Innamorarsi di una escort

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Ronghail88

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... non è giusto infatuarsi di loro perché se dopo partono, o si negano al cell x vari motivi, ti dispiace....A noi la scelta...

Avresti anche ragione... ma ti sfugge un piccolo, insignificante, stupido particolare: non esiste che decidi tu, purtroppo sono cose che succedono e sono imponderabili... magari si potesse decidere se infatuarsi o no...
 
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Eh infatti.. Anche io quando mi stavo rendendo conto che stavo sbagliando a pretendere troppo da lei ho iniziato a provare a distaccarmi e ad allentare un po' la presa, ma ai sentimenti non è facile resistere.. Sono stato incoerente mille volte io stesso, quante volte le ho detto che non l'avrei più cercata e il giorno dopo le ho scritto? Il fatto è che quando tieni veramente a una persona, ti viene dentro una forza particolare, una forza che ti fa perdonare le cazzate che fa pur di non perderla. Finché a quella persona ci tieni più di te stesso è così.
 
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Il fatto è che quando tieni veramente a una persona, ti viene dentro una forza particolare, una forza che ti fa perdonare le cazzate che fa pur di non perderla. Finché a quella persona ci tieni più di te stesso è così.

Ed anche finchè la danno gratis.

E' un elemento in virtù del quale diventiamo tollerantissimi, attaccatissimi, disposti al perdono.
Talora, patetici.

​Sborolodocet
 
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Mi piace questa risposta, è appropriato dire che sono stato patetico. Non mi rispecchio tuttavia nel pensiero che l'abbia fatto solo per portarla a letto.
 
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Ovviamente la mia considerazione era in termini generali: nessuno specifico accostamento alla tua storia.

Magari però, riflettere che aveva una volta e mezzo i tuoi anni, poteva aiutare sin da subito.
 
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Qualcuno avrà forse notato la mia lunga assenza da PF; e chi ha letto i miei post avrà intuito il perchè. Per quelli a cui è sfuggito, e per i nuovi arrivati, io ho frequentato per un anno una fidelizzata da cui ero perdutamente preso, al punto da dedicarle un'ode: http://community.punterforum.com/showthread.php?t=286761 Lei, tedesca e berlinese doc, mi ha fatto stare bene e mi ha fatto sognare. Da giugno a ottobre la "storia" con lei (per modo di dire, non siamo mai stati assieme, ne' nessuno di noi l'ha mai pensato) ha preso una piega inaspettata. Sognavo di entrare più in confidenza con lei, di avvicinarmi a lei, e tutto questo è successo, andando ben al di là di ogni mia più rosea previsione. Altrettanto inaspettatamente, è successo una cosa impensabile: ho litigato con lei e, a causa di un mio comportamento idiota, non la vedrò mai più. Ciò che è successo mi ha scioccato, e nei primi mesi ho dovuto metabolizzare l'accaduto; l'ultima cosa che desideravo era parlare di tutto ciò. Poi ho deciso di farlo, il dispiscere non è superato, ma il trauma sì. C'è voluto un po' per scrivere tutto, e la narrazione non è propriamente breve, ma volevo raccontare il tutto con dovizia di particolari, e facendo venire fuori le mie emozioni il più possibile.
Avendo scritto le mie vicissitudini in più riprese ed in diversi giorni, è probabile che troviate, nonostante abbia riletto e corretto il tutto, alcuni errori grammaticali ed alcune parole o concetti che si ripetono. Per favore siate comprensivi. Ho anche deciso di riportare alcuni dialoghi via Whatzapp tra me e la mia ex favorita esattamente come li abbiamo scritti, ma, avendo noi comunicato sempre in tedesco, la traduzione potrebbe non essere ottimale.
 
