Senza voler banalizzare io sono e resto sempre convinto che alla base di tutto ci sia la teoria evolutiva.
l'uomo sostanzialmente è indipendente ed autosufficiente (e anche la società che abbiamo prodotto nel corso dei millenni ha rafforzato questo status quo), il suo obbiettivo "genetico" è riprodursi, il più possibile e con quante più partner possibili.
Oggi, ovviamente, non potendo disseminare figli a destra e a manca, si scopa solo per il piacere dell'atto in se, ma resta a livello inconscio il piacere di una "teorica" perpetrazione della specie. Non a caso, in un gruppo di amici, in genere il/i leader sono quelli più ambiti dall'altro sesso o che hanno avuto (o millantano) un maggior numero di femmine, indice di una superiorità che viene riconosciuta a livello di "branco".
stesse identiche finalità per le donne, che però hanno un piccolissimo problema in più...
vogliono riprodursi come gli uomini ma, se per i maschi si tratta di aspettare mezz'oretta per ricaricare le batterie e passare alla sucessiva, per loro l'investimento nella procreazione è un atto estremamente oneroso:
9 mesi di gravidanza in cui si perde la possibilità di essere autosufficienti; un lungo periodo vita dedicata esclusivamente alla crescita del "cucciolo"; una fase anche più lunga da riservare all'education per rendere autonoma ed autosufficiente la progenie.
È evidente quindi che una donna per poter dare sfogo ai propri impulsi riproduttivi, ha come priorità quella della creazione della coppia e della costruzione di un nido, dove il compagno ideale è rappresentato dal maschio in grado di poter provvedere nel modo migliore alle esigenze del nucleo famigliare nel periodo in cui lei non sarà autonoma.
Partendo da queste basi ed attualizzando un po' il tutto (l'effetto della società in cui viviamo non può sopprimere completamente certi istinti, ma li obbliga ad adattarsi e a modellarsi a ciò che ci circonda) ciascun uomo sfrutta le proprie caratteristiche (estetiche, sociali o economiche) per cercare di scopare il più possibile e mettere a tacere il proprio istinto che gli dice di spandere il più possibile il proprio corredo genetico.
Ndr. L'istinto ancestrale, forse proprio perché mai evolutosi non è proprio sveglissimo, e quindi non si accorge che in realtà il suddetto corredo genetico è finito nella gola di una pay rumena che sta correndo a sputarlo in bagno o in un sacchetto di lattice che finirà nel bidone.
L'istinto non sarà sveglissimo ma tonto del tutto non è, se si accorge (anche dopo anni) che la beneficiaria del sacro spruzzo è sempre la medesima femmina, in alcuni tende ad intristirsi, perde di slancio e phatos, in pratica si mette le pantofole e la tuta della domenica e si accascia sul divano. In altri maschi invece incomincia a martellare costantemente, liberando quantitativi massicci di testosterone, rendendo doloroso guardare una pubblicità di Calzedonia con un paio di jeans attillati e rendendo agli occhi dei suddetti irresistibile qualsiasi femmina che cammini con un paio di scarpe diverse dalle ballerine.
Ndr2. alle ballerine viene universalmente riconosciuta la capacità di mettere a tacere qualsiasi istinto riproduttivo dell'uomo
Nella donna invece l'istinto predominante le impone la creazione del nido. raggiungere questo obbiettivo minimo è già un mezzo traguardo, a livello inconscio la "femmina" sa che potrà, se lo vuole, riprodursi in totale sicurezza per se e per la propria progenie. Per fare questo dovrà selezionare il maschio a lei disponibile che idealmente ha la combinazione di fattori più adatti al raggiungimento dello scopo, quindi un buon corredo genetico (bello e sano) ma anche una posizione sociale ed economica tale da garantirle un nido confortevole (quindi ricco!).
per mettere a tacere il suo istinto atavico e accalappiare il maschio desiderato, non lesina nell'uso di giarrettiere, reggiseni a balconcino e tacchi a spillo. se il prescelto (sempre a livello inconscio) le mostra di poter essere un partner ideale con cui allestire la tana (villa con piscina o attico in centro, porsche e Visa Black) diventa automaticamente esperta di bbj, CIM, cob, rai1 2 e 3 radiomontecarlo e telecapod'istria.
Raggiunto l'obiettivo minimo (equivalente ad un pareggio fuori casa con il Barca 1 a 1), se e quando la femmina porterà mai a termine la riproduzione, sempre considerato l'enorme investimento di risorse necessarie, può considerare prioritario l'allevamento del cucciolo rispetto alla gestione del maschio, almeno fin tanto che non si rifarà vivo l'istinto riproduttivo. Pertanto il compagno passerà in secondo o in terzo piano, conscia anche del fatto di avere si un istinto primordiale che la spingerebbe a mantenere l'unità del nucleo famigliare nell'interesse della prole, ma anche consapevole che un buon avvocato divorzista è in grado di garantirle un divorzio con i fiocchi!
Questo riepilogo semiserio, non ha la pretesa di essere esaustivo e calzante al 100% di un campione statistico, sicuramente ci sono maschi a cui basta una donna per tutta la vita e femmine che invece scoperebbero ogni sera un uomo diverso ma poi ciascuno a casa proprio, però è una base di partenza per spiegare (ed in parte giustificare) tanti atteggiamenti che ci sono propri.