Andare a pay ed il distacco dalla realtà....forse.

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Buon giorno a tutti,
non so se sia un problema ma è un elemento su cui rifletto da un po tutte le volte che conosco una non pay.
Dopo poco che conosco una ragazza, quando si capisce che il ghiaccio è rotto e da li in avanti inizia il gioco della seduzione,volta x me ad andarci a letto, il mio cervello si distacca dalla situazione reale.
Inizio a far finta di ascoltare ma in testa ho solo una domanda....quanto vuoi?
Quanto vuoi per abbreviare i tempi?
Quanto vuoi per non farmi sforzare di essere interessato alle tue esperienze?
Quanto vuoi per farmi toccare le tette?
Quanto vuoi per iniziare con la certezza che dopo te ne andrai?

Non sono sposato, non fidanzato e no figli.
Credevo di essere un normalissimo uomo al quale piace la figa ma sopratutto la conquista ed invece mi sembra oramai di essere uno sfaticato che non ha voglia di perderci tempo dietro.
Non ho mai avuto particolari problemi nel relazionarmi con tutti ed in particolare con l'altro sesso.
Ho conquistato e sono stato ovviamente anche rifiutato, una cosa normale insomma.
Non ho traumi da abbandono o delusioni particolari d'amore.
Semplicemente quella domanda che riecheggia nella mente quando ho una ragazza davanti:
Quanto vuoi ?
 
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...che tristezza.............

Concordo con lei caro Infizz..

Sembra che il ragazzo,poi,vada a pay da una vita..a quanto sembra, vede la solita da tre anni a questa parte..

..Credo che la sua malattia si chiami 'Figa'..e' un male comune che appartiene a tanti..e il desiderio di conquista viene letteralmente annientato da questa..
 
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  • #6
Vado a pay da 4 anni circa e da quando sono iscritto ho recensito.
Non vedo la solita da 3 anni e non capisco da che tu lo desuma.

In effetti infizz la questione è abbastanza triste ma che posso farci?
Ho solo sottoposto una personale situazione proprio perche mi da di che pensare parecchio.
Ho rapporti free ed a periodi vado a pay.
Non di frequente, ma comunque mi accade,vado a Pay ed a free nella stessa giornata.
Per questo ho chiamato il 3d "distacco dalla realtà".
 
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Buongiorno Craving,ho letto la tua recensione,per questo ho scritto cio'..(non volevo offenderti,ma offrire un quadro un attimino piu'completo al rettore)
..per come la vedo io,molti uomini non hanno piu' la pazienza e il desiderio di conquista (corteggiare,ascoltare)..questo e' un mio pensiero
...anche il semplice fatto che mentre la lei (free di turno) ti parla e non l'ascolti e pensi tra te e te 'quanto vuoi?',secondo me e' un problema..ti rendi conto anche tu,a quanto sembra,che non hai voglia 'mi sento uno sfaticato'..

Generalizzando,pagare allevia le fatiche e non fa perdere tempo..

Posso chiederti l'eta'?
 
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  • #8
Ciao Giulia,
so che non intendevi offendermi ne io volevo apparire in difesa/attacco.
Ho 47 anni.
Ho immaginato dopo aver risposto che tu avessi letto una mia rece dove dicevo di conoscere una ragazza pay da qualche anno.
Ho conosciuto diverse pay in questi anni e con alcune ho instaurato un rapporto di buona conoscenza.
Ci si sente al telefono sia quando sono qui x lavoro sia quando sono nella lora terra ,anche solo con messaggi.
Saranno 2/3 ragazze deliziose umanamente con le quali vi è un reciproco rispetto umano in primis e di ruoli in secundis.
Se si fa sesso ho sempre preteso di pagare anche quando la ragazza, in circostanze che lo suggerirebbero, non vorrebbe pecunia.
Per non offenderla ho spiegato che la transazione serviva a ricordare ad entrambi di metterci limiti onde evitare l'imbarazzo dell'oggi si domani no.
Con queste pochissime ragazze passo tante ore insieme, a casa mia, quando ci si vede e, tolta quella mezz'oretta di sesso il resto, ovviamente,non ha un prezzo.

Con le free, distaccandomi dalla realtà, la mente mi propone il medesimo schema che ovviamente non paleso.

Il rettore:) persona interessante, ho letto alcuni suoi interventi . Da cio che acutamente dice sembra essere passata tanta acqua sotto i suoi ponti.
 
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rimini
...che tristezza.............

Concordo con lei caro Infizz..

Sembra che il ragazzo,poi,vada a pay da una vita..a quanto sembra, vede la solita da tre anni a questa parte..

