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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Valeria o Valentina o Viola o un altro nome iniziante con V... la memoria vacilla. Credo comunque il primo.
RIFERIMENTO INTERNET: Annunci e recensioni di escort, trans, massaggi, mistress a Toma, Milano, Torino, Firenze | sesso-escort.com
http://www.hotannunci.net/italiana_massaggio_rilassante_dalle_13_alle_24-c-1474850.html
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CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona Arco di Travertino ma prossima a spostarsi in altra zona
NAZIONALITA': italiana
ETA': 36-40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): fk, daty, bbj, rai1, CIM
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1, CIM
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 1 h
DESCRIZIONE FISICA: snella e muscolare
ATTITUDINE: molto amichevole
REPERIBILITA': ostica
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 3892834xx ; 32862797xx
LA MIA RECENSIONE:
Stralunato, penzolo nel vuoto come la rete di un trabucco.
Ondeggio a destra e a sinistra al primo fiato di vento.
L'acqua sotto di me, fonda e nera, mi spaventa.
Immagino la mano ingnota che mi ci vuol calare.
Braccia e gambe divaricate, occupo tutto il letto.
La sigaretta prima del caffè mi fa questo effetto.
Droga dei poveri.
È una settimana o due che trascuro il lavello, manco mi ricordo l'ultima volta che ho preso in mano una spugna o una paglietta di ferro.
Col caldo che ha fatto in questi giorni, le zanzare hanno già figliato, messo le uova, riprodotte o il cazzo che è nelle pentole mezzo piene.
Da bambino mi pensavo che nascevano da sole dall'acqua ma poi ho visto la foto di una barchetta di uova che galleggiava con la spiegazione che erano quelle della zanzara e ho detto cazzo sono uguali a quelle che ci stanno nei vasi in giardino che quando ci vado le zanzare mi ci mangiano.
All'epoca ce l'avevo un giardino.
Da dieci anni rosico un pezzo alla volta quello che i miei hanno messo da parte in una vita, anzi due, alle cinque fuori di casa e di nuovo a casa solo per dormire e ripartire la mattina dopo e così via tranne la domenica che c'è da pranzare tutti assieme guardando il telegiornale zitti che papà non sente.
Le padelle col sugo posso stare ancora.
Quelle che c'ho cotto la carne quanto puzzano.
Pure alle muffe piace quello che piace a noi, che più è grasso e più è buono.
La macchinetta del caffè è da pulire pure quella.
Non mi va proprio di scendere al bar tutto sfranto.
Sulle lenzuola si vede la mia sagoma bagnata.
Pare quei cadaveri americani coi contorni di gesso della televisione, no il cadavere vero e proprio ma il posto dove stava che prima di levarlo gli hanno girato attorno col gessetto per ricordarsi come stava messo di posizione solo che i contorni bianchi stavolta sono i cristalli del sudore che s'è asciugato.
Proverbi 31:25 Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell'avvenire
Era tatuato a grosso grosso sulle costole di una pornostar americana.
L'ho notato mentre guardavo come si faceva fottere da un negro.
Nella mancata consequenzialità fra le nostre convinzioni e le nostre azioni risiede il lato tragicomico dell'esistenza umana. In assenza di un principio di contraddizione fra l'eroe e l'antagonista, foss'anche interiore, non c'è motivo alla narrazione. Con la laurea in lettere sapevo che mi ci pulivo il culo ma non fino a questo punto.
Pe' nun sapè né lègge e né scrive, vado a mignotte.
Me magno pure li sórdi de'r portagioie de póra nonna.
Che tanto a lei è da quer dì che nun je serve più.
E pe' esse' vòto, è sempre da quer dì ch'è vòto.
E nun c'è speranza che s'ariempie n'artra vòrta.
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Si ritrovarono così, a un capo e all'altro del telefono, Budello e Valeria... figurativamente, s'intende, poiché i fili sono scomparsi da tempo.
Budello è quel che è, lo si è sentito ragionare.
Valeria è una puntata d'azzardo. All'apparecchio, tratta di merda chiunque non sia già suo cliente mentre a questi ultimi fa ponti d'oro. Irascibile e scorbutica, diffidente come un cambiavalute, pare che offrendole di che lavorare le si dia un incomodo tanto da far sembrare chissà quale alta conquista il solo placet per incontrarla. Tuttavia, superato questo primo scoglio, si dimostra subito gentile e premurosa come poche sanno esserlo. Marketing, ambivalenza, dissociazione, giramenti di sfere celesti: una spiegazione vale l'altra.
