Thais - Cagliari - Bakecaincontri

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RIFERIMENTO: http://cagliari.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/thais-favolosa-mora-completissima-hjz227551941
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NOME INSERZIONISTA: Thais
NAZIONALITA': colombiana
ETA': 25/30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: forse sì, anche se le foto sono migliorative
SERVIZI OFFERTI: fk, bbbj, anal, il resto era disponibile ma a me non interessava
RATE DI PARTENZA: 70
RATE CONCORDATO: 100
DESCRIZIONE FISICA: 1,55, troccoletta culona e tettona, viso tipo ratmuske
ATTITUDINE: professionale
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: pare di no
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Fine settimana, ora di pranzo, ristorantino fuori mano. Si mangia, si ride, si beve.
Nella tavolata ci sono alcune ragazze mai viste prima, ci scambiamo il numero di telefono per un caffè o un cinema nei prossimi giorni. Sono spontanee e simpatiche, il loro modo di fare inizia a stimolarmi. Sotto il tavolo la mia eccitazione cresce inesorabilmente, sento i jeans tendersi e devo allontanarmi per mettere mano alla situazione. Mi alzo e sbatto in faccia alla mia vicina un fascione di carne che si estende in tutto il suo turgore sino alla tasca dei pantaloni. Speriamo che l’abbia notato. Vado in bagno. Impossibile pisciare, è troppo rigido. Nel frattempo il vino e l’ottimo cibo fanno il loro corso e un’insopprimibile voglia di fottere sopraggiunge violenta come un’onda.
Voglio andarmene, il pranzo è ormai finito e non ho più un cazzo da dire. Tantomeno ho voglia di continuare a sentire monologhi assurdi o peggio, le fatidiche domande personali. Troppo eccitato per dire qualcosa di sensato e per impedire che la risposta scivoli in un greve doppio senso, rischierei seriamente di compromettere il cinema della settimana successiva. Ho bisogno di aria e, perché no, di un po’ di sesso.
Torno in sala deciso. Allora ragazzi, chiediamo il conto?
Ora sono a casa.
Accendo il PC e nel mentre mi faccio una doccia veloce.
Ancora in accappatoio frugo tra gli annunci. Eccola!
Thais, ne parlano bene, viene perfino accostata a sua Maestà Cindy. La devo chiamare subito, sono di ottimo umore e molto eccitato, non voglio lasciarmi sfuggire questo momento.
Pronto Thais, come stais?
Grande risata dall’altra parte del telefono. Si dice Thaìs, mi corregge ridendo e calcando l’accento sull’ultima sillaba. Bene, il ghiaccio è rotto.
Venti minuti e sono da te.
Mi apre la porta la tipica donnetta latina dall’aria un po’ sbattuta. Dietro l’espressione cordiale nasconde maldestramente uno sguardo triste e sconfitto, sembra la domestica immigrata dei film americani, la tuttofare affidabile col vestitino nero ed il grembiule bianco legato in vita. E come una domestica si comporta. E’ professionale, attenta, servizievole, perfino la pelle odora di igienizzante.
Di lì a qualche minuto scoprirò che è maniaca dell’igiene. Ha sempre in mano una boccetta con cui pulire o lubrificare qualcosa: colluttorio per entrambi, idem per l’igiene intima, lubrificante per la gnocca, altro lubrificante spray passato in velocissima sequenza su cappella e buco del culo. E poi a fine sessione nuova lucidatura degli attrezzi mia e sua, per poi comparire con una boccia di varechina e pulire le macchie di sborra cadute nel pavimento. E’ proprio domestica nell’anima, l’assumerei a tempo indeterminato.
Mi fa accomodare, mi aiuta a levare il cappotto e lo ripone con cura sopra una sedia. Mi chiede se sia tutto di mio gradimento ed insistendo su quel tutto si apre in un sorriso malizioso. Il primo e l’unico. La mia mente traduce istantaneamente il suo tutto in culo, perché in quel momento sono due parole dallo stesso significato ma pronunciate in lingue diverse, la sua e la mia.
Sì tesoro, il culo è di mio gradimento.
Penso a quanto sarebbe piacevole avere in casa una colf come lei. Signore gradisce un caffè? Un pompino?
E magari la domenica mattina farsi svegliare da una sontuosa leccata di palle. Buongiorno, dormito bene?
O rientrare tardi la notte, chiamarla per chiederle un latte caldo e nel mentre ordinarle di sedersi sulla mia faccia.
Riuscire perfino a pianificare il giorno seguente. Thais mi raccomando, domani alle 19.00 a pecorina sul mio letto. E per favore ricordati di indossare il perizoma bianco.
Il corpo è tracagnotto, il seno grande ed il culo prominente ed abbondante, caratteristico direi. Credo che la tipologia ormai abbondi nel mio inculario. Bene, avanti un altro.
Insomma Thais, o meglio Thaìs, ha un fisichetto eccitante, sebbene esteticamente non rubi l’occhio. Di quelli un po’ troppo formosi, almeno per i miei gusti. Forse nel suo barrio passerà per una gran figa e magari sarà perfino arrivata sul podio in qualche concorso di bellezza di chissà quale sperduto villaggio della sterminata e desolata provincia sudamericana. Tipo Miss Enchilada o Miss Tortilla 2004.
Certo però che la tipa sa valorizzarsi. Nasconde le numerose smagliature con l’escamotage del vedo non vedo, ma purtroppo in bagno, mentre lustrava i ferri del mestiere, ho visto certi solchi tra pancia, cosce e fianchi che sembravano il Tigri e l’Eufrate.
