DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Sofia
Nazionalità: rumena
Età apparente: 24 dichiarati
Descrizione fisica: alta ca. 1.65, fisico magro, capelli neri lisci e lunghi, bel visetto, occhioni scuri molto espressivi, seni purtroppo svuotati
Attitudine: BJ da perfezionare ; parla solo spagnolo
Reperibilità: medio/facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: una dozzina di minuti al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Rogorotto di Arluno
Coordinate: 45.506120,8.963639
LA MIA RECENSIONE
L'incontro con Laura è stato tutto sommato piacevole, ma sul mio taccuino resta ancora un nome da depennare, quello della presunta Raluca Skinny di Rogorotto. Ci sarebbero anche quelli di Valentina e Adela all'Avis, ma finché Maya non parte per le vacanze, resteranno off limits, per evitare incidenti diplomatici.
Bisogna però ricaricare l'artiglieria e rifaccio un giro completo del Quadrilatero. In via Merano a Cornaredo, mi pare di riconoscere la Sorina che avevo incontrato un paio di mesi orsono; dove stava lei, alla rotonda della raffineria Q8, sembra invece esserci una nuova presenza, in aggiunta alla pilotessa della Opel Corsa. Allungando sino ai Fontanili di Rho, della Pallavolista ci sono solo la seggiola e una bottiglietta di Coca Cola.
Quando mi riaffaccio a Rogorotto, la seggiola della presunta Raluca è vuota, ma il suo abitino ciclamino è troppo sgargiante, per non notare che la fanciulla sta rientrando alla mattonella da un sentiero in mezzo ai campi, dove probabilmente ha fatto un breve pit stop.
Fermarsi da lei è quasi come accostare da Sara Mondovisione a Lomazzo, ma è comprensibile che all'ultima arrivata venga rifilata la mattonella più sfigata. In compenso, la rotondona ha un'immissione pressoché inutile, quella dal centro di Rogorotto, dove si può attendere anche per 30-40 secondi, senza che nessuno ti arrivi alle spalle.
Lì aspetto e, quando la rotondona è vuota, parto a razzo. Nessuna delle macchine in arrivo da Poglianasca ha protuberanze sospette sul tettuccio, freccia a destra e sono davanti alla ragazza di ciclamino. La fanciulla, dal visetto davvero carino, mi si avvicina, mi spara il ventello d'ordinanza e allora la invito ad accomodarsi a bordo, per non restare un secondo di più in mondovisione.
LA VALENCIANA
Ci presentiamo subito con una stretta di mano e, con una mia certa sorpresa, lei dice di chiamarsi Sofia. Più che in italiano, la fanciulla parla in spagnolo, ma in qualche modo ci si intende: è rumena, ha 24 anni, è qui da 2 mesi e viene dalla Spagna, da Valencia per l'esattezza. Un'altra fanciulla cresciuta a paella e sarmale, come Diana della cava e Maya, che però ha già acquisito ben altra padronanza della nostra lingua. Per inciso, in seguito scoprirò da quest'ultima che le due sono amicone, come la comune provenienza iberica lasciava supporre.
Il tragitto non è lunghissimo e presto raggiungiamo il suo retrobottega, che definirei tanto bucolico quanto pessimo, per l'alto rischio di venire multati. Il cartello di divieto di transito è ormai nascosto dalla fitta vegetazione, secondo Sofia lo hanno piantato lì per sport, ma è comunque presente e varrebbe una multa da una novantina di euri. Ad ogni modo, spegno la macchina, blocco le serrature e si può passare a ...
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno l'obolo, lei estrae i ferri del mestiere, io arretro il sedile, mi calo le braghe e possono così avere inizio le danze. Sofia prova a incappucciare il compare, ma qualcosa deve andare storto quasi subito: sento una fortissima fitta salire dai Paesi Bassi ed evito di cacciare un grido di dolore solo mordendomi la lingua. Nel tentare di srotolare il condom, che ritrovo a mo' di capocchia in cima al fratellino, la moretta deve avermi tirato un'artigliata sul prepuzio o forse addirittura sul glande. Per fortuna, Sofia non ha le unghie da pantera di certe sue colleghe, sennò avrei fatto la fine di John Wayne Bobbit 😄
Mi asciugo i lacrimoni, le do una mano a srotolare per bene il gommino e l'arbitro può finalmente fischiare l'inizio del match. Sofia si appiattisce in torsione sul mio basso ventre e comincia a prendersi cura del fratellino, con un su e giù abbastanza ordinario. Mentre lei è china sui Paesi Bassi, le sollevo l'orlo dell'abitino elasticizzato color ciclamino e mi dedico a massaggiarle con piacere le sue chiappette toniche da giovane ventenne.
