DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Vicky o Victoria
Nazionalità: sedicente rumena di Craiova
Età apparente: 25 dichiarati, 30 più plausibili
Descrizione fisica: alta ca. 1.65, lunghi capelli castani sciolti, fisico abbastanza magro e tonico, viso ordinario non sgradevole ma le cui fattezze presentano qualcosa di disarmonico, begli occhi verdi, seni di una 2a taglia ma un po' sgonfiati
Attitudine: alle primissime armi nel BJ, abile nel petting, pazientissima ; socievole, ma parla solo spagnolo
Reperibilità: facile, la sera della sua comparsa, ora media
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: circa 25'
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: via della Nave
LA MIA RECENSIONE
Scrivo al presente, ma l'incontro risale alla sera del suo esordio sulla scena cermenatese
La macchina è in riserva spianata e allora salgo al Gigante a fare il pieno. Pian piano sta calando la nebbia, ma balza all'occhio la ricomparsa della Karin-mobile in via della nave e una nuova (o vecchia?) presenza su al parcheggino di Montesordo: che sia rientrata Angela Tuttecurve?
Fatto il pieno, mi resta giusto il ventello da immolare alla causa, allora dedico un inchino alla ragazza della Ceam (una trentenne discreta) e poi scendo a Cermenate di sotto. Davanti alla Karin-mobile, passeggiano due signorine in mutandine e autoreggenti e nessuna delle due mi pare la storica pilotessa della vetturetta. Immediato giro di boa allo stop della badante e due minuti dopo sono da loro.
Entrambe sembrano almeno attorno alla trentina: c'è una mora un po' più alta (acconciata con la frangetta, mi pare), tutta vestita di nero, e una castana un po' piu piccola di statura, con una giacca rossa, coulotte bianca, autoreggenti nere e tronchetti con la zeppa laccati bianchi.
Accosto appena dentro a via della Nave e faccio cenno a quest'ultima di avvicinarsi. Parla solo spagnolo e non riusciamo a intenderci, allora chiama in soccorso la comare più esperta (che non è Karin, ma che sono abbastanza sicuro di avere già visto qualche mese fa), la quale mi conferma che il rate per il BJ è quello che speravo e allora non mi resta che invitare a bordo la novizia.
VICKY DA BARCELONA, ANZI DA CRAIOVA
Non appena è accanto a me, la brunetta si mostra amichevole, perchè mi allunga subito la mano per presentarsi ("Hola! Soy Vicky y soy romana!") e cerca di rompere il ghiaccio con quattro battute, nonostante la barriera linguistica: lei parla in spagnolo, io le rispondo in italiano e in qualche modo ci intendiamo.
Non è "romana" de' Roma, ma della Romania ... esattamente come la ben piu famosa Stefania de' Roma, che però non parlava in spagnolo ma in romanesco. Vicky dice di essere di Craiova e mi spara improbabili 25 anni, che risulteranno del tutto incongruenti con l'età dichiarata dell'erede. Sia a occhio, che facendo una semplice addizione, la mammina accanto a me dovrebbe avere circa 30 anni. Già che siamo in ballo, le domando anche il nome della sua comare mora e, dopo 10 secondi di esitazione, mi spara un improbabile Maria (attendiamo che Delfino interceda per noi e la intervisti )
Per gli amanti delle Otr alle prime armi, dice di essere stata per 5 anni nei pressi di Barcellona, a fare un lavoro del tutto normale, e di essere alla prima sera Otr della sua vita. Il tutto da prendere con le pinze, ma di certo non sa o non si ricorda dove sia il retrobottega, perchè - senza sapere come - ci ritroviamo allo stop della badante. Prendo in mano le redini della situazione e la conduco dove suppongo volesse andare e, quando arresto la macchina nella semioscurità, fa un sorrisone e riconosce il parcheggio che le avevano indicato le sue mentrici. I lineamenti sono poco più che ordinari, ma ha dei begli occhi verdi.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno l'ultimo ventello rimasto nel portafoglio, mi calo le braghe e nel frattempo lei estrae dalla borsetta una gigantesca confezione di fazzoletti umidificati e il blister della "copertina", come chiama lei il condom.
