SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lallio (BG)
ZONA: 45.665238, 9.633991 (all'uscita sud del Q8 di Lallio, assieme a una collega bionda)
NOME: Valentina(?), sperando di non confondermi con un altro incontro della settimana
NAZIONALITA': Rumena di Arad
ETA': 27 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission + smorza), BJ/HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 80
COMPENSO CONCORDATO: 80+10 di acconto sul prossimo incontro
DURATA DELL'INCONTRO: circa 40', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,70, capelli mori abbastanza lunghi, viso un po' tondo ma lineamenti che a me sono piaciuti, occhi scuri grandi ed espressivi, corporatura magra e ben proporzionata, seno di una seconda taglia leggermente morbido ma non flaccido
ATTITUDINE: ancora acerba ma volenterosa nel BJ, molto partecipativa nella mission (mi ha persino graffiato la schiena ), particolare a smorzacandela ; padroneggia bene la lingua ed è anche abbastanza sociale e gentile, sebbene ogni tanto le scappi qualche rudezza
LA MIA RECENSIONE:
Dopo un po' di vagabondaggio lungo la PMG, rientro a Bergamo, cominciando l'esplorazione del boulevard dallo svincolo della Grumellina. La puntata verso il centro della città (per vedere la fantomatica Giannina) si rivela assolutamente inutile, mentre l'intero trio dell'UTB è schierato a dare il benvenuto ai passanti: Andra, Claudia e Luana, nell'ordine. Al semaforo che segna il confine di Bergamo, la nuova amichetta di xyz (Nicole) sta ridacchiando con la sua vicina di piazzola più in carne (Daniela?), a conferma del fatto che anche nel mondo della notte non ci vuole molto a fare amicizia. Entro nel successivo Q8, per vedere se ci siano ancora la bionda e la mora che avevo adocchiato un paio di settimane fa. Sono ancora lì, appollaiate all'uscita della stazione di servizio e la bionda sembra particolarmente vogliosa di proporsi per farmi un po' di compagnia. Tiro però dritto, perché la prima idea sarebbe comunque di fare una vasca completa sino a Boltiere. "Dài, però è proprio carina!", dico fra me e me, ripensando alla morettina. Per cui non arrivo neppure al Bier Fest è già sto facendo inversione di marcia. Incrocio la solita vettura della PS che sta pattugliando il boulevard (anche loro sentiranno la nostalgia per le "gemelle" di Anna ) e poi mi fiondo di nuovo nel benzinaio. Mi avvicino a bassa velocità e, quando sono a portata di voce, abbasso il finestrino.
"Ciao, tesoro, andiamo?", viene subito al dunque la bionda. "A dire il vero, vorrei parlare con la mora ", devo purtroppo deludere le sue aspettative. "E allora parla con la mora ", la prende con fair play e fa un fischio alla sua collega, che continua a starsene accovacciata con le spalle volte a me, come se nulla fosse. Finalmente si risolleva e si avvicina, ma pure lei è abbastanza concreta, proponendomi subito di farmi compagnia in macchina. "Ma è tranquillo, il posto?", è la mia inevitabile domanda, dato che avevo appena incrociato una pantera della PS, prima di svoltare nel distributore. "Non lo so ... E' qui dietro il distributore", mi gela il sangue. "Beh, allora non è per niente tranquillo - casso immediatamente l'opzione en voiture - Hai invece un appartamento?". "Sì, è a Dalmine", mi conferma la graziosa morettina. "E a quanto?", mi tocca estrarle le informazioni una per volta. Ci pensa un secondo e spara un improbabile 100, a cui probabilmente non crede neppure lei. "70?", tento l'immediato ribasso. "80", mercanteggia come un'araba, pur essendo palesemente rumena. "70, come le altre ragazze? ", provo inutilmente a intenerirla. "Non siamo al mercato: 80!", è irremovibile. "Che fossimo in un distributore, l'avevo capito Vabbè, se proprio dev'essere ottanta, l'importante è che tu non sia una di quelle che mette fretta!", cedo al suo diktat. "Tranquillo! Andiamo, allora?", giura che sarà una cosa rilassante, anche se a parole fa trapelare una certa fretta di emettere fattura. Ponderati i pro (trovo la ragazza proprio carina) e i contro (di primo acchito mi è sembrata un po' troppo attenta al soldo e dunque anche al cronometro), la invito comunque ad accomodarsi a bordo.
