Sanzioni da Ordinanze Sindacali

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Dopo aver letto il seguente spaccio di giornale: Rassegna StampUnter
ed aver visionato gli articoli 640 e 61 n. 5) del Codice Penale, che vengono elencati di seguito, posso benissimo affermare che nel caso in cui la Magistratura civile o penale disapplicasse una normativa locale anti prostituzione (OTR, ma non dimentichiamo anche quella Loft), la corrispondente Sentenza dovesse passare ingiudicato e la stessa legge secondaria locale contestata non dovesse variare, anche nel rispettivo orientamento disciplinare, si potrebbe ipotizzare un estremo di reato, affermato dagli articoli suddetti del Codice Penale, nei confronti della rispettiva Autorità emanante o comunque relativamente responsabile e tali azioni illecite sarebbero perseguibili d’ufficio, senza la querela delle persone offese in questione.
Ovviamente, il tutto a prescindere da eventuali ricorsi alla Giustizia Amministrativa, la quale si può interpellare non oltre il centoventesimo giorno dalla pubblicazione delle normative locali sull’Albo Pretorio corrispondente.

Art. 640 - Codice Penale. Truffa.
Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.
La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549:
1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o dell'Unione europea o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare;
2) se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l'erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell'autorità;
2 bis) se il fatto è commesso in presenza della circostanza di cui all’articolo 61, numero 5).
Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze previste dal capoverso precedente o la circostanza aggravante prevista dall'articolo 61, primo comma, numero 7.


Art. 61 - Codice Penale. Circostanze aggravanti comuni.
Aggravano il reato quando non ne sono elementi costitutivi o circostanze aggravanti speciali le circostanze seguenti:
(omissis)
5) l’avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa;
(omissis)
 
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E' arrivata la Sentenza della Corte di Cassazione sui Regolamenti di Polizia Locale anti OTR.
Come ho sempre spiegato ed affermato: i Comuni non possono disciplinare l'Ordine e la Sicurezza pubblica, visto che tali materie sono esclusiva competenza dello Stato Centrale.
 
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Ciao,era ora,4 anni di attesa.Era per il comune di Brescia vero?Puoi gentilmente inviarmi gli estremi della sentenza?
 
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Come non detto, grazie comunque.E' la sentenza 04927/2022;adesso,venendo meno la leggittimita del divieto,sarà inapplicabile,nei confronti di lucciole e clienti,anche il daspo urbano.
 
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Giustamente, per il Daspo urbano, oltre a sussistere divieti leciti, si devono verificare azioni d'impedimento all'accesso relativo alle strutture protette in merito, come la prostituzione ostentata e tale non può essere applicato alle zone extraurbane.
 
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Il problema e' che i Comuni continueranno a multare come se niente fosse, puntando sul fatto che questo Signore che ha fatto ricorso ha dovuto sostenere un iter processuale lungo 7 anni e non so quante spese legali,tantissimi altri avrebbero ingoiato il rospo e pagato,comunque una pietra miliare nel diritto degli EE.LL.
 
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Giustamente, non dovrebbe essere il punter a pagare le spese corrispondenti. In effetti, il connesso ricorso in secondo e terzo grado è stato promosso dal medesimo Comune di Brescia.
Non converrà più utilizzare i Regolamenti di Polizia Urbana per effettuare le relative contravvenzioni. Probabilmente, per chi potrà impugnare il proprio verbale contro le medesime normative locali, dovrebbe essere sufficiente qualche click, con la tesi difensiva da spedire al corrispondente Sindaco tramite la PEC, senza ricevere più una risposta in merito.
Adesso m'immagino un uso diffuso delle Ordinanze Sindacali sulla sicurezza urbana, con data di scadenza e ripetute periodicamente, come il 40% dei borgomastri ha fatto, dopo la Sentenza n. 115/2011 della Corte Costituzionale, che ha eliminato i suddetti decreti sindacali permanenti ed ordinari. Difatti successivamente alla succitata pronuncia del Giudice delle Leggi, il 60% dei Comuni, come quello di Brescia, ha tempestivamente tradotto i divieti anti OTR in questione nei loro Regolamenti di Polizia Urbana, altri hanno adottato la suddetta tecnica, mettendo nel connesso testo una semplice data di scadenza, la quale da sola però non giustifica affatto una presenza d'una problematica di tipo temporaneo ed occasionale (contingibile ed urgente).
 
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Comunque anche queste ordinanze "contingibili e urgenti"avranno vita breve,gia il TAR Lazio,per il comune di Tivoli e il TAR Napoli per il comune di Maddaloni le hanno stroncate,oltre ai vari Giudici di Pace in tutta Italia,pure qualche Prefetto comincia a bocciarle,anche se questo potrà essere aggirato usando l'art. 50,comma 5 TUEL,dopo la modifica della legge Minniti.In ogni caso il deterrente maggiore è rappresentato dalla notifica a casa dell' ordinanza ingiunzione,ma anche di archiviazione,qualora fossero accolti gli scritti difensivi.
 
