[center:2jy1yxzb]IL SONNO OLTRE IL POMPINO[/center:2jy1yxzb]
Visto che pare che un paio di persone si siano divertite leggendo la pur scarsa narrazione che ho fatto qua Collegamento alla pagina web non disponibile ho pensato di raccontare meglio come si svolsero i fatti….
Estate 2007. Non ho mai nutrito sviscerata simpatia per Netgaphono, con il suo sconclusionato sistema di gestire gli annunci, in pratica una non – gestione, che obbliga a visualizzare tutto ciò che sembra interessare, per scoprire che, quella pulzella che potrebbe portarti in paradiso ti sta cercando, si, ma a Caltanisetta…
Però, ad essere onesti, qualche cosa di buono io c’ho anche trovato, e ogni tanto una fugace occhiata ce la buttavo e ce la butto tutt’ora.
Mi imbatto in un annuncio ripetuto ma neanche tanto, diciamo a media quasi giornaliera, di una sedicente italo francese disposta ad incontrare signori distinti, generosi, bla bla bla…
Non mi è mai capitato di fare una richiesta info, di conseguenza, una volta ottenuto il numero telefonico (non ricordo se era nell’annuncio o arrivava dopo il contatto via mail) telefono senza indugiare.
Conversazione subito simpatica, la ragazza è allegra, spigliata, ma di accento francese neanche l’ombra. Non ne faccio una questione di lingua, e prendo accordi per la domenica pomeriggio (era venerdì). Ella mi partecipa che l’incontro si sarebbe a svolto in quel di Desenzano, chiedendomi se conosco il Vip’s Motel.
Aperta parentesi. Un punter che ogni tanto “operi†dalle parti del Lago di Garda non può non conoscere il Vip’s. Strategicamente posizionato a Lonato, poco distante dal casello di Desenzano, è probabilmente uno dei più conosciuti “trombodromiâ€. Costruito estendosi in larghezza e non in altezza, ogni camera è raggiungibile sia dall’interno che dall’esterno dall’annesso posto auto, la quale è celabile tramite un tendalino elettrico azionato dall’interno. Alla reception ti chiedono subito quante ore ti serve la camera (minimo 4, comunque). La consegna dei documenti può avvenire anche da parte di una persona solo, così come il ritiro. Chiusa parentesi.
Restiamo quindi d’accordo per domenica alle 15, previa mia telefonata di conferma in tarda mattinata. Cosa che avviene e durante la quale apprendo che ci si vedrà nell’attiguo parcheggio, e che potrebbe avere qualche minuto di ritardo in quanto deve partecipare ad un pranzo e che si deve fare accompagnare, dato un improvviso guasto all’auto. Prendo atto.
Giungo in loco con qualche minuto di anticipo come mio costume ed il parcheggio è deserto. Concedo una sigaretta di tempo alla lady e telefono. Mi risponde che è già in camera e mi comunica il numero. Cominciamo bene, penso io, le foto sull’annuncio non erano male, ma va a sapere quanto sono recenti. E se nel frattempo avesse sfornato un paio di gemelli? Va bè, dai, pensiamo positivo. Dissimulo il mio imbarazzo alla reception, è la prima volta che arrivo da solo e che sono atteso. Non ce n’era bisogno, in quel motel ne avranno viste di cotte e di crude.
Parcheggio l’auto ed entro in camera. Penombra. Lei è sdraiata sul letto, vestita, mi sembra di ricordare un paio di pantaloni bianchi. Che non fosse una velina, che l’età fosse over 35 lo sapevo. Però non è male, può essere una donna interessante. Almeno finchè non incrocio il suo sguardo. Rapida analisi e recupero nella mia memoria di quando ho gà visto uno sguardo simile. Ci sono! Padova, 1998, Adunata Nazionale degli Alpini… E poi abito nel Veneto da più di 35 anni, una certa esperienza di osterie me la sono fatta.