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Valeria apre la porta, nuda sui tacchi. Colpiscono Budello il monte di Venere manotenuto in punta di forbice a rada boscaglia e le profonde fosse oblique del ligamento di Poupart che vanno alla cresta iliaca disegnando una correttezza anatomica che egli aveva visto soltanto in qualche statua di nudità virile della classicità greco-romana. Aiuta a farsi un'idea un'immagine simile cui il succedersi dei secoli ha tolto quello che in Valeria non è mai cresciuto:
Una seconda occhiata si sofferma sulle spalle larghe, sulla loro muscolatura evidenziata, sul palloncino di carne che congiunge il piano orizzontale con la verticale dell'arto e che gli rivela la ragione per cui ai robottoni dei cartoni animati giapponesi ne venivano disegnati di simili. Torna il suo sguardo sul basso ventre di Valeria e vede l'ombelico (operato) affogare in una mareggiata di addominali che paiono altrettante onde sommosse dal vento. Lo stenodeltomastoide, il bilaterale obliquo, il trilobato brachiale di ritorno, l'accloideo surrogato ed ogni altro muscolo della sua fantasia egli lo vede costruito con fatica, impegno, allenamento protratto nel tempo. Le mammelle, naturali e naturalmente calanti perché non s'attaccano più al petto di una giovincella, ospitano due capezzoli reattivi al tatto come foglioline di mimosa pudica ma che non è lecito strapazzare a causa di questa loro ipersensibilità.
Il viso è costruito anch'esso attorno ad una "V" incappellata in alto da una frangetta non perfettamente orizzontale che dal centro della fronte risale alle spaziature orizzontali del capo, peraltro rada, pressappoco castana. Il suo volto non gli piace perché vi si spalanca una larga bocca contornata da labbra sottili e riempita di lunghi denti giallognoli per l'abitudine di fumare sigarette di tabacco arrotolate sul momento. I tre quarti di quanto lascia vedere la capigliatura – ed è comunque molto, moltissimo – è occupato da un naso aquilino che pare sottile soltanto perché molto lungo. Peccato non solo per le occhiaie, quindi.
Giratasi di tergo per offrire a Budello di che bere, il combinato delle sue spalle larghe, delle scapole a vista e dei glutei rettangolari rassodati a forza di sforzi offre uno spettacolo di mascolinità sconcertante. Un travestito la si direbbe eppure è chiaro che non lo è anche per via dei suoi capelli sfibrati, anche per via della sua voce bassa. I suoi discorsi irrazionali, i suoi sbalzi di umore, la sua cieca obbedienza ai dettami dell'astrologia rivelano il suo essere donna più del suo stesso corpo tonificato a furia di esercizi.
C'è una linea sottile oltre la quale la rilassatezza e la confidenza divengono, da ausilio per un appagante rapporto friendly, un durevole dato antierotico. Una volta mostrati gli alluci valghi e – nel confronto fra uno e l'altro – gli apprezzabili risultati di un'operazione correttiva, il tema sesso potrebbe anche chiudersi lì: non c'è modo o maniera di risollevare una libido inabissatasi nel più profondo dei crepacci mentali. Potrebbe se quanto richiesto non fosse già stato pagato.
Chiacchiere amorfe occupano il tempo che sarebbe stato da dedicarsi ad un massaggio. Budello non ama i massaggi e non ne sente il bisogno; non sente neanche il bisogno di chiacchierare del nulla ma tant'è. Quando Valeria lo invita a baciarla carezzandogli le palle, anche allora non sente il bisogno di farlo ma lo fa, pudicamente direbbe un ignaro spettatore che lo guardasse, controvoglia direbbe chi fosse capace di leggere nei suoi pensieri. Identica situazione per il daty, cui Budello si sottrae più facilmente e totalmente. Per certe cose, quest'ometto ha bisogno dello stimolo della gioventù, del richiamo congiunto di freschezza e tenerezza delle carni.
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Sesso senza un'ombra: l'orale è OK, smorzacandela e pecorina sono OK, la venuta in bocca è OK.