ARAD: UNA NUOVA BANDIERINA SULLA MAPPA DELLA ROMANIA
Appena salita a bordo, facciamo subito le reciproche presentazioni (lei come Valentina, credo, ma ora ho qualche dubbio perché ho incontrato una sua omonima in settimana e potrei confondermi) e ci dirigiamo verso Dalmine. Nonostante mi spacci di essere in Italia da due sole settimane (al limite, alla sua piazzola ...), parla troppo bene la nostra lingua, perché io possa crederle. Piano piano, la verità viene a galla e salta fuori che era già stata nel nostro Paese 4-5 anni fa, prima in Sicilia e poi in Lombardia. Nell'intermezzo un paio di gravidanze e infine il ritorno in Italia, per fronteggiare le traversie della vita e mantenere la prole. Dice di avere 27 anni (ma io non gliene avrei dati più di 23-24!) e di essere originaria di Arad, una cittadina che sta al nord-ovest del Paese, al confine con l'Ungheria. Lei però non è di etnia magiara e si professa orgogliosamente appartenente alla maggioranza rumena. Tant'è ... ciò che conta è che una nuova bandierina è stata puntata nella mia personale mappa della Romania Prima o poi, però, mi toccherà davvero andare a farci un giro!
TALVOLTA E' MEGLIO NON FARSI DOMANDE
Dopo qualche minuto di viaggio siamo arrivati a destinazione. Parcheggio proprio accanto al portoncino d'ingresso, che si affaccia direttamente sulla strada, e poi lascio che la fanciulla mi guidi su per le scale, che sono quasi più anguste e ripide di quelle del civico 22 di Dalmine. Se non altro, visto che mi precede di qualche gradino e indossa una minigonna davvero inguinale, posso rifarmi gli occhi ammirandone la silhouette, mentre sfida la forza di gravità sugli acuminati trampoli che calza ai piedi Quando siamo a destinazione, bussa alla porta e subito si sentono un paio di cani abbaiare e una voce da megera tentare inutilmente di tacitarli. "Ma nessun altro abita in questa palazzina?", mi domando, dato che col fracasso che hanno fatto potrebbero avere svegliato tutto l'isolato. Dopo qualche secondo, finalmente ci viene aperta la porta ed entriamo nel locale multitasking dell'appartamento, che funge sia soggiorno che da cucina. L'inquilina, una signora mora sui 45-50 anni, si riaccomoda sul divano coi suoi due cagnolini (poi scoprirò che ne ha un terzo) e riprende a guardare la TV, che è regolata su un livello davvero assordante ed è sintonizzata su uno dei tanti programmi trash che non mancano mai sul digitale terrestre. Che si tratti di una conoscente che mette a disposizione delle due fanciulle l'appartamento o che sia la loro "maman", la scena è comunque imbarazzante. Valentina è comunque lesta ad aprire la porta della camera da letto e a trascinarmi dentro, per cui siamo di nuovo da soli. Il locale è evidentemente quello dove dorme la padrona di casa, perché è tenuto in ordine e sulla credenza fanno bella mostra numerose foto, che immagino essere della progenie e di amici/parenti vari. Gli strani intrecci che si stabiliscono nel mondo della notte farebbero sorgere tante domande (come diavolo ha fatto una signora di Bacau, che probabilmente è qui a fare la badante, a prendere in casa due ragazze che vengono da tutt'altra parte della Romania?), ma talvolta è meglio non porsele e questo è uno di quei casi.
UN BEL FISICHINO
Appoggio i miei pochi averi sulla credenza, estraggo già i foglietti filigranati dal portafoglio (ma Valentina li ritirerà solo alla fine) e ci spostiamo nell'altro angolo della stanza, dove un paio di sedie ci permettono di spogliarci con maggiore comodità. Una volta denudatasi del poco che aveva indosso, la moretta si conferma davvero graziosa, anche nel fisico, che non tradisce assolutamente il fatto che sia mamma. E' alta ca. 1,65, magra, con una corporatura ben proporzionata e con due belle gambe. I seni non sono molto grossi (direi di una 2° taglia), ma appaiono della giusta consistenza: né sodi come il marmo (o come il silicone ) né flaccidi. Naturali, insomma. Nonostante un'attenta esplorazione visiva di tutto il corpo, non riesco a trovare neppure un tatuaggio e la cosa mi sorprende alquanto. Ciò, unito al fatto che i piedi non sono ancora particolarmente rovinati, sembrerebbe confermare che non sia OTR da molto
Il viso è un po' tondo, ma lo trovo proprio carino, con quegli occhi grandi, scuri ed espressivi. I capelli mori sono leggermente ondulati, le arrivano a metà schiena e sono per il momento sciolti, ma vengono prontamente raccolti in una più pratica coda di cavallo, per non essere d'intralcio nelle operazioni. Il segno particolare di Valentina è che la zona pubica non è perfettamente rasata, come è costume tra le OTR, ma decorata con una sottile striscetta verticale di peluria.
