La Francia forse verso la criminalizzazione del cliente

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Questi luoghi non sono affatto nascosti, solamente perché non sono per strada, e le forze dell'ordine ne sono perfettamente a conoscenza, li e li hanno monitorati per anni. Anche questa fascia di prostituzione è diminuita nel complesso, non solo, è diminuita anche la domanda. È tutto molto alla luce del sole.
Intendevo nascosti alla vista normale, non certo in Rete, sui giornali, etc. e di questo le Forze dell'Ordine svedesi in un recente rapporto hanno affermato che rispetto al 1999, la prostituzione nel corrispondente Stato non è affatto diminuita.
 
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Intendevo nascosti alla vista normale, non certo in Rete, sui giornali, etc. e di questo le Forze dell'Ordine svedesi in un recente rapporto hanno affermato che rispetto al 1999, la prostituzione nel corrispondente Stato non è affatto diminuita.
Ah bene. Il rapporto dev'essere dell'altro ieri e il boom improvviso. Perché, francamente, i rapporti ufficiali hanno sempre sostenuto il contrario. In ogni caso, le carte sono consultabili da tutti, i siti governativi anche. E discutere sui numeri sfiora il masochismo.
 
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Ah bene. Il rapporto dev'essere dell'altro ieri e il boom improvviso. Perché, francamente, i rapporti ufficiali hanno sempre sostenuto il contrario. In ogni caso, le carte sono consultabili da tutti, i siti governativi anche. E discutere sui numeri sfiora il masochismo.
Dell'altro ieri no, ma di qualche anno fa. Devo ancora ritrovarli in Rete.
In effetti in quelli passati, si riferiva che il metodo funzionasse, cosa che però se si fosse realizzata una chiara ricerca, non sarebbe per nulla sembrato tale. In altre parole, tali rapporti sembravano non vicini alla realtà.
 
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smith

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Io però aspetto indagini e studi seri dove si dimostra che, laddove la prostituzione è stata "pesantemente" regolarizzata e liberalizzata, si è verificato un drastico calo di: prostitute, clienti, traffico di esseri umani e sfruttamento.

Perchè a me, quando andavo a scuola, in matematica, mi hanno insegnato che se una cosa non la riesci a dimostrare direttamente, puoi sempre provare a dimostrarla per contrario e/o assurdo: in pratica se è sempre falsa la negazione di una proposizione, allora deve (dovrebbe) essere sempre certamente vera la proposizione stessa.

Vero è che, se una certa attività viene legalizzata e liberalizzata, a quel punto diventa lecita a tutti gli effetti. Quindi si presume che il fenomeno dovrebbe appunto aumentare invece che diminuire (anche perchè si presume che liberalizzazione e regolamentazione di qualunque cosa, abbia come fine la promozione di una certa attività, piuttosto che la sua dissuasione).
In altre parole: mai visto che per ridurre gli incidenti stradali si procedesse ad una progressiva e costante "deregolamentazione" del codice della strada.
 
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Io però aspetto indagini e studi seri dove si dimostra che, laddove la prostituzione è stata "pesantemente" regolarizzata e liberalizzata, si è verificato un drastico calo di: prostitute, clienti, traffico di esseri umani e sfruttamento.

Perchè a me, quando andavo a scuola, in matematica, mi hanno insegnato che se una cosa non la riesci a dimostrare direttamente, puoi sempre provare a dimostrarla per contrario e/o assurdo: in pratica se è sempre falsa la negazione di una proposizione, allora deve (dovrebbe) essere sempre certamente vera la proposizione stessa.

Vero è che, se una certa attività viene legalizzata e liberalizzata, a quel punto diventa lecita a tutti gli effetti. Quindi si presume che il fenomeno dovrebbe appunto aumentare invece che diminuire (anche perchè si presume che liberalizzazione e regolamentazione di qualunque cosa, abbia come fine la promozione di una certa attività, piuttosto che la sua dissuasione).
In altre parole: mai visto che per ridurre gli incidenti stradali si procedesse ad una progressiva e costante "deregolamentazione" del codice della strada.
Certi paragoni non possono essere svolti, se esistono certi fattori determinanti in merito. Difatti, si deve prendere in considerazione che nella prostituzione esiste il fatto che la donna è ritrosa verso l'accoppiamento sessuale ed in vece l'uomo ha la tendenza opposta. Questo genera in via principale il sesso a pagamento, il quale s'identifica molte volte nel sesso a basso costo. Per tali motivi, la corrispondente attività è sempre esistita ed esiste tutt'ora ovunque e quandunque, tanto da non aver mai subito una reale e consistente diminuzione, nonostante le leggi proibizioniste in questione.
 
