Ci sono dei momenti della vita che vorrei cristallizzare per sempre. Anche qualcuno di quelli passati con le pay.
Questo che voglio raccontare è uno di quelli.
Frequento una pay abbastanza regolarmente, quando passa dalla mia città vado spesso a trovarla. L'ho fatto anche l'ultima volta che è stata qui, una mezz'ora tranquilla e piacevole come sempre.
La mattina dopo, in ufficio, vedo arrivare alcuni suoi messaggi, mi dice che stava male e che aveva bisogno di aiuto.
Ho imparato con gli anni e con l'esperienza che la salute viene prima di tutto, anche per una ragazza di vent'anni.
Mollo subito il lavoro e in un quarto d'ora sono da lei.
Stava male, non c'era altra soluzione che andare in ospedale. Senza perdere altro tempo la faccio salire in auto e l'accompagno io.
Al pronto soccorso la mettono su un lettino, la visitano, le fanno degli esami, poi la parcheggiano in un angolo, in attesa.
L'amica che lei aveva chiamato non sarebbe arrivata che dopo pranzo, in quel momento c'ero solo io. Rimango li.
Dopo qualche calmante e una flebo, si addormenta e per un momento comincio a pensare al contesto della situazione. Io, sposato e con una vita normale, sono al pronto soccorso della mia città, dove ho molti amici e conoscenti, al capezzale di una ragazza, che nessuno di loro dovrebbe conoscere (ma non si sa mai) e nemmeno io.
Qualche brivido mi è venuto, e per un attimo mi sono sentito a disagio, quella ragazza stava male e io invece pensavo a come pararmi il culo con qualche scusa in caso di un incontro non desiderato con chi mi conosceva. Ma, come dicevo, è durato un attimo, quel brivido è sparito quando, nell'attimo successivo, ho guardato la ragazza che si era addormentata. Quel volto finalmente rilassato, era come una carezza, ero come colpito da una inaspettata tenerezza nei suoi confronti. Tutto quello che erano i nostri rapporti, tutto quello che conoscevo di lei, con il suo particolarissimo lavoro, erano lontani anni luce. La vita, la mia (doppia) vita con le pay, mi stava colpendo con una botta di realtà decisamente imprevista.
Ecco, io vorrei cristallizzare per sempre, nei miei occhi e nella mia mente, quel volto addormentato. Capire, e tenere a mente, che quello che vediamo noi di queste ragazze è solo un lato, sicuramente quello che loro vogliono mostrarci, ma poi la vita malandrina ci mette, a me e a lei, di fronte ad una realtà nuova, inattesa, forse anche dolorosa in questo caso, ma per certi versi bellissima.
Delle mille facce che ho incontrato nel mondo pay, questa è decisamente una delle migliori. Bellissima perché, finalmente, reale.
Questo che voglio raccontare è uno di quelli.
Frequento una pay abbastanza regolarmente, quando passa dalla mia città vado spesso a trovarla. L'ho fatto anche l'ultima volta che è stata qui, una mezz'ora tranquilla e piacevole come sempre.
La mattina dopo, in ufficio, vedo arrivare alcuni suoi messaggi, mi dice che stava male e che aveva bisogno di aiuto.
Ho imparato con gli anni e con l'esperienza che la salute viene prima di tutto, anche per una ragazza di vent'anni.
Mollo subito il lavoro e in un quarto d'ora sono da lei.
Stava male, non c'era altra soluzione che andare in ospedale. Senza perdere altro tempo la faccio salire in auto e l'accompagno io.
Al pronto soccorso la mettono su un lettino, la visitano, le fanno degli esami, poi la parcheggiano in un angolo, in attesa.
L'amica che lei aveva chiamato non sarebbe arrivata che dopo pranzo, in quel momento c'ero solo io. Rimango li.
Dopo qualche calmante e una flebo, si addormenta e per un momento comincio a pensare al contesto della situazione. Io, sposato e con una vita normale, sono al pronto soccorso della mia città, dove ho molti amici e conoscenti, al capezzale di una ragazza, che nessuno di loro dovrebbe conoscere (ma non si sa mai) e nemmeno io.
Qualche brivido mi è venuto, e per un attimo mi sono sentito a disagio, quella ragazza stava male e io invece pensavo a come pararmi il culo con qualche scusa in caso di un incontro non desiderato con chi mi conosceva. Ma, come dicevo, è durato un attimo, quel brivido è sparito quando, nell'attimo successivo, ho guardato la ragazza che si era addormentata. Quel volto finalmente rilassato, era come una carezza, ero come colpito da una inaspettata tenerezza nei suoi confronti. Tutto quello che erano i nostri rapporti, tutto quello che conoscevo di lei, con il suo particolarissimo lavoro, erano lontani anni luce. La vita, la mia (doppia) vita con le pay, mi stava colpendo con una botta di realtà decisamente imprevista.
Ecco, io vorrei cristallizzare per sempre, nei miei occhi e nella mia mente, quel volto addormentato. Capire, e tenere a mente, che quello che vediamo noi di queste ragazze è solo un lato, sicuramente quello che loro vogliono mostrarci, ma poi la vita malandrina ci mette, a me e a lei, di fronte ad una realtà nuova, inattesa, forse anche dolorosa in questo caso, ma per certi versi bellissima.
Delle mille facce che ho incontrato nel mondo pay, questa è decisamente una delle migliori. Bellissima perché, finalmente, reale.