CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: Sofia
CITTA DELL'INCONTRO: Siziano
ZONA: poco dopo zona industriale vs Melegnano, qui https://goo.gl/maps/s4efwDPa32k
NAZIONALITA': nigeriana
ETA': 22
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, fuck
COMPENSO RICHIESTO: 150
COMPENSO CONCORDATO: 120
DURATA DELL'INCONTRO: 1 ora circa
DESCRIZIONE FISICA: alta, avvenente, gran culo
ATTITUDINE: buona, disponibile
LA MIA ESPERIENZA: premetto che è un miniracconto, chiedo scusa per la lunghezza ma stavolta mi è venuto più da dire del solito
Samuel che ci stai facendo qui sulla SP 40 Binasco-Melegnano? Non avevi detto che non ci saresti più venuto, che non volevi più buttare soldi in quel malmesso motel Moonlight, che dopo Helen, Jennifer e Cynthia, ormai ritirate, non ti interessava più avere una morosa africana interinale? E invece eccoti qui ancora, dopo tanto tempo, per la verità, spinto dalla curiosità di rivedere i posti e le ragazze che stanno in zona… sei proprio un vecchio porcellino come dice un’altra delle morose a tempo determinato che periodicamente frequenti.
Ecco, i posti bene o male sono ancora quelli, da Lacchiarella con le prime ragazze esteuropee, poi direzione est verso Melegnano e al distributore IP una ragazza africana, più avanti alla Sigemi dei puttanieri in auto in attesa, un paio di ragazze bianche al bordo della strada sulla sinistra, un’auto presumibilmente di un’altra esercente alle piscine, la rotondona con un paio di ragazze nigeriane di cui una cicciottella vestita di bianco (appunto mentale…), la rotondina con una bianca, il rettilineo dell’altro distributore con tre ragazze ancora bianche, due al distributore e una nella piazzola di fronte, inizia la zona dei fuochi, forse anche i bidoni ardenti sono gli stessi di anni fa, due-tre ragazze di fronte agli stabilimenti, due fuochi quasi di fronte arrivato alla mezza curva, altri due-tre falò a destra e a sinistra sul rettilineo alle piazzole di sosta, ecco prima del motel stava il posto di Helen…, un paio di ragazze sulla stradina del motel, avanti ancora e fiamme sui due lati della strada, una all’imbocco della stradina dei campi e una di fronte, poi due nigeriane alla stradina sulla sinistra che va per paeselli, il solito bar chiuso con tre ragazze africane sedute più o meno comode, il solito hotel diroccato con due nere davanti e il distributore con una ragazzotta bianca, la baracca o quel che diavolo è sulla sinistra dotata di sedia ad uso formosa ragazza europea (altro appunto mentale…), due ragazze bianche di stanza alla rotonda sotto la provinciale della Valtidone, una in auto e una in piedi, poi avanti riecco quei cazzo di autovelox in mezzo alle campagne (due in 500 metri ne avevano piazzati e altrettanti ne rimangono…), al nuovo hotel di Francolino (o come si chiama il paesino) sulla sinistra due ragazze chiare che ad un successivo passaggio ravvicinato si dimostreranno due fighette non indifferenti natiche al vento, una presenza al successivo distributore sulla sinistra, condito da un paninaio apparentemente molto ambito (privacy zero…), la strada prosegue verso l’autostrada e dopo lo svincolo per l’autosole stanno due ragazzette bianche che sembrano molto giovani, una ride davanti a un camion il cui autista penso voglia caricarla in cabina e sbattersela un po’, la rotondina prima di Melegnano e la rotondona di Melegnano vera e propria, imboscata sulla sinistra c’è una stradina dove le notizie danno una tettona nera, ed in effetti la verifica la trova proprio seduta con due belle boccione in vista (terzo appunto mentale…).
Samuel non dire cazzate, non sei qui solo per guardare, le idee strane ti vengono eccome: provare due-tre ragazze in auto, magari la nera tettona di Melegnano oppure la ragazzona alla baracca, oppure verificare un po’ come sono le altre che, complice il buio, si vedono molto poco… due-tre pompini, così per finire in gloria la serata.
Quindi prua verso Siziano, verso la zona dei fuochi con la voglia di pelle scura che ormai ti ha preso, fino al rotondone di Lacchiarella, e poi ancora indietro verso Melegnano a consumare benzina.