Mi avvicino e mi sdraio sul letto, dove avvengono le presentazioni. Deve essere andato bene il pranzo. Ha mangiato, ma anche ben bevuto. La conversazione da parte sua ne risente, più che parlare biascica… Durante i baci sulla guancia di saluto apprezzo un leggero retrogusto alcoolico. Leggero… Mica tanto. Ho con me un pacchetto di gomme, una ne sto masticando anche io dato che sono fumatore, gliene offro una che accetta.
Nonostante le premesse non incoraggianti, sembra reagire e si dimostra quantomeno presente. Le butto lì l’idea di una doccia, spacciandola più che altro per una mia necessità . L’avrei fatta comunque, tanto per usufruire degli ottimi servizi del motel, ma, a questo punto più che un’opzione si rivela un obbligo. Ci spogliamo e ci poniamo sotto il getto. L’acqua fa il suo dovere, e cominciano i giochi. Reciproche carezze insaponate, strusciamenti vari, lingua in bocca a go go. Il che va bene, ma il box doccia è oggettivamente scomodo. Avvolti negli asciugamani raggiungiamo il letto, continuando a praticare il petting, finche non ci liberiamo anche di quelli. Pensavo di essere riuscito a raddrizzare la situazione, Willy the Conqueror si era già raddrizzato da solo.
E la cosa sembrava andare pure bene. Io sdraiato, letteralmente abbandonato, occhi chiusi mentre mi godevo quello che sembrava essere l’inizio di un buon bj. Sembrava…
Il ritmo cala, non sento più le sue labbra su di Lui, la mano continua un po’ poi smette, sento il peso della sua testa sulla mia coscia. Mah, penso fra me e me, starà rallentando ad arte per aumentare la mia eccitazione.
E’ difficile quantificare il tempo, in queste situazioni. Un po’ come dal dentista, dove i secondi sembrano mezzore. La situazione mi stava sfuggendo di mano, a lei sicuramente era sfuggito di mano qualcos’altro. Passamo, dicevo, alcuni interminabili istanti. Apro gli occhi e sollevo la testa. Lei sembra addormentata. Qualche altro istante e posso levarmi il dubbio. E’ addormentata. Addirittura ha un respiro regolare, un po’ pesante, tipico di chi ha raggiunto la fase REM e sta dormendo come un tasso. Così alla grossa che riesco ad alzarle la testa dalla mia gamba e deporla delicatamente sopra un cuscino, liberarmi e lei niente, neanche una mossa. Mi alzo, non so cosa fare, una stanza d’albergo limita un po’ il campo delle attività . Vado in bagno, a fare cosa poi non lo so neppure io, mi accendo una sigaretta, la guardo sperando che si svegli. Speranza vana. Anche qua non riesco a rendermi conto di quanto tempo sia trascorso, di guardare l’orologio non mi passa neppure per la testa. Guardo Willy che nel frattempo ha già raggiunto la posizione di attesa rassegnata, e comincio ad avvertire un leggero giramento di coglioni.
Mi rivesto, non avendo neanche cura di fare piano. Lei non si scompone. Trovo l’immancabile foglio di carta di cui spesso sono dotati gli alberghi e le lascio un messaggio che pressappoco suona così
“Mia cara, ho aspettato inutilmente che tu ti svegliassi, ritengo inutile continuare ad aspettare. Un suggerimento, la prossima volta, bevi di meno.â€
Esco, lasciandole ovviamente il pass che funge da chiave, vado alla reception e saldo il conto della camera, comunicando al concierge di svegliare la signora allo scadere delle 4 ore stabilite. In auto penso anche ad un piano B, un paio di numero ce li avevo. Opto per rinunciare, alla velocità orbitale con la quale mi stanno girando, riuscirei solo a fare un altro incontro di cacca.
Durante il ritorno, dopo circa un’ora mi arriva un sms da parte della bella addormentata, con la quale si scusa e mi ringrazia di aver provveduto al pagamento della camera. Timidamente, per quanto si possa intuire da un sms, prova a chiedere se ci sarà una prossima volta. Signorilmente le rispondo che non si può mai dire. Però non si è ancora detto.