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Come molti ricorderanno, il Kamilla Dee ha dovuto chiudere il 31 maggio dell'anno scorso. Il giorno successivo mando un messaggio alla mia favorita per tirarla su di morale. Lei mi risponde che è un po' triste, ed anche stanca, avendo lavorato molto fino all'ultimo giorno di attività del Kamilla Dee. Ora, mi dice, ha bisogno di riposarsi un po', e poi cercherà un nuovo bordello in cui lavorare, pur sapendo che pochi sono buoni come il KD. Mi ricorda comunque che noi ci possiamo sempre incontrare, senza problemi; devo solo trovare una stanza ad ore o una pensione. Nelle due settimane successive osservo costantemente il suo profilo Whatzapp, e come sempre lei cambia costantemente immagine, alternando foto bellissime di lei, e immagini generiche con frasi, da cui si intuisce che sta passando un periodo difficile dal punto di vista personale. Mi viene il sospetto che ci sia un uomo di mezzo; può essere che voglia smettere di lavorare? Avevo pianificato di incontrarla a luglio, ma decido di anticipare a giugno, non riesco ad aspettare oltre.
Il 20 giugno ero deciso a chiamarla, non appena finita la mia giornata lavorativa; lei però mi precede, lasciandomi un messaggio vocale su Whatsupp, un messaggio che, inutile a dirsi, mi fa andare su di giri. Solo pochi secondi prima stavo osservando il suo profilo su Whatzapp, e semplicemente non riesco a credere che lei mi abbia contattato di sua spontanea volontà! In questo mi chiede come sto, dice che le farebbe piacere rivedermi, che mi farebbe pagare lo stesso che pagavo al Kamilla Dee e non il prezzo, più alto, come outcall (cioè per incontrarci fuori). Mi dice inoltre che era molto stanca, avendo lavorato moltissimo per tutto il mese di maggio al Kamilla Dee, fino alla chiusura, e che aveva qualche problema personale; per questo non aveva cercato ancora un nuovo bordello. Le rispondo subito, fissando un incontro per il martedì successivo; inoltre cerco di incoraggiarla per il futuro, e le dico che lei è una donna speciale; lei gradisce moltissimo il complimento.
Intendiamoci, so bene che mi ha contattato perchè, essendo rimasta senza un bordello in cui lavorare, doveva promuoversi ai suoi clienti abituali. Ciò non toglie che il suo messaggio mi abbia fatto immensamente piacere, quantomeno significava che mi considerava uno dei migliori clienti.
Ci vediamo per il giorno stabilito, in un appartamento che ho prenotato a buon prezzo. E' per me strano non vederla più nel bellissimo Kamilla Dee, ma allo stesso tempo è come un incontro tra innammorati, e la cosa mi piace molto. Quando ci incontriamo di fronte all'appartamento, lei mi confessa che vive a 5 minuti a piedi da lì! L'incontro è molto romantico ed appassionato; inoltre rimaniamo nel talamo per due ore, e la mia bella mi fa pagare per un'ora sola. E' molto generoso da parte sua, anche se da un lato lo trovo un atto dovuto, essendomi a sua richiesta prodigato per quasi 40 minuti nel praticarle sesso orale (benedetta ragazza, quanto ti ci vuole per venire!). Piccola nota negativa al finale, quando mi dice che non può mantenere la promessa di pranzare insieme a me, dovendo badare alla casa di un amico; mi promette però che la settimana successiva lo avrebbe fatto. Torno a casa felice per aver fatto l'amore con lei, e per la sua promessa di pranzare con me il martedì successivo.
Per non pressarla troppo, aspetto fino a venerdì per mandarle un messaggio, chiedendole conferma per incontrarci il martedì. Aspetto tutto il giorno la sua risposta, che non arriva mai, e mi sorprende, perchè lei è sempre stata molto corretta. Ma quello che mi sorprende è constatare che il messaggio non sia nemmeno stato letto: infatti le due spunte grigie, che in Whatsupp significano che il messaggio è stato ricevuto ma non letto (quando viene letto le spunte diventano blu). Ed il giorno successivo aspetto con ansia che quelle spunte diventino blu, ma niente. Stessa situazione domenica e lunedì, ed io impazzisco nel cercare di capire perchè non voglia leggere il messaggio. Le è successo qualcosa? Ha iniziato una storia e non vuole più lavorare? Ma in questo caso perchè non dirmelo? Spesso guardo se è connessa o no, e quando vedo che è online spero che quelle due tacche del cazzo diventino blu, ma niente. E questo per quattro giorni, roba da fottersi il cervello. Lunedì sera torno a casa stanco e depresso, e cerco di distrarmi al computer, quando, verso le 23.00, butto distrattamente un'occhiata al telefonino. ll cuore sobbalza. Mi ha risposto! Un lunghissimo messaggio, che inizia con le parole "Hallo Lieber", che significa Ciao caro. Mi spiega che non ha potuto rispondermi per problemi personali, e che un uomo disgustoso l'aveva convinta a trasferirsi da lui. Le aveva promesso aiuto, salvo poi volerla controllare in tutto, anche nell'uso del telefonino. Ora, affinchè capiate meglio la situazione, lei è da tempo separata, ha una figlia piccola che vive con il padre e la compagna di lui, mentre lei vive in una piccola stanzetta nell'appartamento di un amico. La chiusura del Kamilla Dee ha pesantemente diminuito la sua fonte di guadagno, e per questo l'uomo in questione ha avuto gioco facile a convincerla a trasferirsi da lui, riempiendola di promesse, dicendole che l'amava, salvo poi rivelarsi per quello che era: un vecchio bavoso in cerca di una donna da controllare a suo piacimento. Ovviamente lei sarebbe potuta andare via subito, ma avevale sue cose da trasportare e non voleva lasciarle in casa di quest'uomo. Mi chiede quindi aiuto, sapendo che ho la macchina, a trasportare i suoi vestiti ed oggetti personali; ovviamente le dico che può contare su di me, e concludo il messaggio dicendo che lei era molto importante per me. Al che lei mi risponde che anch'io lo ero per lei. La mattina dopo, appena finito di portare mia figlia all'asilo, invento una scusa a mia moglie ed esco di nuovo, munito di tom-tom (la casa dell'uomo disgustoso si trova in un quartiere dove non ero mai stato), e parto per aiutare la mia bella. Le mando un messaggio e lei mi risponde che sarà pronta alle 10.30, che l'uomo non è in casa, ma che se dovesse tornare sarebbe sufficiente salutarlo ed ignorarlo. All'ora stabilita arrivo, la chiamo, lei esce portando parte delle sue