Improvvisamente... Un giorno...

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OTR again
quindi lascerai il forum o continueremo a leggerti? nel primo caso mi spiacerebbe.. :-(
comunque in bocca al lupo per il tuo nuovo inizio... :ok:
 
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Ciao Lexar,
resterò nel forum perché qui ho trovato tante belle persone, come te, persone vere, con le quali ho parlato di tutto.
Persone a cui tengo molto, credimi, è che è stato davvero un piacere incontrare, anche se per ora solo davanti allo schermo di un pc.
Mi leggerai ancora e grazie di cuore per l'augurio... spero tanto, davvero, che sia un nuovo inizio...!
 
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È' l'esatta mia descrizione................ Comunque il caso di ace non va' considerato perché nel suo caso era comunque attratto da lei: in un primo momento voleva evitare per non creare casini drammi ecc. Nel mio caso invece mi cercano le donne da cui non sono attratto e non mi cagano quelle che vorrei, e vado a pay, (l'ho anche scritto in più post) proprio perché così, a differenza della vita di tutti i giorni scelgo io con chi andare.

ecco, questo è un grave problema, veramente non capisco; io non sono George Clooney ma insomma sento di poter dire che le donne mi apprezzano ugualmente (non per la lunghezza del membro, che è normale, ma mi piacerebbe avere quello di Rocco o di Omar Galanti)...il brutto è che o sono sfigato e quindi mi cercano le brutte o le insipide o non so che fare...a parte che dovrei buttarmi di più e in passato mi sono fatto molto n ale, ecco forse dovrei farmi piacere quelle che me la darebbero, ma ti assicuro che fare del sesso controvoglia (quando l'ho fatto l'ho fatto proprio male) o anche solo del corteggiamnento insincero è una fatica disumana e logiorante; e soprattutto improduttiva
 
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ecco, questo è un grave problema, veramente non capisco; io non sono George Clooney ma insomma sento di poter dire che le donne mi apprezzano ugualmente (non per la lunghezza del membro, che è normale, ma mi piacerebbe avere quello di Rocco o di Omar Galanti)...il brutto è che o sono sfigato e quindi mi cercano le brutte o le insipide o non so che fare...a parte che dovrei buttarmi di più e in passato mi sono fatto molto n ale, ecco forse dovrei farmi piacere quelle che me la darebbero, ma ti assicuro che fare del sesso controvoglia (quando l'ho fatto l'ho fatto proprio male) o anche solo del corteggiamnento insincero è una fatica disumana e logiorante; e soprattutto improduttiva

Pur rimanendo te steso, prova a cambiare atteggiamento...
 
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ecco, questo è un grave problema, veramente non capisco; io non sono George Clooney ma insomma sento di poter dire che le donne mi apprezzano ugualmente (non per la lunghezza del membro, che è normale, ma mi piacerebbe avere quello di Rocco o di Omar Galanti)...il brutto è che o sono sfigato e quindi mi cercano le brutte o le insipide o non so che fare...a parte che dovrei buttarmi di più e in passato mi sono fatto molto n ale, ecco forse dovrei farmi piacere quelle che me la darebbero, ma ti assicuro che fare del sesso controvoglia (quando l'ho fatto l'ho fatto proprio male) o anche solo del corteggiamnento insincero è una fatica disumana e logiorante; e soprattutto improduttiva

per me il discorso e' più semplice: con quelle che non mi piacciono preferisco non fare nulla che farci qualcosa. Non ne ricaverei alcuna soddisfazione. Come ho già detto per me e' molto meglio una non-scopata che una scopata con una che non mi piace. (Che poi spesso la non-scopata diventa una scopata con una pay di mio gradimento quello è un altro discorso!!).
 
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Perdonami ace: ho sempre letto i tuoi post e gli ho trovati interessanti e profondi, ma in questo caso, questa risposta per me non vuol dire nulla. O forse sono io che non capisco non so.