Mi smanaccia per un buon minuto il compare e intanto io ricambio la cortesia, carezzandole immediatamente le gambe. Nel mentre chiacchieriamo un po' del clima "caliente" di Barcellona e di quello "frio" di Cermenate, dove è calata una nebbia che si potrebbe affettare col coltello. "Copertina?", mi domanda Vicky, quando ritiene che si possa partire con le danze. E' in effetti alle prime armi, perchè le servono un paio di tentativi, per incappucciare il compare ancora semi-addormentato.
Quando è tutto pronto, si china in torsione sul mio basso ventre e mi mostra la sua arte orale, che è senz'altro perfettibile. Non le mancano di certo l'impegno e la buona volontà, ma il movimento è svolto con poca pressione sull'asta e senza grandi variazioni sul tema del "su e giù", per cui il fratellino fatica parecchio a ringalluzzirsi. Dopo un po', comincia ad aiutarsi con la mano e l'azione si fa un pelo più stimolante. Da parte mia, approffitto del combo mutandine + autoreggenti, che lascia scoperti parecchi cm2 di pelle, e inizio a massaggiarle con piacere la parte bassa della schiena e le sue nude chiappette, che non sono gelate come temevo e che sono anche abbastanza toniche.
Ogni 3-4 minuti, Vicky si ferma per riprendere fiato, ma poi si rituffa subito sul mio basso ventre, senza però sortire grandi risultati. Dopo una decina di minuti, le butto lì se sia stanca, per trasferire il controllo delle operazioni a una più concreta Federica, ma mi risponde di no e, con dedizione encomiabile, scende di nuovo sotto la linea di galleggiamento.
Quando vedo che una delle sue comari, arrivata poco dopo di noi al parcheggio, sta già per andarsene, mi sembra davvero di abusare del tempo di Vicky (sia mai che poi si becchi una lavata di capo da Karin!) e le propongo una seconda volta il passaggio allo smanacciamento, opzione che ora accetta. Se fosse dipeso da lei, sarebbe andata avanti ad oltranza a usarmi come sparring partner per i suoi allenamenti, ma il mio compare ha davvero bisogno di un trattamento più energico.
Mentre Federica inizia a prendersi cura del suo fido amico, Vicky si appoggia di sbieco sul mio tronco, con la testa nell'incavo della mia spalla, e si alterna fra i gioielli di famiglia e le mie gambe, il cui carezzamento trovo stranamente più piacevole. Ricambio ovviamente la cortesia, continuando a mia volta a massaggiarle le chiappe, che ormai ho scaldato per bene
Vorrei però cambiare menù e le domando se non le faccia male la schiena, a stare così sghemba ... la mia domanda-trabocchetto sortisce il risultato sperato, perchè Vicky si risolleva col busto e posso inziare a carezzarle le cosce. La brunetta di Barcellona capisce che la cosa mi piace e allora divarica meglio le gambe e le volge a me, abbassandosi oltretutto una delle autoreggenti sotto al ginocchio, in modo che possa massaggiarle direttamente la pelle nuda e liscia.
I TENTACOLI DI VICKY
Da parte sua, i miei quadricipiti e i miei gioielli di famiglia devono venirle a noia e allora infila la mano sotto alla camicia, carezzandomi prima l'addome e poi risalendo verso il petto, dove comincia a stuzzicare energicamente i capezzoli. Quantomeno nel petting, Vicky ci sa fare: o ha fatto un sacco di pratica con fidanzati ed eventuali mariti, o non è al suo primo giorno di strada ...
Fra lo sporco lavoro di Federica, il piacere di massaggiare il corpo di Vicky e quello di venirne accarezzato, gli ormoni iniziano a circolare a manetta e finalmente il compare si ringalluzzisce a dovere. Saranno ormai passati quasi 20 minuti, perchè al parcheggio si è già presentata una nuova generazione di clienti con le marinarette di via della Nave a bordo, e ci starebbe anche di passare alla sintonia di RAI1: quando mi ricapita più una signorina completamente alle prime armi, che ha dimenticato l'orologio a casa e non ha ancora imparato che la regola n. 1 dell'OTR è quella di mettere fretta? Già fra mezz'ora, dopo la lavata di capo che Vicky prenderà da Karin, sarà tutto diverso
Il portafoglio è però miseramente vuoto, non posso certamente dirle "Tu aspettami qui, chè intanto vado di corsa al bancomat dietro l'angolo ..." e allora le butto lì l'unica proposta che potrebbe accettare a costo zero, ossia quella di scoperchiare i suoi seni, che fanno capolino dal reggipetto e sembrano discreti.