cose, io la aiuto a caricarle in macchina, e partiamo. La trovo nervosa e scossa, e durante il viaggio mi ripete di quanto l'uomo, di 60 anni superati, l'aveva convinta a trasferirsi da lui, dicendo che si sarebbe preso cura di lei e di sua figlia, e che era innammorato di lei. Il prezzo di questo "amore", come lei ha presto scoperto, era il totale controllo di quello che lei faceva: le controllava i messaggi, la osservava anche quando lei stava dormendo, le proibiva di lavorare (cosa che comunque lei faceva di nascosto, infatti ci eravamo visti esattamente una settimana prima), ed in cambio le dava pochi soldi. Poi comincia a piangere, lamentandosi che tutti la trattano come una bella bambola, da maneggiare a loro piacimento. Mi dice che la maggior parte dei clienti sono così, e che io sono un'eccezione, e che mia moglie è davvero fortunata (chissà cosa ne direbbe lei...). Il fatto di vederla così fragile non fa che accrescere il mio sentimento verso di lei, oltre che farmi provare per lei un'immensa tenerezza. Portiamo le sue cose nell'appartamento del suo amico, e subito ripartiamo per il secondo viaggio (tutte le sue cose non entravano in macchina in una sola volta). Anche questo fila liscio, l'uomo non si vede, carichiamo in macchina ed arriviamo all'altro appartamento. Una volta riportate le sue cose, mi chiede se ho tempo per un caffè insieme. Ovviamente sono felicissimo ed accetto, ci avviamo an un bar lì vicino, ed ad un certo punto mi abbraccia davanti a tutti. E' difficile descrivere come mi sono sentito in quel momento, ma sono momenti come questi che rendono la vita preziosa e degna di essere vissuta. Avevo sognato per mesi di poter avvicinarmi a lei, di contare qualcosa nella sua vita, ma con la consapevolezza che ciò non sarebbe stato possibile; ed ora invece si stava avverando! Rimaniamo nel bar a parlare per un buon 40 minuti, e lei è più tranquilla e rilassata. Ci apriamo sempre più l'un con l'altra, ed io mi sento in paradiso, erano anni che non stavo così bene. Penso in quel momento quanto vorrei che di questi momenti con lei ce ne fossero di più, e che la cosa è ora possibile; in questo momento sento di essere per lei più che un cliente (non che mi illudessi che lei fosse innammorata di me, ma credevo davvero che mi considerasse una persona speciale). Poi mi riaccompagna in macchina e ci abbracciamo, con la promessa di lei che ci saremmo rivisti il martedì successivo per pranzare insieme. Tutti i miei sogni si stavano avverando! Vado al lavoro felicissimo, ed al pomeriggio le mando un messaggio per chiederle come sta; lei mi tranquillizza e mi ringrazia, con tanto di cuoricino finale. Mi invia successivamente un altro mesaggio, che termina con un altro cuoricino. Non vi descrivo ulteriormente il mio stato d'animo per non apparire troppo sdolcinato. Nei giorni successivi mi sento una meraviglia, potrei camminare tre metri sopra la terra, per quanto sono felice. E non sto più nella pelle al pensiero di andare al ristorante con lei. Sabato la contatto nuovamente su Whatzapp, chiedendole se è tutto confermato per martedì. Lei mi conferma, ringraziandomi ancora (con l'ormai consueta aggiunta di bacini e cuoricini), dicendosi ancora scossa a causa di quest'uomo; mi dice poi che ci saremmo risentiti lunedì. E lunedì le scrivo, proponendole di passarla a prendere il giorno dopo alle dodici. Ci mette un po' a rispondere, ma alle undici di sera mi arriva il suo messaggio, dicendomi che non vede l'ora di uscire con me. Mi sveglio la mattina emozionato e felice, sto per uscire con lei! Mi preparo per bene e non sto nella pelle, quando ricevo un suo messaggio, dicendomi che aveva veramente voglia di pranzare con me, che io sono adorabile e che lei è molto grata con me per averla aiutata, ma che aveva dormito poco e male a causa delle preoccupazioni, e che non aveva molta fame. Mi proponeva quindi di vederci semplicemente per un caffè, e che al mio ritorno dalle vacanze saremmo andati a pranzo assieme. Rimango un po' deluso, ma la capisco perfettamente; in ogni caso quello che conta è uscire assieme a lei, cosa che fino a pochi mesi prima potevo solo sognare.
Passo a prenderla e ci avviamo al bar. Il semplice fatto di stare seduto assieme a lei mi fa sentire un previlegiato, stento ancora a crederlo. Rimaniamo lì un'oretta abbondante, parliamo dei nostri rispettivi problemi personali e di altre cose. Lei non è esattamente come quando siamo a letto, dolce e sorridente, sembra un po' nervosa; ma questo è più che normale, considerando la brutta esperienza appena conclusa e gli altri suoi problemi personali. Dopo un'oretta la vedo distratta, comincia a scrivere sul telefonino. Mi vede un po' a disagio, si scusa e mi dice che oggi non avrebbe avuto molta voglia di uscire, ma che voleva salutarmi prima che io andassi in vacanza. Io le dico di non preoccuparsi, che capivo il suo stato d'animo, e che ero contento di averla vista prima di partire. Ci abbracciamo e ci salutiamo.
Ho trascorso tre bellissime settimane in Italia, ma la mia vacanza non sarebbe stata la stessa, senza il pensiero che al mio ritorno a Berlino avrei rivisto la bella tedesca. Ogni tanto le mandavo un saluto su Whatzapp, a cui lei rispondeva sempre molto gentilmente. Mi ero fatto un po' più audace nel complimenti, e una volta le ho scritto che era meravigliosa, complimento da lei molto gradito. Torno a Berlino e vorrei incontrarla a settembre, ma tra l'entrata a scuola di mia figlia, impegni di lavoro, ed i miei genitori che vengono a farmi visita, devo posticipare ad inizio ottobre. Lei comunque mi invia un messaggio a settembre, come sempre corredato da fiori e bacini, chiedendomi come erano andate le vacanze. Le rispondo che l'avrei visitata presto, e le chiedo di lei; mi risponde che il mese prossimo avrebbe cercato un bordello, non ancora trovato al momento, ma che noi comunque avremmo potuto continuare ad incontrarci nello stesso posto dell'ultima volta, dove avremmo avuto più tranquillità e più tempo. E' superfluo dire che il suo messaggio mi fa enormemente piacere, confermandomi che sono importante per lei (come cliente e niente più, beninteso, ma ero felicissimo così). E' l'8 settembre, e non posso certo immaginare che un mese dopo lei mi avrebbe per sempre bloccato su Whatzapp.
 