Intendevo dire che conta molto l'atteggiamento che si ha nei confronti dele ragazze/donne.
C'è quella che che oreferisce il tipo allegro e scanzonato, oppure lo spiritoso, oppure quello serio, o quello elegante.
il modo di porsi influisce molto, per quanto riguarda l'atteggiamento da avere verso la dinna che ti piace.
Poi puoi piacere anche alle brutte o insipide... non credere anche a me è capitato numerose volte di notare come mi guardavano certe donne, di cogliere delle battute... Sono donne pure loro... magari non vanno a te e a un altro potrebbero andar bene
 
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per me il discorso e' più semplice: con quelle che non mi piacciono preferisco non fare nulla che farci qualcosa. Non ne ricaverei alcuna soddisfazione. Come ho già detto per me e' molto meglio una non-scopata che una scopata con una che non mi piace. (Che poi spesso la non-scopata diventa una scopata con una pay di mio gradimento quello è un altro discorso!!).

meglio una sana sega...mentale e non.....:sarcastic_hand:
 
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..c'è poi un fatto ulteriore per quello che mi riguarda, ma ne parlo perché credo interessi molti uomini: è, da un certo punto di vista una maledizione, pur essendo in sé prova di buone qualità personali: la "sindrome dell'amico", già acutamente analizzata da una canzonetta di qualche anno fa (forse max pezzali?); ecco molte donne , alcune delle quali io ho molto desiderato, mi cercavano, cercavano la mia compagnia, dimostrandomi sincero affetto, considerazione, stima, mi confidavano segreti e cose privatissime (figuratevi che piacere quando mi confidavano di essersi fatte scopare da quello o quell'altro), ma col cazzo che me la davano. Non credo sia un problema solo di aspetto fisico 8rientro nella normalità, non ho nè il labbro leporino né il gibbo manifesto e mi mantengo benino nel mio mezzo secolo). Evidentemente avrò pregi in senso morale, ma io NON VORREI AVERLI AVUTI (scusate il maiuscolo) e avrei voluto essere magari uno stronzo che era poi quello che inconsciamente molte di esse cercavano.
Purtroppo ho frequentemente fatto la figura del cicisbeo (suscitando sempre l'apprezzamento altrui) e pur di stare vicino all'oggetto dei miei desideri, sopportavo questo umiliante (per certi versi) ruolo. Attenzione, non si tratta di fare lo zerbino, anche perché spesso non avevo il coraggio di dichiarare una passione che la sensibilità femminile d'altra parte forse ben comprendeva, temendo appunto di essere allontanato e di perdere quella posizione di falso privilegio che però mi consentiva una intima e amichevole frequentazione, una adorazione continua senza carnali soddisfazioni.
Ho imparato tardi a dire pane al pane e vino al vino, a troncare dolorosamente piuttosto che continuare uno stillicidio e una agonia lunga e penosa.
Ma le occasioni perse o buttate non ritornano.
Scusate se sono andato un po' OT, ma credo di non essere il solo.....:wink:
 
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..c'è poi un fatto ulteriore per quello che mi riguarda, ma ne parlo perché credo interessi molti uomini: è, da un certo punto di vista una maledizione, pur essendo in sé prova di buone qualità personali: la "sindrome dell'amico", già acutamente analizzata da una canzonetta di qualche anno fa (forse max pezzali?); ecco molte donne , alcune delle quali io ho molto desiderato, mi cercavano, cercavano la mia compagnia, dimostrandomi sincero affetto, considerazione, stima, mi confidavano segreti e cose privatissime (figuratevi che piacere quando mi confidavano di essersi fatte scopare da quello o quell'altro), ma col cazzo che me la davano. Non credo sia un problema solo di aspetto fisico 8rientro nella normalità, non ho nè il labbro leporino né il gibbo manifesto e mi mantengo benino nel mio mezzo secolo). Evidentemente avrò pregi in senso morale, ma io NON VORREI AVERLI AVUTI (scusate il maiuscolo) e avrei voluto essere magari uno stronzo che era poi quello che inconsciamente molte di esse cercavano.
Purtroppo ho frequentemente fatto la figura del cicisbeo (suscitando sempre l'apprezzamento altrui) e pur di stare vicino all'oggetto dei miei desideri, sopportavo questo umiliante (per certi versi) ruolo. Attenzione, non si tratta di fare lo zerbino, anche perché spesso non avevo il coraggio di dichiarare una passione che la sensibilità femminile d'altra parte forse ben comprendeva, temendo appunto di essere allontanato e di perdere quella posizione di falso privilegio che però mi consentiva una intima e amichevole frequentazione, una adorazione continua senza carnali soddisfazioni.
Ho imparato tardi a dire pane al pane e vino al vino, a troncare dolorosamente piuttosto che continuare uno stillicidio e una agonia lunga e penosa.
Ma le occasioni perse o buttate non ritornano.
Scusate se sono andato un po' OT, ma credo di non essere il solo.....:wink:

