soddisfare in cambio di denaro

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Min. 7:47 https://www.youtube.com/watch?v=xVA76jAzdHg

"In molti si chiedono se la prostituzione non sia qualcosa di molto simile alla schiavitù; io penso che lo sia ma, mi chiedo, che differenza sostanziale c'è fra la prostituzione e qualsiasi altro lavoro; se si esclude il trascurabile aspetto del contatto tra i genitali, non si tratta in entrambi i casi nella profferta del proprio essere nella disposizione di altre persone che ci si appresta a soddisfare in cambio di denaro?"

Natalino Balasso
 
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  • #2
Sì, lo so; sarebbe trito e ritrito, per i veterani di questo forum, il tema della schiavitù e della prostituzione ma, in questo video, l'ineffabile Natalino ci parla di plusvalore, di carte si credito che ipnotizzano la vulva, di denaro, di tempo e di lavoro.

Chi meglio della prostituta sa che il tempo è denaro? Beh, sì, forse il banchiere che in cambio del tempo chiede gli interessi; ma questo è un altro discorso, perchè è venuto dopo; la donna, prima ancora della prostituta, conosce la natura del denaro; da quel giorno che gli uomini, nel tempio, cominciarono a gettarle sul grembo dischetti di bronzo al posto delle solite statuette votive scolpite (che a volte dovevano anche far male) e lo apprezzarono; se poi, dopo la ierogamia, questi dischetti finivano in mano ai preti impostori che, come banchieri, sanno che il tempo appartiene a Dio (e a Suo figlio, il Kronocrator) è un altro discorso ancora; il denaro, qualunque concetto se ne possa avere oggi, nasce accumulandosi nel Sancta Santorum sotto forma di monete e altri manufatti cerimoniali;

La prostituta conosce la natura del tempo anche perchè mediamente per far venire un uomo, che è misura di tutte le cose, ci mette tot è poi può levarselo dai coglioni; la prostituta, quindi, agisce necessariamente in una funzione in cui al diminuire della costante tempo aumenta la variabile denaro; comportandosi più o meno così: pi = t π € ; dove i è l'Unità Immaginaria (un numero complesso il cui quadrato e -1), t il tempo (una costante fisica), π è il cerchio in linea retta (una costante matematica), € i soldi e p la prostituta (una certezza anch'essa matematica).

Una prostituta, o un banchiere, non sarebbero tali senza il denaro (una sarebbe una troia e l'altro, che so, un teocrate fallito) mentre il lavoro, a dispetto di quello che si è abituati a pensare, esiste indipendentemente dal denaro; se è vero che, per esempio, una casalinga o un volontario della Croce Verde fanno un lavoro pur non essendo questo retribuito
 
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:sad: azz... sei di una profondità imbarazzante... tanto che non riesco ad intravederne la fine...
 
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Polentonia
...................
La prostituta conosce la natura del tempo anche perchè mediamente per far venire un uomo, che è misura di tutte le cose, ci mette tot è poi può levarselo dai coglioni; la prostituta, quindi, agisce necessariamente in una funzione in cui al diminuire della costante tempo aumenta la variabile denaro; comportandosi più o meno così: pi = t π € ; dove i è l'Unità Immaginaria (un numero complesso il cui quadrato e -1), t il tempo (una costante fisica), π è il cerchio in linea retta (una costante matematica), € i soldi e p la prostituta (una certezza anch'essa matematica)...................

Riconosco di essermi perso in queste tue riflessioni, come non aver capito una beata mazza della formula che proponi.
A proposito.... il quadrato di un numero non dovrebbe SEMPRE essere positivo?
Congetture e definizioni a parte, considero anch'io la prostituzione una forma di lavoro, non rilevando grosse differenze con quello svolto da altri professionisti.
Ognuno si propone e vende quel che meglio sa fare, come il manovale le sue fatiche, il falegname la sua manualità con il legno, l'architetto il suo estro con le geometrie, l'avvocato la sua formidabilè abilità nel raccontare balle, il giornalista la sua accondiscendenza con l'editore nel raccontare ai lettori le verità volute dal suo padrone, l'artista la sua genialità nel rappresentarsi al pubblico.
Così la prostituta il saper fornire piacere ad un pubblico maschile che non riesce trovarlo altrove.
 
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La differenza sostanziale è' che una prostituta guadagna come un amministratore delegato di una azienda di medie dimensioni ma a 18-20 anni e se ci sa fare e a 35 anni può' smettere tranquillamente e campare di rendita se ha saputo investire bene i suoi soldi (o ha sposato uno ricco....)
 
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e il piccolo problema è che spesso non sanno affatto investire, perché guadagnando senza fatica sperperano denaro.
e comunque il mito della prostituta sempre ricca non muore mai, anche se solo un mito...la realtà è che ci sono molte che non sono affatto ricche e non guadagnano molto, perché la concorrenza è alta e i soldi oggi scarseggiano molto fra le masse.
 
