Totale & GLOBALE - serata del 18 agosto 2024
Nella mia sosta di fine settimana a Zurigo, parte per lavoro e parte per salutare dei vecchi amici, non potevo non fare tappa anche al migliore casino elvetico.
Pertanto, dopo una mezza giornata di una piovosa domenica passata con piacere in compagnia tra un museo e un pranzo, fingo inderogabili impegni da terminare al computer in hotel per congedarmi onorevolmente.
Ma invece al tassinaro zurighese dico solo una parola: GLOBE.
Tempo una mezz'oretta scarsa, complice il traffico inesistente, vengo depositato davanti al club.
Solita trafila, pagamento, accappatoio e asciugamano, e vado a docciarmi per poi indossare la divisa d'ordinanza di ogni fkk che si rispetti.
Domenica smorta che più smorta non si può, con line-up ridottissima sulla trentina di unità e clienti ancora meno.
Il che offre dei vantaggi non indifferenti.
Tipo il poter scegliere le ragazze con tutta calma, dialogando in modo rilassato senza l'ansia di dover decidere in modo spiccio per il rischio di perdere il giro in giostra con la "bella" di turno.
Mi si offre - udite udite - addirittura anche una come Kelly, ex Wellcum che riconosco subito dalle tette e dalla frangetta, oltre che dalla camminata inelegante. Mi si butta accanto tentando un dialogo, raccontandomi tra le altre cose di essere passata in Svizzera da un annetto, ma non ci sa proprio fare. Se mai mi fosse anche venuto lo schiribizzo di bombarmela, lei è in grado di farmelo passare subito parlando di extra anche per una schizzata sul suo davanzale. E poi ha un fare scocciato che ammoscia, almeno me. Rifiuto il pacco e vado avanti.
Tra tutte le signorine in bella mostra che mi riesce di intervistare, e devo ammettere che fisicamente la line-up non è affatto male, la mia prima scelta ricade su Mirela, moracciona (ex bionda, vedo dal tagesplan) bulgara con fare molto rilassato e gattesco.
Un paio di minuti di chiacchierata ironica e stuzzicante mi bastano per farmi decidere di stanzarla.
Scelta dettata da istinto ormai inveterato e quanto mai azzeccata, in quanto Mirela si produce in una chiavata estremamente GFE, condita con tutti gli ingredienti previsti dalla tariffa standard: limonino continuo e cercato, posizioni le più varie, pompino cabrio salivoso dal giusto affondo, 69 che si vorrebbe non finisse mai, sapiente gioco di rallentamento della mia foga per prolungare il piacere, mugolii perfettamente recitati, copiosa schizzata ricevuta e poi spalmata sul naturale décolleté usando la nerchia come pennello. E poi ancora altri baci e carezze, mentre mi racconta di essere all'opera nel club da una decina di anni. Finiamo accomiatandoci dolcemente, dopo la doccia insieme. Una garanzia.
Molto soddisfatto dopo questa prima sessione, mi dedico allo svago concedendomi una sauna, bevendo molto, cenando con risotto (discreto) e verdure e gironzolando spensieratamente per tutto il club. Vengo pure invitato a partecipare a uno show con due ragazze, ma declino gentilmente non amando la ribalta. Passano così un paio di orette, fino a quando magicamente non mi vedo spuntare accanto al bar una lunga e folta chioma leonina appartenente a un delizioso cioccolatino di marca evidentemente sudamericana. Sento subito un fremito, là sotto. Scatto come un Verstappen in pole position.
La donzella si chiama Gia e mi rivela di essere colombiana di Calì, attiva nel club a fasi alterne da circa un quinquennio. Anche in questo caso, mi basta poco per decidere. Per me è sì.
Ne viene fuori una chiavata imperiale in multipli contorcimenti goduriosissimi da kamasutra, alternando suavidad e depravazione totale, in un mix linguistico di spagnolo, italiano e inglese. Potrei quasi quasi buttarglielo anche in culo da sopra, ma desisto solo per mia vile pigrizia. A essere onesti, nel complesso il pompino è tecnicamente migliorabile ma il lavorio di bacino è formidabile, tanto che a un certo punto non posso esimermi dal complimentarmi schizzandole, trovandoci nella stanza a tema indiano, un Gange di sborra direttamente fra bocca e tette e poi limonandomela di gusto, con lei malandrina che si lascia cadere la crema dalle labbrone. Anche in questo caso, altre coccole successive, atmosfera rilassata e doccia insieme chiacchierando come fidanzatini.
Tariffa standard, più extra per la degustazione della leche.
Alla fine io e il mio amico del piano inferiore usciamo soddisfatti dal club verso le 10, avendo passato qualche oretta in pieno relax e ignari dei problemi del mondo.
Perchè, così come disse il teologo Fra Rodolfo da Ceprano, "Beata la ignoranza, si stai bene de mente, de core e de panza".