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Dell'altro ieri no, ma di qualche anno fa. Devo ancora ritrovarli in Rete.
In effetti in quelli passati, si riferiva che il metodo funzionasse, cosa che però se si fosse realizzata una chiara ricerca, non sarebbe per nulla sembrato tale. In altre parole, tali rapporti sembravano non vicini alla realtà.

Credo tu ti riferisca allo Skarhed Report del 2010 e alle relative critiche (il fatto che si incentrasse soprattutto sulla prostituzione di strada). E'chiaro che la prostituzione indoor è più articolata e di conseguenza anche il suo monitoraggio(la prostituzione in Svezia esiste, ovvio!). Dando comunque per buona l'incertezza dei dati, sui quali né tu né io possiamo avere l'ultima parola, visto che siamo costretti ad affidarci a fonti redatte da altri, pur essendo le statistiche sul traffico di esseri umani poco affidabili, è possibile però monitorarne grosso modo l'indirizzo, che è GUARDA CASO,in pole position in Germania e Paesi Bassi.
Lasciando da parte grafici bacarozzi vari, io credo che questo modello finisca semplicemente per punire le straniere irregolari (espatriandole!) e per favorire le prostitute autoctone.
 
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smith

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Certi paragoni non possono essere svolti, se esistono certi fattori determinanti in merito. Difatti, si deve prendere in considerazione che nella prostituzione esiste il fatto che la donna è ritrosa verso l'accoppiamento sessuale ed in vece l'uomo ha la tendenza opposta. Questo genera in via principale il sesso a pagamento, il quale s'identifica molte volte nel sesso a basso costo. Per tali motivi, la corrispondente attività è sempre esistita ed esiste tutt'ora ovunque e quandunque, tanto da non aver mai subito una reale e consistente diminuzione, nonostante le leggi proibizioniste in questione.

Scusami, non te la prendere, non è una critica a te di tipo personale ma, le "considerazioni" (ma sarebbe meglio dire il tuo enunciato/assioma) che scrivi almeno fino alla fine del tuo primo periodo scritto (e forse anche quelle contenute nel secondo) se vogliamo essere veramente sinceri, sono del tutto arbitrarie i "virtualmente infondate" (o comunque tutte da dimostrare).
In altre parole..."lo dici tu".
Ma senza appunto alcuna giustificazione seria e dimostrabile (ripeto, portare studi psicologici, sociologici, storici e chi più ne ha più ne metta al riguardo. Se no sono tutte e soltanto quelle che vengono generalmente chiamate "speculazioni". Che per carità, sono anche importanti nella fase iniziale in cui si inizia ad affrontare e discutere di una qualsivoglia questione, problema, argomento. Ma solo nella fase iniziale. Dopo le congetture, importanti per formulare una tesi iniziale da dimostrare o confutare, si deve appunto passare alla verifica delle stesse. Se no a volte si scade anche facilmente nel pregiudizio) valgono poco e lascerebbero il tempo che trovano (in teoria).
 
