Mi sono fatto un week-end al Globe. Mi sono divertito, ma con luci e ombre, devo dire.
Cominciamo con le ombre, così lasciamo, come da tradizione, il dulcis in fundo:
1) piccola ombrettina: come notato da altra recente rece qui sopra, non c'era Mia, che avevo intravisto ad aprile ma senza riuscire a portarla in stanza perché sempre prenotata e che confermo essere davvero bellissima. Ma in questo periodo non era operativa, quindi l'ho mancata ancora;
2) ombrettina un po' più pronunciata: mi sarebbe piaciuto beccare Laura in sala seminuda e pronta ad essere portata in stanza, invece riprenderà tale ruolo solo tra qualche giorno. Dunque ho potuto vederla solo in qualità di "supervisor" ed era una tortura osservarla muoversi per il locale in camicetta, jeans e scarpe da ginnastica con la consueta efficienza, magari di tanto in tanto persino rivolgerle la parola per qualche questione pratica, ma sapere di non potersela trombare! Prima o poi la beccherò, dài;
3) ombrona gigantesca: il cartello delle Rumene sembra sempre più orientato al fancazzismo, tant'è vero che, delle 4 soddisfacenti stanze che ho fatto, 3 sono state con non-Rumene. Per carità, ci sono tra le Rumene anche ragazze capaci di essere cordiali e alla mano a prescindere dal fatto che le porti o no in stanza (tra quelle che non mi sono scopato ma che mi hanno fatto comunque una buona impressione per il loro garbo, ad esempio Nora e Bianca); tuttavia ci sono anche un sacco di stangone che ti guardano dall'alto in basso come se ce l'avessero solo loro, ignorandoti bellamente, oppure che ti chiedono immediatamente di andare in stanza e se declini ti cancellano con disprezzo dal loro radar. Ma, soprattutto, mi è successa una roba da Wellcum, che non pensavo si potesse verificare anche al Globe: una tipa, non c'è bisogno che stia a spiattellare il nome, che, benché l'avessi approcciata con assoluta gentilezza, non le avessi fatto alcuna richiesta particolare e desiderassi soltanto provarla per una mezz'oretta alla tariffa standard, mi ha rimbalzato sostenendo che non ci sarebbe stato "feeling" tra noi e che "sentiva" che non avrebbe potuto fornirmi ciò che desideravo. Cioè, anche al Globe cominciano a scaricare la gente a loro piacimento? Devo dire comunque, a onore della direzione, che, quando in serata me ne sono andato e mi è stato chiesto come fosse andata la giornata, ho segnalato la cosa e l'addetta alla recption, con aria compunta, mi ha confermato che la ragazza non avrebbe dovuto respingermi così senza nemmeno addurre una ragione seria e si è segnata il nome con l'intenzione di chiederle spiegazioni. Il giorno dopo, quando sono tornato, mi è stato persino gentilmente offerto un generoso omaggio da consumare al bar. Questo per dire che, con ogni probabilità, il problema non è il locale, ma le fiche di legno che ormai circolano anche lì.
Come dicevo, dulcis in fundo, le luci; queste le ragazze che ho portato in stanza, tutte positive:
1) Sabrina: una delle pochissime Rumene che, pur essendo bella, non se la tira e fornisce stanze oneste e ben fatte. Non a caso, ci sono spesso giorni in cui inanella camere una dietro l'altra mentre le colleghe rimangono a fare tappezzeria;
2) Lana: questa brasiliana dal corpicino minuto, dagli occhietti vispi e dal mento volitivo tiene alto il nome delle sue connazionali, che del resto sono quasi sempre state affidabili lì al Globe. Il peggio che possa dire di lei è che forse ha preteso un po' troppi soldi per certi extra, ma per contro devo ammettere che il servizio che ha fornito in camera è stato impeccabile e che è sempre stata cordiale e alla mano anche in ogni altra circostanza, quando mi è capitato di incrociarla per il lounge o al ristorante;
3) Evelina: ma che lo dico a fare? Un uragano, straordinaria, porchissima e affettuosa. Ti fa stare bene, punto. Non so, sarà che è italiana, ma hai l'impressione di stare con un'amica, non con una donna a pagamento. Se anche fossi salito a Schwerzenbach solo per vedere lei, ne sarebbe valsa certamente la pena.
4) Emily: avevo sentito parlare bene di questa Bulgara, ma non l'avevo mai provata. Proprio bella e proprio brava. Un sorriso da Oscar e un feeling altrettanto soddisfacente in camera. Dolce il giusto e maliziosa il giusto. Promossa a pieni voti. Tra l'altro, con quel bikini blu lucente e quegli stivaletti neri con inserti fluo che aveva ieri adosso nel salone, la sua bellezza spiccava ancor di più, oscurando gran parte delle altre.
Insomma, mi si dirà che ho il solito pregiudizio anti-rumeno, e non è vero, perché se con una Rumena, come Sabrina, mi trovo bene, lo ammetto. Però, sta di fatto che, per ottenere il meglio, le altre stanze me le sono dovute guadagnare andandomi a cercare col lanternino una Brasiliana, un'Italiana e una Bulgara. Qualcosa significherà pure.