..Credo che la sua malattia si chiami 'Figa'..e' un male comune che appartiene a tanti..e il desiderio di conquista viene letteralmente annientato da questa..


Mi prenderò bastonate a ripetizione da Voi ( Prof. Infizz e Giulia gio) , ma confesso di provare anche io la tremenda tentazione di chiedere "quanto vuoi" a parecchie donne non escort che incontro nella vita di tutti i giorni.
Preciso che detta tentazione mi prende dopo circa cinque minuti di conversazione, quando l'interlocutrice, dopo le prime frasi di circostanza, comincia ad elencare i suoi problemi di donna, di moglie, di mamma, di fidanzata, di socia di attività imprenditoriale, di collega di studio professionale, di addetta stampa di ente pubblico, di fanatica di palestra, di scialpinismo, di nordic walking, di bicicletta senza o con pedalata assistita, di fan di Montalbano ( il commissario) , di Jovanotti ( il cantante), di Ozpetek ( il regista), di Elena Ferrante ( pseudonimo di scrittrice).
Con una escort invece ciò non accade, perché in genere la conversazione si svolge dopo l'atto sessuale ed il saldo dello stesso: anzi, in quei casi il mio ascolto diviene del tutto sereno, pacifico, interessato a ciò che la escort mi racconta.

P.s. per Giulia gio: per una donna che elimina dal suo vocabolario "un attimino", beh, posso davvero arrivare a fare follie. Sappilo.
:pardon:


A me invece capita il contrario: sapere che il sesso comunque lo trovo mi fa avere un atteggiamento più rilassato con le donne. Non ho bisogno di pensare se me la porterò a letto, non le devo selezionare valutando la probabilità di scoparle. Trovo che sia molto meglio.

Sto lavorando proprio per arrivare a recuperare proprio questo, perché credevo di esserci arrivato: ed invece da qualche tempo il problema si ripresenta, specie perché ho dovuto limitare i miei scatti di insofferenza verso le non escort, scatti dei quali ho parlato in altri thread.
Ti ringrazio comunque per avere reso l'idea così bene.
 
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Ciao Giulia,
so che non intendevi offendermi ne io volevo apparire in difesa/attacco.
Ho 47 anni.
Ho immaginato dopo aver risposto che tu avessi letto una mia rece dove dicevo di conoscere una ragazza pay da qualche anno.
Ho conosciuto diverse pay in questi anni e con alcune ho instaurato un rapporto di buona conoscenza.
Ci si sente al telefono sia quando sono qui x lavoro sia quando sono nella lora terra ,anche solo con messaggi.
Saranno 2/3 ragazze deliziose umanamente con le quali vi è un reciproco rispetto umano in primis e di ruoli in secundis.
Se si fa sesso ho sempre preteso di pagare anche quando la ragazza, in circostanze che lo suggerirebbero, non vorrebbe pecunia.
Per non offenderla ho spiegato che la transazione serviva a ricordare ad entrambi di metterci limiti onde evitare l'imbarazzo dell'oggi si domani no.
Con queste pochissime ragazze passo tante ore insieme, a casa mia, quando ci si vede e, tolta quella mezz'oretta di sesso il resto, ovviamente,non ha un prezzo.

Con le free, distaccandomi dalla realtà, la mente mi propone il medesimo schema che ovviamente non paleso.

Il rettore:) persona interessante, ho letto alcuni suoi interventi . Da cio che acutamente dice sembra essere passata tanta acqua sotto i suoi ponti.

Grazie per la risposta Craving..non fa una piega quello che hai scritto..

Io sono una donna,e i miei sono solo pensieri,opinioni..
Puo' essere una mancanza di emozioni..???..(non parlo di quelle fisiche)

Il mio carissimo amico rettore,Infizz,che ho avuto il piacere di conoscere,e' veramente una persona interessante,una gran testa la sua..
Una sua opinione a riguardo sarebbe molto interessante leggerla..
 
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Mi prenderò bastonate a ripetizione da Voi ( Prof. Infizz e Giulia gio) , ma confesso di provare anche io la tremenda tentazione di chiedere "quanto vuoi" a parecchie donne non escort che incontro nella vita di tutti i giorni.
Preciso che detta tentazione mi prende dopo circa cinque minuti di conversazione, quando l'interlocutrice, dopo le prime frasi di circostanza, comincia ad elencare i suoi problemi di donna, di moglie, di mamma, di fidanzata, di socia di attività imprenditoriale, di collega di studio professionale, di addetta stampa di ente pubblico, di fanatica di palestra, di scialpinismo, di nordic walking, di bicicletta senza o con pedalata assistita, di fan di Montalbano ( il commissario) , di Jovanotti ( il cantante), di Ozpetek ( il regista), di Elena Ferrante ( pseudonimo di scrittrice).
Con una escort invece ciò non accade, perché in genere la conversazione si svolge dopo l'atto sessuale ed il saldo dello stesso: anzi, in quei casi il mio ascolto diviene del tutto sereno, pacifico, interessato a ciò che la escort mi racconta.