L'azione procede un po' a strappi: Sofia resta in immersione per un paio di minuti e poi si risolleva per smanacciare il compare, osservandomi con i suoi occhioni scuri da cerbiatta impaurita. Non dice nulla, ma nel suo sguardo si legge un grande punto interrogativo: "Ma perché non vieni? Cosa sto facendo di sbagliato?". Il mio sguardo, invece, casca sul suo décolleté e mi appunto sul taccuino di avviare una successiva campagna esplorativa, quando saremo nella fase conclusiva di falegnameria.
Per il momento, la incoraggio a proseguire e allora la moretta di Valencia si rituffa sul mio basso ventre, ripetendo in loop la stessa sequenza per almeno altre due volte. L'azione non è così memorabile da essere rivista alla moviola a Controcampo, ma il compare si ringalluzzisce comunque, ingrifato dalla freschezza e dalla bellezza della giovane valenciana.
Sarei davvero tentato di mettere sul piatto il decino extra per sintonizzare Rai1, ma il retrobottega è in una posizione assolutamente infame: se dovessero materializzarsi Bianca o Rossella, già sarebbe certo il novantone di multa; se poi dovessero beccarci a braghe calate, finiremmo diretti in caserma.
Trascorsi i 7-8 minuti canonici, le propongo allora il finale di falegnameria. Comincia lei e intanto io mi dedico a massaggiare le sue gambette snelle, che per la prima volta vedono la luce del sole, dopo essere rimaste sepolte sotto i jeans per l'intero inverno.
L'OCCHIO TALVOLTA INGANNA
Catturato dal pizzo bianco del reggipetto, che fa capolino dall'orlo dell'abito ciclamino, l'occhio continua però a ballare sul suo décolleté. Le propongo allora un baratto: Federica scenderà in campo al posto della sua mano affaticata e, in cambio, lei porterà le tettine allo scoperto. L'affare è fatto e, un attimo dopo, il mio tentacolo destro si è già avvinghiato attorno ai suoi seni come una biscia. L'occhio, purtroppo, era stato ingannato dalla giovane età della fanciulla: al tatto, i seni appaiono un po' svuotati, forse dall'allattamento di un erede, e massaggiarli non mi restituisce grande piacere.
Torno allora a carezzarle le gambette, mentre lei si limita a osservarmi col suo sguardo tenerissimo da Otr un po' impacciata, regalandomi un sorriso dopo l'altro. E' davvero incredibile come l'alchimia del momento e l'attrazione fisica per la fanciulla riescano talvolta a ovviare alla sua quasi totale imperizia: una Otr più sgamata avrebbe ricambiato le carezze, massaggiato i gioielli di famiglia e acceso il Dolby Surround a tutto volume. Sofia non fa nulla di tutto ciò, si limita a guardarmi intimidita, eppure il compare è lì bello ritto in mezzo alle gambe.
La decina di minuti è stata varcata: anche se l'italiano embrionale di Sofia le impedisce di fare vibranti rimostranze alla Moggi, è ormai chiaro che siamo nei tempi supplementari e allora le sorti del match sono letteralmente in mano a Federica. Mi concentro e, con un altro paio di minuti di energiche piallate, riesco a varcare la linea del traguardo.
La moretta mi passa un paio di salviette per consentirmi le operazioni di lindatura del compare, mentre lei fa altrettanto con le sue manine. Prima che riesca a stopparla, Sofia ha già abbassato il finestrino e gettato il suo fazzoletto per terra. La sgrido, visto che in questo momento ci sono plotoni di volontari pettorinati che stanno ripulendo le banchine e i fossi lungo il rettilineo della cava, ma lei fa spallucce, come per dire che tanto ci penserà qualcun altro a pulire. Ma ormai è chiaro che in Romania si usa fare così ...
