Franco, penso anch'io che l'accesso alle piazzole avvenga per cooptazione, mediante una sorta di casting che viene effettuato a monte, tra amicizie/conoscenze delle ragazze già operative oppure allettando nuove reclute nei Paesi d'origine o nei quartieri-dormitorio di Milano e dintorni, dove si ammassano tutti gli immigrati in cerca di migliore fortuna.
Supponendo pure che una certa "mattonella" sia libera, non credo proprio che una nuova ragazza completamente estranea al business (che sia finlandese o meno) possa posizionarsi lì a suo piacimento e aspettare che, nell'arco di 1-2 sere, si presenti finalmente l'agente immobiliare di zona per siglare il contratto di affitto e pagare il primo canone settimanale.
Più probabilmente, accadono due scenari complementari: i "fidanzati" delle ragazze già operative hanno bisogno di ricoprire posizioni che si sono liberate e allora incaricano qualcuno/a di andare a caccia di nuove reclute (vedrei più probabile che sia una ragazza, data la spinosità che comporta affrontare l'argomento per la prima volta); in alternativa, una delle fanciulle che già batte il marciapiede ha una sorella/cugina/amica/conoscente affamata di soldi e la presenta per il casting. La conoscenza tra la "veterana" e la nuova allieva potrebbe essersi stabilita alternativamente nella città/villaggio di origine (non credo che sia un caso che, ad esempio, molte delle rumene che bazzicano il boulevard de l'amour di Bergamo vengano dai dintorni di Pitesti o di Giurgiu ...) oppure nel quartiere-dormitorio dove entrambe abitano. In ogni caso, escluderei che l'apprendista-OTR possa posizionarsi sul marciapiede prima che l'esatta ripartizione degli introiti sia stata definita a tavolino e che sia avvenuto un minimo di ammaestramento su come comportarsi sul campo di battaglia.
Poi, è certamente possibile che il grado di "compartecipazione agli utili" sia molto variabile di caso in caso. Nel caso di ragazze non comunitarie, portarle in Italia comporta sicuramente dei costi per oliare determinati meccanismi burocratici e ottenere i visti necessari. Le stesse contraggono quindi un debito con l'intermediario e, sinché non l'hanno rimborsato (con interessi che suppongo da usura), mi parrebbe plausibile che ben più della metà dei loro introiti venga trattenuta alla fonte, per remunerare l'investimento (illegale) effettuato su di loro.
Una famosa russa che stava proprio a Lentate non aveva avuto problemi a dirmi che lavorava "sotto un capo", che si occupava di tutti gli aspetti logistici (vestiario, trucco e parrucco, trasporti e logistica, security, etc ...) e che la lasciava il 10% degli introiti, per uno stipendio variabile attorno ai 1.000 euro al mese (secondo me la percentuale era un po' più alta, perché non posso credere che avesse accettato di venire in Italia per così poco). Un'altra famosa ragazza albanese mi aveva detto di essersi ammazzata di lavoro per mesi e mesi, sino a raccogliere la montagna di denaro (dell'ordine delle decine di migliaia di Euro) necessario ad affrancarsi e a regolarizzare la propria posizione in Italia. Ora penso che faccia la
freelance, ma di certo non lavora più in strada e, dallo sfondo delle sue foto di profilo su WA, mi sono fatto l'idea che eserciti in qualche località di villeggiatura ben più piacevole della ns. provinciale dell'amore

A Berlino, addirittura, mi è capitato che una ragazza rumena chiamasse il suo "fidanzato" e lo rendicontasse per filo e per segno sia dell'obolo incassato che della prestazione erogata!