LA RECE VERA E PROPRIA
Balziamo sul letto e ci disponiamo per il BJ iniziale, io supino e lei accovacciata sulla mia destra. Masturba un po' il fratellino (causandomi una specie di shock termico, perché le sue mani sono proprio fredde!) e poi lo incappuccia col consueto gommone rosso, per dare finalmente inizio all'intrattenimento erotico. La tecnica è sicuramente un po' acerba (un su e giù neppure troppo energico, supportato da un po' di manipolazione alla base), ma in questo caso ci pensano gli ormoni a fare il loro dovere e, piano piano, il fratellino si fa asta. Come al solito, approfitto dei preliminari per prendere un po' confidenza col fisico della fanciulla, che è piacevole al tatto come lo era sembrato alla vista. Sia la schiena che i glutei sono belli tonici e levigati, il seno è invece morbido (ma non flaccido) e dai capezzoli particolarmente reattivi. Mentre il tronco è già bello caldo, le chiappe sono quasi tiepide, le gambe fredde e i piedi davvero gelati. Dato che sono quelle che potrei stringere in un'ipotetica pecorina, mi concentro sulle seconde e cerco di frizionarle un po', per riportarle in vita.
Non c'è però molto tempo a disposizione, perché Valentina è già dell'idea di passare alla copulazione. "Ma come? Non può essere già pronto?", mi domando, perché non mi sembra trascorso abbastanza tempo. Devo decisamente smettere di andare con ragazze che mi piacciono, perché il fratellino è lì bello ritto e turgido (forse gli manca l'ultimo 10%) e dunque non posso accampare scuse per farle prolungare il BJ. "Mi vieni sopra tu, perché ho freddo?", mi domanda la moretta. Nessun problema, per cui ci rigiriamo, lei si sdraia supina e a gambe aperte e siamo già pronti all'infilamento, che affido alle sue sapienti mani, come al solito. Mentre sono ancora lì col busto inclinato a 45° e puntellato sugli avambracci tesi, è la stessa Valentina a chiedermi di calarmi su di lei: "Ma non vieni giù, così mi scaldi un po'?". E' la prima volta che un'OTR mi chiede spontaneamente di essere abbracciata nella copulazione e quasi mi si scioglie il cuore Eseguo più che volentieri l'ordine, la cingo stretta da dietro e, mentre inizio le mie percussioni, le carezzo la fronte, le tempie e la chioma corvina. Non so se Valentina gradisca, reciti o sia solo inesperta (e dunque ancora un po' genuina), ma subito mi abbraccia stretto anche lei e inizia a carezzarmi voluttuosamente la schiena, i glutei e anche le gambe. Dopo un po', serra energicamente le sue gambe contro di me e, ad un certo punto, sento persino le sue unghie quasi conficcarsi nella mia pelle. Forse poteva anche scapparci il FK, poiché la moretta ha proprio una faccia compiaciuta mentre la osservo con la coda dell'occhio, ma magari sarà per un'altra volta. Insomma, una delle mission più appaganti della mia carriera OTR (e non solo), per cui potrei andare avanti così per cent'anni. E' però la calura a fermarmi, perché dopo qualche minuto siamo entrambi roventi e io comincio proprio a grondare sudore, per cui il passaggio a una posizione più arieggiata e d'obbligo.
"Adesso che ti ho scaldata, ti va di cambiare? ", le propongo. "Va bene, come vuoi fare?", mi domanda la moretta. Stasera non ho voglia di pecorina, per cui le propongo lo smorzacandela, che viene accettato. Ci ridisponiamo sul lettone, lei si impala sulla mia asta e riparte, con un modus operandi che mi suona decisamente nuovo. La gamba destra è inginocchiata, mentre quella sinistra è accovacciata, per cui le sue pelvi sono leggermente disassate e, oltretutto, le prime percussioni sono fatte solo sulla punta del mio pene, senza affondare in modo completo. Per contro, la frequenza del suo movimento è davvero frenetica, per cui le sensazioni sono comunque piacevoli. Terminata questa fase di assestamento, Valentina affonda completamente e si cimenta in percussioni più lente ma dall'escursione molto più ampia. Poi si siede proprio sul mio pube e si struscia un po' in avanti e un po' all'indietro, non so se per riprendere fiato o per stimolare il clitoride. In tutto ciò, ne approfitto per scaldarle un po' le gambe e poi per manipolarle lungamente i seni, che sono a non più di un paio di spanne dal mio volto. Nel mentre, la fanciulla si è anche sciolti i capelli e quindi sono quasi sommerso dalla sua chioma corvina, che ondeggia caoticamente davanti a me. Tutta la sequenza viene ripetuta in modalità shuffle un'altra volta e poi dalla bocca di Valentina escono le parole che non avrei mai voluto sentire: "Ma tesoro, ci metti sempre così tanto? Non possiamo rimanere qui ancora a lungo ...".
