Credo che la questione possa essere analizzata sotto diversi aspetti, che trovano un punto in comune nell'evoluzione che la figura della donna ha subito nell'arco degli ultimi quindici anni, e in particolare la cosiddetta quarta ondata femminista.
Innanzitutto la donna ha progressivamente conquistato autonomia e autodeterminazione, in particolare nella gestione della propria immagine e della propria fisicità.
In tale ottica l'uso di abbigliamento succinto è visto come una forma di espressione personale, e non come uno strumento di conquista (nel senso: "mi metto la minigonna perché piace a me, e non per piacere ai maschi").
Gli adolescenti di oggi, cresciuti in questa corrente, ne sono evidentemente più consapevoli e sensibili rispetto alle generazioni precedenti, cosicché se vedono una coetanea in abbigliamento discinto non ne colgono intenti provocatori indirizzati a loro beneficio, bensì solo un modo di vestirsi, che non va giudicato né deriso in quanto scelta personale della ragazza. Di conseguenza "non le guardano" (o almeno, non come farebbe un GenX o un Millennial).
Un'altra considerazione è che, come già detto (e come evidenziato spesso dalla cronaca degli ultimi anni), l'abbigliamento succinto non è correlato alla manifestazione di disponibilità sessuale ("sono libera di vestirmi come mi pare, e tu non sei autorizzato a molestarmi per questo").
Di ciò gli odierni adolescenti sono ben consapevoli, ed evidentemente tengono in maggiore considerazione altri elementi come fattori di attrazione.
A riprova di quanto sopra menziono il fatto che l'obiezione sul presunto "disinteresse" dei figli sia stata mossa proprio da quelle madri la cui età, avendo figli adolescenti, spazia presumibilmente tra i 30 e i 45 anni, ossia appartenenti ad un'epoca nella quale l'individualità si esprimeva attraverso la fisicità molto di più rispetto a ora, e nella quale l'abbigliamento costituiva un forte strumento di conquista.
In questo senso probabilmente quelle madri fanno fatica a concepire come i tempi siano così diversi rispetto a quelli della loro adolescenza.