LA MAMMOGRAFIA
Nessun problema per Vicky, che in tempo zero li espone alla mia vista e poi reinfila il suo tentacolo sotto alla mia camicia, per riprendere a massaggiarmi addome e petto. Io ricambio la cortesia all'istante e impugno una delle sue coppe, che pero è meno turgida di quanto mi aspettassi: la taglia potrebbe essere una seconda, ma appare un po' svuotata al tatto, probabilmente perchè i suoi seni hanno allattato un erede. Mi concentro allora su uno dei suoi capezzoli, che inizio a titillare, sino a portarlo all'inturgidimento, nel giro di una trentina di secondi.
Le sue gambe erano però più toniche e mi davano più soddisfazione, per cui il mio tentacolo libero si riposiziona lì, non prima di avere carezzato un po' la nuca di Vicky da sotto i suoi capelli sciolti, ricavandone in cambio un bel sorriso.
L'EPILOGO
La fanciulla forse intuisce che sto graduando l'azione di Federica per godermi il momento e per protrarlo il più a lungo possibile, senza capitolare subito, e allora prova a riprendere in mano lei la situazione. Anche se è (o finge di essere) inesperta, Vicky aveva capito bene: ero ormai sul filo del rasoio da qualche minuto e bastano una decina di sue smanacciate più energiche, mentre i miei tentacoli sono ancora avvinghiati a lei, per portarmi con soddisfazione oltre la linea del traguardo.
Gran sorrisone parte sua, perchè può finalmente inaugurare la prima mega confezione di salviette umidificate della sua carriera: era così nuova, da essere ancora sigillata ermeticamente, dove c'è lo sportellino di plastica per estrarle. Non so quanto tempo possa essere trascorso dall'inizio delle operazioni, ma penso circa 25 minuti, perchè anche il secondo giro di marinarette ha fatto in tempo a tornare a bordo della Nave e una di loro è già riapparsa al parcheggio con un terzo accompagnatore. Ovviamente, mezzo infarto a ogni paio di fari che vedo apparire nella nebbia e che temo possano essere i negrii ...
ALLA RICERCA DEL CONDOM PERDUTO
Mentre riprendiamo a scambiare due chiacchiere in italo-spagnolo maccheronico, ci lindiamo e si raccolgono i ricordini del nostro incontro. Vicky è in effetti un po' pasticciona, perchè aveva dimenticato il blister vuoto sulla plancia, che fortunatamente non sfugge al mio occhio e finisce pure lui nella pallottola dei rifiuti.
Nel rimettere a posto il sedile del passeggero, vedo che Vicky cerca di armeggiare nei bassifondi, dove c'è la rotaia su cui scorre avanti e indietro. "C'è una copertina!", mi dice la brunetta, che però non riesce a sfilarla da lì. Non capisco se le sia caduto e rimasto incastrato il condom usato o se ne abbia trovato un altro (che figuraccia!), ma le dico di non preoccuparsi, perchè controllerò meglio a casa.
Un paio di minuti di navigazione col radar in mezzo alla fitta nebbia e siamo di nuovo alla Nave. Dopo averle augurato la buona notte, riconsegno la nuova marinaretta sana e salva al primo ufficiale, la mora con la frangetta. Fortunatamente, l'ammiraglio Karin è via al retrobottega e quindi la lavata di capo a Vicky, per essere rimasta via mezz'ora per un misero ventello, è rinviata a dieci minuti più tardi.
A me non resta che rientrare alla branda, procedendo in alcuni tratti a passo d'uomo, per la fitta nebbia che è calata un po' ovunque.