A questo punto, è chiaro che l'incontro è agli sgoccioli e dunque le propongo di completare l'opera con un BJ conclusivo. La moretta ci pensa un attimo e poi, dimostrando la giusta attenzione alla sua igiene, recupera un nuovo condom e mi chiede di sfilare quello vecchio, per procedere alla sostituzione. Completato il reincappucciamento, si riparte con il BJ/HJ, che è sempre fatto con tecnica un po' acerba ma con buona dedizione: credo ci siano volute almeno tre sessioni abbastanza prolungate (con tanto di cambio di mano), prima di portarmi alla capitolazione. Che giunge mentre il mio fratellino è sottoposto a falegnameria, per cui la moretta si accorge subito che il traguardo è stato varcato e dunque non c'è modo di bluffare, per guadagnare ancora un po' di intrattenimento. "Brava!", mi complimento con lei. "Davvero?", mi domanda con tono apparentemente sincero, il che mi fa proprio pensare che non abbia moltissima esperienza professionale alle spalle, ma solo l'entusiasmo di chi è alle prime armi. "Davvero ", la rassicuro, mentre ci scambiamo le ultime carezze, per poi separarci e procedere alle pulizie e alla rivestizione.
LA STRETTA DI MANO
Mentre io sto ancora lindandomi le pudenda, Valentina schizza già dal letto e vola verso la sedia: "Scusa, ma ho proprio freddo e voglio rivestirmi!". Poco dopo la seguo anch'io (che invece ho tutt'altro che freddo ) e, seduto l'uno accanto all'altra, c'è ancora tempo per un po' di social time. "Questi sono per me?", mi domanda la fanciulla, mentre raggiunge la credenza per recuperare la sua borsetta. "Sì, hai il resto?", cerco subito di evitare qualunque tipo di cresta sul prezzo. Che però arriva prontamente: "Non me li lasci tutti? ". "No, dài. Eravamo rimasti d'accordo per ottanta ...", cerco inutilmente di resistere. Invano, era scontato, perché Valentina dice di avere solo 10 di resto. "Lo sai che non ti credo ", oppongo la mia ultima strenua resistenza, al che la fanciulla - quasi offesa - riversa tutto il contenuto della borsetta sul lettone e i due pezzi grigi sono gli unici foglietti filigranati che cascano fuori. Il malloppo sarà stato senz'altro messo al sicuro altrove, perché non è assolutamente credibile che, tra le 9 di sera e le 3:30 di notte, non abbia fatturato nulla. "Se mi dici che non li hai, non voglio stare qui a litigare. Vuol dire che mi farai lo sconto la prossima volta ...", le propongo. "Va bene ", mi risponde sorridendo Valentina. Le porgo allora la mano: "Promesso?". "Promesso!", mi risponde, stringendomi la mano. Non so perché, ma in questo momento mi sento un po' come il maestro Cippolappo, quando ha strappato ad Anna/Elena il voucher poi rivelatosi irredimibile
Essendomi dilungato sin troppo, sarò super-conciso nel trarre le conclusioni. Recuperati tutti gli averi, abbandoniamo il loft (la signora è sempre lì a vedere la TV), incrociamo la sua comare bionda in arrivo con un nostro collega e, dopo qualche minuto di viaggio, siamo di nuovo allo showroom. L'auspicio di Valentina è quello di trovare un altro cliente che la porti in appartamento, prima di smontare le tende. Il mio è quello di raggiungere quanto prima la branda, perché sono già le 3:40 del mattino e comincio a essere abbastanza stanco. Ci auguriamo allora la buona notte e posso finalmente ripartire alla volta di Milano. Nulla di particolare da segnalare lungo il boulevard (ben poche presenze rimaste, ormai), se non che un automobilista è riuscito a incastrare la sua vettura, mezza ribaltata, nei cartelloni pubblicitari nella rotonda d'ingresso a Osio!