Se le ragazze sono comunitarie (rumene, moldave naturalizzate rumene, etc ...) o se si sono affrancate dal debito iniziale, lo scenario potrebbe essere/diventare più simile a quello che descrivi tu, con una commissione più bassa da riconoscere all'ex-"fidanzato", che girerà la quota di spettanza a chi di dovere. Secondo me, un paio di indizi che permettono di comprendere lo status della ragazza sono: (1) la frenesia/la calma con cui gestisce i tempi dell'incontro e (2) se sia automunita. Se la fanciulla preme il pulsante di espulsione dopo 10 minuti dall'inizio dell'incontro e/o ha un taxista che la porta avanti e indietro dal lavoro, è sicuramente ancora nel primo stadio dell'evoluzione genetica e quasi certamente la maggior parte dei suoi introiti vanno a un coordinatore delle attività. Se invece ha una propria macchina per andare/tornare dal lavoro, quasi certamente sarà più tranquilla nel gestire i tempi e dovrà lasciare una provvigione molto più bassa per potere esercitare il proprio lavoro, alla stregua del "pizzo" di cui parlavi tu.
Tanto per fare qualche esempio:
- La Denisa di Cermenate di cui ho raccontato in un altro thread qualche giorno fa, sta di certo nel primo stadio evolutivo. Se fosse una "freelance", non sarebbe così rigida sui tempi e, da agosto ad oggi, avrebbe trovato il tempo e 100 euro per pagarsi un viaggio di A/R per la Romania, per andare a trovare i suoi cari almeno durante le vacanze di Natale.
- La Micaela albanese che adesso sta allo stop di viale Europa di Fenegrò (o Cirimido?) mi dà l'idea di essere passata dallo stato di "mucca da mungere" a quello di "pascolatrice semi-libera". Io credo di averla incontrata non più di 2-3 volte e il cambio di attitudine è stato palese: quando stava all'ambasciata albanese, pur essendo una ragazza tranquilla e cordiale, era una macchinetta mangia-soldi col piede premuto sempre sull'acceleratore; da quando ha la sua vetturetta e viene con i propri mezzi a Fenegrò, è diventata molto più tranquilla e ritengo che possa essere ormai considerata una "(semi-)libera professionista", che paga solo il canone di associazione all'ordine provinciale delle prostitute

L'ultimo nostro incontro era addirittura avvenuto a Lentate, dove era in "libera uscita" nella via degli Scultori del legno dopo una serata di lavoro a Fenegrò, probabilmente a trovare la sua amica/conoscente Melania, che allora stava lì.
- Un'altra ragazza albanese, che pure aveva battuto i marciapiedi della provinciale dell'amore e che poi ho ribeccato in altri due posti, non è a mio avviso riuscita a compiere il salto di qualità. La primissima volta, nonostante pure lei si comportasse come una (quasi) brava ragazza, era stata la più assillante col cronometro che io ricordi. La seconda volta, in un'altra città, mi aveva chiesto la cortesia di riaccompagnarla a Milano dopo un nostro incontro appena più soddisfacente, dato che non si sentiva bene. Dato che la destinazione era sulla mia strada di ritorno a casa e c'era un valido motivo umanitario, avevo accettato, ma non l'avessi mai fatto! Per tutto il viaggio, il suo "fidanzato" l'ha tenuta al telefono, chiedendo continui aggiornamenti sull'avanzamento del tragitto! Quando poi un imprevisto in autostrada ha fatto dilatare i tempi, il ragazzo ha cominciato a innervosirsi e imprecare in albanese, al punto che la fanciulla è scoppiata in un pianto dirotto e mi ha chiesto di lasciarla al primo autogrill, dove poi l'avrà recuperata uno dei taxisti ufficiali. A distanza di diversi anni, l'ho rivista in un altro posto e mi sono fermato da lei, rincuorato che fosse ancora viva e curioso di sapere come si fosse conclusa la vicenda. Lo stupore nei miei occhi, nel rivederla, è stato ovviamente anche il suo, dato che non aveva di certo dimenticato quella nottata. Poi mi ha raccontato di avere mollato quel "fidanzato" e che ora lavora solo per se stessa. Direi però che non mi ha convinto, perché opera in uno di quegli appartamenti dove si alterna la manovalanza albanese ed è stata frettolosa quasi come la prima volta