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A fine settembre, appena ripartiti i miei genitori, le scrivo per fissare un appuntamento per mercoledì 4 ottobre. Lei accetta volentieri e mi dice che posso tranquillamente prenotare la stanza, lei ci sarà senz'altro.
Lunedì pomeriggio, 2 ottobre, le mando un messaggio su Whatzapp per ricordarle dell'appuntamento di due giorni dopo, e lei mi risponde con un messaggio come sempre cordiale, dicendo che non vedeva l'ora. Io passo quella sera, e quella successiva, a pensare a lei, senza sapere che il disastro era dietro l'angolo.
Mercoledì mattina mi sveglio felice, mi preparo ed esco di casa ed arrivo poco prima delle 11, giusto in tempo per l'appuntamento. Non la vedo, ma non mi preoccupo di certo, sapendo che vive così vicino. Poi mi accorgo che non ho acceso Internet nel mio telefonino; lo faccio, e subito mi arrivano due suoi messaggi su Whatzapp, inviati un quarto d'ora prima. Mi sento subito raggelare, capisco che non si tratta di un semplice ritardo. Quando li leggo, rimango incredulo: mi dice che era sopravvenuto un appuntamento più importante, che si trovava a Lipsia (che per la cronaca, dista a due ore da Berlino) e che non avrebbe potuto incontrarmi prima delle 16. Mi spiega che doveva vedere un appartamento a Lipsia e, scusandosi ampiamente, mi chiede se posso incontrarla alle 16 o se potevamo vederci almeno per parlare. Il pomeriggio è per me off-limits, dato che devo andare a riprendere mia figlia da scuola, ma in ogni caso le avrei detto di no. Perchè purtoppo qualcosa in quel momento dentro di me si è rotto, ed entrando nella stanza che sarebbe dovuta essere la nostra alcova ho avvertito una sensazione di tristezza e delusione che ora, col senno di poi, capisco essere del tutto eccessiva, ma che in quel momento mi ha lasciato scioccato. Questa mio scombussolamento era dovuto ad una serie di fattori: l'averla aspettata ed agognata per tutta l'estate, l'aver ricevuto la cancellazione all'ultimo minuto, e la mia incapacità di accettare imprevisti, probabilmente il mio peggior difetto. Non so bene cosa fare, potrei forse telefonare al proprietario della stanza e dirgli che l'incontro è saltato, ma mi sembra brutto farlo, dato che erano già passate le 11 (l'altra alternativa sarebbe stata non pagare ed andarsene, non avendo lui il mio nome, ma una cosa del genere non la farei mai, per me la parola data è sacra). Mi dirigo mestamente al bar dove ci eravamo incontrati l'altra volta, mi siedo e rispondo al suo messaggio con queste parole: Non è possibile! So che stai passando un momento difficile, ma tu sai quando mi è difficile trovare tempo libero e raccontare scuse a mia moglie. Se me l'avessi detto ieri, non ci sarebbe stato nessun problema. Sono veramente deluso. Lei mi risponde prontamente: Lo so, e non era mia mia intenzione. Ieri pensavo di farcela a tornare a Berlino per le 11. Anch'io volevo vederti, non ti volevo deludere. Mi dispiace, fino ad ora non era mai successo. La mia delusione era acuita anche dal fatto che, causa impegni di lavoro, non avrei potuto incontrarla comunque per almeno tre setimane. A dire il vero il giorno dopo sarei stato libero, e se l'avessi saputo il giorno prima avrei potuto tranquillamente posticipare per giovedì, ma ora mi risultava difficile trovare una scusa a mia moglie anche per il giorno dopo; senza contare che comunque non ne avrei avuto voglia. Davvero non riuscivo a capire (e tuttora la cosa mi provoca una certa irritazione) come lei avesse potuto confermare l'appuntamento il lunedì sera, per poi avvisarmi il mercoledì mattina solo 15 min prima che si trovava a Lipsia. Ero così scosso che in un'ora passata al bar mi sarò recato in bagno almeno 5 o 6 volte (chissà che cosa avranno pensato gli altri avventori). Poi torno a casa, nascondendo la delusione, ma dentro mi sento male. Ora mi vergogno immensamente di aver provato rancore per una persona che per me era così importante, ed ancor più mi disprezzo per non averle dato la possibilità di spiegarsi; e comunque quando una persona è stata con te speciale, bisogna accettare che possa fare un errore, che comunque non era una tragedia. Il problema è che io ne ho fatto una tragedia, comnciando a farmi dei film nella mia testa di cazzo, tipo: ora se ne andrà a Lipsia ed è concentrata su quello, perciò non le importa di perdere un appuntamento con me. E in più, ed ora mi vergogno a dirlo, ma allora ho pensato che lei fosse ingrata; non chiedevo previlegi per averla aiutata, ma almeno che riuscisse a rispettare un appuntamento programmato a 5 minuti da dove lei vive. Nei giorni successivi il pensiero su ciò che è successo è costante, e purtroppo lo è anche il mio rancore, che invece di diminuire, aumenta. In particolare mi irrita il fatto che lei non si faccia più sentire, che prima era solita scrivermi ore dopo esserci incontrati, per ringraziarmi, mentre ora mi ignora, fregandosene -penso stupidamente io- di avermi provocato una delusione immensa. Avrei dovuto mettermi nei suoi panni, capire che stava passato un momento dfficile, essere comprensivo con lei, che mi ha sempre fatto stare così bene. Ma non l'ho fatto, ed invece sono stato un pezzo di merda. Se fossi riuscito a parlare con la mia amica spagnola di Londra, l'unica con cui potevo confidarmi su questa "storia", sicuramente mi avrebbe fatto ragionare, ricordandomi che lei (la mia favorita, che fatica non poterne dire il nome) era stata sempre stupenda con me, che mi apprezzava, concedendomi di vederla fuori dal suo lavoro, e che un appuntamento può sempre saltare all'ultimo minuto. Ma lei era in vacanza, e difficilmente reperibile. E così la mia rabbia è aumentata ogni giorno, è come se una follia si fosse impadronita di me. Il risultato è che ad una settimana esatta dal mancato incontro ho sentito in desiderio irrefrenabile di scriverle, dicendole che non l'avrei mai più incontrata. Tanto, mi dicevo, non interessa nemmeno a lei incontrarmi, dato che non mi scrive più, e che mi cancella appuntamenti in questa maniera; se non le importa perdere clienti, peggio per lei. Ed il giorno dopo, finito il lavoro, torno a casa e le scrivo il seguente messaggio: E' l'ultima volta che ti scrivo. Affinchè tu lo sappia, la volta scorsa ho dovuto pagare 50 Euro, grazie mille per questo. Ma non m'importa tanto di questo, ma del fatto che tu abbia tradito la mia fiducia, e così l'hai persa per sempre. Imprevisti possono sempre capitare, ma non è possibile che tu ti sia resa conto 15 min prima di non poter venire all'appuntamento. Tuttavia avrei potuto perdonarti se mi avessi scritto durante la settimana; ma non l'hai fatto, e questo significa che non te ne he importato nulla. Perciò, per quanto sia doloroso, non ti visiterò mai più. Io dò molta importanza alla lealtà ed alla correttezza, tu non conosci nemmeno il significato di queste parole. Comunque ti auguro il meglio per il tuo futuro. Queste le mie parole, dure ed imbecilli; le scrivo ed, accecato dall'ira, gliele invio. Lei riceve il messaggio, lo legge e mi risponde subito: Sai esagerare molto bene. Proprio tu sei stato con me pagando molto meno del normale. Anche io posso fare a meno di te; più che scusarsi uno non può fare. Addio.
Faccio appena in tempo a leggere la sua risposta, che subito dopo la sua immagine su Whatzapp scompare: mi ha bloccato! Ovviamente non potevo aspettarmi nient'altro, dopo le idiozie che le avevo scritto, e la sua reazione, ben giustificata, era da prevedere. Ma che impatto emotivo questa reazione avrebbe avoto non me l'ero chiesto, ho scritto quel messaggio senza pensare. Nei minuti successivi avverto il colpo, ma mi dico che tanto doveva accadere. Ma sto mentendo a me stesso. Più passa il tempo, più mi sento male; tutti i bei momenti passari con lei mi tornano in mente, e mi rendo conto di quanto sono stato deficiente a farmi prendere dall'ira per un appuntamento mancato. L'essere bloccato da lei su Whatzapp è un vero shock: chi ha seguito la mia storia sa csa significasse per me un suo messaggio. Ma c'è di più: io amavo guardare il suo profilo Whatzapp, leggere il suo "status" o i messaggi che postava, e soprattutto guardare le sue foto (quasi ogni giorno ne metteva una diversa, a volte anche due o tre durante lo stesso giorno). Ora il suo profilo era a me invisibile, e tale è rimasto tuttora.
La sera stò malissimo, mi sento la persona peggiore nel mondo, un ingrato ed un insensibile, mi vergogno di me stesso, come poche volte mi è successo. Sento di aver perso qualcosa di prezioso, che avevo trovato e gettato via e che non avrei più tornato indietro. Mi sento male, ma devo tenermi tutto dentro, e questa è la cosa peggiore. Appena mia moglie va a letto, mi chiudo in bagno e sono presto in lacrime, di dolore e di vergogna. Come ho potuto essere così cattivo e cadere tanto in basso? Me lo chiedo ancora oggi, me lo sono chiesto ogni giorno da quel maledetto 12 ottobre, un giorno che odierò sempre con tutto me stesso.
Il risveglio è altrettanto brutto, sono ancora incredulo per quel che è successo, ed ancor più per esserne stato io la causa. Ho avuto nella mia vita momenti ben peggiori, come sei anni fa, quando il mio matrimonio arrivò ad un passo dallo sfasciarsi. Il dolore era incommensurabilmente più grande, e naturalmente mi sono chiesto quali errori avessi fatto, e ne avevo fatti molti, ma sentivo di non meritare quello che stavo passando. Ora invece merito di star male, non si può ferire una persona a cui si vuole un bene dell'anima solo per aver mal gestito un appuntamento. Il tutto è surreale: abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto personale, ed abbiamo litigato via Whatzupp, senza nemmeno vederci. Ho un pesiero in testa che mi fa male più di tutto in resto, e che tuttora mi perseguita: immagino lei che riceve il messaggio, lo legge e ci resta malissimo; da me non se lo sarebbe mai aspettata.
 
