Il frotteurismo(!) è una delle più comuni parafilie. Dicono che sia una perversione tipicamente maschile ma non è vero.
Una volta, durante una di quelle pallosissime cene di classe di fine anno, quelle dei figli quando vanno alle elementari, una delle mamme mi ha passato le natiche sul pacco. Ce le ha passate così bene che è impossibile abbia fatto per sbaglio. Io naturalmente non ho fatto una piega, come la signorina che ti doveva abbronzare. Non mi è sembrato il caso, in quella circostanza, fare uno scandalo. La signorina chi lo sa, forse le è anche piaciuto o forse non aveva voglia di farsi licenziare per aver preso a ceffate un cliente.
Mi fai venire alla memoria un altro episodio che mi è successo trent'anni fa. Sul sedile davanti al mio, in aereo, c'era una tipa che si sbaciucchiava in continuazione col moroso. Ogni tanto mi sbirciava ammiccante. Quando siamo arrivati, e la gente si mette sul corridoio a svuotare le cappelliere e ad aspettare che si aprano le porte, mi ha piantato le tette nella schiena per alcuni eterni istanti. Le sento ancora sulle scapole, grosse e turgide, e una ineffabile nostalgia mi sovviene.
Una volta, durante una di quelle pallosissime cene di classe di fine anno, quelle dei figli quando vanno alle elementari, una delle mamme mi ha passato le natiche sul pacco. Ce le ha passate così bene che è impossibile abbia fatto per sbaglio. Io naturalmente non ho fatto una piega, come la signorina che ti doveva abbronzare. Non mi è sembrato il caso, in quella circostanza, fare uno scandalo. La signorina chi lo sa, forse le è anche piaciuto o forse non aveva voglia di farsi licenziare per aver preso a ceffate un cliente.
Mi fai venire alla memoria un altro episodio che mi è successo trent'anni fa. Sul sedile davanti al mio, in aereo, c'era una tipa che si sbaciucchiava in continuazione col moroso. Ogni tanto mi sbirciava ammiccante. Quando siamo arrivati, e la gente si mette sul corridoio a svuotare le cappelliere e ad aspettare che si aprano le porte, mi ha piantato le tette nella schiena per alcuni eterni istanti. Le sento ancora sulle scapole, grosse e turgide, e una ineffabile nostalgia mi sovviene.