incidente mortale a Palosco una prostituta travolta da un automobilista ubriaco

Povera ragazza, morire orribilmente a 25 anni avendo goduto così poco della vita per colpa di un maledetto irresponsabile. Costui deve restare in carcere col massimi della pena per omicidio stradale aggravato per uso di alcolici. Che riposi in pace la giovane romena e condoglianze alla famiglia.
 
è la vita purtroppo :( RIP
anche se purtroppo dopo un mese ma neanche il giovane è già a casa ... nella nostra povera italietta governata da gentaglia funziona cosi..
 
guarda che ci sono parecchi anni di carcere per l'omicidio stradale in stato di alterazione......cerca su internet....
 
pensandoci bene è anche un rischio stare cosi sul ciglio della strada, poveretta!

ps. probabilmente come dice santo63 se è incensurato non farà un giorno di carcere o cmq poca roba, ma non vorrei essere nei suoi panni e mi aspetterei di tutto da parte della famiglia romena...
 
due righe sul quotidiano, ma sì, era una prostituta, una ragazza di strada...immagino già un certo tipo di commenti. Chissà se fosse rimasta uccisa una ragazza italiana, investita da un rumeno ubriaco, mesi di tv a parlarne in continuazione. che paese di m...a....RIP.
 
giov. io non la vedo così.

secondo me non hanno esagerato con le info proprio perché era una prostituta

infatti hanno usato le iniziali della ragazza e non hanno mostrato la foto per rispetto e per privacy
 
noto con dispiacere che hanno inserito il nome completo. mi dispiace
avrebbe meritato più rispetto, visto che non sappiamo la sua storia
 
VERO ma non c'e la certezza della pena.

Personalmente, credo che l'unico elemento d'incertezza della pena sia la possibilità che il reato vada in prescrizione prima della conclusione del processo. Tutto il resto (la durata della pena, gli sconti concessi, la modalità di detenzione, l'eventuale riduzione, etc ...) può essere più o meno condivisibile, ma è quanto previsto dalle leggi del nostro Stato e quindi i giudici si limitano a muoversi entro tali paletti.

A questo link potete trovare un vademecum abbastanza sintetico sul reato di omicidio stradale. In questo articolo pubblicato ieri su Repubblica potete invece vedere le statistiche relative ai primi 6 mesi di quest'anno: su 440 casi di omicidio stradale registrati in Italia, solo 25 sono stati della tipologia più grave, quella che richiede (come nel caso di Palosco) l'arresto in flagranza del conducente.

Dato che negli articoli sull'incidente di Palosco si parlava di un tasso alcoolemico sino a 4 volte superiore a quello consentito, si rientra sicuramente nella casistica più grave (quella che prevede dagli 8 ai 12 anni di pena), tanto è vero che il conducente della Renault è stato arrestato in flagranza di reato.

Considerati i precedenti del conducente (la cui patente era stata già sospesa), il tasso alcoolemico altissimo che gli è stato trovato nel sangue e la velocità con cui dev'essere entrato nella rotonda (per distruggere il frontale della propria macchina e danneggiare pesantamente anche la BMW che ha avuto la sventura di passare in quel momento), la sua pena sarà probabilmente nella fascia alta della forchetta (10-12 anni)

Immagino che i suoi avvocati chiederanno di applicare il rito abbreviato, per ottenere la riduzione della pena di 1/3 (6-8 anni), mentre escluderei che abbiano appigli particolarmente forti per dimostrare che vi fossero elementi di colpa riconducibili alla vittima (anche se non è del tutto normale che una persona stazioni sullo spartitraffico di una rotonda) o a fattori esterni (magari, se il fondo della PMG è devastato come me lo ricordo, potrebbero tentare di dimostrare che il controllo della vettura è stato perso e/o che lo spazio di frenata si è allungato anche a causa delle sconnessioni), che consentirebbero di ridurre la pena di 1/5. Anche a considerare queste attenuanti estremamente blande, dubito che la condanna possa essere inferiore ai 5-7 anni, sicuramente non sotto i 2 anni che consentirebbero di sospendere la pena. Giusto per un confronto, Alberto Stasi è stato condannato a 16 anni, per l'omicidio di Chiara Poggi. Che poi il processo al conducente si concluda prima della prescrizione del reato (ma la stessa è raddoppiata per questa casistica ed è probabile che si proceda col rito abbreviato) o che larga parte della pena venga scontata ai domiciliari o con misure alternative, è ovviamente tutta un'altra storia.

Proprio perché l'incidente mortale rientra nella casistica più grave, la dovrebbe poi essergli revocata (non semplicemente sospesa) la patente, senza possibilità di riaverla indietro prima di 15 anni.

C'è poi il capitolo dei danni in sede civile. Così a occhio, tra risarcimento da pagare alla famiglia della poveretta che è deceduta e al proprietario dell'altra vettura andata pesantemente danneggiata, penso che si parli di centinaia di migliaia di euri. Se il conducente aveva una polizza con diritto di rivalsa in caso di ebbrezza, potrebbe essere chiamato a rifondere personalmente il danno. In pratica, rischia di perdere tutto il proprio patrimonio attuale e, probabilmente, tutto quello che guadagnerà nella sua vita non sarà sufficiente a ripagare la compagnia assicuratrice.

