Quella del dicembre 1983 è la prima locandina storica del Vernacoliere.
Il Governo ha da poco messo una nuova tassa, la Socof, Sovrimposta Comunale sui Fabbricati, e subito Mario Cardinali rincara la dose con la Sogot, Sovrimposta Governativa sulla Topa. E per la prima volta in Italia e nel mondo la "topa" compare sulla locandina di un giornale, ovviamente di Livorno.
Ed altrettanto ovviamente un pisano denuncia il direttore ed autore del pezzo, Mario Cardinali, autore della locandina e del relativo pezzo satirico-vernacolare, per offesa al pudore, ovvero per pubblicazione oscena.
Povero pisano, era meglio se si sognava ghiande!
Al processo per direttissima l'irrefrenabile Cardinali racconta a lingua sciolta non solo che "topa" è parola livornese fra le più usate e familiari, con la quale da secoli a Livorno la nonna dice "bella topina" alla nipote quand'è piccina e il marito esclama "bella topona" alla moglie quand'è grande, ma dichiara anche, il logorroico imputato, che «nel filone satirico-giornalistico-vernacolare da lui inaugurato sul suo mensile nel 1982 il linguaggio vernacolare, oltre ad avere un preciso riferimento ambientale, è strettamente funzionale all'intento satirico perseguito, rispecchiando, secondo il genere del grottesco rappresentato, le varie tipicizzazioni dell'eloquio livornese. Precisando altresì che tale uso del vernacolo si riallaccia anche all'intento di recuperare una caratteristica quale lo spirito ribellistico, irriverente e dissacrante del popolo livornese, componente essenziale del suo retroterra culturale, e di testimoniare ciò che in realtà è la lingua corrente popolare livornese, nella quale l'uso di certe parole "sboccate" è molto comune, privo di significati offensivi o di valori negativi».
(Citazione testuale dalla sentenza di assoluzione «perchè il fatto non costituisce reato» pronunciata il 13 gennaio 1984 dal Tribunale di Livorno con Giorgio Monteverde presidente, Sandra Lombardi e Carlo De Pasquale giudici a latere, e un Pubblico Ministero convintissimo anche lui che la topa del Vernacoliere non faceva proprio male a nessuno, non avendo nemmeno i denti).
In culo a' pisani, toh!