L'indomani, dovendo dare un passaggio a un collega di lavoro, ispeziono meglio i bassifondi del sedile del passeggero e vi trovo un blister ancora sigillato di alta marca: nientemeno che un Durex. Ho qualche dubbio che fosse di Vicky, più probabilmente era caduto a qualche sua collega, forse Denisa, una delle sere precedenti. Lo raccolgo e lo aggiungo alla mia collezione di condom d'emergenza, da usare nei rari casi in cui le signorine hanno lavorato così tanto da averli esauriti
Nome: Vicky o Victoria
Nazionalità: sedicente rumena di Craiova
Età apparente: 25 dichiarati, 30 più plausibili
Descrizione fisica: alta ca. 1.65, lunghi capelli castani sciolti, fisico abbastanza magro e tonico, viso ordinario non sgradevole ma le cui fattezze presentano qualcosa di disarmonico, begli occhi verdi, seni di una 2a taglia ma un po' sgonfiati
Attitudine: alle primissime armi nel BJ, abile nel petting, pazientissima ; socievole, ma parla solo spagnolo
Reperibilità: facile, la sera della sua comparsa, ora media
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: circa 25'
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: via della Nave
LA MIA RECENSIONE
Scrivo al presente, ma l'incontro risale alla sera del suo esordio sulla scena cermenatese
La macchina è in riserva spianata e allora salgo al Gigante a fare il pieno. Pian piano sta calando la nebbia, ma balza all'occhio la ricomparsa della Karin-mobile in via della nave e una nuova (o vecchia?) presenza su al parcheggino di Montesordo: che sia rientrata Angela Tuttecurve?
Fatto il pieno, mi resta giusto il ventello da immolare alla causa, allora dedico un inchino alla ragazza della Ceam (una trentenne discreta) e poi scendo a Cermenate di sotto. Davanti alla Karin-mobile, passeggiano due signorine in mutandine e autoreggenti e nessuna delle due mi pare la storica pilotessa della vetturetta. Immediato giro di boa allo stop della badante e due minuti dopo sono da loro.
Entrambe sembrano almeno attorno alla trentina: c'è una mora un po' più alta (acconciata con la frangetta, mi pare), tutta vestita di nero, e una castana un po' piu piccola di statura, con una giacca rossa, coulotte bianca, autoreggenti nere e tronchetti con la zeppa laccati bianchi.
Accosto appena dentro a via della Nave e faccio cenno a quest'ultima di avvicinarsi. Parla solo spagnolo e non riusciamo a intenderci, allora chiama in soccorso la comare più esperta (che non è Karin, ma che sono abbastanza sicuro di avere già visto qualche mese fa), la quale mi conferma che il rate per il BJ è quello che speravo e allora non mi resta che invitare a bordo la novizia.
VICKY DA BARCELONA, ANZI DA CRAIOVA
Non appena è accanto a me, la brunetta si mostra amichevole, perchè mi allunga subito la mano per presentarsi ("Hola! Soy Vicky y soy romana!") e cerca di rompere il ghiaccio con quattro battute, nonostante la barriera linguistica: lei parla in spagnolo, io le rispondo in italiano e in qualche modo ci intendiamo.
Non è "romana" de' Roma, ma della Romania ... esattamente come la ben piu famosa Stefania de' Roma, che però non parlava in spagnolo ma in romanesco. Vicky dice di essere di Craiova e mi spara improbabili 25 anni, che risulteranno del tutto incongruenti con l'età dichiarata dell'erede. Sia a occhio, che facendo una semplice addizione, la mammina accanto a me dovrebbe avere circa 30 anni. Già che siamo in ballo, le domando anche il nome della sua comare mora e, dopo 10 secondi di esitazione, mi spara un improbabile Maria (attendiamo che Delfino interceda per noi e la intervisti )
Per gli amanti delle Otr alle prime armi, dice di essere stata per 5 anni nei pressi di Barcellona, a fare un lavoro del tutto normale, e di essere alla prima sera Otr della sua vita. Il tutto da prendere con le pinze, ma di certo non sa o non si ricorda dove sia il retrobottega, perchè - senza sapere come - ci ritroviamo allo stop della badante. Prendo in mano le redini della situazione e la conduco dove suppongo volesse andare e, quando arresto la macchina nella semioscurità, fa un sorrisone e riconosce il parcheggio che le avevano indicato le sue mentrici. I lineamenti sono poco più che ordinari, ma ha dei begli occhi verdi.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno l'ultimo ventello rimasto nel portafoglio, mi calo le braghe e nel frattempo lei estrae dalla borsetta una gigantesca confezione di fazzoletti umidificati e il blister della "copertina", come chiama lei il condom.
