- Creatore Discussione
- #21
Io mi riferivo proprio alla diffidenza verso le persone e alla necessità ad esempio di mantenere le distanze ma in maniera esagerata, non come faresti con il medico, col quale quando c'è stato il tempo da dedicare ai convenevoli ci siamo sempre raccontati cose vere.In secondo luogo è vero ciò che dice lore ovvero il clima di disagio e diffidenza che si crea non solo in questo specifico settore ma ogni volta che si deve incontrare qualche sconosciuto in posti isolati o fuori mano.
Le uniche informazioni che hanno riportato i giornali, che aiutino a capirci qualcosa, sono che l'aggressore conosceva la prostituta da un anno e che era suo cliente; mi fanno pensare che ci fosse un rapporto continuativo tra loro e che nella stessa situazione una lavoratrice di bordello sarebbe stata seguita per strada perché non è stata una situazione improvvisa. Per difendersi da questi fatti una prostituta può solo dire che abita ad est se abita ad ovest, non frequentare la zona dove lavora, non offrire mai confidenza ai clienti nemmeno quelli simpatici, nemmeno dopo un anno; spersonalizzarsi e trasformarsi in un distributore automatico.
A parte tutto, se non si era forse capito ancora, io sono contrario ai bordelli, per vari motivi tra cui che credo che una buona ragione per riaprire i bordelli sia che si si può guadagnare e che gli altri siano tutti pretesti.