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Pensa che l'allora assessore alla sicurezza di una città della riviera romagnola,attualmente Sindaco,ebbe a dire,annunciando l'adozione dell'ordinanza "contingibile e urgente" due mesi prima,che questi provvedimenti rappresentano uno strumento ormai consolidato nel tempo in capo all'amministrazione per combattere il fenomeno della prostituzione radicato nelle strade del Comune. Ecco servita la motivazione del ricorso.
 
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Comunque anche queste ordinanze "contingibili e urgenti"avranno vita breve,gia il TAR Lazio,per il comune di Tivoli e il TAR Napoli per il comune di Maddaloni le hanno stroncate,oltre ai vari Giudici di Pace in tutta Italia,pure qualche Prefetto comincia a bocciarle,anche se questo potrà essere aggirato usando l'art. 50,comma 5 TUEL,dopo la modifica della legge Minniti.In ogni caso il deterrente maggiore è rappresentato dalla notifica a casa dell' ordinanza ingiunzione,ma anche di archiviazione,qualora fossero accolti gli scritti difensivi.
L'articolo 50 del Tuel riguarda la sanità esclusivamente a carattere locale e non certo la stessa in ambito nazionale ed anche le corrispondenti Ordinanze sindacali devono essere obbligatoriamente contingibili ed urgenti.
Inoltre, l'invio a casa della connessa Ordinanza-Ingiunzione di pagamento, non solo può essere non espressiva del meretricio (come la mia ultima sul Comune di Verdellino (BG)), ma se così non fosse, dopo aver inviato tramite PEC la connessa tesi difensiva e se tale spedizione presso l'abitazione del relativo trasgressore causasse a quest'ultimo un danno concreto, lo stesso Comune potrebbe benissimo incappare in un risarcimento civile in questione.
 
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Comunque dopo la modifica apportata dalla legge Minniti all'art 50,comma 5 la sua portata si è allargata rispetto alle emergenze sanitarie locali,adesso mi sfugge quale Comune,ma ci hanno provato,adducendo gravi fenomeni di incuria e degrado,decoro e vivibilità urbana e la tutela della tranquillità dei residenti,certo che rimangono salvi i presupposti di contingibilita' e urgenza.Per quanto riguarda la notifica dell'ordinanza ingiunzione questa dovrà essere obbligatoriamente un plico sigillato,altrimenti ci si può rivalere in sede civile per violazione della privacy, ma sai,in caso di assenza del destinatario,c è sempre la possibilità che la moglie,compagna,fidanzata convivente che ritiri l'atto possa sbirciare e ciò basta purtroppo per essere un formidabile deterrente.Io ho un amico,insegnante alle scuole medie,che è stato multato ma,vista la sua professione,non può correre il rischio che la cosa trapeli in qualche modo.Basterebbe che tutti gli atti venissero trasmessi tramite PEC senza più notifiche a domicilio e che venissero sempre addebitate le spese di soccombenza e vedrai che la musica cambia.
 
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Non solo obbligo di contingibilità ed urgenza, ma anche restare all'esterno dell'Ordine e della Sicurezza pubblica. In effetti, tali Ordinanze Sindacali possono essere tradotte nei Regolamenti di Polizia Locale del medesimo Comune, con voto del rispettivo Consiglio Comunale. Il tutto nel rispetto delle competenze distinte tra Stato ed Enti Locali.
 
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Certo,e' verissimo,ma come ben sai,i Comuni le proveranno di tutte,pensa anche che introiti garantiscono queste sanzioni,specialmente ai piccoli comuni che sono attraversati dalle strade statali.Fino a che qualcuno con le palle non si oppone.
 
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Certo,e' verissimo,ma come ben sai,i Comuni le proveranno di tutte,pensa anche che introiti garantiscono queste sanzioni,specialmente ai piccoli comuni che sono attraversati dalle strade statali.Fino a che qualcuno con le palle non si oppone.
Giustamente, premesso che tali sanzioni non sono quelle previste da articoli del Codice della Strada, ma da altre normative, i connessi ricorsi dovranno sempre essere iniziati con una tesi difensiva, inviata al corrispondente Sindaco (oppure un colloquio presso il medesimo), ovvero all'Autorità garante la connessa normativa violata (il Prefetto nel caso delle leggi nazionali). In questo modo, i ricorrenti stessi non avranno mai alcuna risposta. In tale condizione, i medesimi Comuni non avranno alcuna spesa per nessun processo. In altre parole, se il punter contravvenzionato pagherà, sarà un bene per il Municipio in questione, altrimenti nel caso di relativo ricorso in primissima istanza suddetta, non verrà erogato nulla ed il verbale in questione sarà dimenticato.
 
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