Mi smanaccia per un buon minuto il compare e intanto io ricambio la cortesia, carezzandole immediatamente le gambe. Nel mentre chiacchieriamo un po' del clima "caliente" di Barcellona e di quello "frio" di Cermenate, dove è calata una nebbia che si potrebbe affettare col coltello. "Copertina?", mi domanda Vicky, quando ritiene che si possa partire con le danze. E' in effetti alle prime armi, perchè le servono un paio di tentativi, per incappucciare il compare ancora semi-addormentato.
Quando è tutto pronto, si china in torsione sul mio basso ventre e mi mostra la sua arte orale, che è senz'altro perfettibile. Non le mancano di certo l'impegno e la buona volontà, ma il movimento è svolto con poca pressione sull'asta e senza grandi variazioni sul tema del "su e giù", per cui il fratellino fatica parecchio a ringalluzzirsi. Dopo un po', comincia ad aiutarsi con la mano e l'azione si fa un pelo più stimolante. Da parte mia, approffitto del combo mutandine + autoreggenti, che lascia scoperti parecchi cm2 di pelle, e inizio a massaggiarle con piacere la parte bassa della schiena e le sue nude chiappette, che non sono gelate come temevo e che sono anche abbastanza toniche.
Ogni 3-4 minuti, Vicky si ferma per riprendere fiato, ma poi si rituffa subito sul mio basso ventre, senza però sortire grandi risultati. Dopo una decina di minuti, le butto lì se sia stanca, per trasferire il controllo delle operazioni a una più concreta Federica, ma mi risponde di no e, con dedizione encomiabile, scende di nuovo sotto la linea di galleggiamento.
Quando vedo che una delle sue comari, arrivata poco dopo di noi al parcheggio, sta già per andarsene, mi sembra davvero di abusare del tempo di Vicky (sia mai che poi si becchi una lavata di capo da Karin!) e le propongo una seconda volta il passaggio allo smanacciamento, opzione che ora accetta. Se fosse dipeso da lei, sarebbe andata avanti ad oltranza a usarmi come sparring partner per i suoi allenamenti, ma il mio compare ha davvero bisogno di un trattamento più energico.
Mentre Federica inizia a prendersi cura del suo fido amico, Vicky si appoggia di sbieco sul mio tronco, con la testa nell'incavo della mia spalla, e si alterna fra i gioielli di famiglia e le mie gambe, il cui carezzamento trovo stranamente più piacevole. Ricambio ovviamente la cortesia, continuando a mia volta a massaggiarle le chiappe, che ormai ho scaldato per bene
Vorrei però cambiare menù e le domando se non le faccia male la schiena, a stare così sghemba ... la mia domanda-trabocchetto sortisce il risultato sperato, perchè Vicky si risolleva col busto e posso inziare a carezzarle le cosce. La brunetta di Barcellona capisce che la cosa mi piace e allora divarica meglio le gambe e le volge a me, abbassandosi oltretutto una delle autoreggenti sotto al ginocchio, in modo che possa massaggiarle direttamente la pelle nuda e liscia.
I TENTACOLI DI VICKY
Da parte sua, i miei quadricipiti e i miei gioielli di famiglia devono venirle a noia e allora infila la mano sotto alla camicia, carezzandomi prima l'addome e poi risalendo verso il petto, dove comincia a stuzzicare energicamente i capezzoli. Quantomeno nel petting, Vicky ci sa fare: o ha fatto un sacco di pratica con fidanzati ed eventuali mariti, o non è al suo primo giorno di strada ...
Fra lo sporco lavoro di Federica, il piacere di massaggiare il corpo di Vicky e quello di venirne accarezzato, gli ormoni iniziano a circolare a manetta e finalmente il compare si ringalluzzisce a dovere. Saranno ormai passati quasi 20 minuti, perchè al parcheggio si è già presentata una nuova generazione di clienti con le marinarette di via della Nave a bordo, e ci starebbe anche di passare alla sintonia di RAI1: quando mi ricapita più una signorina completamente alle prime armi, che ha dimenticato l'orologio a casa e non ha ancora imparato che la regola n. 1 dell'OTR è quella di mettere fretta? Già fra mezz'ora, dopo la lavata di capo che Vicky prenderà da Karin, sarà tutto diverso
Il portafoglio è però miseramente vuoto, non posso certamente dirle "Tu aspettami qui, chè intanto vado di corsa al bancomat dietro l'angolo ..." e allora le butto lì l'unica proposta che potrebbe accettare a costo zero, ossia quella di scoperchiare i suoi seni, che fanno capolino dal reggipetto e sembrano discreti.