P.s. per Giulia gio: per una donna che elimina dal suo vocabolario "un attimino", beh, posso davvero arrivare a fare follie. Sappilo.
:pardon:




Sto lavorando proprio per arrivare a recuperare proprio questo, perché credevo di esserci arrivato: ed invece da qualche tempo il problema si ripresenta, specie perché ho dovuto limitare i miei scatti di insofferenza verso le non escort, scatti dei quali ho parlato in altri thread.
Ti ringrazio comunque per avere reso l'idea così bene.

Carissimo Lafayette,nessuna bastonata per quanto mi riguarda..tranquillo..ultimamente mi sono ammorbidita un po'..ma solo un po'..
 
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Mi prenderò bastonate a ripetizione da Voi ( Prof. Infizz e Giulia gio) , ma confesso di provare anche io la tremenda tentazione di chiedere "quanto vuoi" a parecchie donne non escort che incontro nella vita di tutti i giorni.
Preciso che detta tentazione mi prende dopo circa cinque minuti di conversazione, quando l'interlocutrice, dopo le prime frasi di circostanza, comincia ad elencare i suoi problemi di donna, di moglie, di mamma, di fidanzata, di socia di attività imprenditoriale, di collega di studio professionale, di addetta stampa di ente pubblico, di fanatica di palestra, di scialpinismo, di nordic walking, di bicicletta senza o con pedalata assistita, di fan di Montalbano ( il commissario) , di Jovanotti ( il cantante), di Ozpetek ( il regista), di Elena Ferrante ( pseudonimo di scrittrice).
Con una escort invece ciò non accade, perché in genere la conversazione si svolge dopo l'atto sessuale ed il saldo dello stesso: anzi, in quei casi il mio ascolto diviene del tutto sereno, pacifico, interessato a ciò che la escort mi racconta.

P.s. per Giulia gio: per una donna che elimina dal suo vocabolario "un attimino", beh, posso davvero arrivare a fare follie. Sappilo.
:pardon:




Sto lavorando proprio per arrivare a recuperare proprio questo, perché credevo di esserci arrivato: ed invece da qualche tempo il problema si ripresenta, specie perché ho dovuto limitare i miei scatti di insofferenza verso le non escort, scatti dei quali ho parlato in altri thread.
Ti ringrazio comunque per avere reso l'idea così bene.



""P.s. per Giulia gio: per una donna che elimina dal suo vocabolario "un attimino", beh, posso davvero arrivare a fare follie. Sappilo.""

":girl_devil::girl_devil:
BASTONATE IN ARRIVO...:lol:

..mi era sfuggito questo passaggio!!
 
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io non ho risposte per un quesito di tipo esistenziale del collega. se posso, però, vorrei rispondergli proponendogli una cosa che è successa a me. premetto che ero ragazzo, poco più che ventenne. mi ero da poco lasciato con una ragazza, dopo un fidanzamento non proprio breve, e mi ero messo a frequentare una ragazza un pò più grande che mi appariva leggiadra e insomma un pò maialotta. se non ché, il mio pisello non funzionava a dovere ed io impaurito della cosa, decisi di andare dallo psicologo. espongo a lui le cose e lui, con molta nonchalance da mettermi il nervoso, mi disse "questo è un problema di psicologia elementare, il fatto è, scusami se te lo dico, che sei uno stronzo". Bene, sono passati oltre 30 anni e questa cosa me la ricordo sempre. La cosa ebbe una soluzione, o meglio ha una soluzione semplice, da psicologia elementare. Non si vive da egoisti, guardandosi il proprio ombelico. Non si vive bene se in qualche modo non ci facciamo carico dei problemi degli altri. Non siamo in grado di amare, se non alziamo gli occhi da guardare solo noi, il nostro ombelico, e ci accorgiamo che anche altri esseri abitano in questo posto. E cosa significa questo, caro collega? Significa che te hai messo le persone non al tuo livello, ma ad un livello più basso, di merce. Pensi nel tuo intimo che puoi fare tutto, specie coi soldi, senza accorgerti che in realtà ci sono cose che non puoi compraere. La faccio semplice e forse mi sbaglio, ma essere stronzi non è male per gli altri. Ti preclude la parte bella della vita, ti isola, ti rende inumano. Ma alla fine, te ne sei accorto anche te e ti da fastidio.
beh, chissà se ci ho preso o forse no. Spero di averti stimolato se non altro la riflessione. La strada la puoi trovare da solo, come la trovai io quando quel tizio mi disse "stronzo".
Ovviamente è una cosa che solo tu puoi scegliere di fare.
 
