Ci risiamo...
Lei lavora... Il suo lui è sposato...
Lei lavora... il suo lui ha licenza di eterotrombare...
E sin qui rientriamo nel fisiologico: strano, singolare ma in qualche modo rende tollerabile ciò che, a non essersi mai innamorati di una escort, non lo sarebbe.
Ovviamente c'è di peggio:
Lei lavora, lui spaccia
lei lavora, lui la sfrutta
etc etc...
Ma qui rientriamo nel patologico. E non voglio nemmeno considerare queste casistiche.
... Tutto bene (BENE?), sino a quando lei non sopporta più che lui abbia rapporti con altre lei, o viceversa...
Dovrebbe essere un patto di sangue sin dal primo momento: due vite separate che si uniscono legate da un sentimento a scadenza e, per non farlo scadere, valgono condizioni di tolleranza normalmente escluse dalle relazioni esclusive.
Ma, esattamente allo stesso modo in cui lui (IO) sta attento a non far diventare serio un sentimento latente verso la escort, e cionondimeno si innamora...
e, esattamente allo stesso modo in cui lei bada bene a tenersi lontana dal cliente che scopre il cuoricino, e cionondimeno se ne innamora...
...Allo stesso modo succede che l'innamoramento prende strade fuori dal controllo degli attori, lei o lui pretendono di più, pretendono cose a cui l'altro non intende rinunciare: lei il reddito, l'indipendenza economica, la piena e assoluta emancipazione e lui la rassicurante vita borghese, l'allegra famigliola, o semplicemente la libertà di farsi una chiattella ogni qual volta la sua lei è alle prese con un cliente...
E lì esordisce la sofferenza, l'incazzatura, lo smadonnamento, il litigio all'arma bianca e al calor fuoco, il rinfacciarsi le cose peggiori (è un attimo, c'è tanto a cui attingere)...
... E tutto ciò per non parlare della fiducia infinita, inspiegabile, inenarrabile che entrambi devono avere l'uno per l'altra, pur essendosi conosciuti su un letto: da cliente e puttana... Fiducia fragile e sempre pronta ad essere ritirata al primo inciampo (e quanti ce ne sono)...
Ecco perché dico che finisce sempre male.
E' inevitabile.
... E, cionondimeno, penso al sorriso da bambina di colei di cui sono innamorato, ai suoi occhi neri, ai suoi baci dolcissimi, alle parole non dette, e a quelle sussurrate, a quegli sguardi, quegli addii, quei sospiri... Quel cercarsi insistentemente, morbosamente, nelle pause del lavoro, tra una città e un'altra... Per poi finalmente incontrarsi, chiudendo il mondo fuori dalla porta. Anche immergendocisi dentro, facendo finta che sia tutto normale... Mentre tutto non lo è...
E dico, ma vaffanculo... Meglio un rimorso che un rimpianto.
Che cazzo di vita è se sfanculi il tuo cuore???
Come diceva la canzone?
"Due destini irraggiungibili, stretti in uni stante solo..."
In fondo, solo un paio di volte in 30 anni... Dai, si può fare.
Ho divagato?
______jul