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Visto che pare che un paio di persone si siano divertite leggendo la pur scarsa narrazione che ho fatto qua Collegamento alla pagina web non disponibile ho pensato di raccontare meglio come si svolsero i fatti….
Estate 2007. Non ho mai nutrito sviscerata simpatia per Netgaphono, con il suo sconclusionato sistema di gestire gli annunci, in pratica una non – gestione, che obbliga a visualizzare tutto ciò che sembra interessare, per scoprire che, quella pulzella che potrebbe portarti in paradiso ti sta cercando, si, ma a Caltanisetta…
Però, ad essere onesti, qualche cosa di buono io c’ho anche trovato, e ogni tanto una fugace occhiata ce la buttavo e ce la butto tutt’ora.
Mi imbatto in un annuncio ripetuto ma neanche tanto, diciamo a media quasi giornaliera, di una sedicente italo francese disposta ad incontrare signori distinti, generosi, bla bla bla…
Non mi è mai capitato di fare una richiesta info, di conseguenza, una volta ottenuto il numero telefonico (non ricordo se era nell’annuncio o arrivava dopo il contatto via mail) telefono senza indugiare.
Conversazione subito simpatica, la ragazza è allegra, spigliata, ma di accento francese neanche l’ombra. Non ne faccio una questione di lingua, e prendo accordi per la domenica pomeriggio (era venerdì). Ella mi partecipa che l’incontro si sarebbe a svolto in quel di Desenzano, chiedendomi se conosco il Vip’s Motel.
Aperta parentesi. Un punter che ogni tanto “operi†dalle parti del Lago di Garda non può non conoscere il Vip’s. Strategicamente posizionato a Lonato, poco distante dal casello di Desenzano, è probabilmente uno dei più conosciuti “trombodromiâ€. Costruito estendosi in larghezza e non in altezza, ogni camera è raggiungibile sia dall’interno che dall’esterno dall’annesso posto auto, la quale è celabile tramite un tendalino elettrico azionato dall’interno. Alla reception ti chiedono subito quante ore ti serve la camera (minimo 4, comunque). La consegna dei documenti può avvenire anche da parte di una persona solo, così come il ritiro. Chiusa parentesi.
Restiamo quindi d’accordo per domenica alle 15, previa mia telefonata di conferma in tarda mattinata. Cosa che avviene e durante la quale apprendo che ci si vedrà nell’attiguo parcheggio, e che potrebbe avere qualche minuto di ritardo in quanto deve partecipare ad un pranzo e che si deve fare accompagnare, dato un improvviso guasto all’auto. Prendo atto.
Giungo in loco con qualche minuto di anticipo come mio costume ed il parcheggio è deserto. Concedo una sigaretta di tempo alla lady e telefono. Mi risponde che è già in camera e mi comunica il numero. Cominciamo bene, penso io, le foto sull’annuncio non erano male, ma va a sapere quanto sono recenti. E se nel frattempo avesse sfornato un paio di gemelli? Va bè, dai, pensiamo positivo. Dissimulo il mio imbarazzo alla reception, è la prima volta che arrivo da solo e che sono atteso. Non ce n’era bisogno, in quel motel ne avranno viste di cotte e di crude.
Parcheggio l’auto ed entro in camera. Penombra. Lei è sdraiata sul letto, vestita, mi sembra di ricordare un paio di pantaloni bianchi. Che non fosse una velina, che l’età fosse over 35 lo sapevo. Però non è male, può essere una donna interessante. Almeno finchè non incrocio il suo sguardo. Rapida analisi e recupero nella mia memoria di quando ho gà visto uno sguardo simile. Ci sono! Padova, 1998, Adunata Nazionale degli Alpini… E poi abito nel Veneto da più di 35 anni, una certa esperienza di osterie me la sono fatta.