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Una cosa comunque mi è chiara: devo chiederle perdono. Glielo devo, dopo essere stato così ingrato e stronzo, e comunque non c'è cosa che io desideri più al mondo in questo momento. Comincio subito a scriverle una lettera, che le farò recapitare a casa assieme ad un mazzo di rose, dato che so dove abita. Temo la sua reazione, ma sento che devo farlo; le cazzate si pagano, e questa è una delle più grosse che abbia mai fatto. Il martedì successivo vado dal fiorista più vicino a lei, gli chiedo di preparare un bel mazzo di fiori per 50 Euro, e gli consegno la lettera. Poi vado al lavoro, ovviamente in preda ad un'attesa spasmodica, e dopo un paio d'ore ricevo un suo SMS, nel quale mi chiede se le avevo inviato dei fiori. Le rispondo che si, ero stato io, che speravo leggesse la lettera, e mi scusavo tanto per il mesaggio. Verso sera mi invia un altro SMS, dicendo che non era in città, ma che il suo compagno d'appartamento lo aveva ricevuto. "Sono rimasta malissimo che tu abbia reagito in quella maniera; ma tutti qualche volta commettiamo errori. Nessuno mai mi ha inviato fiori a casa. Leggerò la lettera domani, quando tornerò a Berlino". Sono felice del messaggio, mi sembra che ci siano buone possibilità di rivederla. Le rispondo ringraziandola e scusandomi ancora.
Questo è ciò che le le ho scritto nella lettera:
"Cara .....,
con questa lettera chiedo il tuo perdono, anche se so di non meritarlo. Le parole che ti ho scritto sono stupide, disgustose e meschine. Non posso credere di aver potuto scriverle, tu sei sempre stata dolce e sensibile, mi hai sempre compreso e tranquillizzato, mi hai trattato sempre più di un normale cliente. E come ti ho ripagato? Al primo contrattempo con te ero furioso ed ho ignorato le tue scuse, e per questo mi disprezzo profondamente. Mi è difficile dire perchè ho reagito in queto modo; non ci sono scuse, non ne avevo diritto. Posso solo dirti che ho aspettato tutta l'estate di rivederti, ed ero così felice, e la cancellazione è stata così breve ed improvvisa, e la delusione enorme. E poi mi sembra di aver capito che ti stai per trasferire a Lipsia, ed ho pensato che forse non avrei potuto più rivederti, e tutti questi pensieri mi hanno fatto sragionare....Ma questo non mi scusa affatto, non avrei dovuto prenderla così personalmente.
Mi sono bastati pochi minuti per pentirmi delle mie parole. La stessa sera ho riletto il messaggio e mi sono vergognato. E poi ho pianto. Dalla prima volta che ti ho conosciuto, aspettavo con ansia il nostro prossimo incontro, ed il solo pensiero mi dava tanta forza e gioia. Quando ho avuto la possibilità di aiutarti, il tuo abbraccio è stata la ricompensa più bella che potessi ricevere. Ed ora è tutto finito, ed è tutta colpa mia.
Vorrei tanto tornare indietro nel tempo, vorrei non aver mai scritto quelle stupidaggini. Purtroppo l'ho fatto, e so che le parole possono ferire, come ho fatto io con te. Ti chiedo la possibilità di riparare ai miei errori.
Mi fa tanto male che tu mi veda come quei clienti che pensano di poterti trattare come vogliono. Posso giurarti che non sono così; sono stato un idiota, ma solo perchè morivo dalla voglia di vederti, anche se questo non mi giustifica minimamente.
Ogni incontro con te è stato eccezzionale, e ne ricordo ogni istante. Mi rimarrà sempre impressa nella mente quella volta che ero così preoccupato, e tu mi hai rasserenato, dicendomi: "Penserai dopo al tuo problema. Ora vai qui sotto a prenderti un buon gelato, e pensa a questo momento". Sei sempre stata adorabile con me, e rimpiangerò sempre di aver potuto scriverti quelle parole.
Spero di poterti incontrare presto e di potermi scusare personalmente. Per ora posso solo scriverti: perdonami, perdonami, perdonami! Anche se non volessi più venire con me, o se stai per trasferirti a Lipsia, vorrei vederti per l'ultima volta. Ma se tu non volessi più incontrarmi, e decidessi di non perdonarmi, capirò la tua decisione.
Qualunque sia la tua decisione, ti auguro il meglio per il tuo futuro, te lo meriti tanto. Ed anche se rimarrai con una cattiva opinione su di me, ti vorrò sempre bene, ed avrai sempre un posto speciale nel mio cuore".

