e non può che essere così, visto che è pressoché impossibile trattare un argomento così vasto in poche righe. solo un poeta avrebbe chances.cosi, giusto un pensiero che non vuole essere niente di piu
Senza essere poeta, però un paio di considerazioni vorrei arrangiarle (con il tuo stesso spirito, niente più che un paio di pensieri): gli uomini ancora una cinquantina d'anni fa avevano tutte le leve, e potevano continuare a detenere un potere di genere esclusivo, cui invece hanno volontariamente rinunciato, aprendosi alla partecipazione femminile, i cui bilanci non sono poi così esaltanti. Non so se a parti inverse sarebbe avvenuto lo stesso.
Quindi il livore femminista, e poi proprio contro le generazioni maschili contemporanee che le hanno favorite, non ha alcun tipo di giustificazione, è solo stupidità, pura stupidità.
Peraltro, ab ovo, non c'è stata alcuna sopraffazione maschilista, ma semplicemente una complementarità tra i generi, pressoché tutta a vantaggio delle donne, visto che gli uomini si caricavano, senza potervi sfuggire, la parte più faticosa del sostentamento della società, e la parte più pericolosa della difesa della comunità. insomma, anche 100 o 10.000 anni fa a soffrire di più erano gli uomini.