E’ davvero buio, ci sono solo le luci del gasolio che brucia e quelle dei camion che così evitano qualche pedaggio, i tuoi occhi cercano di intravvedere qualcosa di interessante e che ti colpisca… ecco, alla mezza curva, appaiono due glutei neri decisamente interessanti, la ragazza è controluce al suo fuoco, quindi non la vedi bene, sembra alta e ben fatta… dai piani bassi parte un comando, un paio di inversioni e ci sei di nuovo al suo fuoco; si è seduta ma ormai il dado è tratto, accostamento al margine dei campi e lei si alza, viene sontuosamente verso di te, si china sul finestrino aperto, si mostra decisamente carina, viso ovale. Basta che lei dica “andiamo?” che la tua resistenza se ne va a farsi benedire e le apri la portiera “hai i documenti per il motel?”, chiedi, e lei risponde di sì. Nel frattempo si presenta come Sofia, naturalmente nigeriana.
Il signore coi capelli grigi al motel è ancora quello, stavolta non raccoglie le firme degli avventori, ti saluta e ti consegna la chiave, la camera sembra almeno lei rinfrescata, un po’ di vernice pulita di un colore diverso da come te lo ricordavi.
Mentre lei apre la porta della camera ne ammiri il maestoso sederotto, non è per niente grassa ma si porta dietro un ben di dio notevole, che poi si rivelerà sodo e teso, ha belle gambe, non si vede cellulite sulle natiche… davvero una bella ragazza!
Lei si mette sul letto, e tu accanto e inizi ad accarezzarla, senti la sua pelle liscia e morbida, non ha evidente pancia, senti la gioventù e la consistenza delle sue braccia e delle sue gambe, lei ricambia qualche carezzina e si dirige al sodo, in tutti i sensi, tra le tue gambe.
Non avevi nemmeno chiesto quanto voleva per concedersi per un po’ a te, lo standard lo sai bene, prima di iniziare vuoi sistemare questa cosa (che diamine, è la prima volta, devi comportarti da bravo ragazzo!) e glielo chiedi, la risposta è “100”, “restiamo un’ora?” vuoi sapere, vuoi starci il più possibile “un’ora 150”, rilancia, provi a trattare e si trova un accordo per 120 euro che le consegni, lei ti ringrazia e tu altrettanto.
Si spoglia e va in bagno, e tu anche, la segui e le chiedi se vuole una mano per il bidè, ride e rifiuta, poi vorresti portartela sotto la doccia, ma ancora rifiuta per paura di sciogliersi il trucco, e va bè, è la prima volta… con i tacchi da lavoro è altissima, senza è alta forse quasi più di te, 170 cm abbondanti di donna nera e morbida e profumata. Il seno era pushuppato, sembrava più grande ma lei dice che è solo una seconda, non è certo che sappia ancora bene le misure italiane ma di sicuro è antigravitazionale, sodo, di una bella consistenza fresca, due areole più scure che non vuole farsi ciucciare, all’inizio, tra le cosce porta un po’ di pelo africano ricciolo, ti dice che non si rade proprio tutti i giorni, la passerina è piccola, le labbra non sporgono troppo; l’unica cosa che non si toglie sono una collanina sui fianchi e le calze “perché poi ho freddo ai piedi”.
Ti parla in un italiano accettabile, capisci che si può tentare con il tuo inglese accettabile, e in effetti lei è più a suo agio, è qui solo da nove mesi, ha 22 anni… meno della metà di te.
Sei sdraiato di fianco a lei mentre ti accarezza, forse ha già capito che vuoi questo e non la scopata selvaggia, e anche tu Samuel la accarezzi, vorresti parlarci un po’ prima del sesso ma appunto le rispettive lingue non sono molto fluenti… le chiedi perché in Italia, perché non in Francia ad esempio, ma non ti sa o non ti può rispondere con certezza, le fai una domanda del cazzo e te ne penti subito “sapevi di fare questo lavoro?” lei dice di no, vorresti chiederle come fa a non saperlo dato che viene da Benin City e tante nigeriane vengono di lì, come fanno a non sapere che la loro prima accoglienza in Italia è al bordo di una strada, chissà cosa le raccontano quei bastardi che le portano qui, possibile che chi ci è passato non dica nulla alle altre ragazze…
Comunque poi la voglia prende il sopravvento, inizi a massaggiarle il clito, lei ti dice che “così restiamo tutta la notte, vengo tardi!”, prosegui baciandole l’ombelico e il seno, ogni tanto ti scosta, si vede che è sensibile, si lascia baciare anche la bocca, solo quando si trova la punta della lingua sulle labbra si allontana. Il dito indice ha già perso sensibilità, lei mugola, sembra sul punto di lasciarsi andare, glielo sussurri ma non si rilassa il giusto, non è molto bagnata, le dici in un inglese un po’ arrugginito “un po’ di divertimento anche per te” ma lei non si scioglie “è lavoro non divertimento”, è vero, è lì accanto a te solo per le tue banconote, è il suo lavoro, magari non le piace ma al momento è quello che ha.