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Credo tu ti riferisca allo Skarhed Report del 2010 e alle relative critiche (il fatto che si incentrasse soprattutto sulla prostituzione di strada). E'chiaro che la prostituzione indoor è più articolata e di conseguenza anche il suo monitoraggio(la prostituzione in Svezia esiste, ovvio!). Dando comunque per buona l'incertezza dei dati, sui quali né tu né io possiamo avere l'ultima parola, visto che siamo costretti ad affidarci a fonti redatte da altri, pur essendo le statistiche sul traffico di esseri umani poco affidabili, è possibile però monitorarne grosso modo l'indirizzo, che è GUARDA CASO,in pole position in Germania e Paesi Bassi.
Lasciando da parte grafici bacarozzi vari, io credo che questo modello finisca semplicemente per punire le straniere irregolari (espatriandole!) e per favorire le prostitute autoctone.
Certo. Ovviamente, la prostituzione nel sommerso non è facile da monitorare e facilmente si può intuire che quella di cui si conosce l'esistenza o presunta tale sia solo una parte.
Sottolineo che dovrebbero essere punite solo le prostitute straniere extracomunitarie e non quelle comunitarie. Naturalmente, le prime a loro volta vengono avvolte dal relativo sommerso.
 
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Scusami, non te la prendere, non è una critica a te di tipo personale ma, le "considerazioni" (ma sarebbe meglio dire il tuo enunciato/assioma) che scrivi almeno fino alla fine del tuo primo periodo scritto (e forse anche quelle contenute nel secondo) se vogliamo essere veramente sinceri, sono del tutto arbitrarie i "virtualmente infondate" (o comunque tutte da dimostrare).
In altre parole..."lo dici tu".
Ma senza appunto alcuna giustificazione seria e dimostrabile (ripeto, portare studi psicologici, sociologici, storici e chi più ne ha più ne metta al riguardo. Se no sono tutte e soltanto quelle che vengono generalmente chiamate "speculazioni". Che per carità, sono anche importanti nella fase iniziale in cui si inizia ad affrontare e discutere di una qualsivoglia questione, problema, argomento. Ma solo nella fase iniziale. Dopo le congetture, importanti per formulare una tesi iniziale da dimostrare o confutare, si deve appunto passare alla verifica delle stesse. Se no a volte si scade anche facilmente nel pregiudizio) valgono poco e lascerebbero il tempo che trovano (in teoria).
Ho solamente posto la questione che certi paragoni non sono perfettamente compatibili con alcune realtà.
 
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Intanto qui nel forum solitamente (anzi praticamente sempre) ci si dà del TU, tra utenti. E vedo che anche LEI è solito darlo a tutti gli altri partecipanti. Il fatto che a me, eccezionalmente, scelga di dare del LEI, trovo sia non soltanto una fastidiosissima quanto ridicola forma di supponenza, ma anche sintomo di una scarsa conoscenza della netiquette: sa tanto di versione sbiadita di Perry Mason in qualche piccolo e sperduto tribunale di campagna. Questo tanto per dire pane al pane.
Fatta questa sacrosanta premessa, vengo al dunque (stia tranquillo, userò rigorosamente il LEI. Non vorrei mai guastare la pagliacciata). Credo che LEI non abbia avuto il tempo o la capacità o la voglia di leggere attentamente i miei post: ciò che io riporto non è la MIA opinione personale, ma quella dei vari governi che hanno deciso di optare per una legislazione piuttosto che per un'altra. Evidentemente per le oro decisioni si sono basati su dati e studi e opinioni e argomentazioni differenti da quelle espresse nei vaghi trafiletti da LEI postati.
Io non caldeggio proprio nulla, forse LEI è il solo a non essersene reso conto, o forse è in compagnia di altri che come LEI non hanno compreso un cazzo di ciò che ho scritto. Ma questi, francamente, non sono problemi miei.


La netiquette non so chi l'abbia stabilita, ma nella mia generazione si da del "tu" alle persone con cui si ha amicizia, familiarità o comunque un legame.I punter di questo forum non so chi siano, non li ho mai visti in faccia, ma c'è un'esperienza che ci accomuna: siamo, credo, tutti puttanieri. Quindi do del tu: per cameratismo.
Con lei, invece, voglio tenere le distanze: non ho nessuna intenzione di nascondere la mia avversione e il mio risentimento per quello che lei scrive. La supponenza la immagina lei. Nessuna supponenza: è pura ostilità.
Lei non capita in questo thread per caso, dimostra di essere abbastanza informata sull'argomento. Dice di non aver espresso esplicitamente la sua posizione sul modello svedese. Solo che, guarda caso, sembra prendere per vere le affermazioni che dimostrerebbero il suo successo, e altrettanto fermamente crede che "tra regolamentazione e tratta c'é un legame strettissimo". Tra l'altro, i dati che ho riportato sulle vittime di trafficking provengono dalla polizia federale tedesca, e indicano il contrario, ossia che con la legalizzazione dei bordelli non c'è stata nessuna esplosione di trafficking.
E' aumentata molto la prostituzione, ma questo non è un male in sé, vero?

