Tassazione della prostituzione.

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Franco, scusa se te lo chiedo nuovamente, ma l'ardore con cui ci metti a conoscenza di informazioni a me ignote mi stimola.
Ma in Germania o negli altri paesi nei quali la prostituzione è regolamentata in maniera differente, come hanno risolto il problema?
Dando naturalmente per scontato che anche quei paesi abbiano ratificato la convenzione suddetta.
E poi, sai se l'Italia rispetta tutte le convenzioni che ha recepito?
Ho i miei dubbi.

Penso, in definitiva, che il problema è soltanto politico e di ipocrisia.
Credo la società sia più che matura per questo salto epocale e che a dichiarare la loro apparente contrarietà (salvo poi ad essere i primi clienti), siano soltanto un po' di politici dalle idee confuse dal criptorchidismo congenito.
 
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angusmacleod ha scritto:
Franco, scusa se te lo chiedo nuovamente, ma l'ardore con cui ci metti a conoscenza di informazioni a me ignote mi stimola.
Ma in Germania o negli altri paesi nei quali la prostituzione è regolamentata in maniera differente, come hanno risolto il problema?
Dando naturalmente per scontato che anche quei paesi abbiano ratificato la convenzione suddetta.
E poi, sai se l'Italia rispetta tutte le convenzioni che ha recepito?
Ho i miei dubbi.

Penso, in definitiva, che il problema è soltanto politico e di ipocrisia.
Credo la società sia più che matura per questo salto epocale e che a dichiarare la loro apparente contrarietà (salvo poi ad essere i primi clienti), siano soltanto un po' di politici dalle idee confuse dal criptorchidismo congenito.
Gli altri Paesi che hanno ratificato la Convenzione ONU 1949/51 sul meretricio che proibisce le Case Chiuse, sicuramente avranno aggirato tale norma internazionale definendo i bordelli come tali solo se questi hanno un certo numero di prostitute e/o di tenutari, poiché la detta Convenzione non stabilisce la definizione di Casa Chiusa.
Ovviamente, in Italia non esistono solamente le leggi internazionali ma anche la politica bigotta che impedisce una tassazione e/o regolamentazione della prostituzione.
 
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angusmacleod ha scritto:
Quindi confermi che la norma si può aggirare e che è soltanto questione di volontà politica.
Forse no, poiché l'articolo 2 n. 2 della stessa Convenzione vieta di concedere l'uso o l'affitto di un immobile per l'esercizio dell'altrui prostituzione.
Come ho già rivelato, gli Stati Membri delle Nazioni Unite non hanno l'obbligo di ratificare la detta norma internazionale e di conseguenza possono eseguire la detta operazione anche in maniera parziale.
Inoltre, nel caso dell'Italia, se venisse promossa una disposizione legislativa che violerebbe i dettami della Convenzione in discussione, la Corte Costituzionale grazie agli articoli 10 e 117 della Costituzione, che affermano che l'Ordinamento del nostro Paese si basa sul diritto internazionale riconosciuto dallo stesso Stato, potrebbe cancellare la detta disposizione normantiva.
 
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Ma, dai, siamo in Italia.
Basterebbe parlare di "massaggi" e il gioco è fatto.
 
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Via a controlli alle prostitute Pazza idea: tassare pure loro.
Bologna, i carabinieri fanno riempiere alle lucciole un questionario per tracciarne i guadagni. Particolare: sono fuori legge.

a legge Merlin del 1958 non lo consentirebbe, ma i carabinieri di Bologna hanno aggirato il divieto con un semplice questionario censendo tutte le lucciole che lavorano in città: nome, cognome, residenza, luogo e data di nascita, recapito telefonico ed estremi del documento d’identità, da quanto tempo "svolge l’attività di meretrice", qual è "il guadagno medio giornaliero", a quanto ammonta "il compenso medio della prestazione", se sono sfruttate e quanto pagano d’affitto.
"Nessuna schedatura", si giustificano gli agenti che hanno proceduto al controllo registrando tutto su un modolo operativo. "Si tratta solo di un questionario sul sesso a pagamento". Come racconta il Corriere.it l’idea è tracciare i guadagni delle prostitute e magari sottoporli a tassazione visto che guadagnano, a quanto pare, piuttosto bene. Tra i 300 e i 500 euro al giorno, quasi 200 mila l’anno. Delle 248 le ragazze identificate dai carabinieri in tutta Bologna, periferia compresa, sessantadue si vendono sui marciapiedi dei viali.
La stragrande maggioranza (il 95%) delle prostitute in "servizio" a ridosso del centro è di nazionalità romena, seguono — staccatissime — russe (1,8%), moldave e uruguaiane (1,6%). L'età medie delle lucciole controllate si aggira intorno ai 26 anni, ma sulla strada finiscono anche giovanissime appena sopra i diciotto anni e lucciole over 40.
Sul significativo fatturato stimato l'Arma chiederà all'Agenzia delle Entrate di fare ulteriori verifiche e, in caso, di sottoporre quei patrimoni a una qualche forma di tassazione, come sarebbe possibile per qualsiasi attività di lavoro autonomo. Da qualche tempo i dati raccolti dai carabinieri in strada sono al vaglio della seconda sezione Misure di prevenzione dell'Arma, un gruppo di specialisti che applica le misure restrittive sui patrimoni di provenienza illecita, ma che si sta occupando anche di spulciare stili di vita e beni di proprietà delle lucciole per segnalare al Fisco le incongruenze rispetto al nulla dichiarato.
http://www.liberoquotidiano.it/news/907 ... _loro.html


Speriamo che tale operazione solleciti le autorità politiche a modificare la Legge 75/1958 al fine di tassare la prostituzione nel rispetto della Convenzione ONU 1949/51.
 
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Fulmine123

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Comunque io metterei gli studi di settore, io ti tasso un Tot., in base a quello che io penso che tu possa guadagnare, poi tu fai quello che vuoi.
 
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OTR again
Francostars ha scritto:
Via a controlli alle prostitute Pazza idea: tassare pure loro.
Bologna, i carabinieri fanno riempiere alle lucciole un questionario per tracciarne i guadagni. Particolare: sono fuori legge.


Questa è una notizia di portata epocale.. :shok:

forse sta iniziando a cambiare qualcosa in questo nostro Paese...(e mi riferisco anche ai controlli a Cortina etc..)
 
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