Alla fine si rialza senza godere, e dice che il divertimento è per il Samuel, così inizia un discreto orale, dopo aver srotolato il gommino, profondo ma dentato, mentre le palpi l’imperiale culotto e esplori di nuovo il recesso tra le cosce, le chiedi di salire sopra per afferrarla per il seno, lei non sembra entusiasta ma lo fa, diversi minuti di su e giù e capisci che tocca a te faticare un po’, la stendi sulla schiena e la penetri stando sul fianco, tenendoti con le mani ai suoi fianchi e alla sua spalla destra, e termini con il fiotto liberatorio.
Qualche minuto ancora di chiacchiere, tu sulla schiena e lei col mento sul tuo sterno, col suo sederone a portata di mano, cazzarola se ti fa sentire vecchio sapere che suo padre ha due anni meno di te! Poi un paio di clienti la reclamano telefonicamente per loro, appunto è solo lavoro, è il momento di ripulirsi e rivestirsi, lasci che lei vada per prima in bagno per ammirarla di nuovo nuda quando ritorna dal lavaggio, tocca a te e quando torni ha già indossato il perizoma rosso e il reggiseno con una specie di coprispalle sopra e le scarpe colle zeppe che la rendono altissima, le dici “african queen”, speri che gradisca.
Il tempo di dirle in macchina che la prossima volta dovrà venire anche lei (con un piccolo siparietto, capisce “venire” per “venire con Samuel da qualche parte” e non per “godere”) e si ripassa alla cassa del motel, 53 euro, anche questo è il solito, e si fa lasciare dirimpetto alla sua postazione salutandoti con il consueto “ciao amore”… temi che ci sarà una prossima volta, vero? Anzi fai fatica a non tornarci ieri per stare di nuovo con lei invece di guardare la partita.
Da rimbambito fai ancora qualche giro, forse ti vede quando le passi di fronte e lei guarda la strada invece del cellulare, e alla fine è ora di tornare a casa. Alla prossima, Sofia, african queen!
NOME: Sofia
CITTA DELL'INCONTRO: Siziano
ZONA: poco dopo zona industriale vs Melegnano, qui https://goo.gl/maps/s4efwDPa32k
NAZIONALITA': nigeriana
ETA': 22
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, fuck
COMPENSO RICHIESTO: 150
COMPENSO CONCORDATO: 120
DURATA DELL'INCONTRO: 1 ora circa
DESCRIZIONE FISICA: alta, avvenente, gran culo
ATTITUDINE: buona, disponibile
LA MIA ESPERIENZA: premetto che è un miniracconto, chiedo scusa per la lunghezza ma stavolta mi è venuto più da dire del solito
Samuel che ci stai facendo qui sulla SP 40 Binasco-Melegnano? Non avevi detto che non ci saresti più venuto, che non volevi più buttare soldi in quel malmesso motel Moonlight, che dopo Helen, Jennifer e Cynthia, ormai ritirate, non ti interessava più avere una morosa africana interinale? E invece eccoti qui ancora, dopo tanto tempo, per la verità, spinto dalla curiosità di rivedere i posti e le ragazze che stanno in zona… sei proprio un vecchio porcellino come dice un’altra delle morose a tempo determinato che periodicamente frequenti.