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alexpay

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Personalmente non ci vedo nulla di particolarmente strano o triste. Penso che faccia parte di un sano erotismo la fantasia che una donna possa venire a letto con noi in cambio di denaro. Che poi il nostro craving sia in un certo modo "condizionato" dalla sua pratica di andare a pay anche durante le relazioni non-pay, la vedo coma una sorta di "deformazione professionale". Forse craving è preoccupato dal fatto che questo stia diventando una sorta di ossessione. In questo caso sono d'accordo, quando una cosa diventa un'ossessione e non riusciamo a controllarla, allora è il momento di fare una pausa di riflessione. Il primo passo per risolvere un problema è infatti il fatto di riconoscere di avere un problema. Nel mio caso mi trovo ormai piuttosto raramente, per vari motivi, a corteggiare delle non-pay (non che le pay le corteggi, eh...), quindi forse non mi sono mai posto il problema.
 
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Non so più chi diceva, guardandosi attorno, di sentirsi circondato da pitecantropi ormai stanchi di faticare per sembrare umani
 
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Grazie per la risposta Craving..non fa una piega quello che hai scritto..

Io sono una donna,e i miei sono solo pensieri,opinioni..
Puo' essere una mancanza di emozioni..???..(non parlo di quelle fisiche)

Il mio carissimo amico rettore,Infizz,che ho avuto il piacere di conoscere,e' veramente una persona interessante,una gran testa la sua..
Una sua opinione a riguardo sarebbe molto interessante leggerla..

Giulia, un mix delle risposte ricevute credo racchiuda non la soluzione,magari lo percepisco come problema ma tale non è, ma la definizione delle mie sensazioni.
Lafayette,non avermene, normalizza il mio "turbamento", punter4 me lo accresce cosi come gli altri intervenuti.

Magari il rettore, con il suo modo tranchant, mi farà riflettere sorridendo o sorridere riflettendo:))
 
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Non so più chi diceva, guardandosi attorno, di sentirsi circondato da pitecantropi ormai stanchi di faticare per sembrare umani

Sai Gustaf, la butto li, a volte ci si impigrisce adattandosi inconsciamente a cio che ci viene offerto ed al come.
Tu pensa che non so più fare le divisioni da quanto sono abituato alle calcolatrici.
Ovvero:
non ho nessuna che mi chiami l'attenzione stimolandomi a faticare x lei e cio che mi si offre non necessita di grande fatica.
Ricordo da ragazzetto quando si andava a ballare che il fine mio e dei miei amici altro non era che concludere la serata in un letto con una ragazza.
Certo,ogni tanto qualcuna ci piaceva davvero ed allora il gioco della seduzione era fantastico ma, credo per tutti,cio rappresenta una percentuale minima altrimenti, io credo,non avrebbe avuto un gran valore.
Non ho avuto le farfalle nello stomaco x chiunque, tolte quelle 5/6 il resto era,mutati mutandis...quanto vorresti x farla breve?
 
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Lafayette,non avermene, normalizza il mio "turbamento"

Più che normalizzarlo ( tra l'altro si tratta di un termine terribile, mon dieu) considero il tuo status non come turbante ( inteso come participio presente del verbo turbare) , bensì quale possibile forma di tua autotutela contro figure femminili come quelle che ho descritto: convinte costoro di essere il massimo della della sensualità, stanno invece ad essa come io, non credente, sto al cattolicesimo.
:pardon:
 
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Tu pensa che non so più fare le divisioni da quanto sono abituato alle calcolatrici.

Paragone interessante quanto improprio.
Forse hai dimenticato come si fanno le divisioni, ma la finta affabilità (@Lafayette, un'invenzione francese!) che le convenzioni sociali impongono nel rapporti con le donne non ti ha fatto dimenticare come si fa a chiavare.
Altresì interessante che tu chiami "distacco dalla realtà" il richiamo dei bisogni primari. Io rovescerei i termini.
Ma siamo tutti alla ricerca di un autentico. Ma è come l'alef di Borges: si palesa a caxxo nei posti più impensati.
 
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