Questa ve la devo raccontare.
E’ stato un Capodanno particolare per me. Per cause di forza maggiore mio malgrado ho preso parte ad uno di quei tanto da me vituperati veglioni, io non sono un tipo troppo mondano e anche per il primo dell’anno mi tengo ben alla larga da questi incasinati festoni.
Prevedibile confusione, musica ad alto volume, gruppi di pazzi scatenati in preda ai fumi dell’alcool e corposo puttanaio costituito da ragazze tra i 16 e i 25 anni vestite, poco, molto poco, di tutto punto e tacchi d’ordinanza. Tutto come me lo aspettavo insomma, sta di fatto che durante la serata dei conoscenti mi presentano una ragazza.
Lei è davvero una strafiga, credo molto conosciuta nell’ambiente, la gente faceva quasi la fila solo per salutarla, penso sia la tipica presenza fissa di simili eventi, io non l’avevo mai vista prima d’ora visto che non frequento questi posti.
Ci presentiamo e durante la serata parliamo, si parla del più e del meno, del suo lavoro, qualche cazzata e qualche battuta sui tipi strani che girano là dentro, nel frattempo beviamo qualcosa, si ride e si scherza. Lei è proprio bona, è una di quelle che non passa inosservate, tutt’altro, poi come è vestita, il suo profumo che mi investe e mi inebria ogni volta che ci avviciniamo a parlarci, è quindi spesso a pochi, pochissimi centimetri da me. Nel corso della serata stiamo spesso insieme, talvolta poi barcolla, perde l’equilibrio, causa tacchi e cocktail, e si sostiene a me, si aggrappa a me, balla, passa e spassa, mi sfiora a ripetizione, addirittura qualche volta si struscia addosso a me, si… ed io non rimango certamente insensibile, ma non ne approfitto come avrei potuto, o dovuto, perché non sono il tipo (si avanti, datemi del coglione, l’ho già fatto io e continuo tuttora a farlo, è doveroso che vi uniate al coro!).
Ad un certo punto della nottata la ritrovo in condizioni un po’ critiche, l’alcool ha fatto ormai il suo effetto su di lei. La assisto e, una volta ristabilitasi un po’, le propongo di andare fuori a fare un giro e a prendere un po’ d’aria, lei acconsente. Cosa sia balenato nella mia mente in quegli istanti credo che riusciate ad immaginarvelo bene un po’ tutti. Comincio quindi ad accarezzare l’idea di un possibile “lieto fine”, ma… Ecco che dal nulla accanto a lei si materializza una sua amica, che non avevo visto per niente per tutta la serata. Questa arriva, si preoccupa per il suo stato, la soccorre, la sostiene, la consola e dopo un po’ se la riporta a casa! Come ci sia rimasto io, meglio che non ve lo dico! Imprecavo contro la sfiga e non solo!
Era da tempo immemore che non solo entravo in contatto con una free, visto che da tempo avevo messo volutamente da parte questo capitolo, ma anche che non andavo così vicino a concludere qualcosa con una free!
Nonostante la mia timidezza, il mio non saperci fare e tutto il resto, si stava per creare una possibile opportunità con una, una strafiga poi, che avevo conosciuto fortuitamente, per caso. Certo, nessuno può dirmi con certezza che avrei combinato qualcosa, con i se e con i me non si fa la storia. Tuttavia la rabbia, il rimpianto, la delusione rimangono.
Perché una situazione simile difficilmente mi capiterà di nuovo, ma soprattutto non mi capiterà mai più un’occasione del genere con questa ragazza.
E’ stato un Capodanno particolare per me. Per cause di forza maggiore mio malgrado ho preso parte ad uno di quei tanto da me vituperati veglioni, io non sono un tipo troppo mondano e anche per il primo dell’anno mi tengo ben alla larga da questi incasinati festoni.
Prevedibile confusione, musica ad alto volume, gruppi di pazzi scatenati in preda ai fumi dell’alcool e corposo puttanaio costituito da ragazze tra i 16 e i 25 anni vestite, poco, molto poco, di tutto punto e tacchi d’ordinanza. Tutto come me lo aspettavo insomma, sta di fatto che durante la serata dei conoscenti mi presentano una ragazza.
Lei è davvero una strafiga, credo molto conosciuta nell’ambiente, la gente faceva quasi la fila solo per salutarla, penso sia la tipica presenza fissa di simili eventi, io non l’avevo mai vista prima d’ora visto che non frequento questi posti.
Ci presentiamo e durante la serata parliamo, si parla del più e del meno, del suo lavoro, qualche cazzata e qualche battuta sui tipi strani che girano là dentro, nel frattempo beviamo qualcosa, si ride e si scherza. Lei è proprio bona, è una di quelle che non passa inosservate, tutt’altro, poi come è vestita, il suo profumo che mi investe e mi inebria ogni volta che ci avviciniamo a parlarci, è quindi spesso a pochi, pochissimi centimetri da me. Nel corso della serata stiamo spesso insieme, talvolta poi barcolla, perde l’equilibrio, causa tacchi e cocktail, e si sostiene a me, si aggrappa a me, balla, passa e spassa, mi sfiora a ripetizione, addirittura qualche volta si struscia addosso a me, si… ed io non rimango certamente insensibile, ma non ne approfitto come avrei potuto, o dovuto, perché non sono il tipo (si avanti, datemi del coglione, l’ho già fatto io e continuo tuttora a farlo, è doveroso che vi uniate al coro!).
Ad un certo punto della nottata la ritrovo in condizioni un po’ critiche, l’alcool ha fatto ormai il suo effetto su di lei. La assisto e, una volta ristabilitasi un po’, le propongo di andare fuori a fare un giro e a prendere un po’ d’aria, lei acconsente. Cosa sia balenato nella mia mente in quegli istanti credo che riusciate ad immaginarvelo bene un po’ tutti. Comincio quindi ad accarezzare l’idea di un possibile “lieto fine”, ma… Ecco che dal nulla accanto a lei si materializza una sua amica, che non avevo visto per niente per tutta la serata. Questa arriva, si preoccupa per il suo stato, la soccorre, la sostiene, la consola e dopo un po’ se la riporta a casa! Come ci sia rimasto io, meglio che non ve lo dico! Imprecavo contro la sfiga e non solo!
Era da tempo immemore che non solo entravo in contatto con una free, visto che da tempo avevo messo volutamente da parte questo capitolo, ma anche che non andavo così vicino a concludere qualcosa con una free!
Nonostante la mia timidezza, il mio non saperci fare e tutto il resto, si stava per creare una possibile opportunità con una, una strafiga poi, che avevo conosciuto fortuitamente, per caso. Certo, nessuno può dirmi con certezza che avrei combinato qualcosa, con i se e con i me non si fa la storia. Tuttavia la rabbia, il rimpianto, la delusione rimangono.
Perché una situazione simile difficilmente mi capiterà di nuovo, ma soprattutto non mi capiterà mai più un’occasione del genere con questa ragazza.