Ragazzi.. Dico la mia.. Non so in che mondo vivete e che mestiere fate (magari siete tutti medici qui o amministratori delegati) ma dico la mia:
- qualcuno dice che 2000 euro sono pochi, io non li guadagno, ho circa 20 anni di esperienza (non sono laureato) e sono a capo di una filiale distaccata della azienda per cui lavoro;
-il lavoro pubblico la ponete come l ultima spiaggia, assurdo.. Poche ore lavorative e il compenso è praticamente lo stesso del privato (con la differenza che quest ultimo, dopo tanti anni possa darti qualodsa in più)
Non vuole essere una polemica ma ho lavorato in diverse azienda (piccole e multinazionali)
Poi magari sono io lo strano eh..
Senza voler giudicare o peggio criticate le scelte e la vita degli altri, nella vita si raccoglie ciò che si semina. Se, per indole, per attitudine, per comodità, per tranquillità, per serenità … ma potrei aggiungere tante altre motivazioni, si è scelto il posto fisso bisogna essere consapevoli che … come ogni cosa … ci sono vantaggi e svantaggi.
I vantaggi, li ho appena elencati … ma magari chi ha fatto questa scelta, ne potrebbe aggiungere anche altri …, gli svantaggi sono : essere, qualunque sia il livello, comunque, dei dipendenti, avere una retribuzione fissa … che tranne per i ruoli apicali, in Italia restano oggettivamente basse …, e rarissime possibilità di fare carriera.
Io a 18 anni, pur essendomi iscritto all’università, incominciai a lavorare come agente di commercio … in realtà a quell’epoca eravamo, al massimo, procacciatori di affari. Poi, dopo un determinato periodo di lavoro continuativo … all’epoca erano necessari 2 anni … previo un esame “ proforma “, diventavi agente di commercio. Io iniziai nella maniera più ostica e complicata che poteva capitarmi : fare il venditore di aspirapolveri, porta a porta, per conto della Folletto … ma quella che sembrava una “ maledizione “ piovuta dal cielo, in realtà poi si rivelò la mia più grande fortuna. Imparai più cose in quei 2 anni, di quante io ne abbia imparate poi nel resto della mia vita lavorativa. Imparai a non aver paura di propormi a chi non mi conosceva, imparai ad affabulare l’interlocutore, così da rendere credibile me e la merce che proponevo, imparai a non aver paura di confrontarmi con budget e con il mercato, imparai a non angosciarmi per l’ineluttabilità che ogni giorno bisognava mettersi in discussione, iniziando daccapo senza tener conto di cosa era accaduto … in bene e in male … il giorno prima. In parole povere, imparai la lezione più importante : che se si vuole raggiungere l’obiettivo prefissato, bisogna osare e crederci, poiché noi siamo gli “ artefici “ di tutto ciò che ci accade.
Ho avuto l’enorme fortuna di aver sempre fatto l’unico lavoro che realmente mi piace, poiché per indole mai avrei accettato di fare il dipendente. Oggi, a distanza di 40 anni, sono imprenditore di me stesso … esattamente come il primo giorno …, ed ho acquisito, nel tempo, l’esperienza e le capacità giuste che mi consentono di poter essere io a decidere, con l’azienda e/o le aziende che rappresento, le strategie commerciali, i budget e il livello retributivo … fatto di quota fissa, provvigioni e premi …, e certamente non rimpiango la scelta fatta quando avevo 18 anni.
Tutto questo per dire che, se si vuole, se si ha un minimo di coraggio tanto per vedere giusto un pò al di là della propria comfort zone, le opportunità ci sono. Le aziende commerciali sono sempre … costantemente … alla ricerca di chi vuole provarci seriamente. Io stesso, ho cambiato azienda 2 anni fa, ripartendo daccapo.
Basta crederci ed aver il coraggio di osare. Che sia di buon auspicio per coloro che ne hanno bisogno.