CITTA DELL'INCONTRO: Lallio (BG)
ZONA: 45.665238, 9.633991 (all'uscita sud del Q8 di Lallio, assieme a una collega bionda)
NOME: Valentina(?), sperando di non confondermi con un altro incontro della settimana
NAZIONALITA': Rumena di Arad
ETA': 27 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission + smorza), BJ/HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 80
COMPENSO CONCORDATO: 80+10 di acconto sul prossimo incontro
DURATA DELL'INCONTRO: circa 40', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,70, capelli mori abbastanza lunghi, viso un po' tondo ma lineamenti che a me sono piaciuti, occhi scuri grandi ed espressivi, corporatura magra e ben proporzionata, seno di una seconda taglia leggermente morbido ma non flaccido
ATTITUDINE: ancora acerba ma volenterosa nel BJ, molto partecipativa nella mission (mi ha persino graffiato la schiena ), particolare a smorzacandela ; padroneggia bene la lingua ed è anche abbastanza sociale e gentile, sebbene ogni tanto le scappi qualche rudezza
LA MIA RECENSIONE:
Dopo un po' di vagabondaggio lungo la PMG, rientro a Bergamo, cominciando l'esplorazione del boulevard dallo svincolo della Grumellina. La puntata verso il centro della città (per vedere la fantomatica Giannina) si rivela assolutamente inutile, mentre l'intero trio dell'UTB è schierato a dare il benvenuto ai passanti: Andra, Claudia e Luana, nell'ordine. Al semaforo che segna il confine di Bergamo, la nuova amichetta di xyz (Nicole) sta ridacchiando con la sua vicina di piazzola più in carne (Daniela?), a conferma del fatto che anche nel mondo della notte non ci vuole molto a fare amicizia. Entro nel successivo Q8, per vedere se ci siano ancora la bionda e la mora che avevo adocchiato un paio di settimane fa. Sono ancora lì, appollaiate all'uscita della stazione di servizio e la bionda sembra particolarmente vogliosa di proporsi per farmi un po' di compagnia. Tiro però dritto, perché la prima idea sarebbe comunque di fare una vasca completa sino a Boltiere. "Dài, però è proprio carina!", dico fra me e me, ripensando alla morettina. Per cui non arrivo neppure al Bier Fest è già sto facendo inversione di marcia. Incrocio la solita vettura della PS che sta pattugliando il boulevard (anche loro sentiranno la nostalgia per le "gemelle" di Anna ) e poi mi fiondo di nuovo nel benzinaio. Mi avvicino a bassa velocità e, quando sono a portata di voce, abbasso il finestrino.
"Ciao, tesoro, andiamo?", viene subito al dunque la bionda. "A dire il vero, vorrei parlare con la mora ", devo purtroppo deludere le sue aspettative. "E allora parla con la mora ", la prende con fair play e fa un fischio alla sua collega, che continua a starsene accovacciata con le spalle volte a me, come se nulla fosse. Finalmente si risolleva e si avvicina, ma pure lei è abbastanza concreta, proponendomi subito di farmi compagnia in macchina. "Ma è tranquillo, il posto?", è la mia inevitabile domanda, dato che avevo appena incrociato una pantera della PS, prima di svoltare nel distributore. "Non lo so ... E' qui dietro il distributore", mi gela il sangue. "Beh, allora non è per niente tranquillo - casso immediatamente l'opzione en voiture - Hai invece un appartamento?". "Sì, è a Dalmine", mi conferma la graziosa morettina. "E a quanto?", mi tocca estrarle le informazioni una per volta. Ci pensa un secondo e spara un improbabile 100, a cui probabilmente non crede neppure lei. "70?", tento l'immediato ribasso. "80", mercanteggia come un'araba, pur essendo palesemente rumena. "70, come le altre ragazze? ", provo inutilmente a intenerirla. "Non siamo al mercato: 80!", è irremovibile. "Che fossimo in un distributore, l'avevo capito Vabbè, se proprio dev'essere ottanta, l'importante è che tu non sia una di quelle che mette fretta!", cedo al suo diktat. "Tranquillo! Andiamo, allora?", giura che sarà una cosa rilassante, anche se a parole fa trapelare una certa fretta di emettere fattura. Ponderati i pro (trovo la ragazza proprio carina) e i contro (di primo acchito mi è sembrata un po' troppo attenta al soldo e dunque anche al cronometro), la invito comunque ad accomodarsi a bordo.