E' da anni che si dibatte accanitamente sul modello svedese. Ci sono moltissimi studiosi, anche autorevoli, sicuramente non puttanieri visto che sono donne, come Laura Agustin,come Susanne Dodillet e Petra Östergren, che contestano i dati di chi lo ritiene efficace. Praticamente tutte le associazioni di prostitute gli sono ostili. Ora, io posso capire che uno/a scettico/a, uno che avesse un'atteggiamento da filosofo fino a pretendere dimostrazioni matematiche (come l'utente smith), che fra l'altro in questo campo non ci possono essere, persino un punter, potrebbe pensare che, benché a noi avverso, forse in tale modello c'è qualcosa di buono.
Penserebbe che magari è la maniera giusta per ridurre un crimine, anche se tratta milioni di punter (noi) come criminali.
Ma da anni che leggo sull'argomento, c'è solo una categoria di persone che prende tale modello assolutamente per valido senz'ombra di dubbio, nonostante la sua natura controversa, nonostante la difficoltà di dimostrare alcunché in materia di prostituzione e ancor più nei casi di costrizione alla prostituzione, nonostante le sue evidenti motivazioni ideologiche: i proibizionisti.
E lei dice che il modello svedese è un successo, la regolamentazione tedesca e olandese un regalo agli schiavisti, ma no, lei non è una proibizionista.

No, scusi, vediamo di non prenderci in giro.
 
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Il modello svedese è di matrice femminista. C'è poco da aggiungere. Colpisce solo i clienti, quindi colpisce il maschio e la sessualità maschile nello specifico.
 
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Intanto qui nel forum solitamente (anzi praticamente sempre) ci si dà del TU, tra utenti. E vedo che anche LEI è solito darlo a tutti gli altri partecipanti. Il fatto che a me, eccezionalmente, scelga di dare del LEI, trovo sia non soltanto una fastidiosissima quanto ridicola forma di supponenza, ma anche sintomo di una scarsa conoscenza della netiquette: sa tanto di versione sbiadita di Perry Mason in qualche piccolo e sperduto tribunale di campagna. Questo tanto per dire pane al pane.
Fatta questa sacrosanta premessa, vengo al dunque (stia tranquillo, userò rigorosamente il LEI. Non vorrei mai guastare la pagliacciata). Credo che LEI non abbia avuto il tempo o la capacità o la voglia di leggere attentamente i miei post: ciò che io riporto non è la MIA opinione personale, ma quella dei vari governi che hanno deciso di optare per una legislazione piuttosto che per un'altra. Evidentemente per le oro decisioni si sono basati su dati e studi e opinioni e argomentazioni differenti da quelle espresse nei vaghi trafiletti da LEI postati.
Io non caldeggio proprio nulla, forse LEI è il solo a non essersene reso conto, o forse è in compagnia di altri che come LEI non hanno compreso un cazzo di ciò che ho scritto. Ma questi, francamente, non sono problemi miei.

OT sacrosanto ...:rofl:

.. che paracula... :rofl:
:girl_cray2::good:
scusate...
 
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Allora, un articolo che contesta i proclami di successo del modello svedese è quello di Dodillet e Östergren
(poi ci sarebbe anche un articolo della Wendy Lyon, per chi è interessato)

Articolo presentato ad una conferenza internazionale a L'Aia nel 2011 e che, da quello che posso vedere, è sul sito dell'Università di Goteborg.

http://gup.ub.gu.se/records/fulltext/140671.pdf

Provo a fare un breve riassunto di quelli che per me sono i punti salienti.
E' una mia semplificazione, ma ciascuno lo può leggere per conto suo.

