Sociologia del punter sul "Corriere della Sera"

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Vi segnalo quest'articolo del "Corriere della Sera" http://www.corriere.it/cronache/ses...ma-956b45a6-e13b-11e5-86bb-b40835b4a5ca.shtml che, a differenza di quasi tutto ciò che si legge sulla stampa di (dis)informazione, evita inutili sensazionalismi e affronta la prostituzione con garbo e una certa oggettività.
L'intervista radiofonica al prof. Emanuele Jannini (che è linkata nell'articolo del Corriere) mi pare un esempio di grande professionalità, anche se non nego che la parte centrale, dove devia un po' dal sociologico allo psicologico, non mi ha convinto, anche perché la trovo poco coerente con il resto del discorso. I minuti migliori per me sono quindi i primi 5 e gli ultimi 3.
Noto inoltre che poco coerente è anche la stima di 3 milioni di punter riportata nel titolo, visto che lo stesso prof. Jannini parla invece di 9-10 milioni di colleghi.
In ogni caso, ripeto, pur con qualche aspetto che non condivido, finalmente si parla di noi senza tante menate femministe (intendendo il femminismo come un movimento di suprematista della donna) e di condanna/disprezzo per quello che per il 99,9% dei punter è un semplice passatempo e non chissà quale "perversione" (senza contare che, in fin dei conti, ormai andare a prostitute sembra sia l'unica pratica sessuale condannata dalla società occidentale).
 
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Padova ma più che altro in giro per il mondo
sta storia dei 10 milioni di puttanieri va avanti da un po', e penso che qualunque numero sia opinabile, nulla di verificabile
già partendo dal numero delle puttane operanti fra 50 e 100 mila non si sa, per il ministero degli interni, dati di alcuni anni fa, sarebbero 70'000
se ogni operatrice ha almeno 5 clienti al giorno siamo a 350'000 puttanieri operanti al giorno
con il presupposto che mediamente questi ci vadano una volta al mese siamo ai famosi 10 milioni di puttanieri attivi
questo è l'unico ragionamento ipotetico e non verificabile che si può fare
e se ogni puttana fra riposi e fermi tecnici stando stretti, lavora 20 giorni al mese, o le puttane sono 100'000, o si fanno 8 clienti al giorno, o i puttanieri ci vanno ogni 20 giorni
e quindi le nostre amiche si porterebbero a casa almeno 8'000€ al mese, 90'000€ all'anno, sempre di media
e che ogni puttaniere spenderebbe sui 1'300€ all'anno, quasi uno stipendio medio all'anno sul 6-7% del redito medio

se partiamo dai 60 milioni di italiano, escludendo minorenni ed anziano, i maschi potenzialmente attivi possono essere sui 15 milioni
quindi un 65% dei maschi attivi va a puttane
ma dovremmo anche considerare che un 8-10% starebbe sotto la soglia della povertà
quindi fra gli attivi che possono, saliamo ad un 75%
 
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Queste stime, giustamente, mi hanno sempre ricordato quelle sull'evasione fiscale! D'altro canto, se devo ragionare sui miei conoscenti (di cui so dettagli privati, chiaramente non conto quelli coi quali non ho mai parlato di sesso), direi che la percentuale di punter supera l'80%, anche se non tutti ci vanno almeno una volta al mese.

Comunque la dimensione del fenomeno non è il punto focale dell'intervista, in realtà è solo un aspetto che viene trattato en passant.
 
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AXL00

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Verissimo,in media un punter va ogni 20-30 giorni secondo la mia esperienza da 13 anni a questa parte.In un mio vecchio post ho tirato uno sfondone scrivendo che noi esercenti siamo 600mila,retifico togliendo uno zero.
 
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Io non mi stupisco perché l'informazione italiana è scadente. Ed è scadente proprio perché mette in risalto stereotipi...
 
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Glenda Cherubino

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(senza contare che, in fin dei conti, ormai andare a prostitute sembra sia l'unica pratica sessuale condannata dalla società occidentale).

Vero, persino da chi ci và con la differenza che "condanna" ( non è il termine esatto, ma per riprendere il senso della frase, per dire che non approva ) chi la esercita.
 
