalla scioltezza di lingua, pare comunque un po' più sulle sue - se non addirittura imbronciata - della sorella Alexia.
Il suo retrobottega è il solito porto di mare, che fortunatamente si svuota non appena noi parcheggiamo sotto l'albero dell'amore. Se possibile, Simona è ancor più celere di Alexia nei preparativi, anche perché non si è tolta di dosso proprio nulla (né la giacchetta scura, né le scarpe, dato che lavorerà china in torsione). Dopo avere versato l'obolo, non faccio neppure in tempo ad arretrare il sedile, che già mi attende col condom in mano e domanda dove sia il cavaliere che dovrà accompagnarla al ballo delle debuttanti: "Dov'è Cazzo?". "Un attimo, un attimo ...", cerco di guadagnare il tempo necessario a calarmi le braghe.
LA RECE VERA E PROPRIA
Slacciati i pantaloni, il sig. Cazzo può fare la sua agognata comparsa in scena, che non sembra impressionare più di tanto la giovane Simona. Lo incappuccia e si tuffa su di lui, per dare inizio a un BJ che il mio compare sembra gradire più di quello della sorellona Alexia. Quando la signorina può sfoggiare un'innegabile presenza scenica (e Simona certamente può, grazie a un paio di voluminose bocce solidamente appese a un fisico giovane e longilineo), il fratellino non ha bisogno di particolari convenevoli per diventare subito arzillo, per cui diventa difficile capire se il merito sia dell'arte orale della fanciulla o della tempesta d'ormoni che scatena.
Fatto sta che, in un batter di ciglia, l'asta è già turgida e dunque ancora più sensibile alla pressione esercitata dalla boccuccia di Simona (e sicuramente anche dalla sua mano malandrina). Come insegnavano nelle lezioni di fisica alle superiori, la potenza è il prodotto tra la forza e la velocità (P = F * v) e la ragazza di Galati non pecca neppure sul secondo fronte, dato che armeggia attorno al fratellino con una cadenza quasi frenetica. Se poi si considera che la potenza è anche il rapporto tra il lavoro da compiere e il tempo necessario a concluderlo (P = L / t), si può facilmente intuire che Simona sia confidente di giungere al traguardo in ben poco tempo, forse ancor prima che la lancetta dei secondi compia il primo giro del quadrante!
Mentre Simona cerca di smontarmi l'asta dal basso ventre, io cerco di capire dove possano essere srotolati i miei tentacoli. Sopra non si è neppure tolta la giacchetta, per cui posso solo allungarmi verso il suo fondoschiena, che è fasciato da una minigonna che lascia ben poco spazio all'immaginazione. Sarà la posizione, sarà la giovane età, ma il tono muscolare è decisamente buono ed è davvero un peccato che io non abbia mai seguito corsi di contorsionismo, perché mi sarebbero stati decisamente utili per scendere ancora più in giù, lungo le sue gambe slanciate.
UN ALTRO GIRO DI LANCETTE
Quando la fanciulla si rialza la prima volta, mugugnando un primo ma poco comprensibile lamento, è comunque già passato qualche minuto (e senz'altro più tempo di quanto ne era trascorso al momento dell'ultimatum da parte della sorellona Alexia ...). Si rituffa sul mio basso ventre con ancora più frenesia, aiutandosi con la mano ben più di prima. Dopo un paio di minuti, prende di nuovo fiato e, stavolta, la sua lamentela è più distinta: "Ma non vieni? Non possiamo stare tanto!"
La convinco che il traguardo è davvero vicino, si cimenta in un'altra breve sessione d'immersione e poi decide che è il momento di mostrarmi che non è brava solo a parole ma anche nei lavoretti manuali. L'asta viene allora sottoposta a un deciso lavoro di piallatura, che da qualche parte mi condurrà di certo: Simona spera ovviamente oltre la linea del traguardo, io temo invece al più vicino pronto soccorso, per sradicamento della stessa dal mio basso ventre Se non altro, armeggiando ora col busto quasi eretto, posso srotolare di nuovo i miei tentacoli e insinuarli tra le sue gambe slanciate. Anche lì, il tono muscolare è da giovane fanciulla in buona forma fisica, mentre non sono in grado di giudicare la levigatezza dell'epidermide, perché le prime frescure autunnali l'hanno già portata a indossare i collant d'ordinanza.
10 EURO AL MINUTO
Quando dovrebbe essere trascorsa una decina di minuti dall'inizio delle danze, Simona si interrompe e mi fa capire che siamo proprio agli sgoccioli. Se, dopo la sua prima doglianza, ero riuscito almeno a strapparle i tempi supplementari, stavolta è proprio il momento del triplice fischio. Nel suo italiano ancora un po' stentato, Simona mi fa capire che ci sono solo due opzioni: o si ricarica il juke box con un'altra monetina (anzi, monetona ), oppure si ritorna alla cabina del telefono. Provo a proporre un'integrazione (10) che mi pare equa per un'altra manciata di minuti, ma la fanciulla rimane quasi scandalizzata dalla mia proposta. "Se mi dai solo dieci, al massimo posso fermarmi un minuto!". Sì, proprio 1 minuto, il che farebbe la bellezza di un rate 10*60 = 600 all'ora! Sono quasi più scandalizzato di lei, ma per meno di venti non c'è proprio verso di convincerla a continuare le danze.
"Va be', allora torniamo là ...", le dico un po' sconsolato, sperando di intenerire il suo giovane cuore. Che però è di ghiaccio, perché - senza palesare neppure un minimo di compassione - Simona estrae la confezione dei fazzolettini e sentenzia la fine delle ostilità: "Va bene, allora torniamo".
ASPETTANDO GODOT
Mentre sto rassettandomi, cerco di farla ragionare sull'insipienza della sua politica commerciale. Inizialmente la prendo un po' alla larga, per non farla inca..are subito: "Ma perché hai così tanta fretta di tornare alla macchina? Devi andare a casa?". "No, no, devo aspettare altri clienti", è la prevedibile risposta di Simona. "Potrei capirlo il venerdì o il sabato sera - provo ad argomentare - ma oggi è una sera di settimana ed è già tardi: chi vuoi che passi? Il tempo che non hai voluto stare con me, lo spenderai là in piedi e al freddo ...". "No, no, passano, passano ...", è convinta del fatto suo Simona e dunque non mi resta che avviare la macchina e ricondurla alla cabina del telefono.
Il tragitto è breve ma la fanciulla sembra quasi scocciata dal mio tentativo di scambiare almeno quattro chiacchiere. La sorella maggiore, quantomeno, non si sottrae alla conversazione ed è anzi molto abile a condire con le pubbliche relazioni un piatto altrimenti insipido. Ci congediamo e, dato che sta arrivando qualche macchina dal centro di Lentate, posso osservare le sue mosse ancora per qualche secondo: appoggia di nuovo la borsetta sul cofano dell'Audi, fa due passi verso il parcheggio sterrato e la pallottola dei rifiuti finisce direttamente per terra ... NCS! Proprio non ci siamo!