Sono paziente e molto simpatica, dolce e brava in tutti sensi. Adoro avere gli uomini ai miei piedi utilizzando le armi raffinate della seduzione femminile che - fin da piccola - ho sempre notato…
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CITTA DELL'INCONTRO: Treviso (Confine tra Spresiano e Villorba)
NOME INSERZIONISTA: Eva Lux
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': circa 30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100% lei, anche meglio dal vivo!
SERVIZI OFFERTI: FK, BBJ, A/P (provata solo da P)
COMPENSO RICHIESTO: non ho chiesto preventivamente
COMPENSO CONCORDATO: 150, solo a termine prestazione
DURATA DELL'INCONTRO: circa 60 min, senza alcuna fretta di terminare
DESCRIZIONE FISICA: molto femminile, alta, magra
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): M
ATTITUDINE: ottima! dominatrice e bellissimo social time
REPERIBILITA': buona, previo avviso di un'oretta
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: 3° piano con ascensore
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx):38943702xx
Mettetevi comodi: sarà una rece lunga, proprio perchè l'esperienza è stata, ve lo anticipo subito, assolutamente piacevole e da ripetersi! So che ora Eva si trova in Toscana, ma l'incontro è avvenuto a Treviso, quindi immagino sia questa la sezione giusta dove scrivere.
Premetto di essere una persona da sempre abituata a sperimentare in campo erotico, ovvero quella zona della psiche più intimamente legata alla sfera istintiva della personalità. La componente ludica e giocosa ha sempre avuto, nella mia vita, un ruolo da protagonista rispetto a quella sentimentale, almeno sotto le coperte. Questa voglia insaziabile di nuove esperienze nel corso degli anni ha fatto emergere la mia parte più femminile, presente in tutti i maschi ma che quasi sempre questi affossano nei meandri della loro mente, schiavi di preconcetti sociali profondamente radicati nel loro passato esperienziale. Imparare ad utilizzare il proprio corpo in modo diverso da quanto siamo stati socialmente programmati a fare mi ha permesso di scoprire, attraverso tentativi e giochi, quanto l’essere “passivi” possa essere appagante tanto quanto l’essere “attivi” (in alcuni aspetti anche di più) . Indossare abbigliamento femminile (con annessa depilazione completa, ovviamente) in queste sessioni non faceva altro che facilitare l’acquisizione di un ruolo che sentivo sempre più parte di me, in perfetto equilibrio con la componente biologica maschile. Anche le fantasie di dominazione erano una naturale evoluzione di questo approccio.
Chi ha avuto la pazienza di leggere queste righe introduttive, non si stupirà nell’apprendere quanto fossi attratto dal mondo transessuale. Sono creature meravigliose che riuniscono il fascino del mondo femminile con la trasgressione e il mistero di quel “qualcosa in più”. Fantasticavo come un’ esperienza di questo tipo potesse coinvolgere in parti uguali la mia indole maschile e quella femminile, che sento comunque essere in equilibrio fra loro.
Mi sono quindi messo alla ricerca della candidata ideale per questa nuova esperienza, immaginando come si sarebbe potuta svolgere. Ho condiviso con la mia padrona i miei desideri e lei si è prestata, tramite audiomessaggio, ad introdurmi ad Eva con il desiderio di farmi finalmente provare -dopo le molte sessioni da passivo con il suo strapon- un uccello vero.
Avevo sentito Eva già giovedì, chiedendole se potevo passare da lei il giorno seguente verso le tre. Mi dice di chiamarla alle 14 per conferma. Così faccio e mi chiede di raggiungerla alle 15 presso la posizione che mi manda via whatsapp.
Seguo le istruzioni, salgo le scale, trovo l'appartamento e mi apre una stangona di 1m85 (coi tacchi mi arrivava alle spalle), ESATTAMENTE come in foto… Ero davvero senza fiato alla sua visione: tacco 12, autoreggenti nere, perizoma (già notavo un piccolo rigonfiamento in verità…), miniabitino in rete, reggiseno/corpetto e trucco perfetto. per non parlare delle movenze da pantera. Facciamo due chiacchiere mentre mi accompagna in camera e noto come l’appartamento sia bello, poco vissuto perché chiaramente in affitto, ma pulito ed ordinato.
Nella camera da letto c’è una luce rossa molto soft e calda, accompagnata da una leggera musica in sottofondo. Ci sediamo sul bordo del letto: non ha accennato al denaro, ne abbiamo parlato solo alla fine. Penso subito che sia indice di una professionista che fa una certa selezione fra i clienti. Le racconto un po’ di me, di cosa mi piacerebbe fare e come mai sono lì, facendole ascoltare l'audiomessaggio introduttivo della mia padrona. Una volta recepiti i desiderata mi fa spogliare e resto in reggicalze, autoreggenti, perizoma e gabbietta.
Inizia a titinnarmi i capezzoli -con una certa energia devo ammettere- e mi fa inginocchiare davanti a lei per farsi leccare scarpe e piedi. Lentamente mi fa risalire lungo le gambe fasciate dalle autoreggenti. Nell’annuncio non faceva mistero della sua indole dominante e sto iniziando a scoprire come questo sia il suo preferito, grazie alla lunga esperienza da mistress a Londra. Lentamente si porta al centro del letto, aprendo le gambe.