La legge è stata introdotta da politiche femministe con la motivazione ideologica che la prostituzione é una forma di violenza maschile
sulle donne, dannosa fisicamente e psicologicamente e che è impossibile che una donna la pratichi volontariamente. E' necessario
eliminare la prostituzione sia per raggiungere una vera uguaglianza tra i sessi sia perché tutte le donne sono danneggiate se gli uomini
pensano di poterne comprare il corpo. Questo valore simbolico ideologico è considerato più importante del benessere delle prostitute e
del loro diritto alla autodeterminazione.

La fonte di dati e dichiarazioni considerate è lo stato svedese, cioè la polizia, il ministero della sanità, parti della magistratura.

E' abbastanza universalmente accettato che la prostituzione stradale sia diminuita, ma se é scomparsa subito dopo l'introduzione della legge
si è poi visto un graduale ritorno fino a 2/3 del numero originario. Non si ha nessuna stima affidabile di cosa sia successo alla prostituzione
in appartamento. Tra l'altro, l'articolo osserva che un trend verso una diminuzione della prostituzione stradale c'era anche prima e c'è ovunque quindi non è detto che sia un effetto della legge. [nota mia: in effetti anche a Milano le stradali sono una piccola minoranza di quante ce n'erano nel 97-98, anche se ormai le ordinanze comunali con multe ai clienti non vengono più applicate]

Trafficking a sfondo sessuale. Anche in questo caso, non ci sono dati ufficiali che mostrino una diminuzione. La stessa polizia svedese prima
dice che la legge é un potente strumento contro i trafficanti, ma poi, ancora nel 2010, 11 anni dopo l'introduzione, afferma che "la criminalità legata al trafficking é aumentata in forza e complessità". Sempre secondo fonti di stato, si osserva che se da una parte la legge è un deterrente per i trafficanti, é anche un'opportunità perché permette di chiedere grosse cifre per ottenere qualcosa che essendo proibito non é facilmente reperibile.
Il numero di persone denunciate per trafficking non é diminuito stabilmente, ma è andato oscillando (p.es. 44 nel 2005, 15 nel 2007, 31 nel 2009), con numeri irrisori di condanne (rispettivamente 7, 2, 0).
Del resto, non c'è mai stato molto trafficking in Svezia, quindi non è il paese adatto per studiare gli effetti delle legge.
Infine, da qualche anno la polizia considera la trafficking-like prostitution, cioé donne straniere in visita in Svezia e che vendono sesso.
Niente a che vedere con la definizione ufficiale di trafficking che richiede la presenza di coercizione.
[nota mia: leggendo il blog di Felicia Anna, che ho linkato in precedenza, si scopre che anche in Olanda si usano ambiguità
come questa nella definizione di trafficking per arrivare a numeri impressionanti di donne "trafficked"
].

Viene citata la seguente frase del Consiglio di Salute e Benessere (Ministero Sanità)
"La prostituzione é un fenomeno a molte sfaccettature influenzato da diversi fattori interagenti. Nessuna connessione causale
può essere dimostrata tra la legislazione e cambiamenti nella prostituzione
".

C'è la parte sulle reazioni dei clienti e gli effetti collaterali della legge, ma mi interessa meno.

Conclusioni.
"Anche se ci sono poliziotti, assistenti sociali ed ex lavoratrici del sesso che proclamano che il divieto ha effettivamente aiutato a
ridurre la prostituzione e il trafficking e scoraggiato i clienti senza avere effetti avversi, report e documenti su base scientifica piuttosto
che ideologica
non supportano tali proclami di successo".
" [la legge sull'acquisto di servizi sessuali...] ha a che fare più con il desiderio di creare e mantenere un'identità nazionale che costituisca la
"coscienza morale" del mondo; con nozioni di sessualità "buona" e "cattiva"; con lo stigma della puttana; con la creazione di nuove forme di
devianza sessuale; con una cultura politica di tipo "comunitaria" [penso che intendano collettivista] piuttosto che liberale; e forse soprattutto: con una comprensione stereotipata e disinformata della prostituzione."