CAMEL TROPHY AGAIN
Quando siamo finalmente pronti, si può ripartire. Sarebbe alquanto difficoltoso ricalcare in retromarcia le nostre orme e allora Sofia mi fa cimentare nel secondo Camel Trophy di giornata. Non avendo ancora piena dimestichezza con la geografia dei paraggi e non facendo il Cartinologo di professione, resto decisamente sorpreso, mentre ripassiamo nei pressi del retrobottega agreste di Laura Gipsy, che mi ero immaginato essere da tutt'altra parte.
All'inizio, sono più che altro concentrato a salvare per una seconda volta la coppa dell'olio e quindi lascio che Sofia smanetti su Youtube, mixando sapientemente brani spagnoli al solito Luis Gabriel che fa impazzire le teenager rumene. Quando torniamo a calcare l'asfalto e il sottoscocca è salvo, alla moretta di Valencia tocca però sopportare le mie solite domande moleste, a cui risponde comunque con gentilezza.
Il suo italiano sta appunto a zero, ma basta attaccare un po' di esse alle mie parole e ne esce uno spagnolo maccheronico, con cui riusciamo in qualche modo a intenderci. Pare che anche lei abiti nella stessa cittadina in cui il team Avis/Cava ha il suo campo-base notturno, ma non c'è la possibilità di incontri sul materasso, se non varcando i cancelli del motel più vicino e riconoscendole il solito rate di 100/60'.
Passa qualche minuto e siamo di nuovo sul rettilineo di Rogorotto. Per recuperare una manciata di secondi, non mi fa fare il giro del rotondone, così da accostare accanto alla sua seggiola, ma mi chiede si essere lasciata sull'altro lato. Controllo davanti e dietro che non ci siano minacce aliene e obbedisco, fermando la vettura nell'ampia banchina sterrata. "Torna pure a trovarmi quando vuoi!", mi dice in spagnolo la bella moretta e, un attimo dopo, è già scesa dalla mia vettura e la portiera si è richiusa dietro di lei.
Non mi resta che osservarla per un'ultima volta nel retrovisore, mentre attraversa la strada e riprende possesso della sua seggiola, e poi si può davvero rientrare a casetta, anche perchè lo stomaco inizia a brontolare più di una Otr quando sfori i 10 minuti 😄
Nome: Sofia
Nazionalità: rumena
Età apparente: 24 dichiarati
Descrizione fisica: alta ca. 1.65, fisico magro, capelli neri lisci e lunghi, bel visetto, occhioni scuri molto espressivi, seni purtroppo svuotati
Attitudine: BJ da perfezionare ; parla solo spagnolo
Reperibilità: medio/facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: una dozzina di minuti al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Rogorotto di Arluno
Coordinate: 45.506120,8.963639
LA MIA RECENSIONE
L'incontro con Laura è stato tutto sommato piacevole, ma sul mio taccuino resta ancora un nome da depennare, quello della presunta Raluca Skinny di Rogorotto. Ci sarebbero anche quelli di Valentina e Adela all'Avis, ma finché Maya non parte per le vacanze, resteranno off limits, per evitare incidenti diplomatici.
Bisogna però ricaricare l'artiglieria e rifaccio un giro completo del Quadrilatero. In via Merano a Cornaredo, mi pare di riconoscere la Sorina che avevo incontrato un paio di mesi orsono; dove stava lei, alla rotonda della raffineria Q8, sembra invece esserci una nuova presenza, in aggiunta alla pilotessa della Opel Corsa. Allungando sino ai Fontanili di Rho, della Pallavolista ci sono solo la seggiola e una bottiglietta di Coca Cola.
Quando mi riaffaccio a Rogorotto, la seggiola della presunta Raluca è vuota, ma il suo abitino ciclamino è troppo sgargiante, per non notare che la fanciulla sta rientrando alla mattonella da un sentiero in mezzo ai campi, dove probabilmente ha fatto un breve pit stop.
Fermarsi da lei è quasi come accostare da Sara Mondovisione a Lomazzo, ma è comprensibile che all'ultima arrivata venga rifilata la mattonella più sfigata. In compenso, la rotondona ha un'immissione pressoché inutile, quella dal centro di Rogorotto, dove si può attendere anche per 30-40 secondi, senza che nessuno ti arrivi alle spalle.