Dovendo dettagliare ed avendo il piacere di farlo, il risultato sarebbe pressappoco questo: palle, asta e cappella ricevono tutte ampie passate di lingua, non soltanto di punta ma di piatto. La profondità dell'atto non è ragguardevole ma la cospicua salivazione, lo sguardo nello sguardo, l'ausilio delle mani nello schiumeggiare il glande mentre tiene in bocca i testicoli danno vita ad un coinvolgimento apprezzabile sia con la mente che con le terminazioni nervose del piacere.
Smorzacandela al 50% orizzontale e al 50% verticale. La prima metà, Valeria una mano avanti sul petto di Budello e una mano indietro sulla coscia dello stesso, ancheggia sinuosa imprimendo al bacino un movimento basculante attorno al fulcro rappresentato dalla radice del cazzo. La seconda metà, alzatasi sulle ginocchia, chiede l'ausilio dello stesso Budello affinché, reggendole da sotto le chiappe con le mani, ne rafforzi l'andamento sussultorio alzandola più di quanto essa sola non potrebbe senza grave sforzo e lasciandola ricadere di peso. Benedetta forza di gravità.
Pecora allegrotta, salterella, scalciante, eccellente per la contenitività delle spinte, per l'accoglienza profonda del membro, per la panoramica offerta agli occhi perché tutto si può dire di Valeria eccetto che – piegata in avanti – non abbia un bel culo. Buttato via il cappuccio, Budello rantola una cinquina di schizzi bianchi e appiccicosi nella sua bocca tenuta a conca. Valeria la richiude, si accerta che il fiotto intermittente sia cessato e si rimette a spompinare con delicata ostinazione prima di andarsene in bagno a gorgheggiare collutorio verde-speranza.
Budello avrebbe anche voluto pisciarle in bocca (pratica con cui pare abbia dimestichezza) ma un po' non ha trovato parole che gli sembrassero appropriate, un po' non gli andava di trattenersi oltre consapevole del fatto che per realizzare una fantasia di pochi secondi avrebbe dovuto sopportare un altro futile monologo chissà quanto lungo. Meglio tagliar corto.
NOME INSERZIONISTA: Valeria o Valentina o Viola o un altro nome iniziante con V... la memoria vacilla. Credo comunque il primo.
RIFERIMENTO INTERNET: Annunci e recensioni di escort, trans, massaggi, mistress a Toma, Milano, Torino, Firenze | sesso-escort.com
http://www.hotannunci.net/italiana_massaggio_rilassante_dalle_13_alle_24-c-1474850.html
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CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona Arco di Travertino ma prossima a spostarsi in altra zona
NAZIONALITA': italiana
ETA': 36-40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): fk, daty, bbj, rai1, CIM
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1, CIM
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 1 h
DESCRIZIONE FISICA: snella e muscolare
ATTITUDINE: molto amichevole
REPERIBILITA': ostica
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 3892834xx ; 32862797xx
LA MIA RECENSIONE:
Stralunato, penzolo nel vuoto come la rete di un trabucco.
Ondeggio a destra e a sinistra al primo fiato di vento.
L'acqua sotto di me, fonda e nera, mi spaventa.
Immagino la mano ingnota che mi ci vuol calare.
Braccia e gambe divaricate, occupo tutto il letto.
La sigaretta prima del caffè mi fa questo effetto.
Droga dei poveri.
È una settimana o due che trascuro il lavello, manco mi ricordo l'ultima volta che ho preso in mano una spugna o una paglietta di ferro.
Col caldo che ha fatto in questi giorni, le zanzare hanno già figliato, messo le uova, riprodotte o il cazzo che è nelle pentole mezzo piene.
Da bambino mi pensavo che nascevano da sole dall'acqua ma poi ho visto la foto di una barchetta di uova che galleggiava con la spiegazione che erano quelle della zanzara e ho detto cazzo sono uguali a quelle che ci stanno nei vasi in giardino che quando ci vado le zanzare mi ci mangiano.
All'epoca ce l'avevo un giardino.
Da dieci anni rosico un pezzo alla volta quello che i miei hanno messo da parte in una vita, anzi due, alle cinque fuori di casa e di nuovo a casa solo per dormire e ripartire la mattina dopo e così via tranne la domenica che c'è da pranzare tutti assieme guardando il telegiornale zitti che papà non sente.