A differenza di quello che hanno scritto altri colleghi, non mi sembra quindi che lo sciagurato conducente della Renault se la passerà così a buon mercato: indipendentemente da quella che sarà la pena e da come la sconterà, trascorrerà sicuramente i prossimi 15 anni senza potere guidare una macchina e rischia di dovere lavorare tutta la vita per pagare i danni che ha provocato! Ha purtroppo spezzato la vita della signorina che si guadagnava da vivere a quella rotonda, ma mi pare che anche la sua sia compromessa in modo indelebile e sono sicuro che il flash-back di ciò che ha combinato quella sera lo tormenterà molto a lungo.

Un caro saluto a tutti i colleghi!
 
Personalmente, credo che l'unico elemento d'incertezza della pena sia la possibilità che il reato vada in prescrizione prima della conclusione del processo. Tutto il resto (la durata della pena, gli sconti concessi, la modalità di detenzione, l'eventuale riduzione, etc ...) può essere più o meno condivisibile, ma è quanto previsto dalle leggi del nostro Stato e quindi i giudici si limitano a muoversi entro tali paletti.

A questo link potete trovare un vademecum abbastanza sintetico sul reato di omicidio stradale. In questo articolo pubblicato ieri su Repubblica potete invece vedere le statistiche relative ai primi 6 mesi di quest'anno: su 440 casi di omicidio stradale registrati in Italia, solo 25 sono stati della tipologia più grave, quella che richiede (come nel caso di Palosco) l'arresto in flagranza del conducente.

Dato che negli articoli sull'incidente di Palosco si parlava di un tasso alcoolemico sino a 4 volte superiore a quello consentito, si rientra sicuramente nella casistica più grave (quella che prevede dagli 8 ai 12 anni di pena), tanto è vero che il conducente della Renault è stato arrestato in flagranza di reato.

Considerati i precedenti del conducente (la cui patente era stata già sospesa), il tasso alcoolemico altissimo che gli è stato trovato nel sangue e la velocità con cui dev'essere entrato nella rotonda (per distruggere il frontale della propria macchina e danneggiare pesantamente anche la BMW che ha avuto la sventura di passare in quel momento), la sua pena sarà probabilmente nella fascia alta della forchetta (10-12 anni)

Immagino che i suoi avvocati chiederanno di applicare il rito abbreviato, per ottenere la riduzione della pena di 1/3 (6-8 anni), mentre escluderei che abbiano appigli particolarmente forti per dimostrare che vi fossero elementi di colpa riconducibili alla vittima (anche se non è del tutto normale che una persona stazioni sullo spartitraffico di una rotonda) o a fattori esterni (magari, se il fondo della PMG è devastato come me lo ricordo, potrebbero tentare di dimostrare che il controllo della vettura è stato perso e/o che lo spazio di frenata si è allungato anche a causa delle sconnessioni), che consentirebbero di ridurre la pena di 1/5. Anche a considerare queste attenuanti estremamente blande, dubito che la condanna possa essere inferiore ai 5-7 anni, sicuramente non sotto i 2 anni che consentirebbero di sospendere la pena. Giusto per un confronto, Alberto Stasi è stato condannato a 16 anni, per l'omicidio di Chiara Poggi. Che poi il processo al conducente si concluda prima della prescrizione del reato (ma la stessa è raddoppiata per questa casistica ed è probabile che si proceda col rito abbreviato) o che larga parte della pena venga scontata ai domiciliari o con misure alternative, è ovviamente tutta un'altra storia.

Proprio perché l'incidente mortale rientra nella casistica più grave, la dovrebbe poi essergli revocata (non semplicemente sospesa) la patente, senza possibilità di riaverla indietro prima di 15 anni.

C'è poi il capitolo dei danni in sede civile. Così a occhio, tra risarcimento da pagare alla famiglia della poveretta che è deceduta e al proprietario dell'altra vettura andata pesantemente danneggiata, penso che si parli di centinaia di migliaia di euri. Se il conducente aveva una polizza con diritto di rivalsa in caso di ebbrezza, potrebbe essere chiamato a rifondere personalmente il danno. In pratica, rischia di perdere tutto il proprio patrimonio attuale e, probabilmente, tutto quello che guadagnerà nella sua vita non sarà sufficiente a ripagare la compagnia assicuratrice.

A differenza di quello che hanno scritto altri colleghi, non mi sembra quindi che lo sciagurato conducente della Renault se la passerà così a buon mercato: indipendentemente da quella che sarà la pena e da come la sconterà, trascorrerà sicuramente i prossimi 15 anni senza potere guidare una macchina e rischia di dovere lavorare tutta la vita per pagare i danni che ha provocato! Ha purtroppo spezzato la vita della signorina che si guadagnava da vivere a quella rotonda, ma mi pare che anche la sua sia compromessa in modo indelebile e sono sicuro che il flash-back di ciò che ha combinato quella sera lo tormenterà molto a lungo.

Un caro saluto a tutti i colleghi!

chi è causa del proprio male......
 
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