LA MAMMOGRAFIA
Nessun problema per Vicky, che in tempo zero li espone alla mia vista e poi reinfila il suo tentacolo sotto alla mia camicia, per riprendere a massaggiarmi addome e petto. Io ricambio la cortesia all'istante e impugno una delle sue coppe, che pero è meno turgida di quanto mi aspettassi: la taglia potrebbe essere una seconda, ma appare un po' svuotata al tatto, probabilmente perchè i suoi seni hanno allattato un erede. Mi concentro allora su uno dei suoi capezzoli, che inizio a titillare, sino a portarlo all'inturgidimento, nel giro di una trentina di secondi.
Le sue gambe erano però più toniche e mi davano più soddisfazione, per cui il mio tentacolo libero si riposiziona lì, non prima di avere carezzato un po' la nuca di Vicky da sotto i suoi capelli sciolti, ricavandone in cambio un bel sorriso.
L'EPILOGO
La fanciulla forse intuisce che sto graduando l'azione di Federica per godermi il momento e per protrarlo il più a lungo possibile, senza capitolare subito, e allora prova a riprendere in mano lei la situazione. Anche se è (o finge di essere) inesperta, Vicky aveva capito bene: ero ormai sul filo del rasoio da qualche minuto e bastano una decina di sue smanacciate più energiche, mentre i miei tentacoli sono ancora avvinghiati a lei, per portarmi con soddisfazione oltre la linea del traguardo.
Gran sorrisone parte sua, perchè può finalmente inaugurare la prima mega confezione di salviette umidificate della sua carriera: era così nuova, da essere ancora sigillata ermeticamente, dove c'è lo sportellino di plastica per estrarle. Non so quanto tempo possa essere trascorso dall'inizio delle operazioni, ma penso circa 25 minuti, perchè anche il secondo giro di marinarette ha fatto in tempo a tornare a bordo della Nave e una di loro è già riapparsa al parcheggio con un terzo accompagnatore. Ovviamente, mezzo infarto a ogni paio di fari che vedo apparire nella nebbia e che temo possano essere i negrii ...
ALLA RICERCA DEL CONDOM PERDUTO
Mentre riprendiamo a scambiare due chiacchiere in italo-spagnolo maccheronico, ci lindiamo e si raccolgono i ricordini del nostro incontro. Vicky è in effetti un po' pasticciona, perchè aveva dimenticato il blister vuoto sulla plancia, che fortunatamente non sfugge al mio occhio e finisce pure lui nella pallottola dei rifiuti.
Nel rimettere a posto il sedile del passeggero, vedo che Vicky cerca di armeggiare nei bassifondi, dove c'è la rotaia su cui scorre avanti e indietro. "C'è una copertina!", mi dice la brunetta, che però non riesce a sfilarla da lì. Non capisco se le sia caduto e rimasto incastrato il condom usato o se ne abbia trovato un altro (che figuraccia!), ma le dico di non preoccuparsi, perchè controllerò meglio a casa.
Un paio di minuti di navigazione col radar in mezzo alla fitta nebbia e siamo di nuovo alla Nave. Dopo averle augurato la buona notte, riconsegno la nuova marinaretta sana e salva al primo ufficiale, la mora con la frangetta. Fortunatamente, l'ammiraglio Karin è via al retrobottega e quindi la lavata di capo a Vicky, per essere rimasta via mezz'ora per un misero ventello, è rinviata a dieci minuti più tardi.
A me non resta che rientrare alla branda, procedendo in alcuni tratti a passo d'uomo, per la fitta nebbia che è calata un po' ovunque.
L'indomani, dovendo dare un passaggio a un collega di lavoro, ispeziono meglio i bassifondi del sedile del passeggero e vi trovo un blister ancora sigillato di alta marca: nientemeno che un Durex. Ho qualche dubbio che fosse di Vicky, più probabilmente era caduto a qualche sua collega, forse Denisa, una delle sere precedenti. Lo raccolgo e lo aggiungo alla mia collezione di condom d'emergenza, da usare nei rari casi in cui le signorine hanno lavorato così tanto da averli esauriti