ARAD: UNA NUOVA BANDIERINA SULLA MAPPA DELLA ROMANIA
Appena salita a bordo, facciamo subito le reciproche presentazioni (lei come Valentina, credo, ma ora ho qualche dubbio perché ho incontrato una sua omonima in settimana e potrei confondermi) e ci dirigiamo verso Dalmine. Nonostante mi spacci di essere in Italia da due sole settimane (al limite, alla sua piazzola ...), parla troppo bene la nostra lingua, perché io possa crederle. Piano piano, la verità viene a galla e salta fuori che era già stata nel nostro Paese 4-5 anni fa, prima in Sicilia e poi in Lombardia. Nell'intermezzo un paio di gravidanze e infine il ritorno in Italia, per fronteggiare le traversie della vita e mantenere la prole. Dice di avere 27 anni (ma io non gliene avrei dati più di 23-24!) e di essere originaria di Arad, una cittadina che sta al nord-ovest del Paese, al confine con l'Ungheria. Lei però non è di etnia magiara e si professa orgogliosamente appartenente alla maggioranza rumena. Tant'è ... ciò che conta è che una nuova bandierina è stata puntata nella mia personale mappa della Romania Prima o poi, però, mi toccherà davvero andare a farci un giro!
TALVOLTA E' MEGLIO NON FARSI DOMANDE
Dopo qualche minuto di viaggio siamo arrivati a destinazione. Parcheggio proprio accanto al portoncino d'ingresso, che si affaccia direttamente sulla strada, e poi lascio che la fanciulla mi guidi su per le scale, che sono quasi più anguste e ripide di quelle del civico 22 di Dalmine. Se non altro, visto che mi precede di qualche gradino e indossa una minigonna davvero inguinale, posso rifarmi gli occhi ammirandone la silhouette, mentre sfida la forza di gravità sugli acuminati trampoli che calza ai piedi Quando siamo a destinazione, bussa alla porta e subito si sentono un paio di cani abbaiare e una voce da megera tentare inutilmente di tacitarli. "Ma nessun altro abita in questa palazzina?", mi domando, dato che col fracasso che hanno fatto potrebbero avere svegliato tutto l'isolato. Dopo qualche secondo, finalmente ci viene aperta la porta ed entriamo nel locale multitasking dell'appartamento, che funge sia soggiorno che da cucina. L'inquilina, una signora mora sui 45-50 anni, si riaccomoda sul divano coi suoi due cagnolini (poi scoprirò che ne ha un terzo) e riprende a guardare la TV, che è regolata su un livello davvero assordante ed è sintonizzata su uno dei tanti programmi trash che non mancano mai sul digitale terrestre. Che si tratti di una conoscente che mette a disposizione delle due fanciulle l'appartamento o che sia la loro "maman", la scena è comunque imbarazzante. Valentina è comunque lesta ad aprire la porta della camera da letto e a trascinarmi dentro, per cui siamo di nuovo da soli. Il locale è evidentemente quello dove dorme la padrona di casa, perché è tenuto in ordine e sulla credenza fanno bella mostra numerose foto, che immagino essere della progenie e di amici/parenti vari. Gli strani intrecci che si stabiliscono nel mondo della notte farebbero sorgere tante domande (come diavolo ha fatto una signora di Bacau, che probabilmente è qui a fare la badante, a prendere in casa due ragazze che vengono da tutt'altra parte della Romania?), ma talvolta è meglio non porsele e questo è uno di quei casi.
UN BEL FISICHINO
Appoggio i miei pochi averi sulla credenza, estraggo già i foglietti filigranati dal portafoglio (ma Valentina li ritirerà solo alla fine) e ci spostiamo nell'altro angolo della stanza, dove un paio di sedie ci permettono di spogliarci con maggiore comodità. Una volta denudatasi del poco che aveva indosso, la moretta si conferma davvero graziosa, anche nel fisico, che non tradisce assolutamente il fatto che sia mamma. E' alta ca. 1,65, magra, con una corporatura ben proporzionata e con due belle gambe. I seni non sono molto grossi (direi di una 2° taglia), ma appaiono della giusta consistenza: né sodi come il marmo (o come il silicone ) né flaccidi. Naturali, insomma. Nonostante un'attenta esplorazione visiva di tutto il corpo, non riesco a trovare neppure un tatuaggio e la cosa mi sorprende alquanto. Ciò, unito al fatto che i piedi non sono ancora particolarmente rovinati, sembrerebbe confermare che non sia OTR da molto
Il viso è un po' tondo, ma lo trovo proprio carino, con quegli occhi grandi, scuri ed espressivi. I capelli mori sono leggermente ondulati, le arrivano a metà schiena e sono per il momento sciolti, ma vengono prontamente raccolti in una più pratica coda di cavallo, per non essere d'intralcio nelle operazioni. Il segno particolare di Valentina è che la zona pubica non è perfettamente rasata, come è costume tra le OTR, ma decorata con una sottile striscetta verticale di peluria.