Se qualcuno dovesse trovare questa lettera patetica o sdolcinata, non me ne può fregare di meno. E' quello che mi sentivo di scrivere, e queste parole glie le dovevo, perlomeno non avrà come ultimo ricordo di me quel messaggio miserabile.
 
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Il giorno dopo aspetto un suo messaggio, dato che avrebbe dovuto tornare a Berlino; ma il messaggio non arriva. Giovedì nemmeno, e comincio a deprimermi: che abbia cambiato idea? Al venerdì ho quasi perso la speranza, quando, verso le 16.00 mi arriva un SMS: "Ciao Friedrich, grazie mille per i fiori, sono veramente molto belli. La lettera è molto dolce, ero rimasta molto male, ma non preoccuparti. Ci sono uomini che mi hanno detto o fatto cose peggiori e si sono semplicemente scusati, nonostante quello che mi hanno fatto è stato bruttissimo. Ci possiamo incontrare di nuovo, non vedo l'ora. Per il momento non me ne vado da Berlino. A presto". Leggo e sono felice, è come se mi fosse stato levato un macigno dalla spalle. Non faccio molto caso al fatto che mi abbia mandato un normale SMS, invece di scrivermi su Whatzapp, dove rimango bloccato. Ma, penso io, diamo tempo al tempo; sono felice, mi ha perdonato, ed è questo che conta. Le rispondo ringraziandola, proponendole al prossimo incontro di invitarla a pranzo, scusandomi ancora e promettendole che non l'avrei mai più delusa.
Mi sento di nuovo felice, ancora scosso da quanto accaduto e deluso da me stesso, ma felice che mi abbia perdonato. Sono ansioso che tra noi si ricrei quell'atmosfera che c'era prima tra noi, e sono impaziente di rivederla, per abbracciarla forte e chiederle perdono. E qui commetto un altro errore, di cui mi sono reso conto a posteriori. a soli cinque giorni dal suo messagio di perdono, le scrivo per fissare un appuntamento in stanza, proponendole dopo di invitarla a pranzo o per un caffè, come avrebbe preferito lei. Col senno di poi, e con un po' più di sale in zucca prima, avrei dovuto limitarmi all'invito a pranzo o per un caffè. Il dubbio mi viene, appena inviatole il messaggio, ma lei sembra all'inizio non avere problemi, ed accetta (sempre inviandomi con SMS e non scrivendo su Whatzapp, in cui seguiva a tenermi bloccato, la qual cosa avrebbe dovuto insospettirmi). L'appuntamento è fissato la settimana successiva, l'1 novembre, ed il giorno prima mando un messaggio, usando toni molto gentili, per chiederle conferma per il giorno dopo, visti i precedenti dell'altra volta (che comunque mi sono ben guardato dal menzionare nel messaggio). Aspetto tutto il giorno una sua conferma, che però non arriva. Verso sera, quando sono passate ben 11 ore dal mio SMS, non avendo lei ancora risposto, le mando un altro SMS per la conferma; questa volta mi risponde, dicendomi che ci sarà, e mi augura la buona notte. Mi sento sollevato, anche se una voce dentro mi dice che qualcosa non va. A rileggere il messaggio ora lo trovo freddo, insincero, e non solo per la mancanza di fiori e bacini, che lei prima sempre aggiungeva. Il giorno dopo parto per l'incontro, ma non sono del tutto sicuro che lei si presenterà all'appuntamento. I miei timori sono purtroppo fondati. Alle 11 lei non c'è, aspetto 2-3 minuti e provo a chiamarla, e dall'altra parte del telefono si sente una musichetta in sottofondo, ed una voce che informa che l'utente non è raggiungibile. Aspetto ancora un'oretta e propo ripetutamente a richiamarla, ma in realtà ho già capito: lei ha bloccato il mio numero, ed all'appuntamento non verrà. Le mando un messaggio, pur sapendo che probabilmente non lo leggerà mai, dicendomi che mi faceva male il fatto che non fosse venuta, ma che non ero arrabbiato con lei, solo triste. Si, lei questa volta si era comportata male, ma mi sentivo, e misento tuttora, troppo in colpa per essere arrabbiato con lei.
Una settimana dopo le scrivo un messaggio d'addio, illudendomi che lo potesse leggere (ma al 99% non l'avrà letto). Le dico che non sono arrabbiato, che mi ha fatto male non vederla quel giorno, ma che sò di essermelo meritato, che non riuscivo a darmi pace per come l'avevo trattata, e che non l'avrei mai dimenticata
È stato brutto da parte sua non presentarsi all'appuntamento, ma non la biasimo; io ho rovinato tutto con quelle parole miserabili. Forse, se le avessi proposto di incontrarci solo per un caffè, sarebbe venuta; avrei potuto parlarle, dirle quanto mi vergognavo della mia reazione. Glielo avevo già scritto, ma forse, sentendolo di persona, ogni suo eventuale risentimento verso di me sarebbe venuto meno. Ma queste sono solo congetture, può darsi che il danno da me provocato con quel messaggio fisse irreparabile. Lei offre ai suoi clienti dolcezza ed empatia, ed è questo ciò che più amavo di lei. Ma se il cliente non se ne mostra degno, lei lo cancella, e giustamente. L'ultima volta che ci siamo visti mi aveva raccontato che non voleva più vedere un cliente, perchè quest'ultimo mostrava fastidio riguardo al fatto che lei gli parlasse dei propri problemi. Lei mi ha sempre visto come un uomo dolce, tranquillo e comprensivo; ovvio che, avendole io mostrato la parte peggiore di me, non si sentisse più di darmi quella tenerezza e quella comprensione che fino a quel momento mi aveva dato.
Perchè mi ha mentito, dicendomi che mi aveva perdonato? Credo che lei non volesse mentirmi, credo che dopo la lettera davvero mi avesse perdonato. Ma un conto è perdonare, un conto è andare a letto con una persona che ti ha profondamente deluso, donargli il proprio corpo, la propria intimità.
La mia amica spagnola ha un'altra spiegazione: lei crede che la bella tedesca abbia intuito, leggendo la mia lettera, che io per lei provato ben più che amicizia e simpatia, e per questo abbia voluto evitare complicazioni. Può darsi che abbia ragione. Ci sono tanti uomini che sembrano normali e si rivelano pericolosi, ed una donna deve stare attenta, a maggior ragione con dei punter. Anche l'uomo disgustoso diceva di volersi prendere cura di lei, e forse, nella sua mente bacata, ne era davvero convinto. Mi ferisce che lei mi veda ora come queste persone, mi fa malissimo, ma capisco che nel suo mestiere debba essere prudente. Per un po' ho voluto illudermi che all'improvviso avesse deciso di trasferirsi a Lipsia, e per questo non fosse venuta all'appuntamento. Poi, a fine dicembre, ho scoperto che lei ha finalmente trovato un posto dove esercitare, in uno dei migliori bordelli di Berlino. Sono sinceramente felice per lei, ma non nego che questo mi abbia causato una ricaduta. Lei ha deciso che io non debba più far parte della sua vita, e mi devo rassegnare.
 
