I Paesi che hanno subìto una dittatura tendono sempre a fare la figura degli... "avvocati delle cause perse".
Un gruppo di pressione brasiliano ha insistito perché il Brasile salvasse Battisti, così come anni fa un deputato (idiota) italiano portò in Italia un terrorista kurdo spacciandolo per un leader politico e presentandolo come il "Presidente Ochalan perseguitato dai Turchi".
Negli anni '80, Miterrand fece lo stesso in Francia, che accolse molti componenti delle BR italiane.
In generale, non occorrerebbe mai ficcare il naso nella politica interna degli altri Paesi...
Lo stesso vale per il caso Assange: è un problema svedese sicché l'Inghilterra dovrebbe rispedirlo al mittente, anche perché assai probabilmente il tipo sta sulle palle anche al governo del suo paese (l'Australia).
Invee, e purtroppo, sempre più stati non seguono questa regola.
La cosa irritante non è tanto che Lula vuole difendere Battisti, quanto il fatto che, assai probabilmente, non gliene frega un cazzo di Battisti... ma proteggerlo fa passare lui e la Wilma da fichi davanti a qualche gruppo sociale brasiliano. Tanto sicuramente anche in Brasile esistono i radical-chic
