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Ragazzini negli anni ottanta...avevamo poco...e quel poco ce lo godavamo con intensa passione...
Olimpiadi di Mosca...l'attesa della gara...la partenza...Mennea che non sembra farcela...e poi quella progressione rabbiosa che solo gli indomabili sanno tirare fuori...il traguardo...siiiii!!!!!....Mennea è primo...è campione olimpico dei duecento metri!!!!!
Grazie Pietro...il ragazzino ti porterà sempre nel cuore...ora è cresciuto....ma non ti dimenticherà mai...e mai finirà di ringraziarti....
In questi tempi di bamboccioni disonorevoli e disonorati, un atleta onorevole e onorato come Pietro Mennea ci fa riflettere su un fatto spesso dimenticato: che nell’attività fisica, così come in quella intellettuale, l’eccellenza si raggiunge al 10 per 100 con l’ispirazione, ma al 90 per 100 con la sudorazione. Non esistono i campioni e i geni “naturali”: esistono gli individui dotati, che si fanno “artificialmente” un mazzo tanto per mettere a frutto le loro doti.
Se lo ricordino, i nostri “onorevoli” e i nostri militari, se vogliono ritrovare un po’ dell’onore perduto. E ricordiamocelo anche noi, naturalmente: chi è senza disonore, in Italia, scagli il primo anatema.
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