Le padelle col sugo posso stare ancora.
Quelle che c'ho cotto la carne quanto puzzano.
Pure alle muffe piace quello che piace a noi, che più è grasso e più è buono.
La macchinetta del caffè è da pulire pure quella.
Non mi va proprio di scendere al bar tutto sfranto.
Sulle lenzuola si vede la mia sagoma bagnata.
Pare quei cadaveri americani coi contorni di gesso della televisione, no il cadavere vero e proprio ma il posto dove stava che prima di levarlo gli hanno girato attorno col gessetto per ricordarsi come stava messo di posizione solo che i contorni bianchi stavolta sono i cristalli del sudore che s'è asciugato.
Proverbi 31:25 Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell'avvenire
Era tatuato a grosso grosso sulle costole di una pornostar americana.
L'ho notato mentre guardavo come si faceva fottere da un negro.
Nella mancata consequenzialità fra le nostre convinzioni e le nostre azioni risiede il lato tragicomico dell'esistenza umana. In assenza di un principio di contraddizione fra l'eroe e l'antagonista, foss'anche interiore, non c'è motivo alla narrazione. Con la laurea in lettere sapevo che mi ci pulivo il culo ma non fino a questo punto.
Pe' nun sapè né lègge e né scrive, vado a mignotte.
Me magno pure li sórdi de'r portagioie de póra nonna.
Che tanto a lei è da quer dì che nun je serve più.
E pe' esse' vòto, è sempre da quer dì ch'è vòto.
E nun c'è speranza che s'ariempie n'artra vòrta.
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Si ritrovarono così, a un capo e all'altro del telefono, Budello e Valeria... figurativamente, s'intende, poiché i fili sono scomparsi da tempo.
Budello è quel che è, lo si è sentito ragionare.
Valeria è una puntata d'azzardo. All'apparecchio, tratta di merda chiunque non sia già suo cliente mentre a questi ultimi fa ponti d'oro. Irascibile e scorbutica, diffidente come un cambiavalute, pare che offrendole di che lavorare le si dia un incomodo tanto da far sembrare chissà quale alta conquista il solo placet per incontrarla. Tuttavia, superato questo primo scoglio, si dimostra subito gentile e premurosa come poche sanno esserlo. Marketing, ambivalenza, dissociazione, giramenti di sfere celesti: una spiegazione vale l'altra.
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Valeria apre la porta, nuda sui tacchi. Colpiscono Budello il monte di Venere manotenuto in punta di forbice a rada boscaglia e le profonde fosse oblique del ligamento di Poupart che vanno alla cresta iliaca disegnando una correttezza anatomica che egli aveva visto soltanto in qualche statua di nudità virile della classicità greco-romana. Aiuta a farsi un'idea un'immagine simile cui il succedersi dei secoli ha tolto quello che in Valeria non è mai cresciuto:
Una seconda occhiata si sofferma sulle spalle larghe, sulla loro muscolatura evidenziata, sul palloncino di carne che congiunge il piano orizzontale con la verticale dell'arto e che gli rivela la ragione per cui ai robottoni dei cartoni animati giapponesi ne venivano disegnati di simili. Torna il suo sguardo sul basso ventre di Valeria e vede l'ombelico (operato) affogare in una mareggiata di addominali che paiono altrettante onde sommosse dal vento. Lo stenodeltomastoide, il bilaterale obliquo, il trilobato brachiale di ritorno, l'accloideo surrogato ed ogni altro muscolo della sua fantasia egli lo vede costruito con fatica, impegno, allenamento protratto nel tempo. Le mammelle, naturali e naturalmente calanti perché non s'attaccano più al petto di una giovincella, ospitano due capezzoli reattivi al tatto come foglioline di mimosa pudica ma che non è lecito strapazzare a causa di questa loro ipersensibilità.
Il viso è costruito anch'esso attorno ad una "V" incappellata in alto da una frangetta non perfettamente orizzontale che dal centro della fronte risale alle spaziature orizzontali del capo, peraltro rada, pressappoco castana. Il suo volto non gli piace perché vi si spalanca una larga bocca contornata da labbra sottili e riempita di lunghi denti giallognoli per l'abitudine di fumare sigarette di tabacco arrotolate sul momento. I tre quarti di quanto lascia vedere la capigliatura – ed è comunque molto, moltissimo – è occupato da un naso aquilino che pare sottile soltanto perché molto lungo. Peccato non solo per le occhiaie, quindi.