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francamente mi sono un pò perso...ma la prostituta è un lavoro come altri dal punto di vista meramente economico ossia io offro una prestazione in cambio di denaro, ogni lavoratore offre una prestazione in cambio di denaro. Io dico sempre che per me il lavoro della prostituta è un misto di cose da un lato lo assimilerei al massaggio, io vengo massaggiato in una specifica parte del mio corpo da lei con altre sue parti del corpo che sia un braccio la bocca od altro sempre di tessuti e membra umani si tratta, dall'altro c'è la capacità di recita tipica della'attore.

un attore, un calciatore, uno sportivo cosa ci vende in realtà un'emozione e la pay cosa ci offre in realtà il piacere fisico e a volte un'emozione...
perciò direi che è un lavoro come un altro.

Su eventuali guadagni non mi pronuncio perchè per quanto possa essere mal visto il patrimonio di una pay ritengo che ci siano immoralità più gravi a livello di stipendi e guadagni e tanto per dirne una penso agli scandali delle varie banche ed altro.
 
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e il piccolo problema è che spesso non sanno affatto investire, perché guadagnando senza fatica sperperano denaro.
e comunque il mito della prostituta sempre ricca non muore mai, anche se solo un mito...la realtà è che ci sono molte che non sono affatto ricche e non guadagnano molto, perché la concorrenza è alta e i soldi oggi scarseggiano molto fra le masse.

Perfettamente d'accordo. Ne conosco più di una che quando era più giovane (e richiesta) spendeva e spandeva senza ritegno ed ora, a distanza di anni, tira a campare.
 
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Mi sono un po’ perso pure io; la prostituzione è una professione strettamente legata al tempo; che cosa poi facciano del denaro è chiaro; profumerie e spacciatori di loghi contraffatti della felicità, di cui sono piene le vie del centro, sono lì per loro.

Caro Bungalow, il quadrato di un numero immaginario è meno uno, lo dice Eulero e possiamo fidarci, qualunque cosa sia un numero immaginario.

https://it.wikipedia.org/wiki/Identità_di_Eulero
 
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Io ne conosco parecchie di ricche sia a Roma che a Milano, 30enni con vari appartamenti e negozi, che ora fanno la bella vita e sono corteggiatissime perché' "gli altri" non sanno che facevano le zocc....
 
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A differenza di Harabel che afferma che i soldi si rispettano solo quando sono 'sudati', mi pare esperienza comune che i soldi si rispettano anche e soprattutto quando appartengono agli altri: nessuno alza la voce contro un riccone e contro una persona che si sospetta essere abbiente/possidente/economicamente importante. I soldi provocano in molti questo atteggiamento e questi non fanno nulla per farti sentire a tuo agio.
 
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Bah... Secondo me tutti prima o poi ci si trova di fronte ad un bivio, e una delle due scelte equivale a prostituirsi. Può essere fisicamente, mentalmente, moralmente... Ma alla fin fine è una questione di opportunità. E soprattutto di risorse... Da impegnare (se lo si ritiene opportuno) per pagare la scelta di non prostituirsi...
Spero solo di non dover arrivare a dar via il culo per trovare risorse per una scopata...
 
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Balasso sa far ridere. E lo fa, molto bene, da parecchi anni. In questo modo si guadagna la pagnotta. Soddisfando il nostro bisogno di ridere.
Qualcuno direbbe che il comico, essendo bravo a soddisfare il nostro bisogno di ridere, si prostituisce?
La risposta all'enigma ricorrente, credo, sia tutta qui.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Qualcuno direbbe che il comico, essendo bravo a soddisfare il nostro bisogno di ridere, si prostituisce?
La risposta all'enigma ricorrente, credo, sia tutta qui.

L'accostamento è meno peregrino di quanto non possa sembrare:
nel corso di tutta la storia medievale e moderna europea attori e prostitute sono stati accomunati,
ad entrambe le categorie era vietata la sepoltura in terra consacrata
e persino durante la Rivoluzione francese si discusse se concedere o meno il diritto di voto agli attori.
L'attore era a tutti gli effetti l'equivalente maschile della prostituta.
 
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...

Qualcuno direbbe che il comico, essendo bravo a soddisfare il nostro bisogno di ridere, si prostituisce?
La risposta all'enigma ricorrente, credo, sia tutta qui.

La risposta all'enigma sta, credo, in una scala che mette in collegamento, e separa, il lavoro e il denaro; un artigiano che produce un bene è artigiano anche in un mondo dove, invece del mercato, vigono le regole della condivisione, il baratto per esempio; la conclusione di un baratto è asincrona; il pescatore porta del pesce al suo amico ortolano, il quale gli porterà tutta la verdura che vuole quando sarà matura; poi qualcuno inventa il denaro (grande invenzione il denaro) e il pesce e la verdura è andato a comprarseli al mercato; il banchiere esiste in virtù del denaro, che è legato al tempo; un piano di ammortamento si misura nel tempo e lo quantifica; un po' come fa la prostituta nel suo tariffario


Vorrei capire dove collocare il lavoro di prostituta in questa scala di valori.
 
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