LA RECE VERA E PROPRIA
Balziamo sul letto e ci disponiamo per il BJ iniziale, io supino e lei accovacciata sulla mia destra. Masturba un po' il fratellino (causandomi una specie di shock termico, perché le sue mani sono proprio fredde!) e poi lo incappuccia col consueto gommone rosso, per dare finalmente inizio all'intrattenimento erotico. La tecnica è sicuramente un po' acerba (un su e giù neppure troppo energico, supportato da un po' di manipolazione alla base), ma in questo caso ci pensano gli ormoni a fare il loro dovere e, piano piano, il fratellino si fa asta. Come al solito, approfitto dei preliminari per prendere un po' confidenza col fisico della fanciulla, che è piacevole al tatto come lo era sembrato alla vista. Sia la schiena che i glutei sono belli tonici e levigati, il seno è invece morbido (ma non flaccido) e dai capezzoli particolarmente reattivi. Mentre il tronco è già bello caldo, le chiappe sono quasi tiepide, le gambe fredde e i piedi davvero gelati. Dato che sono quelle che potrei stringere in un'ipotetica pecorina, mi concentro sulle seconde e cerco di frizionarle un po', per riportarle in vita.
Non c'è però molto tempo a disposizione, perché Valentina è già dell'idea di passare alla copulazione. "Ma come? Non può essere già pronto?", mi domando, perché non mi sembra trascorso abbastanza tempo. Devo decisamente smettere di andare con ragazze che mi piacciono, perché il fratellino è lì bello ritto e turgido (forse gli manca l'ultimo 10%) e dunque non posso accampare scuse per farle prolungare il BJ. "Mi vieni sopra tu, perché ho freddo?", mi domanda la moretta. Nessun problema, per cui ci rigiriamo, lei si sdraia supina e a gambe aperte e siamo già pronti all'infilamento, che affido alle sue sapienti mani, come al solito. Mentre sono ancora lì col busto inclinato a 45° e puntellato sugli avambracci tesi, è la stessa Valentina a chiedermi di calarmi su di lei: "Ma non vieni giù, così mi scaldi un po'?". E' la prima volta che un'OTR mi chiede spontaneamente di essere abbracciata nella copulazione e quasi mi si scioglie il cuore Eseguo più che volentieri l'ordine, la cingo stretta da dietro e, mentre inizio le mie percussioni, le carezzo la fronte, le tempie e la chioma corvina. Non so se Valentina gradisca, reciti o sia solo inesperta (e dunque ancora un po' genuina), ma subito mi abbraccia stretto anche lei e inizia a carezzarmi voluttuosamente la schiena, i glutei e anche le gambe. Dopo un po', serra energicamente le sue gambe contro di me e, ad un certo punto, sento persino le sue unghie quasi conficcarsi nella mia pelle. Forse poteva anche scapparci il FK, poiché la moretta ha proprio una faccia compiaciuta mentre la osservo con la coda dell'occhio, ma magari sarà per un'altra volta. Insomma, una delle mission più appaganti della mia carriera OTR (e non solo), per cui potrei andare avanti così per cent'anni. E' però la calura a fermarmi, perché dopo qualche minuto siamo entrambi roventi e io comincio proprio a grondare sudore, per cui il passaggio a una posizione più arieggiata e d'obbligo.
"Adesso che ti ho scaldata, ti va di cambiare? ", le propongo. "Va bene, come vuoi fare?", mi domanda la moretta. Stasera non ho voglia di pecorina, per cui le propongo lo smorzacandela, che viene accettato. Ci ridisponiamo sul lettone, lei si impala sulla mia asta e riparte, con un modus operandi che mi suona decisamente nuovo. La gamba destra è inginocchiata, mentre quella sinistra è accovacciata, per cui le sue pelvi sono leggermente disassate e, oltretutto, le prime percussioni sono fatte solo sulla punta del mio pene, senza affondare in modo completo. Per contro, la frequenza del suo movimento è davvero frenetica, per cui le sensazioni sono comunque piacevoli. Terminata questa fase di assestamento, Valentina affonda completamente e si cimenta in percussioni più lente ma dall'escursione molto più ampia. Poi si siede proprio sul mio pube e si struscia un po' in avanti e un po' all'indietro, non so se per riprendere fiato o per stimolare il clitoride. In tutto ciò, ne approfitto per scaldarle un po' le gambe e poi per manipolarle lungamente i seni, che sono a non più di un paio di spanne dal mio volto. Nel mentre, la fanciulla si è anche sciolti i capelli e quindi sono quasi sommerso dalla sua chioma corvina, che ondeggia caoticamente davanti a me. Tutta la sequenza viene ripetuta in modalità shuffle un'altra volta e poi dalla bocca di Valentina escono le parole che non avrei mai voluto sentire: "Ma tesoro, ci metti sempre così tanto? Non possiamo rimanere qui ancora a lungo ...".