Giratasi di tergo per offrire a Budello di che bere, il combinato delle sue spalle larghe, delle scapole a vista e dei glutei rettangolari rassodati a forza di sforzi offre uno spettacolo di mascolinità sconcertante. Un travestito la si direbbe eppure è chiaro che non lo è anche per via dei suoi capelli sfibrati, anche per via della sua voce bassa. I suoi discorsi irrazionali, i suoi sbalzi di umore, la sua cieca obbedienza ai dettami dell'astrologia rivelano il suo essere donna più del suo stesso corpo tonificato a furia di esercizi.
C'è una linea sottile oltre la quale la rilassatezza e la confidenza divengono, da ausilio per un appagante rapporto friendly, un durevole dato antierotico. Una volta mostrati gli alluci valghi e – nel confronto fra uno e l'altro – gli apprezzabili risultati di un'operazione correttiva, il tema sesso potrebbe anche chiudersi lì: non c'è modo o maniera di risollevare una libido inabissatasi nel più profondo dei crepacci mentali. Potrebbe se quanto richiesto non fosse già stato pagato.
Chiacchiere amorfe occupano il tempo che sarebbe stato da dedicarsi ad un massaggio. Budello non ama i massaggi e non ne sente il bisogno; non sente neanche il bisogno di chiacchierare del nulla ma tant'è. Quando Valeria lo invita a baciarla carezzandogli le palle, anche allora non sente il bisogno di farlo ma lo fa, pudicamente direbbe un ignaro spettatore che lo guardasse, controvoglia direbbe chi fosse capace di leggere nei suoi pensieri. Identica situazione per il daty, cui Budello si sottrae più facilmente e totalmente. Per certe cose, quest'ometto ha bisogno dello stimolo della gioventù, del richiamo congiunto di freschezza e tenerezza delle carni.
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Sesso senza un'ombra: l'orale è OK, smorzacandela e pecorina sono OK, la venuta in bocca è OK.
Dovendo dettagliare ed avendo il piacere di farlo, il risultato sarebbe pressappoco questo: palle, asta e cappella ricevono tutte ampie passate di lingua, non soltanto di punta ma di piatto. La profondità dell'atto non è ragguardevole ma la cospicua salivazione, lo sguardo nello sguardo, l'ausilio delle mani nello schiumeggiare il glande mentre tiene in bocca i testicoli danno vita ad un coinvolgimento apprezzabile sia con la mente che con le terminazioni nervose del piacere.
Smorzacandela al 50% orizzontale e al 50% verticale. La prima metà, Valeria una mano avanti sul petto di Budello e una mano indietro sulla coscia dello stesso, ancheggia sinuosa imprimendo al bacino un movimento basculante attorno al fulcro rappresentato dalla radice del cazzo. La seconda metà, alzatasi sulle ginocchia, chiede l'ausilio dello stesso Budello affinché, reggendole da sotto le chiappe con le mani, ne rafforzi l'andamento sussultorio alzandola più di quanto essa sola non potrebbe senza grave sforzo e lasciandola ricadere di peso. Benedetta forza di gravità.
Pecora allegrotta, salterella, scalciante, eccellente per la contenitività delle spinte, per l'accoglienza profonda del membro, per la panoramica offerta agli occhi perché tutto si può dire di Valeria eccetto che – piegata in avanti – non abbia un bel culo. Buttato via il cappuccio, Budello rantola una cinquina di schizzi bianchi e appiccicosi nella sua bocca tenuta a conca. Valeria la richiude, si accerta che il fiotto intermittente sia cessato e si rimette a spompinare con delicata ostinazione prima di andarsene in bagno a gorgheggiare collutorio verde-speranza.
Budello avrebbe anche voluto pisciarle in bocca (pratica con cui pare abbia dimestichezza) ma un po' non ha trovato parole che gli sembrassero appropriate, un po' non gli andava di trattenersi oltre consapevole del fatto che per realizzare una fantasia di pochi secondi avrebbe dovuto sopportare un altro futile monologo chissà quanto lungo. Meglio tagliar corto.