Impugnandomi i capelli mi avvicina la testa al suo inguine: ha il pisello letteralmente “inguainato” in un perizoma di similpelle, quindi si percepisce solo il rigonfiamento, null’altro. Dopo essersi fatta leccare la mutandina, lentamente tira fuori dal lato le palle avvicinando ad esse la mia testa. Non sono grandi e mi colpisce sopratutto quanto siano perfettamente lisce. Riesco anche a prenderle entrambe in bocca e giocarci con la lingua: la cosa sembra piacerle tant’è che dal lato superiore del perizoma tira fuori l’asta dell’uccello. Mentre continuo a dedicarmi alle sue rotondità genitali, inizia a masturbarsi lentamente con la mano.
Ha ancora le gambe completamente divaricate: come scoprirò a breve, sarà una delle poche volte che le terrà in quella posizione.
Mi afferra per i capelli e mi avvicina il suo glande alla bocca. Inizio la degustazione, dato che è già decisamente già eretto e duro. Fortunatamente non è enorme perché le mie doti linguistiche sembrano piacerle e, complice probabilmente anche la passione che ci metto, mi terrà in questa posizione per almeno 10 minuti, forzando in gola -e anche oltre- il suo uccello.
Gli intervalli che mi concede per respirare sono pochi, me lo rimette subito in bocca senza affondare, ma chiedendo -anzi ordinando- di lavorarle il glande con la lingua.
Poi mi fa distendere a pancia in su e si siede col sedere sul mio viso. Mi colpiscono le sue natiche: davvero sode e atletiche, oltre che perfettamente lisce. In quel momento penso che dovrò chiederle se fa sport! Ma questi pensieri vengono cancellati dal suo buchetto che richiede con autorità le attenzioni della mia lingua, evidentemente non ancora stanca di donare piacere.
Inizio ad approfittare di quelle rotondità, con lei che si diverte nel togliermi ogni via di respiro, alternando il sedere al pisello. In questa posizione non posso spostare la testa se non lateralmente: lei lo sa ed infatti stringe le gambe per impedirmelo mentre affonda col suo pisello in bocca. Avevo avvisato il lettore che non avrei più rivisto le sue gambe completamente spalancate! E quando dico “affonda”, intendo proprio fino alla base: ci sono stati un paio di momenti nei quali ero in difficoltà, ma sentire la sua voce che con fermezza mi diceva “apri bene!” con lo stesso tono di un dentista al lavoro mi mandava davvero fuori di testa e mi spronava ad accogliere in gola il suo pisello col miglior deep thorat che potessi regalarle.
Trascorsi altri 10 minuti così, finalmente decide di scoparmi: si alza, si incappuccia e mi fa mettere a pancia in su con un cuscino sotto la schiena così da rivolgerle integralmente le mie gambe aperte, avvolte dalle autoreggenti. Si slaccia il reggiseno, mettendo in mostra due rotondità davvero belle a vedersi, con capezzoli piccoli e perfettamente adatti alle proporzioni del seno. Prende il lubrificante e con un dito prepara il campo. Poi appoggia la punta del pisello e riesce a farlo entrare senza grosse difficoltà (mi ero preparato preventivamente con il Luan).
Appoggiando le mani sull’interno delle mie ginocchia inizia a stantuffare. Prima lentamente, poi -quasi subito- con più decisione quando vede che effettivamente non ero verginello alla pratica.
Ha tenuto un buon ritmo per altri 10/15 minuti, condendo le stantuffate con energiche strizzate di capezzoli e giocando con la gabbietta o le mie palle.
Avevo una visione stupenda sia del mio corpo, avvolto in elegante lingerie e con pisello ingabbiato, sia di questa dea mora che mi stava scopando. Ero davvero al settimo cielo. “Mind fucked” dicono gli inglesi.
Ad un certo punto ho sentito che rallentava il ritmo, inarcando la schiena per cercare ti tenere quanto più possibile del suo pisello dentro di me e inarcando la schiena.
Percepivo che il suo uccello stava pulsando dentro di me, eiaculando il suo piacere. Le ho messo le mani sui fianchi, spingendoli con energia verso il mio bacino: è stato un gesto istintivo, quasi a volerle dire "svuotati completamente dentro di me".
Ha dato un altro paio di colpi, più delicati, quasi a voler fare uscire ogni goccia residua, ed è uscita togliendosi il preservativo.
Successivamente, conscia che con la gabbietta è più difficile venire, si mette in ginocchio al mio fianco e inizia a strizzarmi i capezzoli energicamente, mentre io tento di venire con un “massaggio clitorideo” sul glande, attraverso le sbarre della gabbia. Mentre alterna le strizzate ai capezzoli con le sberlette alle palle, mi sussurra all’orecchio “sei davvero una troia, lo sai, fami vedere come vieni” con una voce che sembra provenire dalla Lussuria in persona.
In queste condizioni, non ho potuto trattenere a lungo l’eiaculazione che, nonostante la gabbietta, ha schizzato un getto davvero potente.
Mi ha passato un rotolo di carta e mi sono pulito. Mi ha invitato, se volevo, anche ad approfittare della doccia e degli asciugamani puliti. Dopo essermi tolto la lingerie mi sono lavato e sono tornato da lei, ma solo dopo aver nuovamente indossato reggicalze e autoreggenti. La cosa dev’esserle piaciuta, forse perché confermava che la lingerie non era solo funzionale all'atto ma era espressione della mia parte femminile, descritta ad inizio racconto: durante il social time (nel quale mi raccontava di Londra, della sua professione di fotografa, ecc, e devo dire che era nata subito una certa intesa), mi chiedeva info sulla passione per l’intimo, facendomi i complimenti per la scelta delle calze. Dopo una ventina di minuti di social time mi sono rivestito, lasciando il “conquibus” richiesto. Eva mi ha accompagnato alla porta, oltre la quale il tepore di quell'esperienza è rimasto solo dentro di me, mentre il freddo dell'inverno avvolgeva il mio corpo.