Mi avvicino e mi sdraio sul letto, dove avvengono le presentazioni. Deve essere andato bene il pranzo. Ha mangiato, ma anche ben bevuto. La conversazione da parte sua ne risente, più che parlare biascica… Durante i baci sulla guancia di saluto apprezzo un leggero retrogusto alcoolico. Leggero… Mica tanto. Ho con me un pacchetto di gomme, una ne sto masticando anche io dato che sono fumatore, gliene offro una che accetta.
Nonostante le premesse non incoraggianti, sembra reagire e si dimostra quantomeno presente. Le butto lì l’idea di una doccia, spacciandola più che altro per una mia necessità . L’avrei fatta comunque, tanto per usufruire degli ottimi servizi del motel, ma, a questo punto più che un’opzione si rivela un obbligo. Ci spogliamo e ci poniamo sotto il getto. L’acqua fa il suo dovere, e cominciano i giochi. Reciproche carezze insaponate, strusciamenti vari, lingua in bocca a go go. Il che va bene, ma il box doccia è oggettivamente scomodo. Avvolti negli asciugamani raggiungiamo il letto, continuando a praticare il petting, finche non ci liberiamo anche di quelli. Pensavo di essere riuscito a raddrizzare la situazione, Willy the Conqueror si era già raddrizzato da solo.
E la cosa sembrava andare pure bene. Io sdraiato, letteralmente abbandonato, occhi chiusi mentre mi godevo quello che sembrava essere l’inizio di un buon bj. Sembrava…
Il ritmo cala, non sento più le sue labbra su di Lui, la mano continua un po’ poi smette, sento il peso della sua testa sulla mia coscia. Mah, penso fra me e me, starà rallentando ad arte per aumentare la mia eccitazione.
E’ difficile quantificare il tempo, in queste situazioni. Un po’ come dal dentista, dove i secondi sembrano mezzore. La situazione mi stava sfuggendo di mano, a lei sicuramente era sfuggito di mano qualcos’altro. Passamo, dicevo, alcuni interminabili istanti. Apro gli occhi e sollevo la testa. Lei sembra addormentata. Qualche altro istante e posso levarmi il dubbio. E’ addormentata. Addirittura ha un respiro regolare, un po’ pesante, tipico di chi ha raggiunto la fase REM e sta dormendo come un tasso. Così alla grossa che riesco ad alzarle la testa dalla mia gamba e deporla delicatamente sopra un cuscino, liberarmi e lei niente, neanche una mossa. Mi alzo, non so cosa fare, una stanza d’albergo limita un po’ il campo delle attività . Vado in bagno, a fare cosa poi non lo so neppure io, mi accendo una sigaretta, la guardo sperando che si svegli. Speranza vana. Anche qua non riesco a rendermi conto di quanto tempo sia trascorso, di guardare l’orologio non mi passa neppure per la testa. Guardo Willy che nel frattempo ha già raggiunto la posizione di attesa rassegnata, e comincio ad avvertire un leggero giramento di coglioni.
Mi rivesto, non avendo neanche cura di fare piano. Lei non si scompone. Trovo l’immancabile foglio di carta di cui spesso sono dotati gli alberghi e le lascio un messaggio che pressappoco suona così
“Mia cara, ho aspettato inutilmente che tu ti svegliassi, ritengo inutile continuare ad aspettare. Un suggerimento, la prossima volta, bevi di meno.â€
Esco, lasciandole ovviamente il pass che funge da chiave, vado alla reception e saldo il conto della camera, comunicando al concierge di svegliare la signora allo scadere delle 4 ore stabilite. In auto penso anche ad un piano B, un paio di numero ce li avevo. Opto per rinunciare, alla velocità orbitale con la quale mi stanno girando, riuscirei solo a fare un altro incontro di cacca.
Durante il ritorno, dopo circa un’ora mi arriva un sms da parte della bella addormentata, con la quale si scusa e mi ringrazia di aver provveduto al pagamento della camera. Timidamente, per quanto si possa intuire da un sms, prova a chiedere se ci sarà una prossima volta. Signorilmente le rispondo che non si può mai dire. Però non si è ancora detto.
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