BYE BYE Italietta!!!

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BOLOGNA, povera BOLOGNA!
misto441 ha scritto:
Posso dire che quest'anno mi e' capitato di andare allo stadio e vedere una partita in cui Ayroldi era guardalinee e vi assicuro che ha sbagliato quasi tutto... Non so dire se per incapacità o per altri motivi... Ma di certo se un elemento del genere va ai mondiali vuol dire che e' paraculato alla grande!!!!

[youtube:31ep8lm0]http://www.youtube.com/watch?v=92as0gcWybk[/youtube:31ep8lm0]
 
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gran figura abbiamo fatto... ora in bocca al lupo a Prandelli !!!
Con PRANDELLI faremo tutti a BRANDELLI
 
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creatura ha scritto:
w l'Italia w l'Europa w le donne che d'hanno la TOPA :woottrizomeno:
Insomma che ce l'hanno e la danno, sintetizzando la d'hanno... grammaticalmente osceno, però rende l'idea :biggrin:
 
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lucaluca86 ha scritto:
gran figura abbiamo fatto... ora in bocca al lupo a Prandelli !!!
Con PRANDELLI faremo tutti a BRANDELLI
se non finiamo nei bordelli (e non sarebbe male) :yahoo:
ciao takko :bye: :bye:
 
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Ieri pomeriggio mi sono goduto uno spettacolo del bel calcio, Argentina-Germania.

Ovviamente il bel calcio ce l’ha messo la Germania, veloce ed organizzata, pressava a tutto campo e quando attaccava saliva con un movimento corale che la portava in porta con tre, quattro passaggi.

Qualità, organizzazione e grande forza atletica.

D’altro canto un’Argentina compassata, macchinosa e senza organizzazione di gioco, anche se piena di grandi campioni in campo, in panchina e… pure a casa.

L’unico schema: Messi prende la palla, ne scarta quattro o cinque e va al tiro di sinistro, ma i Panzer non erano molto d’accordo. Milito in panchina a guardarsi la partita.

Così l’Argentina conclude tristemente, con quattro sonore sberle, un Mondiale cominciato nello strazio di un girone eliminatorio sudamericano in cui ha staccato il biglietto per il Sudafrica all’ultimo tuffo e come fanalino di coda della graduatoria, battendo l’Uruguay con un gol nel finale di gringo Bolatti.

Prima aveva fatto pena ovunque, perdendo pure in Bolivia, ed ora si scioglie come neve al sole al primo impegno probante.

Ma dinnanzi al fasto tecnico e tattico teutonico lo spettacolo più triste l’ha offerto lui, l’ex Pibe de oro, CT di questa frastornata e penosa Argentina.

Agghindato in un formale completo grisaglia, che sfoggia con la disinvolta eleganza di un buttafuori di un night, va su e giù davanti alla panchina offrendo un teatrino di smorfie e balzi da cabarettista, ma nessun con-siglio o direttiva tecnica ai giocatori, per quelle e per le sostituzioni si adoperano invece i suoi collaboratori, che evidentemente curano gli aspetti tecnici (compresa la formazione da mandare in campo… da quel che ho letto), senza però riuscire a racimolare qualche idea prima che subentri l'inevitabile rassegnazione... quando il punteggio assume la connotazione della disfatta.

Lui ci mette solo il personaggio, il faccione barbuto, evidentemente questa nazionale aveva bisogno di un testimonial famoso ed importante per celare la pochezza, che poi è venuta impietosamente fuori al redde rationem.

Si dimena agitando un Rosario tenuto in mano, come un amuleto, forse sperando che San Tiago di Compostela o la Santissima Incoronata scendano in campo dribblando tutti i Tedeschi… come lui aveva fatto nell’86 con gli Inglesi, dopo la famosa mano de Dios.

Si affida, ultima Spes, ai santi ed alla Madonna, lui che si è fatto tatuare sulla spalla la beffarda effige del Che, il barbuto e bohemien guerrigliero (mancato medico e poi pessimo statista ed economista), suo sanguinario connazionale, che in nome della Revolucion castrista massacrò e fece massacrare migliaia di persone, per imporre i diktat del suo Leader Maximo.

Proprio un popolare detto argentino recita:”Tengo una remera del Che y no sè por què!”

Lo ricordo ancora quando anni fa in una intervista, di fronte ad un adorante e scodinzolante Gianni Minà, dissertava di problemi politici e macroeconomici quale paladino del suo grande amico Fidel, con risibile sicumera di improbabile politologo ed economista.

Insomma la confusione tattica in campo non è altro che la proiezione dei suoi pensieri ove, senza lucidità, si cumulano superstizioni religiose, populismo rivoluzionario ed… istrionico cabaret.

Professionalità, programmazione, serietà, competenza… cosa sono? Meglio affidarsi ad un Rosario ed all’Acqua Santa, alla Madonna e, por què no, pure al Che ed … insomma qualcuno o qualcosa faccia un miracolo.

Magari facendo pure camminare Messi sulle acque e sui poderosi difensori tedeschi genuflessi in adorazione.

Si compiace a fare il personaggio in conferenza stampa dove su tutto monta polemiche riuscendo a non dire nulla, come in campo dove di nulla si capacita, gioisce dei goals dei suoi o si dispera di quelli degli avversari, in un istrionico teatrino, e poi abbraccia sempre tutti… con la demagogia populista di chi cerca il consenso di chiunque si trovi davanti.

Abbraccia i suoi giocatori, prima per incoraggiarli, poi per consolarli, gli avversari per congratularsi sportivamente, la terna arbitrale, i delegati FIFA, gli stewards, i raccattapalle, gli unici che non riesce ad abbracciare sono i tifosi argentini… troppo accalorati nell’insularlo.

E’ stato il più grande giocatore della storia del calcio, anche per me al di sopra dello stesso Pelè… che peccato rovinare la sua immagine ed il suo ricordo assumendo goffamente ruoli che non sono nelle sue corde, magari mettendo il popolare faccione per conto di altri, esponendosi così al generale ludibrio.

Divenendo insomma una macchietta.

Triste ed impietoso è il viale del tramonto.
 
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Quoto. Il tuo quadretto è calzante come un guanto.
Più che un CT sembrava un tifoso a bordo campo.
 
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