Vi siete mai vergognati?

M

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Vergognato?? Si, due volte.

La prima volta accadde quando decisi di andare per la prima volta con una pay, una OTR molto navigata e professionale, ma io ero "verginello" e non avevo idea nemmeno di come approcciare la signora.
Lei capì, fu comprensiva e fece del suo meglio per metermi a mio agio; io invece fui una frana, in tutti i sensi.
Ancora me ne ricordo e mi chiedo cosa avrà pensato e quanta pena avrà provato per quell'imbranato.

La seconda oltre 15 anni fa, quando andai da una tipa, mi par di ricordare che fosse argentina, alla quale non avevo chiesto più di tante info; mi ritrovai con una tipina giovanissima e gracile, sembrava una ragazzina, poco più che bambina, con delle tettine rifatte e lo sguardo smarrito.
Pareva più giovane di mia figlia, avrei dovuto andarmene ed invece restai;
pessima idea, avrei dovuto ascoltare l'istinto.
Nonostante si fosse applicata non combinai nulla, l'aspetto psicologico mi aveva già steso.
Non è stato per i soldi buttati: fu l'unica volta in cui davvero mi sentii uno "stupratore" a pagamento: una sensazione orribile.

Da quella volta solo signore milf o mature, mai sotto i 35; con queste quando posso riesco ad instaurare un rapporto, ci si parla, c'è dialogo. Ma quella volta ...
Avrei dovuto darle il pattuito ed andarmene senza violare quel corpo, trattandola come un pezzo di carne; di solito sono gentile e cortese con le donne che incontro, indipendentemente dal fatto che siano pay o free ma quella volta mi comportai da miserabile;
Avrei dovuto essere migliore ed anche per questo me ne vergogno: per non esserne stato capace
 
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M

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Indipendentemente dall'età, io mi vergognerei ad andare con una che lo fa contro la sua volontà, che è un concetto diverso del farlo per bisogno, visto che il 99% della gente lavora per bisogno.

Quasi mai mi è capitato di avere la sensazione che una loft è costretta a fare quel lavoro, forse anche perché seleziono esercenti di un certo livello (non OTR convertite), ma qualora ne avessi la sensazione pagherei il disturbo, ci farei due chiacchere e me ne andrei.

Se invece lo fa per aiutare la mamma malata, e svolge la sua attività in modo coscenzioso non ha altro che la mia ammirazione.
 
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smith

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Io lavoro per bisogno perchè altrimenti col cacchio arriverei a fine mese.
Il lavoro mi pesa il giusto perchè mi da anche soddisfazione insieme a sonore incazzature.
Però lo faccio contro la mia volontà perchè se potessi vivere di rendita col cavolo che andrei a lavorare.
 
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M

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@smith
Bisogno e costrizione sono due cose diverse come concetti.

Bisogno: Mancanza di qualcosa che sia indispensabile o anche solo opportuna, o di cui si senta il desiderio: b. di pane, di ideali, di affetto; ha b. urgente di cure; il ragazzo è piuttosto dotato, ma ha b. di studiare di più.

Costrizione: Limitazione imposta alla volontà individuale da circostanze particolari o da persone ostili; avvilente rinuncia o sacrificio.

(Fonte: Google)

Tanti hanno bisogno di denaro, ma non tutti scelgono di prostituirsi per soddisfare questo bisogno. Ad esempio, una può aver bisogno di denaro per curare la mamma malata e può scegliere se prostituirsi per ricavare tale denaro oppure se scippare le vecchiette sulla metro; alcune scelgono la prima opzione ma molte scelgono la seconda opzione.

Altra cosa è la costrizione, che è una limitazione della volonta più specifica, voluta e mirata. Ad esempio, se un'organizzazione criminale minaccia una donna di uccidere la mamma se rifiuta di prostituirsi, allora c'è costrizione e non bisogno.
 
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smith

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Certo, ma la mia volontà individuale sarebbe di non lavorare.
Come la mettiamo?
Non sono virtualmente in stato di costrizione?
E bada bene, quello che mi mette in stato di costrizione è addirittura quasi uno "stato di natura".
Perchè ovviamente in una società industriale come la nostra, o hai la possibilità di vivere di rendita, oppure sei "costretto" a lavorare per soddisfare almeno quelli che, giustamente, hai definito e si definiscono bisogni primari (mangiare, bere, vestirsi, scaldarsi, avere un riparo).
Paradossale ma, nella nostra "bella" società industriale, sarebbe la società stessa ad esercitare una costrizione su di te al fine di automantenersi.
Prova a pensarci: nella nostra società, prima ancora di essere individui unici, siamo funzionari di un apparato e abbiamo "senso" sopratutto finchè siamo funzionali all'apparato stesso.
 
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@smith
il tuo ragionamento sulla costrizioni imposte dalla società è molto alto e filosofico ma cerco di venirti dietro. Se tu non hai voglia di lavorare, puoi andare a rubare oppure puoi chiedere l'elemosina. Nel caso che tu voglia lavorare puoi scegliere il tipo di lavoro o magari di studiare e formarti per fare cose diverse da quelle che stai facendo attualmente; se vuoi rubare puoi scegliere se rapinare le banche o scippare le vecchiette nei mezzi pubblici; se vuoi chiedere l'elemosina, puoi scegliere se farlo in modo semplice oppure fingendo di avere una grave disabilità.

Ora capita che alcune ragazze, per bisogno, scelgono di fare la prostituta, ma potrebbero fare anche molte altre cose in alternativa. Si dice che lo fanno per libera scelta se tra le molte cose che potrebbero fare per soddisfare il loro bisogno di denaro, ne scelgono una in particolare esercitando un libero arbitrio. Ciò è molto diverso dalla ragazza a cui viene imposto di prostituirsi, senza possibilità di diversa scelta, da un individuo o da un'organizzazione criminale.
 
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