Sabrina - Cagliari - Bakecaincontrii

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CARATTERISTICHE GENERALI

NOME INSERZIONISTA: Sabrina
RIFERIMENTO INTERNET: http://cagliari.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/novita-appena-arrivata-sabrina-4ahw73307284
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NAZIONALITA': Italiana
ETA': 25/30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: zero
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj e rai1
SERVIZI USUFRUITI: bj e rai1
COMPENSO RICHIESTO: 80
COMPENSO CONCORDATO: 80
DURATA DELL'INCONTRO: 50 minuti
DESCRIZIONE FISICA: 1,60, mora, magra ma leggermente abbondante sui fianchi, seno seconda rifatto bene, bellina di viso
ATTITUDINE: simpatica, gentile, coinvolta ed a suo modo coinvolgente, poco esperta
REPERIBILITA': difficile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: quaalche scalino
INDEX RICERCHE: 39367669xx

LA MIA RECENSIONE:

C'era una lacuna che volevo colmare: un'italiana. Un'italiana che fosse giovane mi mancava giacché tempo fa mi capitò a tiro di pisello solamente una babbiona nostrana.
Non che ne sentissi la mancanza visto che vado fiero della mia esterofilia in fatto di gnocca, però sono anche un collezionista e come ogni buon collezionista ogni tanto sono costretto a turarmi il naso e ad andare oltre le mie preferenze unicamente per motivi di assortimento.
E poi non so, sarà forse un pregiudizio ma quando si tratta di un'italiana giovane ho come la sensazione di cacciarmi in qualche situazione torbida. Intendiamoci, non che con le altre nazionalità si possa sempre pretendere un contesto sereno e rilassante però, inutile negarlo, l’animo si rassicura nel retropensiero che l’altrui disgrazia costituisca la cornice di un quadretto raffigurante un’innoqua miseria, al contrario dei sospetti su altri tipi di necessità e su tutto il loro contorno.
L’ho chiamata diverse volte ed è stata sempre vaga nei servizi: ottanta normale e tutto coperto almeno per la prima volta, poi si vedrà.
Voleva un preavviso abbondante, di circa mezzora se non di più, circostanza che non mi ha fatto certo stare tranquillo ma ormai ero in balia della curiosità e decisi di andare. Il vostro cronista non è certo ometto da lasciarsi intimidire.
Appena arrivato mi ha chiesto di attendere un po’ fuori perché doveva finire di truccarsi ma il via vai nei pressi del suo cancello mi fece presumere che stesse prendendo tempo in attesa di qualcosa.
Dopo alcuni minuti, proprio quando mi aspettavo di poter entrare, ho ricevuto il suo segnale.
Mi ha aperto una ragazza dai capelli corvini, lo sguardo mediorientale ed un bel sorriso. Un viso interessante direi. Inguainata in una lingerie burlesque appariva estremamente truccata: occhi bistrati, labbra di un rosso resistente all’acqua e a chissà che altro, ed uno strato a coprire l’acne sulle guance. Sarà alta all’incirca uno e sessanta, magra ma tra il bustino e le calze a rete, proprio in mezzo al reggicalze, sbucavano delle polpose culotte de cheval.
Niente di tragico, il mio pisello ha saggiato elementi ben peggiori, ma giusto per dire che il panorama non è più quello ritratto nella foto del culo. O forse non lo è mai stato.
Lei è stata molto gentile e servizievole, mi ha messo a mio agio chiedendomi quanta luce volessi, se avessi sete, se potevamo fumarci una sigaretta insieme ed io mi sono trovato molto bene nel recitare la parte del principiante un po’ a disagio, una sorta di Kaiser Soze dei puttanieri, ruolo che non si discosta mai molto dalla realtà. Parlo ovviamente del disagio e della recita.
Piuttosto la principiante pareva lei tanto si mostrava insicura; mi chiedeva infatti come dovesse comportarsi, se dovesse spogliarsi, se potessi aiutarla a farlo che da sola non riusciva, se le mutandine era meglio levarle subito o dopo e lo stesso per il reggiseno. In qualche modo la situazione era intrigante.
Finalmente nuda le ho toccato il seno, piano perché sebbene piccolo è rifatto, e le ho toccato la pelle, purtroppo non di consistenza serica ed inoltre incremata di un unguento orribile che la rendeva lucida, dall’effetto sudato. Sacrilegio.
Mi si è strofinata sul pisello ed ho dovuto insistere affinché me lo toccasse con le mani, non perché non volesse farlo ma perché è fondamentalmente un po’ imbranata.
La situazione tanto per cambiare mi stava eccitando e presto mi sono ritrovato con una stele di granito tra le gambe. Compiaciuta e complimentosa per la durezza mi ha chiesto di indossare il preservativo perche lei non era capace a metterlo, ha confessato di avere voglia di prenderlo in bocca e che in questo fosse molto brava visto che le davano abitualmente un voto pari a nove. Con questa storia dei voti è un po’ fissata, ma lo scoprirò dopo.
In realtà è stata molto delicata nell’orale, quasi inconsistente. Ne ho approfittato per toccarla intimamente notando che tutto il teatrino che aveva tirato su aveva fatto effetto anche su di lei. Poi si è messa a dare e chiedere i voti.
Per questo che voto mi dai? E adesso? Mmmmhh questo è da otto.
Anzi, nove!
Il mio culo ti piace? Che volo gli dai? E adesso?

L’ho girata a pecorina e sono entrato che era fradicia. Purtroppo non emanava un odore freschissimo, sarà stata la giornata afosa, ma le mie intenzioni di Rimming sono mestamente abortite. Mi sono limitato ad infilarle metà pollice nel culo e solo quando era ben saldo dentro di lei mi ha chiesto gentilmente e fingendosi sorpresa: Il dito no per favore. Sono stretta.
Dell’anale neanche a parlarne per via della mia erezione primordiale, Magari la prossima volta, a suo dire. Tutte scuse, non l’avrebbe fatto in ogni caso e dopo ne ho avuto conferma quando mi ha elencato un tariffario da superputtana russa.
Allora l’ho presa con forza e quando le ho dato una serie di colpi con la frequenza del battito d’ali di un colibrì mi ha snocciolato tra i sospiri tutte le tabelline fino alle equazioni di secondo grado.
Sono venuto rimuginando su un integrale.
Poi mi sono lavato con lei onnipresente che mi telecomandava nel levarmi tutte le tracce del suo rossetto ed ogni tanto ne usciva con qualche espressione colorita ed un po’ volgare in cagliaritano. Mi ha fatto ridere e con un accenno d’imbarazzo si è corretta.
Esperienza tutto sommato gradevole e divertente nella sua atipicità se non fosse che al momento del commiato e delle cordialità dal buio di uno sgabuzzino una voce maschile blaterava al telefono.
Mi ha salutato imbarazzata mentre io sono rimasto una sfinge.
 

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