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Vero, persino da chi ci và con la differenza che "condanna" ( non è il termine esatto, ma per riprendere il senso della frase, per dire che non approva ) chi la esercita.
In realtà, come espresso anche dal prof. Jannini, anche le pay sovente disprezzano (anche se magari non condannano moralmente) i loro clienti, considerandoli degli "sfigati" che senza pagare non farebbero sesso (cosa che, a giudicare dai punter che conosco, non è affatto vera, tra l'altro...), o non lo farebbero con donne altrettanto belle (e qui magari hanno ragione: ragazze free belle come certe pay è davvero arduo trovarle).
E' una cosa che avevo notato anche riflettendo sui lap dance: credo che siano l'unico locale nel quale i clienti e il personale (lapperine, ecc.) spesso si disprezzino l'un l'altro. I primi per eccesso di moralismo e i secondi per un malriposto senso di superiorità.
Credo che la società dovrebbe imparare ad essere un po' meno ipocrita, se non altro alla luce della rivoluzione sessuale: insomma, tutto è permesso tra adulti consenzienti, tranne pagare o farsi pagare? Mah! Avrei capito 50 anni fa, quanto niente era lecito salvo il sesso dentro al matrimonio a fini di procreazione, ma adesso... Che poi, a ben vedere, una volta per il punter non c'era un grosso biasimo sociale: andare a prostitute era normale per gli scapoli, e quasi accettabile persino per gli sposati. Adesso siamo all'assurdo che le ragazze pay sono considerate negativamente, come 50 anni fa o quasi, e i punter lo sono più o meno al loro stesso modo! Un regresso anziché un progresso!
 
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Immagino che il passo successivo sara' il servizio delle Iene. E poi la Littizzetto e Crozza. Passando per il Gabibbo.

Gente pronta per il nuovo Watergate.
 
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Glenda Cherubino

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In realtà, come espresso anche dal prof. Jannini, anche le pay sovente disprezzano (anche se magari non condannano moralmente) i loro clienti, considerandoli degli "sfigati" che senza pagare non farebbero sesso (cosa che, a giudicare dai punter che conosco, non è affatto vera, tra l'altro...), o non lo farebbero con donne altrettanto belle (e qui magari hanno ragione: ragazze free belle come certe pay è davvero arduo trovarle).
E' una cosa che avevo notato anche riflettendo sui lap dance: credo che siano l'unico locale nel quale i clienti e il personale (lapperine, ecc.) spesso si disprezzino l'un l'altro. I primi per eccesso di moralismo e i secondi per un malriposto senso di superiorità.
Credo che la società dovrebbe imparare ad essere un po' meno ipocrita, se non altro alla luce della rivoluzione sessuale: insomma, tutto è permesso tra adulti consenzienti, tranne pagare o farsi pagare? Mah! Avrei capito 50 anni fa, quanto niente era lecito salvo il sesso dentro al matrimonio a fini di procreazione, ma adesso... Che poi, a ben vedere, una volta per il punter non c'era un grosso biasimo sociale: andare a prostitute era normale per gli scapoli, e quasi accettabile persino per gli sposati. Adesso siamo all'assurdo che le ragazze pay sono considerate negativamente, come 50 anni fa o quasi, e i punter lo sono più o meno al loro stesso modo! Un regresso anziché un progresso!

Bel discorso, indubbiamente, ma i fatti purtroppo non sono ancora questi....nonostante sia una realtà che appartiene anche al vicino di casa, all'avvocato, al medico, al notaio, all'operaio, al cattolico piu' credente che dietro l'angolo ci và eccome a prostitute, ma al bar ti indica come una poco di buono, che ti crea "pubblicità" negatiiva. Mi domando, ma chi è lui per condannare qualcun altro, per ledere la vita altrui? Io non condanno le scelte di nessuno e nemmeno entro in merito alla vita degl'altri. posso sviluppare un pensiero, una riflessione, vederla in modo diverso e decidere di vivere la mia vita nel senso che ritengo piu' opportuno e corretto per me, attraverso anche alle mie esperienze, ai miei errori, ma mettendo sempre in dubbio che tutto può cambiare....anche un punto di vista.
Sì, qualcosa la condanno anch'io...ed è il male che si fa agl'altri per il gusto di farlo, per la cattiveria che si ha nell'anima.
 