mio dio, gemelli separati alla nascita. Anche se io ho iniziato a dire fine a queste situazioni forse un po' prima di te........ È doloroso, a volte e' una droga poter parlare stare vicino ad una che ti piace tanto anche se mai te la darà (e poi magari la da' ad uno che non la considera neanche) ma no mi spiace ci sono passato tante troppe volte in queste schifezze e non he ho più voglia. In questo periodo della mia vita sono in una frase di transizione, cioè frequentò le pay perché così posso esaudire i miei mancati sogni di gioventù (scelgo io le scelgo carine/belle, e cosa più importante CI SCOPO, non ci sto a raccontarci del sesso degli angeli). Prevedo che in un futuro non troppo lontano, una volta stufatomi delle pay mi ributterò sulle free, non prima però di aver buttato nel cesso (e ben sincerandomi di aver tirato bene lo sciaquone) tutte quelle qualità morali che oggi come oggi in Italia sembra che servono solo come scacciafiga e basta. Non sarà facile, del resto si dice che chi nasce tondo non può morire quadrato, soffrirò sarà dura ma DEVO riuscirci, ne va della MIA felicità che è la cosa che mi sta più a cuore (ricordiamoci che se non si è felici noi non possiamo trasmettere neanche questa felicità agli altri).

scusate lo sfogo............
 
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Non se andato OT, è solo un ulteriore sviluppo di quello di cui parliamo da cinque giorni a questa parte.
I rapporti umani pare siano la cosa più complicata e incomprensibile del mondo e molto dipende da noi, se ci si pensa bene suamo noi a rendere le cose difficili.
La "sindrome dell'amico" un'esperienza attraverso la qualecsiamo passati tutti, chi più chi meno. L'ho vissuta anch'io.
Quando ero giovane ero un idealista, in purista, incapace di vedere il male nelle persone, ma soprattutto incapace di valutare le ragazze che conoscevo e le situazioni nellecquali mi trovavo.
Però non sbagliavo mai quando si trattava di capire quelle degli altri... così diventavo inevitabilmente il confidente di amici e amiche che mi raccontavano le loro storie, le loro cotte...
Risultato: ore di chiacchiere con la ragazza che mi piaceva da morire e che mi parlava di quello per cui aveva perso la testa o, in alternativa, l'amico che si confidava parlando di auella ler cui aveva perso la testa... guarda cado la stessa per cui smaniavo pure io.
Morale: essendo incapace di sfruttare tutte queste informazioni a mio favore (l'amicizia per me è sempre stata sacra), dando consigli a destra e a manca, vedevo tutti accoppiarsi (nel senso di formare una coppia) e io rimanevo regolarmente solo come un cucù.
Un po' come quello che per fare conquiste imparava a suonare la chitarra e finiva sulla spiaggia a strimpellare, mentre tutti se ne stavano a limonare.
Piccola parentesi: io suono il pianoforte e in spiaggia non si può portare.

