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PREMESSA:
Per apprezzare davvero qualcosa, devi limitarti a essa.
C'era una volta un 3D. Si chiamava: "Innamorarsi di una Escort". Non appena mi sono iscritto a questo Forum, un PUNTER "Senior" mi suggerì di dare un'occhiata a quel famosissimo 3D... Interruppi il post a cui stavo rispondendo e andai a vedere. Si creò improvvisamente una situazione FANTOZZIANA. Quasi 800 PAGINE di commenti. Teorie, storie personali, racconti, racconti di racconti, aneddoti, giuri e spergiuri, perle di saggezza, perle di cazzate... Il tutto condito da qualche sporadico FLAME. Ma al di là delle varie opinioni, dalle più strampalate e alle più ciniche, dalle più realiste alle più fiabesche, fra prosa, teatro e poesia, il tema di fondo sembrava essere: "Il rapporto con la PAY non mi dà abbastanza, vorrei (sognare? sperare? credere?) che possa esserci qualcosa d'altro. Qualcosa di più, qualcosa di diverso. Definire questo "qualcosa" sembrava abbastanza problematico. Ma ciò che mi è sembrato di capire è che, per molti, il rapporto con le PAY non era del tutto soddisfacente. Quel "qualcosa" (quell'innamoramento?) che si cercava talvolta di curare, di sentire, di immaginare, di comprendere o addirittura perseguire, qualunque cosa fosse, leggendo quelle pagine a me sembrava spesso dettato da un'insoddisfazione generale nel rapporto e nelle aspettative con una PAY.
Poi è arrivato questo interessantissimo 3D, che parla esplicitamente di "inibizione", quasi fosse una forma di "malessere da PAY".
Si parla di "inibizione" e il passo è breve fra "inibizione" e "insoddisfazione"! Ripeto: per apprezzare davvero qualcosa, devi limitarti a essa.
Ecco, mi piace immaginare che per evitare situazioni di "inibizione" ci si debba rivolgere al mondo PAY senza particolari aspettative, se non quella di fare del buon sesso. Tutto il resto può succedere come può non succedere. La PAY può apprezzarti come disprezzarti.
I commenti di @Curvy spiegano molto bene questa dinamica. Ma è lei stessa che continuamente esorta e sprona i PUNTER a sbattersene il cazzo di queste SEGHE MENTALI (viene, non viene? gode, non gode? m'ama, non m'ama?) e godersi il rapporto per ciò che è. Per delle persone (come me!) la cosa principale è LA QUALITA' DEL SESSO. Se il sesso con la PAY è stato SESSO PESO (che tradotto dal Vernacolo Fiorentino significa SESSO FATTO BENE!) allora siamo tutti contenti. Se il sesso con la PAY è stato freddino, c'è stata inibizione o quant'altro, allora forse è meglio cambiare strada.
Personalmente, come decido di fidelizzare una PAY? Semplice. Se due o tre giorni dopo l'incontro mi stendo sul divano e ripenso a quel SEGONE DA PAURA che mi ha fatto, a quella CIMMATA PAZZESCA che è venuta fuori, se penso alle mie labbra nel suo culo... Beh, allora tanta roba! E' andata bene. Io vengo e godo. Lei, spero, è contenta o divertita di vedermi preso bene. E fidelizzo. Tutto qua.
Una volta una PAY Brasiliana (che dava il culo come se fosse il cencio in casa!) mi disse: "Da me tornano sempre quelli che quando sono da soli ripensano alle MAIALATE che gli ho fatto fare!"...
Ecco cos'è, per me, la qualità del sesso.
PS. Per la cronaca. Non mi è mai capitato di fare sogni o fantasie erotiche su un MISSILE. C'è solo da dimenticare...
PPS. Per chi cerca "qualcosa in più" in un rapporto PAY, il mio punto di vista è quello di non cercare proprio un cazzo e rispettare sempre i limiti dell'incontro. Sarà la PAY stessa che, se per qualche strano motivo ti considera interessante, simpatico, o anche solo gradevole dal punto di vista dell'aspetto fisico, farà un passo per vederti ancora, anche fuori dal mero rapporto di lavoro.