Ecco, i posti bene o male sono ancora quelli, da Lacchiarella con le prime ragazze esteuropee, poi direzione est verso Melegnano e al distributore IP una ragazza africana, più avanti alla Sigemi dei puttanieri in auto in attesa, un paio di ragazze bianche al bordo della strada sulla sinistra, un’auto presumibilmente di un’altra esercente alle piscine, la rotondona con un paio di ragazze nigeriane di cui una cicciottella vestita di bianco (appunto mentale…), la rotondina con una bianca, il rettilineo dell’altro distributore con tre ragazze ancora bianche, due al distributore e una nella piazzola di fronte, inizia la zona dei fuochi, forse anche i bidoni ardenti sono gli stessi di anni fa, due-tre ragazze di fronte agli stabilimenti, due fuochi quasi di fronte arrivato alla mezza curva, altri due-tre falò a destra e a sinistra sul rettilineo alle piazzole di sosta, ecco prima del motel stava il posto di Helen…, un paio di ragazze sulla stradina del motel, avanti ancora e fiamme sui due lati della strada, una all’imbocco della stradina dei campi e una di fronte, poi due nigeriane alla stradina sulla sinistra che va per paeselli, il solito bar chiuso con tre ragazze africane sedute più o meno comode, il solito hotel diroccato con due nere davanti e il distributore con una ragazzotta bianca, la baracca o quel che diavolo è sulla sinistra dotata di sedia ad uso formosa ragazza europea (altro appunto mentale…), due ragazze bianche di stanza alla rotonda sotto la provinciale della Valtidone, una in auto e una in piedi, poi avanti riecco quei cazzo di autovelox in mezzo alle campagne (due in 500 metri ne avevano piazzati e altrettanti ne rimangono…), al nuovo hotel di Francolino (o come si chiama il paesino) sulla sinistra due ragazze chiare che ad un successivo passaggio ravvicinato si dimostreranno due fighette non indifferenti natiche al vento, una presenza al successivo distributore sulla sinistra, condito da un paninaio apparentemente molto ambito (privacy zero…), la strada prosegue verso l’autostrada e dopo lo svincolo per l’autosole stanno due ragazzette bianche che sembrano molto giovani, una ride davanti a un camion il cui autista penso voglia caricarla in cabina e sbattersela un po’, la rotondina prima di Melegnano e la rotondona di Melegnano vera e propria, imboscata sulla sinistra c’è una stradina dove le notizie danno una tettona nera, ed in effetti la verifica la trova proprio seduta con due belle boccione in vista (terzo appunto mentale…).
Samuel non dire cazzate, non sei qui solo per guardare, le idee strane ti vengono eccome: provare due-tre ragazze in auto, magari la nera tettona di Melegnano oppure la ragazzona alla baracca, oppure verificare un po’ come sono le altre che, complice il buio, si vedono molto poco… due-tre pompini, così per finire in gloria la serata.
Quindi prua verso Siziano, verso la zona dei fuochi con la voglia di pelle scura che ormai ti ha preso, fino al rotondone di Lacchiarella, e poi ancora indietro verso Melegnano a consumare benzina.
E’ davvero buio, ci sono solo le luci del gasolio che brucia e quelle dei camion che così evitano qualche pedaggio, i tuoi occhi cercano di intravvedere qualcosa di interessante e che ti colpisca… ecco, alla mezza curva, appaiono due glutei neri decisamente interessanti, la ragazza è controluce al suo fuoco, quindi non la vedi bene, sembra alta e ben fatta… dai piani bassi parte un comando, un paio di inversioni e ci sei di nuovo al suo fuoco; si è seduta ma ormai il dado è tratto, accostamento al margine dei campi e lei si alza, viene sontuosamente verso di te, si china sul finestrino aperto, si mostra decisamente carina, viso ovale. Basta che lei dica “andiamo?” che la tua resistenza se ne va a farsi benedire e le apri la portiera “hai i documenti per il motel?”, chiedi, e lei risponde di sì. Nel frattempo si presenta come Sofia, naturalmente nigeriana.
Il signore coi capelli grigi al motel è ancora quello, stavolta non raccoglie le firme degli avventori, ti saluta e ti consegna la chiave, la camera sembra almeno lei rinfrescata, un po’ di vernice pulita di un colore diverso da come te lo ricordavi.
Mentre lei apre la porta della camera ne ammiri il maestoso sederotto, non è per niente grassa ma si porta dietro un ben di dio notevole, che poi si rivelerà sodo e teso, ha belle gambe, non si vede cellulite sulle natiche… davvero una bella ragazza!
Lei si mette sul letto, e tu accanto e inizi ad accarezzarla, senti la sua pelle liscia e morbida, non ha evidente pancia, senti la gioventù e la consistenza delle sue braccia e delle sue gambe, lei ricambia qualche carezzina e si dirige al sodo, in tutti i sensi, tra le tue gambe.
Non avevi nemmeno chiesto quanto voleva per concedersi per un po’ a te, lo standard lo sai bene, prima di iniziare vuoi sistemare questa cosa (che diamine, è la prima volta, devi comportarti da bravo ragazzo!) e glielo chiedi, la risposta è “100”, “restiamo un’ora?” vuoi sapere, vuoi starci il più possibile “un’ora 150”, rilancia, provi a trattare e si trova un accordo per 120 euro che le consegni, lei ti ringrazia e tu altrettanto.