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Ora ho accettato l'idea che non la rivedrò mai più, e mi sento pronto per incontrare altre donne, e questa volta non mi farò coinvolgere sentimentalmente. Ma resta il vuoto dentro di me, unito ai sensi di colpa, ed il pensiero di quel maledetto messaggio mi perseguiterà per sempre. Ho fatto errori nella mia vita, ma mai sono sato ingrato ed insensibile fino a questo punto. Mi farà sempre male la consapevolezza di averla delusa, il pensiero di quanto lei sia rimasta male per le mie parole. Ma non voglio dimenticare tutti i bei momenti che lei mi ha regalato. È chiaro che non la dimenticherò mai, ma potrei far si che il ricordo di lei sbiadisca, per esempio cancellando tutti i suoi messaggi su Whatzapp, incluso l'unico che mi rimane con la sua voce, ed cancellando anche l'unica foto di lei che ho salvato; potrei anche smettere di ascoltare tutte le canzoni che mi fanno pensare a lei. Questa sarebbe la cosa più razionale da fare, ma non la farò. Lei, anche se non se lo immagina, è stata una delle persone più importanti della mia vita, ed i momenti trascorsi con lei e le sensazioni che mi ha fatto vivere sono da annoverare tra quelle poche cose per cui la vita valga la pena di essere vissuta. Ecco perché continuo a torturarmi, rileggendo i suoi messaggi con bacini e cuoricini, ascoltando la sua voce, guardando la foto di lei bella come il sole, ed ascoltando canzoni che mi ricordano lei, in particolare queste due:
https://www.youtube.com/watch?v=fgCOUO-s8nY
https://www.youtube.com/watch?v=_3xOLhrEJ-U
La prima è la canzone che mi ha accompagnato durante tutto il periodo da quando l'ho conosciuta. L'ho sentita il giorno prima di incontrarla, e da allora l'ho semore sentita prima e dopo ogni incontro; ogni volta che la sento riesco a rivedere lei, e mi sembra di essere ancora con lei nella stanza rosa di Blissestraße 33 (dove si trovava il Kamilla Dee). La seconda è a mio avviso una delle canzoni d'amore più belle mai scritte. Sento queste canzoni, leggo i suoi messaggi e sto male, perché non la vedrò mai più, e perchè l'ho persa per sempre a causa della mia idiozia; ma allo stesso tempo, così facendo riesco a passare ancora qualche minuto con lei. Ed è lo stesso motivo per cui sto scrivendo questo messaggio, oltre al fatto che ho bisogno di raccontare quello che mi è successo, e nella vita reale posso farlo solo con la mia amica spagnola.

Come ho detto più volte, non sognavo di avere una relazione con lei, cosa per altro impossibile. Ed allora, che cosa volevo esattamente da lei? Sognavo di conoscerla sempre di più, di confidarmi con lei, di farci l'amore per i prossimi 10 anni. Sognavo di festeggiare il mio compleanno con lei, portandola a cena e prenotando una camera d'albergo; sognavo di invitarla a casa mia (ovviamente se mia moglie non fosse stata a casa). Sapere che tutti questi sogni si sarebbero potuti realizzare, e che invece ora sono andati in fumo, e per colpa mia, mi fa male al cuore. Intendiamoci, non voglio suscitare nessuna compassione; le tragedie nella vita sono altre. Ho una splendida figlia, una buona moglie (anche se l'amore è finito da anni ed il sesso era prima scarso, ora inesistente), degli ottimi amici. Ora mi sento pronto per incontrare altre donne, e martedì prossimo ho in progetto di far visita ad una bella milfona. Posso vivere senza la bella tedesca. È solo che con lei la vita era più bella, era speciale. Lei è speciale. Il solo pensiero di rivederla mi faceva stare meglio quando ero depresso, il sapere che lei per me c'era mi riempiva di gioia. Ha lasciato un vuoto dentro di me e mi manca, mi mancherà sempre.
Vorrei concludere questo lungo post, spezzettato per ragioni di praticità, con due splendide canzoni, che rappresentano il mio stato d'animo attuale.
https://www.youtube.com/watch?v=FmXFT_2KGuM
A differenza della cantante, io non lamento la fine di una relazione e riesco a dormire senza prendere pillole . Ma la malinconia e la tristezza che traspare dalla canzone mi rispecchiano completamente, così come il fatto che la cantante esprima la sua tristezza senza manifestare rancore verso la persona che ama, e da cui non è più amata.
https://www.youtube.com/watch?v=FIO-kvr8VgI
Qui il cantante parla della perdita di una persona a lui cara, ma si propone di fare di tutto per non perdere il suo ricordo. Ed è quello che farò io; come ho già detto, manterrò sempre vivo il ricordo di lei, anche se questo mi farà stare un po' più male.
Addio Schatz! È stato bellissimo conoscerti, frequentarti e stare in intimità con te, lo considero un onore. Sono felice di averti potuto aiutare, quando ne hai avuto bisogno. Con te mi sono sentito bene come non mi capitava da anni, mi hai regalato sensazioni bellissime. Mi rimarrà per sempre l'amaro in bocca per come le nostre frequentazioni si sono interrotte. Ti auguro di trovare serenità, ed un uomo che sia speciale e ti faccia sentire speciale, come tu già sei. Spero che tu mi ricorderai come l'uomo che è stato con te dolce e che ti ha aiutato, e non per quel grave errore che ho commesso. Non mi perdonerò mai per quel maledetto messaggio. E non ti dimenticherò mai. Ti voglio tanto bene
 
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Friedrich, ora capisco il perché tu hai detto che riuscivi a comprendermi.. Mi hai fatto tornare la malinconia leggendo questa storia, che ha parecchie similitudini con la mia.. L'errore commesso da entrambi è che non siamo riusciti a starcene al nostro posto ed soprattutto non siamo riusciti ad ASPETTARE. Ovviamente io ti invidio, sei riuscito a stare senza di lei per mesi, avrei voluto riuscirci anche io. In ogni caso il mio rapporto con la mia amata era più intimo del vostro, forse anche tu avresti ceduto. Cambiando discorso quanto ti capisco.. Hai dentro quel senso di incompiuto che non ti permetterà mai di essere sereno al 100% come me. Entrambi vorremmo che loro avessero un ricordo di noi per i momenti belli passati insieme e il bene che gli abbiamo dato, il solo pensare che loro si ricorderanno negativamente di noi ci fa stare male. Una cosa però, nonostante non abbia il diritto di dare consigli dopo quello che mi è successo, dovresti farla: cancella ogni singola cosa riguardante lei. Qualsiasi cosa. Messaggi, foto, canzoni. Anche eventuali messaggi con altre persone in cui ci sono riferimenti a lei, se ne hai. Non puoi uscirne se ti ascolti i vocali su whatsapp ogni giorno. Devi dimenticare.
 