Lì aspetto e, quando la rotondona è vuota, parto a razzo. Nessuna delle macchine in arrivo da Poglianasca ha protuberanze sospette sul tettuccio, freccia a destra e sono davanti alla ragazza di ciclamino. La fanciulla, dal visetto davvero carino, mi si avvicina, mi spara il ventello d'ordinanza e allora la invito ad accomodarsi a bordo, per non restare un secondo di più in mondovisione.
LA VALENCIANA
Ci presentiamo subito con una stretta di mano e, con una mia certa sorpresa, lei dice di chiamarsi Sofia. Più che in italiano, la fanciulla parla in spagnolo, ma in qualche modo ci si intende: è rumena, ha 24 anni, è qui da 2 mesi e viene dalla Spagna, da Valencia per l'esattezza. Un'altra fanciulla cresciuta a paella e sarmale, come Diana della cava e Maya, che però ha già acquisito ben altra padronanza della nostra lingua. Per inciso, in seguito scoprirò da quest'ultima che le due sono amicone, come la comune provenienza iberica lasciava supporre.
Il tragitto non è lunghissimo e presto raggiungiamo il suo retrobottega, che definirei tanto bucolico quanto pessimo, per l'alto rischio di venire multati. Il cartello di divieto di transito è ormai nascosto dalla fitta vegetazione, secondo Sofia lo hanno piantato lì per sport, ma è comunque presente e varrebbe una multa da una novantina di euri. Ad ogni modo, spegno la macchina, blocco le serrature e si può passare a ...
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno l'obolo, lei estrae i ferri del mestiere, io arretro il sedile, mi calo le braghe e possono così avere inizio le danze. Sofia prova a incappucciare il compare, ma qualcosa deve andare storto quasi subito: sento una fortissima fitta salire dai Paesi Bassi ed evito di cacciare un grido di dolore solo mordendomi la lingua. Nel tentare di srotolare il condom, che ritrovo a mo' di capocchia in cima al fratellino, la moretta deve avermi tirato un'artigliata sul prepuzio o forse addirittura sul glande. Per fortuna, Sofia non ha le unghie da pantera di certe sue colleghe, sennò avrei fatto la fine di John Wayne Bobbit 😄
Mi asciugo i lacrimoni, le do una mano a srotolare per bene il gommino e l'arbitro può finalmente fischiare l'inizio del match. Sofia si appiattisce in torsione sul mio basso ventre e comincia a prendersi cura del fratellino, con un su e giù abbastanza ordinario. Mentre lei è china sui Paesi Bassi, le sollevo l'orlo dell'abitino elasticizzato color ciclamino e mi dedico a massaggiarle con piacere le sue chiappette toniche da giovane ventenne.
L'azione procede un po' a strappi: Sofia resta in immersione per un paio di minuti e poi si risolleva per smanacciare il compare, osservandomi con i suoi occhioni scuri da cerbiatta impaurita. Non dice nulla, ma nel suo sguardo si legge un grande punto interrogativo: "Ma perché non vieni? Cosa sto facendo di sbagliato?". Il mio sguardo, invece, casca sul suo décolleté e mi appunto sul taccuino di avviare una successiva campagna esplorativa, quando saremo nella fase conclusiva di falegnameria.
Per il momento, la incoraggio a proseguire e allora la moretta di Valencia si rituffa sul mio basso ventre, ripetendo in loop la stessa sequenza per almeno altre due volte. L'azione non è così memorabile da essere rivista alla moviola a Controcampo, ma il compare si ringalluzzisce comunque, ingrifato dalla freschezza e dalla bellezza della giovane valenciana.
Sarei davvero tentato di mettere sul piatto il decino extra per sintonizzare Rai1, ma il retrobottega è in una posizione assolutamente infame: se dovessero materializzarsi Bianca o Rossella, già sarebbe certo il novantone di multa; se poi dovessero beccarci a braghe calate, finiremmo diretti in caserma.
Trascorsi i 7-8 minuti canonici, le propongo allora il finale di falegnameria. Comincia lei e intanto io mi dedico a massaggiare le sue gambette snelle, che per la prima volta vedono la luce del sole, dopo essere rimaste sepolte sotto i jeans per l'intero inverno.