Mi ci sono voluti anni per capire come funzionava, ma soprattutto a cambiare il mio modo di pormi, se una ragazza mi piaceva le facevo capire che l'amico era meglio se lo cercasse altrove...
 
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Non se andato OT, è solo un ulteriore sviluppo di quello di cui parliamo da cinque giorni a questa parte.
I rapporti umani pare siano la cosa più complicata e incomprensibile del mondo e molto dipende da noi, se ci si pensa bene suamo noi a rendere le cose difficili.
La "sindrome dell'amico" un'esperienza attraverso la qualecsiamo passati tutti, chi più chi meno. L'ho vissuta anch'io.
Quando ero giovane ero un idealista, in purista, incapace di vedere il male nelle persone, ma soprattutto incapace di valutare le ragazze che conoscevo e le situazioni nellecquali mi trovavo.
Però non sbagliavo mai quando si trattava di capire quelle degli altri... così diventavo inevitabilmente il confidente di amici e amiche che mi raccontavano le loro storie, le loro cotte...
Risultato: ore di chiacchiere con la ragazza che mi piaceva da morire e che mi parlava di quello per cui aveva perso la testa o, in alternativa, l'amico che si confidava parlando di auella ler cui aveva perso la testa... guarda cado la stessa per cui smaniavo pure io.
Morale: essendo incapace di sfruttare tutte queste informazioni a mio favore (l'amicizia per me è sempre stata sacra), dando consigli a destra e a manca, vedevo tutti accoppiarsi (nel senso di formare una coppia) e io rimanevo regolarmente solo come un cucù.
Un po' come quello che per fare conquiste imparava a suonare la chitarra e finiva sulla spiaggia a strimpellare, mentre tutti se ne stavano a limonare.
Piccola parentesi: io suono il pianoforte e in spiaggia non si può portare.

Mi ci sono voluti anni per capire come funzionava, ma soprattutto a cambiare il mio modo di pormi, se una ragazza mi piaceva le facevo capire che l'amico era meglio se lo cercasse altrove...

il problema e' che, da quello che mi è parso di capire, tu ti sei reso conto di ciò ,e sei cambiato di conseguenza a 20-25 anni, io lo sto realizzando a quasi 40 anime'.......... Vero e' come diceva il buon maestro alberto manzi non è mai troppo tardi, ma quante occasioni perse sprecate perdute, non mi ci far pensare va'......... Meno male che con le pay un Bel po' di soddisfazioni me le sono prese........
 
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diciamo, per praticità, che "questa" vita la vivo
Passo la mia vita alla ricerca dell'equilibrio.

Ecco ... credo di averlo realizzato adesso.

Dopo i miei bisogni fisiologici primari è questa la mia necessità più impellente, un equilibrio psicologico che mi permetta di resistere agli scossoni destabilizzanti di questa vita molto strana e sempre più difficile.

I modi per raggiungere questo stato di stabilità cambiano continuamente (il fine giustifica i mezzi), per cui i miei interessi, le mie passioni, il rapporto intimo e sincero che cerco di creare tra la mia parte emotiva e quella razionale, tutto concorre alla ricerca di questa sempre troppo momentanea situazione di quiete, di serenità.

Non so cosa ci possa rendere felici Ace. Non so cosa lo possa fare in maniera più costante e duratura. Sono stato felice quando mia madre mi stringeva la mano o quando avevo mia moglie tra le mie braccia. Lo sono stato guardando mio figlio dormire o accarezzando il muso del mio cane.

Ma non mi vergogno di ammettere che qualche volta ho trovato sollievo alla mia ansia, alla mia paura di invecchiare, alla mia debolezza, anche tra le cosce di una puttana e che per qualche istante, solo per qualche istante, anche una puttana è riuscita a rendermi felice.

Ci sono ancora molte pagine nel nostro libro, Ace.

Ci sono molti modi di scriverle.