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In realtà, come espresso anche dal prof. Jannini, anche le pay sovente disprezzano (anche se magari non condannano moralmente) i loro clienti, considerandoli degli "sfigati" che senza pagare non farebbero sesso (cosa che, a giudicare dai punter che conosco, non è affatto vera, tra l'altro...), o non lo farebbero con donne altrettanto belle (e qui magari hanno ragione: ragazze free belle come certe pay è davvero arduo trovarle).

Si tratta di un difetto dell'educazione, un po' ipocrita o forse soltanto buonista, che ci viene imposta da piccoli e che fatichiamo un po' tutti a smussare con il realismo. Ci dicono che siamo in un contesto moderno dove tutti hanno lo stesso valore e gli stessi diritti e ci aspettiamo di avere tutti il meglio e di vivere come principesse nelle favole, anche e soprattutto i maschi.
Invece, invece siamo nella foresta, una foresta un po' abbellita ma pur sempre in agguerrita competizione. Non ce n'è per tutti, che si parli di zucchero o di sesso non ce n'è per tutti e bisogna conquistarlo. E allora qualcuno l'ha perché è famoso, qualcuno a fronte di piccoli sacrifici, qualcuno con il fascino, qualcuno per denaro. E allora la società perbenista, ma non moralista, la società delle pari opportunità e del benessere di tutti ci insegna che le occasioni sessuali si conquistano con doti a ciò deputate senza passare per la mediazione del denaro, che è palesemente contradittorio con il funzionamento di questa società specializzata che personalmente non adoro.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Trovo molto strano che non abbiano trovato nessuno disposto, con la garanzia dell'anonimato, a farsi intervistare.
Oggi si fanno intervistare a volto scoperto assassini, ladri, gente che è in carcere da vent'anni e che ha commesso crimini inenarrabili, e non si fanno intervistare a volto coperto degli innocui puttanieri?


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Io per esempio non avrei avuto problemi a raccontare la mia esperienza.

Questo mancanza di un contraddittorio mi fa supporre che l'inchiesta sia in qualche modo pilotata... :pleasantry:
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Mah... secondo me non è un'inchiesta pilotata semplicemente perché non è un'inchiesta...
manca del tutto il contributo "giornalistico" ovvero la ricerca di dati sul campo e una loro elaborazione sintetica ad uso di un lettore generico.
E' solo un'intervista (peraltro in parte interessante) ad un professore che rifugge con garbo da ogni condanna e che inserisce degli elementi che alle mie orecchie suonano "banali" soltanto perché sono addentro alla questione ma che non altrettanto devono sembrare a chi è estraneo al nostro passatempo.
In particolare, trovo veridica la duplice annotazione circa la varietà della scelta e la ritualità dell'approccio fra le ragioni che spingono alla ricerca del rapporto mercenario, così come – evidentissima e citata centinaia di volte nelle pagine di questo forum – la chiosa finale sulla sua economicità in termini sia di denaro che di impegno rispetto al percorso di seduzione free.
Nel mezzo – come ha giustamente notato Dr.Divago – il Prof. Jannini "deraglia" un po' dall'argomento generalista dell'intervista e si fa valere pesantemente il suo essere in relazione con figure patologiche di puttanieri: che l'inserimento a pieno titolo nella comunità dei maschi passi in primo luogo per la condivisione della stessa donna è più che opinabile così come – neanche a dirlo – l'agire violento del punter. Lo stesso professore riconduce queste figure a mere eccezioni devianti e liminali citando la memorialistica delle prostitute, cosa che la giornalista avrebbe dovuto sottolineare con evidenza... ma non lo ha fatto.
Insomma, nulla di nuovo sotto il Sole.
Quanto al fatto che la giornalista non abbia trovato nessun puttaniere disposto a farsi intervistare, la cosa non mi stupisce più di tanto... dove e come avrebbe potuto abbordarne uno nell'esercizio delle sue funzioni di maschio pagante? In strada? Sotto casa di una pay? Chiedendo a parenti/amici/conoscenti o magari passanti se praticano l'antico hobby?... meglio risolvere così, buttando giù due righe banali, che andarne a cercare in un centro specializzato nel recupero delle sessuomanie... altrimenti sarebbero saltati fuori ritratti ancor più distorti. Tuttavia, il fatto di intervistare un medico è sintomatico del fatto che una tentazione del genere era quantomeno larvata.
Se la memoria non mi gioca brutti scherzi, mi viene in mente un episodio curioso che risale ormai ad un paio di anni fa. Per redigere un articolo sui clienti di prostitute, una giornalista mise su Roma un annuncio fasullo spacciandosi per una giovane e disponibile studentessa italiana da contattare tramite mail... in risposta, chiedeva un incontro conoscitivo al tavolino di un bar dell'Aventino (cosa per nulla inusuale). Chiaramente non cavò nessuna informazione utile da questo ambaradan perché, una volta faccia a faccia e costretta a rivelarsi per quella che era, i vaffa si sprecarono... e ricordo con divertimento i commenti su altro forum dei colleghi caduti nell'abbocco e inviperiti per aver buttato via tempo, energie, speranze, ecc. ecc. L'articolo fu scritto ugualmente ma pescando, selezionando in maniera interessata, raffazzonata e sensazionalistica quanto si trovava in rete. L'unico passaggio degno di nota consisteva, appunto, nel racconto del suo sterile tentativo di approccio.
Peccato che a nessuna giornalista sia mai venuto in mente di tentare il canale più semplice: tramite un forum... forse perché non hanno neanche un vero interesse a conoscere il fenomeno in sé ma soltanto a parlarne tanto per parlarne.
 