L'OCCHIO TALVOLTA INGANNA
Catturato dal pizzo bianco del reggipetto, che fa capolino dall'orlo dell'abito ciclamino, l'occhio continua però a ballare sul suo décolleté. Le propongo allora un baratto: Federica scenderà in campo al posto della sua mano affaticata e, in cambio, lei porterà le tettine allo scoperto. L'affare è fatto e, un attimo dopo, il mio tentacolo destro si è già avvinghiato attorno ai suoi seni come una biscia. L'occhio, purtroppo, era stato ingannato dalla giovane età della fanciulla: al tatto, i seni appaiono un po' svuotati, forse dall'allattamento di un erede, e massaggiarli non mi restituisce grande piacere.
Torno allora a carezzarle le gambette, mentre lei si limita a osservarmi col suo sguardo tenerissimo da Otr un po' impacciata, regalandomi un sorriso dopo l'altro. E' davvero incredibile come l'alchimia del momento e l'attrazione fisica per la fanciulla riescano talvolta a ovviare alla sua quasi totale imperizia: una Otr più sgamata avrebbe ricambiato le carezze, massaggiato i gioielli di famiglia e acceso il Dolby Surround a tutto volume. Sofia non fa nulla di tutto ciò, si limita a guardarmi intimidita, eppure il compare è lì bello ritto in mezzo alle gambe.
La decina di minuti è stata varcata: anche se l'italiano embrionale di Sofia le impedisce di fare vibranti rimostranze alla Moggi, è ormai chiaro che siamo nei tempi supplementari e allora le sorti del match sono letteralmente in mano a Federica. Mi concentro e, con un altro paio di minuti di energiche piallate, riesco a varcare la linea del traguardo.
La moretta mi passa un paio di salviette per consentirmi le operazioni di lindatura del compare, mentre lei fa altrettanto con le sue manine. Prima che riesca a stopparla, Sofia ha già abbassato il finestrino e gettato il suo fazzoletto per terra. La sgrido, visto che in questo momento ci sono plotoni di volontari pettorinati che stanno ripulendo le banchine e i fossi lungo il rettilineo della cava, ma lei fa spallucce, come per dire che tanto ci penserà qualcun altro a pulire. Ma ormai è chiaro che in Romania si usa fare così ...
CAMEL TROPHY AGAIN
Quando siamo finalmente pronti, si può ripartire. Sarebbe alquanto difficoltoso ricalcare in retromarcia le nostre orme e allora Sofia mi fa cimentare nel secondo Camel Trophy di giornata. Non avendo ancora piena dimestichezza con la geografia dei paraggi e non facendo il Cartinologo di professione, resto decisamente sorpreso, mentre ripassiamo nei pressi del retrobottega agreste di Laura Gipsy, che mi ero immaginato essere da tutt'altra parte.
All'inizio, sono più che altro concentrato a salvare per una seconda volta la coppa dell'olio e quindi lascio che Sofia smanetti su Youtube, mixando sapientemente brani spagnoli al solito Luis Gabriel che fa impazzire le teenager rumene. Quando torniamo a calcare l'asfalto e il sottoscocca è salvo, alla moretta di Valencia tocca però sopportare le mie solite domande moleste, a cui risponde comunque con gentilezza.
Il suo italiano sta appunto a zero, ma basta attaccare un po' di esse alle mie parole e ne esce uno spagnolo maccheronico, con cui riusciamo in qualche modo a intenderci. Pare che anche lei abiti nella stessa cittadina in cui il team Avis/Cava ha il suo campo-base notturno, ma non c'è la possibilità di incontri sul materasso, se non varcando i cancelli del motel più vicino e riconoscendole il solito rate di 100/60'.
Passa qualche minuto e siamo di nuovo sul rettilineo di Rogorotto. Per recuperare una manciata di secondi, non mi fa fare il giro del rotondone, così da accostare accanto alla sua seggiola, ma mi chiede si essere lasciata sull'altro lato. Controllo davanti e dietro che non ci siano minacce aliene e obbedisco, fermando la vettura nell'ampia banchina sterrata. "Torna pure a trovarmi quando vuoi!", mi dice in spagnolo la bella moretta e, un attimo dopo, è già scesa dalla mia vettura e la portiera si è richiusa dietro di lei.
Non mi resta che osservarla per un'ultima volta nel retrovisore, mentre attraversa la strada e riprende possesso della sua seggiola, e poi si può davvero rientrare a casetta, anche perchè lo stomaco inizia a brontolare più di una Otr quando sfori i 10 minuti 😄