BRIVIDO DI UN INCONTRO AL BUIO
(Realtà ...e fantasia)
Piove e fa freddo…
L’inverno sembra avere vinto la sua ultima battaglia contro una primavera appena iniziata…
Tutto intorno a me…, altre persone chiuse nelle loro scatolette di metallo, urlano e si attaccano ai clacson nel traffico delirante di una Milano impazzita.
La mia mente è altrove…, una donna sconosciuta mi aspetta per un incontro al buio…
Le nostre vite si sono incrociate per caso…, le nostre voci si sono scambiate confidenze e segreti mai confessati, forse neanche a noi stessi…
Mentre guido verso una città che poco conosco, ripenso alle nostre parole, sono eccitato ed impaurito al tempo stesso…, ci sono mille domande ancora senza risposta che mi spaccano il cervello…, sono quelle che sto cercando…, o è solo la probabile promessa di incontro “di sesso†con una donna sconosciuta?
Le indicazioni su dove raggiungerla sono chiare, nonostante questo riesco, come sempre a perdermi, lascio la macchina in un parcheggio, la chiamo…, sono arrivato…, lei mi guida con la sua voce calda verso il luogo dell’appuntamento.
La città è semideserta…, bella e misteriosa con i suoi vicoli e i suoi loggiati coperti…, cammino goffamente sotto la pioggia, ho dimenticato l’ombrello in macchina…, il rumore dei miei tacchi sulle piccole pietre del selciato, amplifica all’unisono il battito del mio cuore che da qualche minuto ha iniziato a fare i capricci…
Mi fermo e respiro profondamente per riprendere il controllo…, La vedo in fondo alla piazza deserta ferma immobile a guardarmi, sotto il suo ombrellino colorato…
E’ Lei che fa il primo passo venendo verso di me e ne sono contento…, ora riesco finalmente a vedere il suo viso sorridente che spazza via tutte le mie paure.
Una piccola presentazione, un leggerissimo bacio sulle guance, vedo i suoi occhi bellissimi, sento il suo profumo… Mi porta in piccolo locale, un segreto ritrovo di amanti protetto da un labirinto di vicoli…, l’alcol che stiamo bevendo ci scalda e aiuta le nostre parole a diventare più audaci…
I nostri sguardi si cercano sempre più spesso, poi le mani…, infine le nostre bocche…
Le altre persone del locale non ci sono più, la piazza, la città non esiste più, ci siamo solo io e lei…,
parliamo…, ci raccontiamo le nostre storie…, ci doniamo a vicenda l'amaro regalo delle nostre solitudini…
Le lancette volano impazzite, occorre salutarsi e riprendere in mano il filo delle nostre vite.
Ci avviamo verso la mia macchina, con quella le darò un passaggio per raggiungere la sua.
Mentre aspettiamo l’ascensore del parcheggio multipiano… sappiamo già entrambi che cosa succederà …, le porte si chiudono…, la blocco contro una delle pareti della cabina…, le nostre lingue si cercano, la mia mano si fa strada sotto la gonna corta senza difficoltà , le calze che la imprigionano là …, sono calde e bagnate…, la sua mano mi cerca attraverso la stoffa dei pantaloni…I pochi passi che ci dividono dalla mia macchina li facciamo di corsa…, entriamo…, lei mi viene vicino ci baciamo ancora e ancora..., io le accarezzo i piccoli seni sento i capezzoli indurirsi attraverso la sottile camicetta di seta nera…, Lei ansimando apre le gambe e guidando la mia mano mi chiede di accarezzarla lì…
L’accarezzo tra le gambe, le stramaledette calze mi sbarrano la strada verso il suo sesso…, mi fermo e la guardo per un attimo…, dai suoi occhi intuisco che Lei vuole di più…, ora le mie dita strappano quella barriera con movimenti quasi brutali…e infine la trovano, calda aperta e incredibilmente… liquida, dalla posizione in cui sono non posso vederla…, le mie dita lo fanno per me sentendo la generosità turgida del suo clitoride e delle sue labbra intime, la masturbo… la penetro, Lei prende la mia mano completamente ricoperta del suo umore… l’annusa la lecca e poi me la offre…, nel riportarla a sé la in basso…, sento che la sposta leggermente in corrispondenza dell’altra sua apertura che trovo ad aspettarmi umida ed elastica… le mie dita già bagnate indugiano solo per un brevissimo istante alla porta di ingresso per poi farsi strada velocemente anche lungo quello stretto sentiero.
Le nostre bocche si scopano senza inibizioni… intanto le mie dita senza alcuna pietà … e senza vergogna, violano entrambe le sue aperture…, sento il suo orgasmo scuotere tutto il suo corpo e risalire a me lungo…, violento e pulsante attraverso le dita, la mano, il braccio…
Rimaniamo per qualche minuto a guardarci, stupiti per quello che è appena successo, ci scambiamo piccoli baci e carezze…, Lei si sposta ora sul suo sedile…, si inginocchia e continuando a guardarmi apre i miei pantaloni liberando il mio sesso dolorante da quella prigione forzata.
Con una mano mi stringe forte il sesso…, con l’altra mi sbottona la camicia iniziando a leccarmi i capezzoli per poi scendere lentamente lì…
Mi accarezza il petto con le mani tenendomi fermo sul sedile mentre in modo deciso e prepotente lo ingoia quasi fino in fondo alla gola…, non usa mai le mani se non di tanto in tanto per prenderlo e passarselo sul viso e sulla lingua mentre continua a guardarmi…
Non resisto molto…, le dico che sta arrivando il momento in modo che possa decidere cosa fare…, Lei non si ferma…, ha deciso…, le riempio completamente la bocca del mio liquido mentre Lei continua a tenerlo dentro la sua bocca.
Quando ho la forza di risollevarmi, Lei si è ricomposta e mi guarda con quegli occhi bellissimi…
…mi dice con dolcezza: “Ora dobbiamo proprio andare…â€.
Io annuisco con una battuta spiritosa…, ma in quel momento mi sono sentito morire...,
avrei voluto stringerla e non lasciarla più andare via…
“Sei speciale…, vorrei portarti al mare…â€
xxxchaos
