I numerosi commenti mi spingono a precisare alcuni miei pensieri.
E' vero che reagire è da incoscenti, quando in ballo è solo un po' di denaro, ma è anche vero (l'esempio che citavo di tante vecchiette) che tale incoscenza è dovuta all'incapacita di controllare uno sdegno istintivo, non accettando una prevaricazione: anche questo fa parte delle famose "dinamiche".
In alcune provincie ed in alcuni paesi meno avvezzi alla criminalità comune, questa mentalità mi pare ancora molto forte.
Da quanto mi raccontate, la ragazza è arrivata dal piano di sopra, quindi ipotizzo che il coltello in mano lo aveva già ed il resto è storia: quindi ha rischiato la sua vita e quella che le resta è rovinata.
In questo sta l'incoscienza, uno sdegno che ti porta a rischiare la pelle.
Se mi fregassero il portafoglio no, ma se qualcuno, magari strafatto, entrasse in casa mia, non potendo sapere a priori se si accontenta di 4 soldi e due telefonini o invece stupra mia moglie davanti a mio figlio rovinandoci per tutta la vita, per sapere dov'è una cassaforte che non possiedo..... beh... se mi accorgessi dell'intrusione per tempo, quanto basta per ragionare ed armarmi, tranquilli che prima gli sparo e poi gli domando.
E' lui che è venuto a minacciare me, con una minaccia non chiaramente individuabile che può andare dalla semplice appropriazione dei miei beni, alla violenza più efferata: solo lui lo sa.
Io invece non so che mi vuol fare e quindi devo partire dal presupposto che il pericolo che corro sia massimo e gravissimo
E siccome la mia ormai scarsa dotazione di pietas preferisco destinarla a chi ne ha davvero bisogno, non me ne frega un cazzo se il criminale crepa.
Un poliziotto sa che uno su 1000 muore in servizio.
Se fai il criminale devi almeno avere le palle per sapere che quando vai a minacciare la gente, uno su 1000 prima o poi ti spara: rischi del mestiere, non lamentarti
Ed è inutile che tua madre dopo vada a piangere dalla giustizia che il figlio irrideva per chiedere danni morali e materiali.
I danni morali dovrebbe pagarli a quella persona normale cui un criminale ha stravolto la vita costringendolo a sparargli.
Invece ti chiedono i danni e poi ti mandano i complici a chiudere il conto.
E' vero che reagire è da incoscenti, quando in ballo è solo un po' di denaro, ma è anche vero (l'esempio che citavo di tante vecchiette) che tale incoscenza è dovuta all'incapacita di controllare uno sdegno istintivo, non accettando una prevaricazione: anche questo fa parte delle famose "dinamiche".
In alcune provincie ed in alcuni paesi meno avvezzi alla criminalità comune, questa mentalità mi pare ancora molto forte.
Da quanto mi raccontate, la ragazza è arrivata dal piano di sopra, quindi ipotizzo che il coltello in mano lo aveva già ed il resto è storia: quindi ha rischiato la sua vita e quella che le resta è rovinata.
In questo sta l'incoscienza, uno sdegno che ti porta a rischiare la pelle.
Se mi fregassero il portafoglio no, ma se qualcuno, magari strafatto, entrasse in casa mia, non potendo sapere a priori se si accontenta di 4 soldi e due telefonini o invece stupra mia moglie davanti a mio figlio rovinandoci per tutta la vita, per sapere dov'è una cassaforte che non possiedo..... beh... se mi accorgessi dell'intrusione per tempo, quanto basta per ragionare ed armarmi, tranquilli che prima gli sparo e poi gli domando.
E' lui che è venuto a minacciare me, con una minaccia non chiaramente individuabile che può andare dalla semplice appropriazione dei miei beni, alla violenza più efferata: solo lui lo sa.
Io invece non so che mi vuol fare e quindi devo partire dal presupposto che il pericolo che corro sia massimo e gravissimo
E siccome la mia ormai scarsa dotazione di pietas preferisco destinarla a chi ne ha davvero bisogno, non me ne frega un cazzo se il criminale crepa.
Un poliziotto sa che uno su 1000 muore in servizio.
Se fai il criminale devi almeno avere le palle per sapere che quando vai a minacciare la gente, uno su 1000 prima o poi ti spara: rischi del mestiere, non lamentarti
Ed è inutile che tua madre dopo vada a piangere dalla giustizia che il figlio irrideva per chiedere danni morali e materiali.
I danni morali dovrebbe pagarli a quella persona normale cui un criminale ha stravolto la vita costringendolo a sparargli.
Invece ti chiedono i danni e poi ti mandano i complici a chiudere il conto.