No, oggi non è certo il caso di fare il sofisticato ed aumentare le pretese. Anzi, questa troccoletta tuttatetteculo capita proprio a fagiolo, si sposa perfettamente con l’abbuffata che mi imbottisce la trippa e che ha caratterizzato l’intera giornata. Infatti anche il ristorantino era più che altro una trattoria, cibo buono e casereccio in un ambiente familiare. Meglio allora continuare sullo stesso genere e dedicarsi alle chiappe rustiche della simpatica Thais.
Bene dunque, è giunto il momento di concludere la crapula e di papparsi pure quest’ultimo gnocco rotondo.
Si siede su di me, mi offre la schiena e credendo di non essere vista si lubrifica la passera, facendosi ravanare in lungo e in largo.
Ma tesoro sei bagnatissima. Le dico perfido.
Sì sì, me gusta.
Ah Thais, ma vattelapigliànelculo.
Poi mi balla sul cazzo cercando di eccitarmi. Ma per favore, ne ho schienato a centinaia e questi giochini mi prendono ai coglioni, soprattutto se fatti in modo annoiato. Lo scazzo rischia di essere contagioso.
Comunque la cute che ho davanti è molto bella, liscia e profumata, specialmente quella del culo. Immergo il viso dentro e mi sembra di sprofondare nella panna cotta. La pelle delle natiche è leggermente fredda, forse poco irrorata per via di un accenno di cellulite, ma quando entro in profondità avverto l’aumento di temperatura ed il clima gradualmente cambiare dal fresco secco dei glutei al tepore del solco, fino al caldo umido del buco. Poi, appena toccato il fondo, mi sento avvolgere completamente da quel culone, come se le chiappe si fossero richiuse dietro di me congiungendosi sulla nuca ed imprigionandomi al loro interno, al buio di un morbido castigo.
In quella solitaria asfissia fatta di carne ed umido inizio a slapparle il culo e lei in tutta calma ora muove ora apre mollemente chiappe e buco. Partecipa.
Passato qualche minuto Thais mi concede un pompino lento e bagnato, eseguito con gli occhi chiusi ed un’espressione da sommelier. Non ha alcuna fretta, anzi pare che tra una poppata e l’altra voglia far decantare il cazzo, neanche fosse un vino pregiato; si stacca, lo guarda pensierosa, poi richiude gli occhi e passatasi la lingua sulle labbra riprende la degustazione affondando lentamente.
Si dedica a tutto l’apparato, palle comprese, erogando saliva a richiesta e rispettando alla lettera le indicazioni del cliente/padrone, le quali vengono soddisfatte con dedizione e senso del dovere. Mi piace, peccato che ogni tanto scatarri su un fazzoletto, non proprio il massimo della finezza.
Anche nell’inculata si comporta discretamente. Chiede con educazione in che modo lo voglia fare, poi si posiziona socchiudendo gli occhi e così, languidamente, mi offre il culo aperto come una torta appena scartata. Ferma a mia disposizione, se ne sta lì tranquilla e silenziosa, con il capo adagiato lievemente sul cuscino in attesa che un cilindro di carne la profani. Ne approfitto per intrattenermi un po’ con le sue chiappe spalancate e brigare col loro contenuto. Nel mentre osservo il profilo libero dai capelli sparsi sulla federa. Decido di ritardare la penetrazione e divertirmi a strofinare il cazzo in mezzo al culo che lei si ostina a mantenere aperto. Uso l’asta per massaggiare il buco, poi decido di chiudere le natiche e masturbarmi così per qualche minuto tra le due pagnotte.
Coito intercrurale lo chiamavano i latini, bella storia.
Era un po’ spaventata ma ora finalmente mi pare rilassata. Infatti l’ingresso, benché stretto, si rivela amichevole e talmente facile da non modificare l’espressione del suo viso. Anzi un angolo della bocca si solleva impercettibilmente in un sorrisetto di soddisfazione, gli occhi sempre chiusi e la fronte distesa. Andiamo avanti in letizia, tra carezze e sospiri. La cosa pare non dispiacerle ed il suo livello di partecipazione ed intraprendenza cresce con il trascorrere del tempo e con l’intensificarsi delle spinte.
Mi eccita penetrarla con forza e piantarglielo sino alle budella, rimanere immobile in profondità e percepire ogni sua più piccola vibrazione. Dopo questo trattamento è un piacere uscire fuori per sentire il risucchio ed ammirare il risultato. Giotto non avrebbe saputo fare di meglio.
Purtroppo dopo un po’ incomincia a rompere le palle. Dice che non è giusto che passi tutto il tempo a metterglielo nel culo, che lei non lo sapeva, che non vuole, che è ora di sbatterla davanti.
Fossi matto, manco morto.
Le chiedo di avere pazienza che sto finendo. Ed infatti dopo qualche minuto si volta verso di me, mi caccia la lingua in gola e decide di masturbarmi.
Ogni tanto le infilo due dita nel culo e Thais sobbalza emettendo un gridolino.
Non posso resistere oltre, devo concludere. Ora.
Approfitto delle sue tette e deposito il finale eccessivo che accoglie con un’espressione bonaria, quasi materna.
Tipina un po’ antipatica e fisicamente appena sufficiente, beccata forse in giornata no. Accostarla a Cindy è un sacrilegio, va bene scherzare coi fanti ma lasciamo stare i santi.
Giornata complessivamente divertente, sagra della porchetta inclusa.
 
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