Se hai voltato pagina, non hai che da cominciare un nuovo capitolo nella tua storia ... se hai un nuovo modo per cercare di essere felice, non lasciartelo sfuggire ....:wink:
 
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Leggendo il tuo post Ciccio, mi sono fermato a pensare ai momenti importanti nella mia vita...

Uno dei primissimi è il volto di mio padre... il solo ricordarlo mi da felicità ancora oggi...

Ricordo il Natale di quando ero un bambino, e mio padre che tornato dal lavoro, mi portava in groppa facendo il cavallo!

Ricordo il primo amore, a 14 anni, facevo la terza media ed eravamo in classi diverse, aspettavo con gioia la mattina per vederla all'ingresso, e poi all'intervallo ed all'uscita, il sabato pomeriggio e la domenica al cinema... il primo bacio innocente sulle labbra... Durò tutto l'anno di scuola, poi finì senza sapere come. Le scuole superiori diverse ci separarono, poi mi traferii e non la rividi mai più... si chiamava Michela e fu la prima ragazza a farmi battere il cuore.

Ricordo la felicità quando, nonostante l'età, mi accettarono in Conservatorio e quando presi il Diploma del quinto anno e il giorno del Diploma di Maturità.

Ricordo quando ho fatto l'amore per la prima volta a 20 anni, le emozioni, le sensazioni che fino a quel giorno avevo solo immaginato e pensavo non avrei mai provato.

Ricordo quando a fine maggio '82 partii volontario per il Libano...

Beirut distrutta dalla guerra civile, i morti per strada... bambini, uomini, donne e anziani, riversi a terra, come stracci sporchi abbandonati, quei corpi dilaniati dalle bombe, dai proiettili, martoriati, con ancora il terrore e l'orrore negli occhi... quei corpi che erano stati esseri umani, con pensieri, sentimenti, speranze... erano ammassi informi, intrisi di sangue e terra...
Ricordo i pattugliamenti, la paura dei cecchini, la consapevolezza di non sapere se sarei rientrato alla base... non sapere se avrei mai rivisto le persone a cui volevo bene e ancora... ricordo i bambini sporchi che ci correvano incontro nella speranza di avere un pezzo di pane, un poco di acqua pulita, un pezzo di cioccolata. Rivedo i loro sguardi, gli occhi impauriti e tristi e la gioia quando li prendevo in braccio... ricordo le ragazze, con i vestiti laceri...
I feriti, i mutilati... i corpi allineati di quelli che avevano dovuto soffrire ancora di più per poter morire...
Ricordo il caldo torrido, il sudore che appiccicava la mimetica alla pelle, la morsa del giubbotto antiproiettile, la polvere e la sabbia che ti entravano ovunque che non ti faceva respirare, l'arsura per la sete, la stanchezza, i pasti saltati per avere qualcosa in più da dare a chi senza quel qualcosa moriva di fame. Rivedo i miei compagni, il dolore nei loro sguardi di fronte a quell'inferno di case distrutte e crivellate di colpi, di fronte alla morte ed alla distruzione, di fronte a quell'assurdità. Sento i colpi di mortaio, di fucile, di mitragliatrice, sparati verso di noi, di notte...le fiammate delle armi che sparavano per uccidere. Ricordo quando sparai per la prima volta in direzione di quelle fiammate, nel buio, sapendo che forse stavo uccidendo qualcuno... non saprò mai se l'ho fatto o no. Volevo sparare in aria, ma non potevo, avrei messo a rischio la vita dei miei compagni, delle persone che vivevano nel nostro campo, la vita di quei bambini che dipendevano solo da noi, anche da me.
La pistola, il mitragliatore sempre addosso... mangiavo, dormivo, giocavo con i bambini, facevo tutto senza mai staccarmi da loro.
Ricordo gli occhi e le lacrime dei bambini quando ci salutarono: Amal, Hanaa, Jamila, Amir, Imad, Khaled, Yussef... e tanti altri, troppi...
Ricordo quando tornai in Italia, la felicità di essere ancora vivo e il dolore per chi era rimasto laggiù... spesi tutti i soldi "guadagnati" in quella missione per mandare alla base italiana di Beirut, cibo, medicine, acqua...
Quell'esperienza mi ha segnato e cambiato per sempre...
Ho quei volti stampati nella mia mente, l'orrore che i miei occhi hanno visto non si può cancellare... spesso la notte sogno il rumore delle armi che sparano e ancora a distanza di tanti anni, mi sveglio di soprassalto, in un bagno di sudore...