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Giornali, settimanali e spazi televisivi d'informazione vanno riempiti. E i direttori urlano, sbraitano e insultano i loro giornalisti se non ci sono contenuti per tutte le pagine. Non sempre ci sono abbastanza morti ammazzati o dimissioni di ministri scomodi da riempire tutte le colonne. Oggi poi c'è talmente tanta concorrenza nei giornalisti, che ogni buco è un pretesto.
Ma poi, francamente, cosa si può ancora scavare su un aspetto ludico della vita, di cui tutto è già stato scritto? Prostitute e puttanieri stanno alla storia, come stelle e pianeti stanno all'universo. Ruotano, ignorandosi e ammiccandosi, sapendo che possono splendere meravigliosamente o implodere in un buco nero, a seconda di come gira al creatore.
Tantè che prostitute e puttanieri, appartengono allo stesso tempo, e con la stessa importanza, sia a sublimi narrazioni artistiche, sia alle più disprezzanti e criminalizzanti inchieste, o pseudo tali.
E poi, forse che il punter possa essere in qualche caso analizzato a prescindere dalla persona che lo interpreta?
Un attore, un medico, un avvocato possono esere valutati e giudicati come attore, medico o avvocato. Ma un punter, che è al tempo stesso, attore, medico, avvocato, idraulico, padre di famiglia, predicatore, magazziniere o imprenditore, come può essere vivisezionato prescindendo da tutto quello che è, oltre che essere punter, in un piccolo momento unico o ripetuto della sua vita?
Alla fine, anche se ce lo terremo come definizione, ma solo per comodità, occorrerebbe farsi una ragione che punter o prostituta, sono termini che non esistono. Non ha senso che esistano, definendo solo una parte di noi, che non può essere separata e trattata a se stante.
Se oggi mi dovesse girare e vado al lunapark, divento forse un lunaparkista o resto io che sona andato al luna park?
 
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Le divagazioni sociologiche di un endocrinologo lasciano il tempo che trovano. Il motivo è semplice, mancano, tra le altre cose, a codesto improvvisato scienziato sociale, i fondamentali di storia, antropologia, etologia, psicologia e chi più ne ha più ne metta. ‘Sto genio non è altro che un tizio che ha raccolto le confessioni dei puttanieri più disparati e su cui poi ci ha elucubrato su questa sociologia da bar.

Second me

Rispondendo all’iniziale osservazione di Divago, “finalmente si parla di noi senza tante menate”, mi sembra che la direzione che ha preso l’evoluzione umana, quella verso il mercimonio totale degli individui, non può che passare anche attraverso la prostituzione.
 