Si spoglia e va in bagno, e tu anche, la segui e le chiedi se vuole una mano per il bidè, ride e rifiuta, poi vorresti portartela sotto la doccia, ma ancora rifiuta per paura di sciogliersi il trucco, e va bè, è la prima volta… con i tacchi da lavoro è altissima, senza è alta forse quasi più di te, 170 cm abbondanti di donna nera e morbida e profumata. Il seno era pushuppato, sembrava più grande ma lei dice che è solo una seconda, non è certo che sappia ancora bene le misure italiane ma di sicuro è antigravitazionale, sodo, di una bella consistenza fresca, due areole più scure che non vuole farsi ciucciare, all’inizio, tra le cosce porta un po’ di pelo africano ricciolo, ti dice che non si rade proprio tutti i giorni, la passerina è piccola, le labbra non sporgono troppo; l’unica cosa che non si toglie sono una collanina sui fianchi e le calze “perché poi ho freddo ai piedi”.
Ti parla in un italiano accettabile, capisci che si può tentare con il tuo inglese accettabile, e in effetti lei è più a suo agio, è qui solo da nove mesi, ha 22 anni… meno della metà di te.
Sei sdraiato di fianco a lei mentre ti accarezza, forse ha già capito che vuoi questo e non la scopata selvaggia, e anche tu Samuel la accarezzi, vorresti parlarci un po’ prima del sesso ma appunto le rispettive lingue non sono molto fluenti… le chiedi perché in Italia, perché non in Francia ad esempio, ma non ti sa o non ti può rispondere con certezza, le fai una domanda del cazzo e te ne penti subito “sapevi di fare questo lavoro?” lei dice di no, vorresti chiederle come fa a non saperlo dato che viene da Benin City e tante nigeriane vengono di lì, come fanno a non sapere che la loro prima accoglienza in Italia è al bordo di una strada, chissà cosa le raccontano quei bastardi che le portano qui, possibile che chi ci è passato non dica nulla alle altre ragazze…
Comunque poi la voglia prende il sopravvento, inizi a massaggiarle il clito, lei ti dice che “così restiamo tutta la notte, vengo tardi!”, prosegui baciandole l’ombelico e il seno, ogni tanto ti scosta, si vede che è sensibile, si lascia baciare anche la bocca, solo quando si trova la punta della lingua sulle labbra si allontana. Il dito indice ha già perso sensibilità, lei mugola, sembra sul punto di lasciarsi andare, glielo sussurri ma non si rilassa il giusto, non è molto bagnata, le dici in un inglese un po’ arrugginito “un po’ di divertimento anche per te” ma lei non si scioglie “è lavoro non divertimento”, è vero, è lì accanto a te solo per le tue banconote, è il suo lavoro, magari non le piace ma al momento è quello che ha.
Alla fine si rialza senza godere, e dice che il divertimento è per il Samuel, così inizia un discreto orale, dopo aver srotolato il gommino, profondo ma dentato, mentre le palpi l’imperiale culotto e esplori di nuovo il recesso tra le cosce, le chiedi di salire sopra per afferrarla per il seno, lei non sembra entusiasta ma lo fa, diversi minuti di su e giù e capisci che tocca a te faticare un po’, la stendi sulla schiena e la penetri stando sul fianco, tenendoti con le mani ai suoi fianchi e alla sua spalla destra, e termini con il fiotto liberatorio.
Qualche minuto ancora di chiacchiere, tu sulla schiena e lei col mento sul tuo sterno, col suo sederone a portata di mano, cazzarola se ti fa sentire vecchio sapere che suo padre ha due anni meno di te! Poi un paio di clienti la reclamano telefonicamente per loro, appunto è solo lavoro, è il momento di ripulirsi e rivestirsi, lasci che lei vada per prima in bagno per ammirarla di nuovo nuda quando ritorna dal lavaggio, tocca a te e quando torni ha già indossato il perizoma rosso e il reggiseno con una specie di coprispalle sopra e le scarpe colle zeppe che la rendono altissima, le dici “african queen”, speri che gradisca.
Il tempo di dirle in macchina che la prossima volta dovrà venire anche lei (con un piccolo siparietto, capisce “venire” per “venire con Samuel da qualche parte” e non per “godere”) e si ripassa alla cassa del motel, 53 euro, anche questo è il solito, e si fa lasciare dirimpetto alla sua postazione salutandoti con il consueto “ciao amore”… temi che ci sarà una prossima volta, vero? Anzi fai fatica a non tornarci ieri per stare di nuovo con lei invece di guardare la partita.
Da rimbambito fai ancora qualche giro, forse ti vede quando le passi di fronte e lei guarda la strada invece del cellulare, e alla fine è ora di tornare a casa. Alla prossima, Sofia, african queen!