Resoconto dell'ultimo incontro, che offre pure spunti di riflessione sullo stato dell'arte.
Avevo puntato questo profilo da un paio di settimane, cioè da quando è comparso. All'inizio ho aspettato un po' per dar modo alla ragazza di sistemarsi, prendere confidenza con il sito e con i suoi utenti. Ultimamente vedo troppi profili sparire dopo pochi giorni causa "assalto all'arma bianca" da parte della moltitudine di utenti che ancora non ha capito come cazzo approcciarsi alle ragazze, presentandosi con messaggi eleganti e raffinati tipo "quanto vuoi per scopare?" che come unico effetto fanno fuggire le new entry a gambe levate.
Constatato che la ragazza in questione, dopo 15 giorni, non solo era rimasta, ma risultava pure discretamente attiva (mai off line per più di un giorno) e addirittura con un feedback a carico, decido di fare il grande passo.
Nel giro di un paio di messaggi passiamo subito su Telegram e approfondisco l'argomento.
Le ottime impressioni che mi aveva trasmesso durante la conversazione sulla chat del sito sono andate lentamente scemando: inizialmente aveva dimostrato entusiasmo alla mia solita proposta "soft" di incontro in luogo riservato, senza nulla di stabilito, ma con la concreta possibilità di finire a letto, in seguito tuttavia ha messo le mani avanti sostenendo di non sentirsi a proprio agio nell'incontrare la prima volta con quelle modalità.
In oltre 4 anni di onorata carriera, lo confesso, non ho mai accettato proposte di incontro che prevedevano il classico aperitivo o cena o pranzo conoscitivo, perché le ho sempre bollate come perdite di tempo e di denaro, fatte da ragazze consapevoli che farla annusare sia più redditizio che farla scopare.
Decido per questa volta di fare uno strappo alla regola, con la speranza di sovvertire i pronostici negativi.
Purtroppo mi sbagliavo.
Per incontrare, a prescindere dalla situazione, mi viene detto che il compenso è di 100 euro l'ora. Per la nota teoria del rischio d'impresa accetto e organizziamo.
L'appuntamento è alle 17, di fronte ad un bar da lei scelto e famoso per i suoi aperitivi. Poco prima che arrivassi, tipo 30 secondi prima, la ragazza mi chiama per dirmi che è chiuso e mi da indicazioni per raggiungere un altro locale dove lei già si stava dirigendo. Tra la strada e il parcheggio impiego oltre 20 minuti e finalmente intorno alle 17:25/17:30 riusciamo ad incontrarci.
Lei molto più bella dal vivo che in foto, tra l'altro anche molto simpatica e loquace.
Purtroppo però le buone notizie finiscono qui.
Iniziamo a discutere e a parlare di noi, finché non andiamo a parare sull'unico argomento veramente importante vista la situazione: la tipologia di incontro che propongo e amo fare. Nel corso del simposio lei butta là una frase non proprio simpatica: "l'ho fatta sudare a tutti quelli a cui l'ho data e a te in particolare la farò sudare tantissimo".
Lo ha detto ridendo e scherzando, ma il mio cervello già macinava i semi della battuta per ricavarne polvere di tempo perso: se queste sono le premesse, io mollo.
Non ci siamo conosciuti su Tinder, non cerco una donna da corteggiare come se dovessimo diventare fidanzati, amanti o trombamici, quindi le cose complesse e tortuose non fanno per me. O meglio, fanno per me se mi trovassi in un altro contesto, se scelgo HW preferisco qualcosa di più easy.
Alla fine arriviamo al termine del nostro incontro e butto là una nuova proposta: sarai tu a decidere se rivederci, ma sappi che il prossimo incontro voglio farlo in un posto riservato, che abbia un bagno, una camera da letto e magari una vasca idromassaggio. Non si farà nulla che tu non vorrai fare, ma il mio atteggiamento sarà orientato al corteggiamento, alla seduzione e, nel caso, a scoparti (ho detto proprio così). Ora ce lo sai, la scelta è tutta tua.
Lei ha replicato che ci avrebbe riflettuto.
Giungiamo quindi ai saluti e al pagamento del compenso. Erano le 19:15 e, tenuto conto che ci siamo visti alle 17:30, in assoluta buona fede credevo di dover lasciare 150 euro.
Inizialmente lei esordisce dicendo che di solito chiede di più di 100 euro l'ora, ma per questa volta resta a 100 (io sempre più perplesso, dato che a suo dire sarei stato il primo incontrato, quando mai avresti chiesto più di 100?), poi fa il calcolo dalle 17, perché l'appuntamento era alle 17, non importa se un imprevisto l'ha fatto iniziare mezz'ora dopo.
Ok, quindi 200? No, sono le 19:15, ho maturato il cinquantino extra.
Mi piace essere un signore, quindi non mercanteggio mai arrivato a questo punto, ma si presenta un problema: non amo portare con me troppi contanti e ne mancavano 50 per arrivare ai 250 da lei richiesti (ne portavo 200).
"O mi segui ad un bankomat, oppure li prendi al prossimo incontro."
"Fammici pensare... (tono palesemente ironico) ti seguo ad un bankomat": la poraccitudine.
Pago l'obolo e torno a casa.
Due giorni dopo aveva finito di riflettere sulla mia proposta e mi scrive.
"Ci ho pensato molto, ancora non mi sento pronta, vorrei rivederti al di fuori del contesto che hai detto tu almeno un'altra volta".
Poi, usando palesemente la tattica della psicologia inversa, "ma siccome tu hai detto che volevi rivedermi solo nell'altro modo, sicuramente non accetterai e quindi devo salutarti a malincuore".
Non me la sentivo di darle una delusione, quindi non ho smentito le sue parole: "hai ragione, non sono interessato a rivederti se non alle mie condizioni, quindi ci salutiamo qui".
Alla fine, pur sempre senza vis polemica, mi sono tolto anche il sassolino dalla scarpa: "se fossi stata più furba avresti accettato di prendere i 50 euro mancanti all'appuntamento successivo, che avrei accettato di fare ovunque avessi voluto tu pur di ripagare il mio debito, invece così ti sei giocata il secondo compenso".
Capita...