Osservazioni personali.
Mi sembra molto probabile che una legge che punisca l'acquisto di sesso con multe e pene lievi, sia un deterrente soprattutto
i clienti "per bene", quelli che non vogliono violare la legge o per principio o perché non vogliono sporcarsi la fedina penale.
I veri delinquenti, inclini all'aggressione fisica e allo stupro, non si lasciano certo intimidire da pene così lievi. Si vede anche da
questo che con questa legge le femministe vogliono colpire nel gruppo, "rieducare i maschi" alle loro condizioni, non certo
difendere le prostitute da potenziali aggressori.

Come dicevo in un precedente intervento, c'è un altro motivo per cui la la bontà del modello svedese non può essere valutata.
Se anche ci fosse stato un trasferimento della prostituzione dalla Svezia verso altri paesi dove la prostituzione é legale, ci potremmo
chiedere: lo stesso avverrebbe se tutti i paesi avessero criminalizzato simultaneamente la prostituzione? Magari in questo caso le
prostitute sarebbero rimaste in Svezia, non trovando nessun vantaggio nel trasferirsi. Il trasferimento dimostra solo che per loro é
meglio lavorare in un paese dove la prostituzione é legale. Grazie tante, la persecuzione dei clienti rischia di rovinargli il mercato ...
 
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La netiquette non so chi l'abbia stabilita, ma nella mia generazione si da del "tu" alle persone con cui si ha amicizia, familiarità o comunque un legame.I punter di questo forum non so chi siano, non li ho mai visti in faccia, ma c'è un'esperienza che ci accomuna: siamo, credo, tutti puttanieri. Quindi do del tu: per cameratismo.
Con lei, invece, voglio tenere le distanze: non ho nessuna intenzione di nascondere la mia avversione e il mio risentimento per quello che lei scrive. La supponenza la immagina lei. Nessuna supponenza: è pura ostilità.
E io dovrei argomentare con uno così? VEDI, io sto diventando sempre più selettiva, anzi, sto sviluppando un vero e proprio razzismo etico che mi proibisce di avere contatti con gente che di dimostra priva di alcuni requisiti base, leggi ad esempio intelligenza e rispetto per il prossimo. Verso chi non possiede queste caratteristiche non riesco ad essere indulgente e neppure conciliante per quieto vivere, ma riesco solo a provare fastidio, etico e anche fisico. Dico questo per FARTI capire come mai non risponderò più ai tuoi post. Chiosa: ma mi faccia il piacere! !!
 
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Certo. Ovviamente, la prostituzione nel sommerso non è facile da monitorare e facilmente si può intuire che quella di cui si conosce l'esistenza o presunta tale sia solo una parte.
Sottolineo che dovrebbero essere punite solo le prostitute straniere extracomunitarie e non quelle comunitarie. Naturalmente, le prime a loro volta vengono avvolte dal relativo sommerso.
Il paradosso di questo modello, è che proclama di voler combattere il traffiking e quindi tutelare le prostitute sfruttate, e poi le sbatte fuori dalla Svezia...dove DI CERTO non faranno una bella fine.
 
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Mia opinione in sintesi:

1) la prostituzione non sparirà mai. Può cambiare il modo in cui viene esercitata.

2) se lo scopo principale della legge è evitare che le prostitute siano sfruttate economicamente, ci sono due strade: a) legge Merlin o analoghe b) regolarizzazione dei bordelli (prostituta = lavoratrice come tutte le altre)

3) però la prostituzione non è un lavoro come tutti gli altri. Se regolarizzi la prostituta, inevitabilmente la marchi ufficialmente per sempre come tale. Le conseguenze per lei sono serie, anche se magari lì per lì' non ci pensa.

