Caro Craving,
perché partecipare a un gioco in cui il tuo "avversario" dà le carte e stabilisce il regolamento? Un gioco in cui è il tuo avversario a decidere quando, se e come potrai vincere?
La "seduzione" non è un gioco ma una tortura al quale la maggior parte degli uomini si sottopongono volontariamente, un po' come i lemming che corrono a perdifiato verso lo strapiombo, violentando la propria essenza per raggiungere l'agognata meta incastonata fra le gambe della lei di turno.
Le domande che ti fai sono la naturale presa di coscienza del punter.
Quella in cui ci si rende conto che whatsapp e un prelievo al bancomat ci liberano da questo gioco perverso e ci fanno entrare in una nuova dimensione dove siamo noi a scrivere le regole.
Arriverai al punto, ma forse ci sei già arrivato, in cui guarderai le donne (e tutto il loro bagaglio di atteggiamenti, moine, smorfie e paranoie tese a condizionarci) con lo stesso disincanto con cui possiamo guardare una scimmietta allo zoo.
perché partecipare a un gioco in cui il tuo "avversario" dà le carte e stabilisce il regolamento? Un gioco in cui è il tuo avversario a decidere quando, se e come potrai vincere?
La "seduzione" non è un gioco ma una tortura al quale la maggior parte degli uomini si sottopongono volontariamente, un po' come i lemming che corrono a perdifiato verso lo strapiombo, violentando la propria essenza per raggiungere l'agognata meta incastonata fra le gambe della lei di turno.
Le domande che ti fai sono la naturale presa di coscienza del punter.
Quella in cui ci si rende conto che whatsapp e un prelievo al bancomat ci liberano da questo gioco perverso e ci fanno entrare in una nuova dimensione dove siamo noi a scrivere le regole.
Arriverai al punto, ma forse ci sei già arrivato, in cui guarderai le donne (e tutto il loro bagaglio di atteggiamenti, moine, smorfie e paranoie tese a condizionarci) con lo stesso disincanto con cui possiamo guardare una scimmietta allo zoo.