Quanto mi è mancato questo forum per tutto il periodo che non sono riuscito ad accedervi! E adesso sono ore che sono qui, come se fosse la prima volta che lo visito. E ora che sono tornato operativo, vorrei condivivere con voi quello che mi passa per la testa.
Sono quattro anni che vado ad escort, su un totale di 7 anni di carriera da punter. Non è che ogni anno commemoro puntualmente questo avvenimento, ma tornando da un incontro con una escort, faccio due conti e mi accorgo che proprio un quadriennio fa, su per giù in questi giorni, si registrò il mio esordio in questo dorato mondo.
Quattro anni… mamma mia, quanto tempo è passato, quante cose sono successe e sono cambiate, forse anche io sono un po’ cambiato, in fondo sono sempre lo stesso, forse un tantino più esperto e meno disilluso ed ingenuo nei confronti della vita, ma pur sempre un buono. Tante cose sono andate meglio, qualcosa è peggiorata, qualcosa è andata bene e qualcos’altra è andata male, ma va bene così, sono contento di come sono arrivato fino ad oggi.
Ho dato tanto a questo mondo, non solo in termini strettamente materiali ed economici, ho speso cifre che nella vita di tutti i giorni mai mi sarei lontanamente sognato di sborsare, ma una debolezza, un vizio dovevo pur concedermelo e ho scelto questo, ma anche in termini spirituali, sentimentali, si, perché ci ho sempre messo tutto me stesso pur andando a pagamento, ci ho messo corpo, anima e cuore. Forse questa è un’altra mia debolezza, questo non lo so, ma io sono così, non riesco a scindere le cose, non sarei me stesso e non mi godrei appieno il momento, ci ho provato ed i risultati sono stati oltremodo insoddisfacenti. Ho dato tanto dicevo, ma posso dire anche di aver avuto, di aver ricevuto tanto. Innanzitutto in termini fisici, il piacere ed il godimento sessuale, carnale che ho ottenuto, e poi, come già detto, in termini spirituali e sentimentali, tutti i bei momenti passati insieme alle escort, le chiacchierate, i ricordi, le risate sincere, le piccole confidenze e le timide confessioni, i baci, le tenerezze, due sconosciuti nudi distesi sul letto che si accarezzano il corpo e che, inconsciamente, si stanno sfiorando l’anima.
Se oggi, adesso, in questo momento mi si chiedesse cosa vuol dire per me andare ad escort io, senza nemmeno riflettere, di primo acchito risponderei: “Tutto, è il senso della mia vita”. Ma è forse una risposta che riflette troppo la mia emotività del momento, quindi a mente un tantino più lucida direi che ciò rappresenta una parte molto importante della mia esistenza, senza la quale non sarei quello che sono oggi, senza la quale sarei come monco, incompleto, inespresso in tutte le mie potenzialità, abilità, ma soprattutto nei miei desideri, nelle mie esigenze.
Per me andare ad escort è molto importante. E’ il premio dopo mesi di risparmio ed astinenza, è il momento finale di una caccia di una certa durata, una dettagliata ricerca fatta di analisi, riflessioni, interrogativi, dubbi e timori di sprecare il mio denaro, “Vado o non vado, questo è il dilemma”. E’ il raggiungimento e l’appagamento dei miei desideri, è come la gita di fine anno per uno studente, è come l’assenza imprevista della professoressa che tanto odi e che ti avrebbe dovuto interrogare proprio quel giorno, è la mia personale festa, è il mio momento di svago totale, in cui sono io il protagonista assoluto, in cui esisto solo io e lei, la mia prescelta, non c’è nient’altro.
Perché mi ritaglio un mio personalissimo, segreto e solitario spazio d’azione, lontano da tutto e da tutti, lontano dalla quotidianità monotona, quasi logorante, talvolta così misera e densa di insoddisfazioni e delusioni anche per le cose più insignificanti che qualche volta mi sento in dovere di rifuggire, almeno per un attimo.
Sono quattro anni che vado ad escort, su un totale di 7 anni di carriera da punter. Non è che ogni anno commemoro puntualmente questo avvenimento, ma tornando da un incontro con una escort, faccio due conti e mi accorgo che proprio un quadriennio fa, su per giù in questi giorni, si registrò il mio esordio in questo dorato mondo.
Quattro anni… mamma mia, quanto tempo è passato, quante cose sono successe e sono cambiate, forse anche io sono un po’ cambiato, in fondo sono sempre lo stesso, forse un tantino più esperto e meno disilluso ed ingenuo nei confronti della vita, ma pur sempre un buono. Tante cose sono andate meglio, qualcosa è peggiorata, qualcosa è andata bene e qualcos’altra è andata male, ma va bene così, sono contento di come sono arrivato fino ad oggi.
Ho dato tanto a questo mondo, non solo in termini strettamente materiali ed economici, ho speso cifre che nella vita di tutti i giorni mai mi sarei lontanamente sognato di sborsare, ma una debolezza, un vizio dovevo pur concedermelo e ho scelto questo, ma anche in termini spirituali, sentimentali, si, perché ci ho sempre messo tutto me stesso pur andando a pagamento, ci ho messo corpo, anima e cuore. Forse questa è un’altra mia debolezza, questo non lo so, ma io sono così, non riesco a scindere le cose, non sarei me stesso e non mi godrei appieno il momento, ci ho provato ed i risultati sono stati oltremodo insoddisfacenti. Ho dato tanto dicevo, ma posso dire anche di aver avuto, di aver ricevuto tanto. Innanzitutto in termini fisici, il piacere ed il godimento sessuale, carnale che ho ottenuto, e poi, come già detto, in termini spirituali e sentimentali, tutti i bei momenti passati insieme alle escort, le chiacchierate, i ricordi, le risate sincere, le piccole confidenze e le timide confessioni, i baci, le tenerezze, due sconosciuti nudi distesi sul letto che si accarezzano il corpo e che, inconsciamente, si stanno sfiorando l’anima.
Se oggi, adesso, in questo momento mi si chiedesse cosa vuol dire per me andare ad escort io, senza nemmeno riflettere, di primo acchito risponderei: “Tutto, è il senso della mia vita”. Ma è forse una risposta che riflette troppo la mia emotività del momento, quindi a mente un tantino più lucida direi che ciò rappresenta una parte molto importante della mia esistenza, senza la quale non sarei quello che sono oggi, senza la quale sarei come monco, incompleto, inespresso in tutte le mie potenzialità, abilità, ma soprattutto nei miei desideri, nelle mie esigenze.
Per me andare ad escort è molto importante. E’ il premio dopo mesi di risparmio ed astinenza, è il momento finale di una caccia di una certa durata, una dettagliata ricerca fatta di analisi, riflessioni, interrogativi, dubbi e timori di sprecare il mio denaro, “Vado o non vado, questo è il dilemma”. E’ il raggiungimento e l’appagamento dei miei desideri, è come la gita di fine anno per uno studente, è come l’assenza imprevista della professoressa che tanto odi e che ti avrebbe dovuto interrogare proprio quel giorno, è la mia personale festa, è il mio momento di svago totale, in cui sono io il protagonista assoluto, in cui esisto solo io e lei, la mia prescelta, non c’è nient’altro.
Perché mi ritaglio un mio personalissimo, segreto e solitario spazio d’azione, lontano da tutto e da tutti, lontano dalla quotidianità monotona, quasi logorante, talvolta così misera e densa di insoddisfazioni e delusioni anche per le cose più insignificanti che qualche volta mi sento in dovere di rifuggire, almeno per un attimo.
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