4) se lo scopo principale della legge è evitare che le prostitute siano schiavizzate da organizzazioni criminali, la via regia è applicare più severi controlli sull'immigrazione, i permessi di lavoro, etc. (le organizzazioni criminali che sfruttano la prostituzione sono soprattutto straniere). E' molto difficile, a causa UE. Aggravare di molto le pene per i gestori è pericoloso, perchè di fronte alla prospettiva di prendersi quindici anni di galera, il criminale viene incentivato a sbarazzarsi dei testimoni (le ragazze). Una soluzione sarebbe applicare una politica di dissuasione ufficiosa (quando il pappone viene beccato, la polizia lo massacra di botte e lo butta in un cassonetto come avviene, ad esempio, nei paesi balcanici da cui tanti di costoro provengono). Impossibile, perchè in Italia c'è in agguato il giudice buono che rovina la vita al poliziotto cattivo; e se anche non ci fosse, ci sarebbero le seguenti controindicazioni: a) la stessa di prima, cioè il pappone è incentivato a sbarazzarsi dei testimoni b) ci sono reati molto più gravi della papponeria, ad esempio il traffico di droga, le rapine violente, etc.: se massacri il pappa, agli altri cosa fai? Ci vuole una gradualità razionale, per orientare il criminale.

5) penalizzare il cliente funziona, ma funziona sul serio solo se la penalità è seria (una multa non basta, al massimo fa alzare i prezzi e riduce o fa sparire la prostituzione open aiur). Esempio: a Singapore, se ti beccano con della droga, c'è la pena di morte, e non stanno lì a fare tanti ricamini se è per tuo uso personale o no. Funziona? Funziona eccome. Se guardate le statistiche sulle esecuzioni per traffico di droga a Singapore, vedete che sono in costante diminuzione: https://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte_a_Singapore, e non perchè a Singapore sono diventati più buoni, ma perchè il resto del mondo ha capito l'antifona.

6) se il cliente si becca, per dire, un anno o due di servizi sociali senza condizionale, molto probabilmente smette, o va altrove, o si rivolge alle "no prof", che diventerebbero un settore in grande espansione. Il gioco vale la candela? Secondo me, no, ma io sono in conflitto d'interessi.
 
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Ciao ciccinabuona, opinioni molto interessanti e dulle quali avrei una marea di cose da dire. Purtroppo, la mia onestà intellettuale mi proibisce di intervenire nei topic aperti da persone presenti nella mia lista ignorati, pertanto le mie risposte sono rimandate a... chissà.
 
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smith

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Mia opinione in sintesi:

1) la prostituzione non sparirà mai. Può cambiare il modo in cui viene esercitata.

2) se lo scopo principale della legge è evitare che le prostitute siano sfruttate economicamente, ci sono due strade: a) legge Merlin o analoghe b) regolarizzazione dei bordelli (prostituta = lavoratrice come tutte le altre)

3) però la prostituzione non è un lavoro come tutti gli altri. Se regolarizzi la prostituta, inevitabilmente la marchi ufficialmente per sempre come tale. Le conseguenze per lei sono serie, anche se magari lì per lì' non ci pensa.

4) se lo scopo principale della legge è evitare che le prostitute siano schiavizzate da organizzazioni criminali, la via regia è applicare più severi controlli sull'immigrazione, i permessi di lavoro, etc. (le organizzazioni criminali che sfruttano la prostituzione sono soprattutto straniere). E' molto difficile, a causa UE. Aggravare di molto le pene per i gestori è pericoloso, perchè di fronte alla prospettiva di prendersi quindici anni di galera, il criminale viene incentivato a sbarazzarsi dei testimoni (le ragazze). Una soluzione sarebbe applicare una politica di dissuasione ufficiosa (quando il pappone viene beccato, la polizia lo massacra di botte e lo butta in un cassonetto come avviene, ad esempio, nei paesi balcanici da cui tanti di costoro provengono). Impossibile, perchè in Italia c'è in agguato il giudice buono che rovina la vita al poliziotto cattivo; e se anche non ci fosse, ci sarebbero le seguenti controindicazioni: a) la stessa di prima, cioè il pappone è incentivato a sbarazzarsi dei testimoni b) ci sono reati molto più gravi della papponeria, ad esempio il traffico di droga, le rapine violente, etc.: se massacri il pappa, agli altri cosa fai? Ci vuole una gradualità razionale, per orientare il criminale.