Per apprezzare davvero qualcosa, devi limitarti a essa.
C'era una volta un 3D. Si chiamava: "Innamorarsi di una Escort". Non appena mi sono iscritto a questo Forum, un PUNTER "Senior" mi suggerì di dare un'occhiata a quel famosissimo 3D... Interruppi il post a cui stavo rispondendo e andai a vedere. Si creò improvvisamente una situazione FANTOZZIANA. Quasi 800 PAGINE di commenti. Teorie, storie personali, racconti, racconti di racconti, aneddoti, giuri e spergiuri, perle di saggezza, perle di cazzate... Il tutto condito da qualche sporadico FLAME. Ma al di là delle varie opinioni, dalle più strampalate e alle più ciniche, dalle più realiste alle più fiabesche, fra prosa, teatro e poesia, il tema di fondo sembrava essere: "Il rapporto con la PAY non mi dà abbastanza, vorrei (sognare? sperare? credere?) che possa esserci qualcosa d'altro. Qualcosa di più, qualcosa di diverso. Definire questo "qualcosa" sembrava abbastanza problematico. Ma ciò che mi è sembrato di capire è che, per molti, il rapporto con le PAY non era del tutto soddisfacente. Quel "qualcosa" (quell'innamoramento?) che si cercava talvolta di curare, di sentire, di immaginare, di comprendere o addirittura perseguire, qualunque cosa fosse, leggendo quelle pagine a me sembrava spesso dettato da un'insoddisfazione generale nel rapporto e nelle aspettative con una PAY.
Poi è arrivato questo interessantissimo 3D, che parla esplicitamente di "inibizione", quasi fosse una forma di "malessere da PAY".
Si parla di "inibizione" e il passo è breve fra "inibizione" e "insoddisfazione"! Ripeto: per apprezzare davvero qualcosa, devi limitarti a essa.
Ecco, mi piace immaginare che per evitare situazioni di "inibizione" ci si debba rivolgere al mondo PAY senza particolari aspettative, se non quella di fare del buon sesso. Tutto il resto può succedere come può non succedere. La PAY può apprezzarti come disprezzarti.
I commenti di @Curvy spiegano molto bene questa dinamica. Ma è lei stessa che continuamente esorta e sprona i PUNTER a sbattersene il cazzo di queste SEGHE MENTALI (viene, non viene? gode, non gode? m'ama, non m'ama?) e godersi il rapporto per ciò che è. Per delle persone (come me!) la cosa principale è LA QUALITA' DEL SESSO. Se il sesso con la PAY è stato SESSO PESO (che tradotto dal Vernacolo Fiorentino significa SESSO FATTO BENE!) allora siamo tutti contenti. Se il sesso con la PAY è stato freddino, c'è stata inibizione o quant'altro, allora forse è meglio cambiare strada.
Personalmente, come decido di fidelizzare una PAY? Semplice. Se due o tre giorni dopo l'incontro mi stendo sul divano e ripenso a quel SEGONE DA PAURA che mi ha fatto, a quella CIMMATA PAZZESCA che è venuta fuori, se penso alle mie labbra nel suo culo... Beh, allora tanta roba! E' andata bene. Io vengo e godo. Lei, spero, è contenta o divertita di vedermi preso bene. E fidelizzo. Tutto qua.
Una volta una PAY Brasiliana (che dava il culo come se fosse il cencio in casa!) mi disse: "Da me tornano sempre quelli che quando sono da soli ripensano alle MAIALATE che gli ho fatto fare!"...
Ecco cos'è, per me, la qualità del sesso.
PS. Per la cronaca. Non mi è mai capitato di fare sogni o fantasie erotiche su un MISSILE. C'è solo da dimenticare...
PPS. Per chi cerca "qualcosa in più" in un rapporto PAY, il mio punto di vista è quello di non cercare proprio un cazzo e rispettare sempre i limiti dell'incontro. Sarà la PAY stessa che, se per qualche strano motivo ti considera interessante, simpatico, o anche solo gradevole dal punto di vista dell'aspetto fisico, farà un passo per vederti ancora, anche fuori dal mero rapporto di lavoro.
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