Rivivo la felicità per la nascita di mio figlio e l'angoscia quando mi dissero che era in terapia intensiva e non sapevano se si sarebbe salvato.

Ricordo i giorni e le notti trascorse a guardarlo dal vetro nella culla termica, attaccato a mille fili e macchine e la felicità quando mi dissero che era fuori pericolo. Ricordo il suo primo giorno di scuola, quando comprammo il violino, quando vinse il primo concorso internazionale, quando suonavamo insieme e dovevo sforzarmi per non commuovermi.
Vivo il dolore di averlo visto solo tre volte negli ultimi undici anni, dopo la separazione con sua madre, il dolore di non vederlo da quasi quattro anni.

Ricordo quando iniziai dieci anni fa una nuova convivenza, la felicità per aver trovato qualcuno che finalmente mi voleva bene e la delusione anni dopo per aver capito di aver sbagliato un'altra volta, il dolore di sentirmi usato ancora, come è successo troppo spesso nella mia vita.

Ricordo il dolore per la perdita di amici, veri sinceri, l'ultimo un anno fa, dopo oltre un anno di malattia e una settimana di un'agonia spaventosa, disumana... i pochi attimi di lucidità, durante i quali con la disperazione negli occhi e un filo di voce, mi supplicava di ricordarmi come doveva essere il suo funerale, le sue ultime volontà... se ne è andato la mattina del 30 novembre scorso alle 6.35 di mattina... si è spento come una piccola candela tenendomi la mano.

Vedo la felicità delle mie cagnoline quando rientro a casa e fanno la gara per venire in braccio a farmi le coccole, sento il loro amore, vero, disinteressato.

Oggi, inaspettatamrnte, ho trovato la gioia, ho provato la felicità più grande, grazie ad una persona unica e speciale. Vorrei che questa felicità immensa che riesce a farmi dimenticare le tante cose brutte che ho visto e vissuto, potesse durare per sempre...
Queste sono le cose che ricordo e penso, la sera, prima di addormentarmi... chiudo sempre gli occhi sapendo di avere la mia coscienza a posto... tutto il resto non solo non è importante...

Semplicemente non esiste!

ACE
 
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Glenda Cherubino

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credere è una bella cosa, mettere in atto ciò in cui si crede è una prova della nostra nostra "forza". parlare con fragore non serve....è inutile salire una vetta se ciò che c'è dentro di noi è addormentato.... per questo la vita non smette mai di mostrarcelo. l'amore è qualcosa che spesso non comprendiamo e che poco ha a che fare con quello che siamo abituati a pensare.

 
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Padova ma più che altro in giro per il mondo
.... chissà perchè il rapporto fra cose tristi e felici è sempre alto

Ace ha ricordato momenti emotivamente importanti.... che hanno lasciato il segno
il mio rapporto purtroppo tende all'infinito

ma forse le "cose importanti" non sono necessariamente quelle che emotivamente hanno lasciato il segno, quelle che ci tornano ricorrentemente alla memoria
le "cose importanti" forse sono quelle che ci hanno cambiato la vita, quelle che hanno dato una svolta e che forse emotivamente non ci hanno coinvolto

ad esempio, ricordo il giorno della mia laurea, emotivamente non mi ha dato nulla, solo un passaggio burocratico ma che ha cambiato il mio status da studente nullafacente ad ingegnere lavoratore

le emozioni, che anche hanno lasciato ricordi e segni profondi, indelebili ma la mia vita è rimasta uguale al giorno prima, passata la fase di somatizzazione
 
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