5) penalizzare il cliente funziona, ma funziona sul serio solo se la penalità è seria (una multa non basta, al massimo fa alzare i prezzi e riduce o fa sparire la prostituzione open aiur). Esempio: a Singapore, se ti beccano con della droga, c'è la pena di morte, e non stanno lì a fare tanti ricamini se è per tuo uso personale o no. Funziona? Funziona eccome. Se guardate le statistiche sulle esecuzioni per traffico di droga a Singapore, vedete che sono in costante diminuzione: https://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte_a_Singapore, e non perchè a Singapore sono diventati più buoni, ma perchè il resto del mondo ha capito l'antifona.

6) se il cliente si becca, per dire, un anno o due di servizi sociali senza condizionale, molto probabilmente smette, o va altrove, o si rivolge alle "no prof", che diventerebbero un settore in grande espansione. Il gioco vale la candela? Secondo me, no, ma io sono in conflitto d'interessi.

Ma...soluzioni e approcci un po' meno da cartone animato, videogioco da Xbox/PS e/o da barzelletta non si potrebbero invece adottare?
 
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smith

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Per tornare un po' in topic...ma ste femministe che male vi hanno fatto?
Tanto più che se ne vedono sempre meno in giro (anzi, c'è ne rimasta ancora qualcuna che non abbia meno di 60 anni?).
Che in verità di femministe (e di "femministi") se ne sente un bel po' la mancanza e anche tanto la necessità.
Non fate confusione e confondente quelle/i che sono cristiane/i ortodossi (ortodossi non nel senso di scismatici dell'est europa bensì "integralisti") con le femministe. Costoro non sono affatto femministe. Direi piuttosto il loro esatto contrario.
Le vere femministe (ossia quelle che ormai han non meno di 60 anni) non hanno proprio alcun precetto e preclusione mentale nei confronti delle prostitute e della prostituzione. A patto che sia veramente libera, consapevole e indipendente. Anzi, con queste premesse, la più ardite, la considerano anzi una forma di emancipazione femminile.

Io a sto punto sono giunto ad una conclusione.

La prostituzione "deve" essere libera e regolamentata (in tutti i suoi aspetti. Da quello sanitario, a quello legale, fino a quello economico/amministrativo/ finanziario, alias avere una posizione fiscale chiara e riconosciuta).
Quello che va attaccato e distrutto è lo sfruttamento, il traffico di persone, la sudditanza e subordinazione fisica e psicologica, le condizioni socio-economiche border-line e rasenti alla soglia di povertà/sussistenza.

In altre parole le prostitute devono poter esercitare la propria professione in modo indipendente, libero e oserei dire autonomo (in pratica una prostituta in un loft o al più "microcooperative" fatte da poche esercenti che eventualmente decidono di mettersi insieme, sotto lo stesso tetto, in modo paritario. Pensare a "maxicooperative" potrebbe essere un futuro lontano ma è chiaro che servirebbero una legislazione e controlli molto sofisticati).

Ma il problema non è qui.

Il nodo è che la professione è tutt'altro che una passeggiata da affrontare.
Quindi, visto che sarebbero auspicabili per non dire obbligatorie controlli sanitari periodici, perchè non prevedere anche e sopratutto controlli psicologici e sociali altrettanto periodici?
Per verificare se l'esercente in verità è veramente in grado di svolgere in modo soddisfacente (soddisfacente primariamente per se stessa) la professione che ha scelto: quindi al riparo veramente da eventuali sfruttamenti o pressioni di ogni genere, se è veramente di garantirle un tenore di vita accettabile ma, sopratutto, se psicologicamente, la professione che sta svolgendo, la sta tollerando nel giusto modo per non dire che la sta proprio realizzando sia professionalmente che come persona.

Chiaro che forse una regolamentazione del genere invece che incentivare le esercenti, forse le selezionerà ancor più duramente (e quindi anche i clienti, che invece che vedersi aumentare il mercato lo vedranno ridursi) ma, non è che magari, quelle che poi rimangono sono poi veramente quelle che possono proficuamente svolgere la professione?
(E tutti vissero felici e contenti).

PS Ovvio che ho parlato tutto riferendomi alla terza persone singolare e plurale femminile ma, le stesse considerazioni, sono e devono essere applicabili anche a quel microfenomeno che è la prostituzione maschile. Non che ai/alle trans.
 
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