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Questa intervista potrebbe essere inquadrata come una fase, condotta attraverso Il sistema di formazione dell’opinione pubblica, per ottenere il consenso collettivo su una determinata morale Che non necessariamente coinvolge un particolare stile di vita, quello del punter per esempio, ma anche altri aspetti del mutamento sociale che è in atto.

Il mercimonio di cui parlo è quello che va dall’abolizione delle pensioni e di tutti gli altri diritti dei lavoratori, fino alla cosiddetta fecondazione assistita. Ma a questo punto sto entrando a gamba tesa in un’argomentazione politica e mi blocco aspettando il fischio del fallo in area di rigore.
 
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Mha.... secondo me vi è una quantità di vero e di travisazione in quello che dice il Prof, allo stesso tempo le due giornaliste se la raccontano anteponendo un filtro femmista di vecchia reminescenza al tema.

Parlo di me e dei punter che conosco bene con alcuni dei quali abbiamo anche condiviso esperienze all'estero in bordelli:
- il concetto di uomo pagante per senso di superiorità non lo ho mai riscontrato ne in me ne nei miei amici
- tutti sposati e/o con compagne
- nessuno con difficoltà specifiche nel portarsi a letto una ragazza normale se non due fattori fortemente limitanti: tempo necessario e conseguenze che l'atto avrebbe su carriere famiglie ecc. ecc. (non avete idea di quanti nodi al cazzo mi sono fatto per resistere alle avances di alcune colleghe di lavoro "aitanti")
- VARIETA', è il concetto più condivisibile di tutta la intervista: quella alta 1,90, quella alta 1,50, quella rossa, la bionda, la modella, la mamma di famiglia in difficoltà, la quarantenne, la ventenne, quella con le tette grosse, ecc. ecc. ecc.: sostanzialmente uno vuole scopare (come se volesse mangiare), non gli va di farlo a casa e va a ristorante.. sceglie quello che vuole dal menu, e prova ristoranti diversi: c'è l'osteria, il ristorante stellato, nella categoria stellati c'è il fusion, il moderno, quello che re-interpreta piatti classici, c'è la cucina francese, ecc. ecc... tant'è che esiste questo forum così come esiste la guida Michelin o escortadvisor manco fosse tripadvisor
- sempre rimanendo in tema ristorante, magari come cucina a casa mia moglie il pollo non mi aggrada tantissimo, magari lo mangio per prassi, in un ristorante il pollo me lo fanno in modo completamente diverso... e molto meglio... voglio dire, il pompino migliore in vita mia non lo ho ricevuto da mia moglie...
-ed infine il costo... guardo i miei colleghi separati e con due o tre compagne/mogli all'attivo: lavorano per pagare alimenti, mutui di case nelle quali non mettono più piede da oltre 10 anni: rispetto a ciò, francamente 1300 euro medi annui per andare a prostitute mi sembrano una fumata di sigaretta....
 
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Il discorso sociologico ricade sempre sulla scelta e le sue cause....a prescindere da chi la metta in pratica e senza condannare scelte differenti.
Bauman riflette su questo:

http://www.repubblica.it/speciali/r...assano_i_sentimenti_vanno_coltivati-47036367/

È vero. Il nostro agire deriva dal nostro modo di pensare, o meglio, di essere agiti prevalentemente dai condizionamenti mentali che ci sono stati imposti nel corso del nostro processo di socializzazione. Condizionamenti che sono governati dalla sinapsi. Chi padroneggia questi meccanismi opera il mutamento sociale.

Io posso raccontare al Dottor Jannini che in questo momento mi piace andare con donne di un certo tipo invece che con altre, e lui potrebbe anche capire perché (se glie lo spiego) e poi questo, raccontando con parole sue, pubblicarci sopra un libro che però non avrebbe più valore di una chiacchiera da bar.

Quel simpatico vecchietto di Bauman, che comunque è sempre meglio di Alberoni, ha costruito sulla “società liquida” una personale fortuna, ma il suo contributo alla scienza lo vedo scarsino.

Mi rendo conto di essere stato pedante e un tantino spocchiosetto, ma stasera mi è andata di scrivere così.

Ciao
 
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