Dunque, ad una rapida rimescolata dei miei ricordi, all'incirca verso ottobre, UN VENERDI', contatto la tipa. La cosa che noto è che mi tiene molto al telefono, dicendo che lei seleziona i suoi clienti, che non è una catena di montaggio e che lei non è professionista. E fin qui ok. Poi mi dice che riceve su appuntamento e allora stipuliamo per un lunedì verso ora pranzo. E fin qui ok.
Nella notte (badate bene, nella notte) tra domenica e lunedì, mi squilla il telefono alle 3:00 del mattino. Per lavoro sono abituato a chiamate simili e perciò mezzo addormentato rispondo.
"Scusamiiii! Mi sono addormentata" sento dire.
E' lei.
"Co-co-cosa?" dico io.
"Mi sono addormentata, avevamo appuntamento alle 12:30, ma sono crollata, scusami. Sei passato?" insiste a dire.
"Dove? Chi sei?". Faccio io, dato che non avevo registrato il numero e dato che ero del tutto assonnato. Penso ad un errore, ma ... mi chiama per nome, perciò mi conosce.
"Sono Paola, che fai, passi lo stesso? Io sono a casa". Spiega.
"Come faccio a passare ora? Sono le 3 di notte Paola, ma che stai a dì?".
Pausa.
"Oh cazzo! Ma quanto ho dormito? Ma è notte! Scusa, non ho alzato le tapparelle, scusa scusa ...". Mi dice.
"No problem. Buonanotte, ti chiamo domani. Ciao". E riattacco.
Per fortuna riprendo sonno.
L'indomani, ripensando all'episodio, ho concluso che trattasi di una che usa farmaci per dormire, che è in pieno stress emotivo e che magari chissà, non usa solo farmaci.
E ho declinato.
Au revoir da Arturone!