A questo punto, è chiaro che l'incontro è agli sgoccioli e dunque le propongo di completare l'opera con un BJ conclusivo. La moretta ci pensa un attimo e poi, dimostrando la giusta attenzione alla sua igiene, recupera un nuovo condom e mi chiede di sfilare quello vecchio, per procedere alla sostituzione. Completato il reincappucciamento, si riparte con il BJ/HJ, che è sempre fatto con tecnica un po' acerba ma con buona dedizione: credo ci siano volute almeno tre sessioni abbastanza prolungate (con tanto di cambio di mano), prima di portarmi alla capitolazione. Che giunge mentre il mio fratellino è sottoposto a falegnameria, per cui la moretta si accorge subito che il traguardo è stato varcato e dunque non c'è modo di bluffare, per guadagnare ancora un po' di intrattenimento. "Brava!", mi complimento con lei. "Davvero?", mi domanda con tono apparentemente sincero, il che mi fa proprio pensare che non abbia moltissima esperienza professionale alle spalle, ma solo l'entusiasmo di chi è alle prime armi. "Davvero ", la rassicuro, mentre ci scambiamo le ultime carezze, per poi separarci e procedere alle pulizie e alla rivestizione.
LA STRETTA DI MANO
Mentre io sto ancora lindandomi le pudenda, Valentina schizza già dal letto e vola verso la sedia: "Scusa, ma ho proprio freddo e voglio rivestirmi!". Poco dopo la seguo anch'io (che invece ho tutt'altro che freddo ) e, seduto l'uno accanto all'altra, c'è ancora tempo per un po' di social time. "Questi sono per me?", mi domanda la fanciulla, mentre raggiunge la credenza per recuperare la sua borsetta. "Sì, hai il resto?", cerco subito di evitare qualunque tipo di cresta sul prezzo. Che però arriva prontamente: "Non me li lasci tutti? ". "No, dài. Eravamo rimasti d'accordo per ottanta ...", cerco inutilmente di resistere. Invano, era scontato, perché Valentina dice di avere solo 10 di resto. "Lo sai che non ti credo ", oppongo la mia ultima strenua resistenza, al che la fanciulla - quasi offesa - riversa tutto il contenuto della borsetta sul lettone e i due pezzi grigi sono gli unici foglietti filigranati che cascano fuori. Il malloppo sarà stato senz'altro messo al sicuro altrove, perché non è assolutamente credibile che, tra le 9 di sera e le 3:30 di notte, non abbia fatturato nulla. "Se mi dici che non li hai, non voglio stare qui a litigare. Vuol dire che mi farai lo sconto la prossima volta ...", le propongo. "Va bene ", mi risponde sorridendo Valentina. Le porgo allora la mano: "Promesso?". "Promesso!", mi risponde, stringendomi la mano. Non so perché, ma in questo momento mi sento un po' come il maestro Cippolappo, quando ha strappato ad Anna/Elena il voucher poi rivelatosi irredimibile
Essendomi dilungato sin troppo, sarò super-conciso nel trarre le conclusioni. Recuperati tutti gli averi, abbandoniamo il loft (la signora è sempre lì a vedere la TV), incrociamo la sua comare bionda in arrivo con un nostro collega e, dopo qualche minuto di viaggio, siamo di nuovo allo showroom. L'auspicio di Valentina è quello di trovare un altro cliente che la porti in appartamento, prima di smontare le tende. Il mio è quello di raggiungere quanto prima la branda, perché sono già le 3:40 del mattino e comincio a essere abbastanza stanco. Ci auguriamo allora la buona notte e posso finalmente ripartire alla volta di Milano. Nulla di particolare da segnalare lungo il boulevard (ben poche presenze rimaste, ormai), se non che un automobilista è riuscito a incastrare la sua vettura, mezza ribaltata, nei cartelloni pubblicitari nella rotonda d'ingresso a Osio!