Definire un programma "spazzatura", termine ormai ampiamente entrato nel lessico di critici e gente comune, è sicuramente legittimo, in quanto attiene all'ambito del giudizio e ciascuno di noi ha, giustamente, facoltà di esprimere giudizi su qualsiasi opera o prodotto commerciale.
Nel momento stesso in cui l'opera, di qualsiasi natura essa sia, viene proposta ad un pubblico (di qualsiasi natura sia anch'esso) è sottinteso che sarà sottoposta a giudizio, ivi compresi i nostri stessi pensieri che qui pubblichiamo.
Estendere invece il giudizio su un'opera (il programma) al conseguente giudizio negativo sulla società o comunità che lo fruisce o ne parla "dando tanta importanza", lo trovo non propriamente corretto.
Quella società è presumibilmente composta anche da persone che non ritengono l'opera "spazzatura" e per questo hanno libertà di apprezzarla e parlarne.
Credo ci siano ben altri reati e nefandezze, per cui vale la pena di porsi la domanda "in che razza di società viviamo", che non un programma TV che, basta cambiar canale, e danni non ne fa a nessuno.
Nel momento stesso in cui l'opera, di qualsiasi natura essa sia, viene proposta ad un pubblico (di qualsiasi natura sia anch'esso) è sottinteso che sarà sottoposta a giudizio, ivi compresi i nostri stessi pensieri che qui pubblichiamo.
Estendere invece il giudizio su un'opera (il programma) al conseguente giudizio negativo sulla società o comunità che lo fruisce o ne parla "dando tanta importanza", lo trovo non propriamente corretto.
Quella società è presumibilmente composta anche da persone che non ritengono l'opera "spazzatura" e per questo hanno libertà di apprezzarla e parlarne.
Credo ci siano ben altri reati e nefandezze, per cui vale la pena di porsi la domanda "in che razza di società viviamo", che non un programma TV che, basta cambiar canale, e danni non ne fa a nessuno.