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Friedrich, complimenti per il racconto bellissimo e struggente; noi punters NON possiamo permetterci di perdere la testa per le ragazze che fanno "la vita"; è vero che siamo pure noi esseri umani, ma NON dobbiamo commettere errori di questo genere, per evitare di entrare nel vortice della pazzia; ognuno nel proprio ambito, cinismo ed amor proprio, sembra crudele ma questa è la regola non scritta per una felice convivenza....cinismo e amor proprio; ci si diverte e ci si rilassa, poi appena rivestiti e usciti dalla porta del piacere, si chiude un capitolo e se ne aprirà uno nuovo; buona domenica a tutti
 
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Una volta ho letto che chi si scusa sbaglia due volte. È la prima cosa che mi è venuta in mente dopo aver letto del mazzo di fiori. Credo che sia stato più quello ad averla allontanata piuttosto che il messaggio precedente.
Friedrich non ti crucciare per il messaggio, sarebbe andata così in ogni caso. Bastava ad esempio che il sessantenne fosse stato più tranquillo con lei e l’avresti persa senza tanti convenevoli da parte sua, stanne certo. Come forse è giusto che sia: cliente e prostituta. Punto.
Parlando con una delle mie fidelizzate chiesi quanti spasimanti avesse tra quelli dichiarati e latenti. Gli occhi al cielo e una vocale allungata furono sufficienti per farmi capire l’andazzo. Questo aspetto mi fu descritto come la parte più rognosa del suo lavoro, ma anche come quella più sicura dal punto di vista economico.
Questo per dire che nel mentre che tu palpitavi per un incontro, lei si stava trasferendo a casa del vegliardo il quale, magari, le avrà fatto inizialmente la stessa buona impressione che le avevi fatto tu.
Probabilmente se avessi avuto accesso anche per un solo minuto al suo cellulare avresti capito che è tutto teatro.
Saluti.
 
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una cosa del genere non la farei mai, per me la parola data è sacra.

Sei una persona che varrebbe la pena avere per amico.

Non sono convintissimo fosse a Lipsia, comunque il solito film: la pay che si tiene buono il cliente buono e gentile finchè serve (vedasi trasloco: hanno abolito i taxi a Berlino?), salvo poi dimenticarlo del tutto appena trova un nuovo interesse (il tizio di Lipsia, o dovunque fosse).

Ovviamente tu ti incolpi per un messaggio: sottostimi il ruolo della ciclotimia tipica di queste ragazze.


P.s.: chissà se potessimo ascoltare il bieco sessantenne, che cosa ci racconterebbe...... a me sembra che lei utilizzi al volo l'uomo che di volta in volta le può far più comodo.

Così fan tutte....
 
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Infizz non ha tutti i torti; il rapporto tra escorts e punter è un rapporto di convenienza (ma quale non lo è?); le escorts hanno meno rischi e molte più certezze ad avere pochi clienti ma fidelizzati che non tanti e occasionali; non si sa mai chi può capitare; tuttavia devono avere una ferrea volontà nell’evitare un’eccessiva confidenza, coi clienti regolari, in modo da evitare fraintendimenti con forti ripercussioni sul business.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
@Friedrich

Posso comprendere il tuo stato d'animo ma, anche se possono sembrare cinici, condivido i commenti di @Infizz e @Obomov.

Sono convinto che quando una relazione fra due persone s'interrompe, non esiste quasi mai che il torto stia tutto da una parte.
Il tuo errore più grande è stato quello di aver sopravvalutato i sentimenti che lei provava per te.
La struggente testimonianza dei tuoi stati d'animo lo dimostra.
Leggendo con lucida obiettività i tuoi e suoi comportamenti, a me che sono estraneo, appare evidente che il tuo errore è solo la reazione, per altro comprensibilissima e perdonabile, di un uomo innamorato. Il suo non risponderti e volutamente ignorarti (per ben due volte), e non darti la possibilità di spiegare o rimediare al tuo comportamento, invece è una netta e razionale presa di posizione di una donna che sa ciò che vuole, e ciò che non vuole.

Se io fossi in te, comincerei a ripensare alla mia storia con lei da prima di conoscerla e mi porrei le domande: "Perché sono entrato in quel bordello? Cosa ci faceva lei in quel posto?"
 
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@Friedrich
L'errore peggiore ora sarebbe ragionare su come sarebbero state le cose se non avessi fatto questo o quell'errore.

In tutte le coppie ci sono litigi, anche gravi, dovuti a motivi anche molto più stupidi. Razionalizzi troppo se pensi che il tuo motivo per litigare fosse stupido, un appuntamento gestito male. Il tuo motivo era validissimo.

E' accaduta una cosa più profonda e più importante: hai capito - nel profondo, dove brucia - che tu non eri minimamente importante per lei quanto lei era importante per te.
La tua reazione era quindi volta, secondo me, anche inconsciamente, a vedere se lei, di fronte alla sua responsabilità di averti trattato male, ti avrebbe fatto quel tipo di "pezzo" che le hai poi fatto tu inviandole fiori.

Di fondo, in una coppia un litigio avviene perché avviene una cosa che fa sentire una persona trascurata, non abbastanza importante, per l'altra persona. Se non ha trovato tempo, in tutta una giornata, di inviare un messaggio di disdetta significa che per lei non sei importante. Se non ha trovato il modo di dirti che, forse, avrebbe mancato all'appuntamento, significa che per lei "darti buca" non sarebbe stato un grave problema.

Insomma la tizia stronza lo è, non è una cosa da nulla, per uno che ama, capire che sta in fondo alla lista dei pensieri della persona amata. Non dico amato, ma almeno abbastanza presente nella mente dell'altra da meritarsi un minimo di attenzione, e se non fosse per l'amore, almeno per il rapporto commerciale. Ti ha trattato peggio di un cliente.

Cosa è successo nella sua mente dopo i fiori con lettera non sapremo mai. Forse ha voluto da subito darti buca, ed è probabile, ha voluto ferirti per chiudere in modo netto. Forse l'ha fatto perché tu, con l'appuntamento "per scopare", l'hai fatta sentire puttana anziché amica/amante. Ma forse no.
In ogni caso, se avesse avuto un interesse per te, anche minimo, tutto questo non sarebbe successo, né la prima buca, né la seconda.
Da quello che racconti, non si tratta di una bella persona, di un rapporto in sofferenza tra gente che s'ama. Si tratta di una che t'ha usato.

L'amore in fondo forse è questo. Ne I racconti di Hoffmann il protagonista, Hoffmann, si innamora di Olympia, una bambola meccanica, ignorando tutti gli indizi che puntavano verso la verità. Inoltre, si mette gli occhiali di Coppélius, che gli fanno vedere solo i pregi delle persone, senza i difetti. Innamorarsi forse è questo: mettersi gli occhiali di Coppélius.
 
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